Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00753
presentata da
DARIO FRANCESCHINI
gioved 10 giugno 2010, seduta n.335
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per
sapere - premesso che:
il Governo libico nei giorni scorsi ha imposto all'UNHCR, l'Agenzia Onu per i
rifugiati, la chiusura immediata della propria sede a Tripoli;
la portavoce dell'UNHCR, Melissa Fleming, ha riferito che le autorit di
Tripoli hanno ordinato la chiusura degli uffici, dove lavorano tre funzionari
internazionali e una ventina di funzionari ed impiegati libici, senza alcun
preavviso e senza fornire alcuna giustificazione;
l'UNHCR opera, senza aver mai ottenuto un riconoscimento formale, in Libia da
diciannove anni, e, pur trovandosi a superare un certo numero di difficolt, ha
sempre svolto un ruolo decisivo per le attivit di protezione dei rifugiati e
dei migranti, nella gestione dei flussi migratori, nel monitoraggio dei centri
di detenzione per migranti presenti in Libia, anche in collaborazione con il
CIR, il Consiglio nazionale per i rifugiati;
la portavoce dell'UNHCR per l'Italia, Malta e Cipro, Grecia e Albania, Laura
Boldrini, ha dichiarato di augurarsi vivamente un veloce ripristino della
presenza dell'UNHCR a Tripoli: poich la Libia non ha firmato la Convenzione di
Ginevra relativa ai rifugiati e non ha una propria legislazione in materia di
asilo, l'ufficio che stato chiuso ha rappresentato un fondamentale presidio
per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, per la registrazione
dei richiedenti asilo, nonch per la procedura per la determinazione del loro
status; la sua chiusura improvvisa dar dunque luogo ad un vero e proprio vuoto
di garanzie e assistenza;
risulta agli interpellanti che, di fronte alle richieste di chiarimenti
provenienti dal nostro Governo, dalla Libia sia stata fatta rilevare l'assenza
di un accordo di sede finalizzato a regolare la vicenda;
inoltre, con un suo comunicato diffuso sul sito dell'agenzia di stampa
ufficiale libica Jana, il Comitato popolare per le comunicazioni estere e la
cooperazione internazionale ha fatto sapere che la Libia non ha aderito alla
Convenzione di Ginevra del 1951, relativa allo status dei rifugiati, accusando
il rappresentante dell'UNHCR a Tripoli di aver commesso alcune attivit
illecite. Nonostante non esistesse un ufficio dell'UNHCR, nel 2001 stata
autorizzata la nomina di un rappresentante dell'Alto commissariato nel quadro
del Programma di Sviluppo dell'Orni (Undp), spiega la nota del Comitato, precisando
che il lavoro di tale rappresentante si limitava in quel periodo alla
soluzione di un determinato problema. Tuttavia, in seguito la sua attivit
diventata illecita, andando a violare l'accordo siglato tra la Grande
Jamahiriya e l'Alto commissariato, aggiunge il comunicato, che esprime
disappunto per il fatto che simili vicende accadano con il rappresentante di
un'organizzazione internazionale tenuta a rispettare il diritto internazionale
e la sovranit e le scelte degli Stati. Il Comitato sottolinea che la
questione delle attivit illecite del rappresentante dell'Unhcr a Tripoli
stata sollevata pi volte con il coordinatore locale dell'Undp: in quella
occasione, la Jamahiriya libica aveva sottolineato la necessit di dare
attuazione alla decisione delle autorit libiche di chiudere l'ufficio, alla
luce dell'illegalit delle sue attivit;
inoltre il 6 giugno 2010 proprio l'UNHCR aveva ricevuto un s.o.s. da una barca
sulla quale si trovavano una ventina di migranti, in gran parte eritrei, a
poche miglia da Malta; sulla carretta del mare stata accertata la presenza
di tre donne e di un bambino di soli 8 anni;
l'UNHCR ha allora immediatamente allertato le autorit italiane e maltesi, che
non sono intervenute, ma hanno atteso la marina libica per un salvataggio che
avvenuto solo un giorno e mezzo dopo l's.o.s. nelle acque maltesi e a 40 miglia
nautiche dalle coste italiane: un ritardo che avrebbe potuto trasformarsi in
un'ennesima tragedia in termini di vite umane;
si ricorda che proprio il Governo italiano aveva attribuito alla presenza in
Libia dell' UNHCR un fondamentale ruolo per la garanzia del rispetto dei
diritti umani dei migranti e delle persone che scappano dalla fame, dalle
pestilenze e dalle carestie -:
se il Governo italiano intenda intervenire immediatamente con tutti gli
strumenti a sua disposizione al fine di ottenere la riapertura immediata della
sede dell'UNHCR a Tripoli, anche in considerazione del fatto che le recenti
scelte in materia di politiche dell'immigrazione sono state assunte sulla base
del ruolo strategico attribuito a questo organismo nella difesa dei diritti dei
migranti e dei richiedenti asilo ed il nostro Paese ha, dunque, una
responsabilit enorme e non pu in alcun modo chiudere gli occhi, posto che in
gioco ci sono i diritti di centinaia di persone che ora probabilmente
fuggiranno senza meta non sentendosi pi protette e la cui difesa non pu
essere in nessun modo rimessa dal Governo italiano alla Libia.
(2-00753)
Franceschini, Livia Turco, Zaccaria, De Torre, Zampa, Lo Moro, Gozi,
Strizzolo, Villecco Calipari, Amici, Sarubbi.