SENTENZA DELLA CORTE (GRANDE SEZIONE) 8 MARZO
2011 (*)
ÇCittadinanza dellĠUnione – Articolo 20
TFUE – Concessione di un diritto di soggiorno, a titolo dellĠordinamento
dellĠUnione, a un minore sul territorio dello Stato membro di cui detto minore
ha la cittadinanza, a prescindere dal previo esercizio da parte di questĠultimo
del suo diritto alla libera circolazione sul territorio degli Stati membri
– Concessione, nelle medesime circostanze, di un diritto di soggiorno
derivato allĠascendente, cittadino di uno Stato terzo, che si faccia carico del
minore – Conseguenze del diritto di soggiorno del minore sugli obblighi
che lĠascendente di detto minore, cittadino di uno Stato terzo, deve soddisfare
per quanto concerne il diritto del lavoroÈ
SENTENZA DELLA CORTE (GRANDE SEZIONE) 8
MARZO 2011 (*)
NEL PROCEDIMENTO C-34/09,
avente ad oggetto la domanda di pronuncia
pregiudiziale proposta alla Corte, ai sensi dellĠarticolo 234 CE, dal Tribunal
du travail de Bruxelles (Belgio), con decisione 19 dicembre 2008, pervenuta in
cancelleria il 26 gennaio 2009, nella causa
Gerardo Ruiz Zambrano
contro
Office national de lĠemploi (ONEm),
LA CORTE (GRANDE SEZIONE),
composta dal sig. V. Skouris, presidente, dai
sigg. A. Tizzano, J.N. Cunha Rodrigues (relatore), K. Lenaerts, J.-C. Bonichot,
presidenti di sezione, A. Rosas, M. Ilešič, J. Malenovský, U.
Lhmus, E Levits, A. î Caoimh, L. Bay Larsen e dalla sig.ra M. Berger, giudici,
avvocato generale: sig.ra E. Sharpston
cancelliere: sig. A. Calot Escobar
vista la fase scritta del procedimento e in
seguito allĠudienza del 26 gennaio 2010,
considerate le osservazioni presentate:
- per il sig. Ruiz Zambrano, dallĠavv. P.
Robert, avocat;
- per il governo belga, dalla sig.ra C.
Pochet, in qualit di agente, assistita dagli avv.ti F. Motulsky e K. de Haes,
avocats;
- per il governo danese, dalla sig.ra B. Weis
Fogh, in qualit di agente;
- per il governo tedesco, dai sigg. M. Lumma e
N. Graf Vitzthum, in qualit di agenti;
- per lĠIrlanda, dal sig. D. OĠHagan, in
qualit di agente, assistito dal sig. D. Conlan Smyth, barrister;
- per il governo ellenico, dalle sig.re S.
Vodina, T. Papadopoulou e M. Michelogiannaki, in qualit di agenti;
- per il governo olandese, dalla sig.ra C.
Wissels e dai sigg. M. de Grave e J. Langer, in qualit di agenti;
- per il governo austriaco, dal sig. E. Riedl,
in qualit di agente;
- per il governo polacco, dal sig. M.
Dowgielewicz e, successivamente, dal sig. M. Szpunar, in qualit di agenti;
- per la Commissione europea, dalla sig.ra D.
Maidani e dal sig. M. Wilderspin, in qualit di agenti,
sentite le conclusioni dellĠavvocato generale,
presentate allĠudienza del 30 settembre 2010,
ha pronunciato la seguente
Sentenza
1 La domanda di pronuncia pregiudiziale verte
sullĠinterpretazione degli artt. 12 CE, 17 CE e 18 CE, nonch degli artt.
21, 24 e 34 della Carta dei diritti fondamentali dellĠUnione europea (in prosieguo: la ÇCarta
dei diritti fondamentaliÈ).
2 Questa domanda stata proposta nellĠambito
di una controversia tra il sig. Ruiz Zambrano, cittadino colombiano, e lĠOffice
national de lĠemploi (Ufficio nazionale di collocamento belga; in prosieguo: lĠÇONEmÈ),
in merito al diniego di questĠultimo di riconoscergli il diritto allĠindennit
di disoccupazione a titolo della normativa belga.
CONTESTO NORMATIVO
IL DIRITTO DELLĠUNIONE
3 LĠarticolo 3, n. 1, della direttiva del
Parlamento europeo e del Consiglio 29 aprile 2004, 2004/38/CE, relativa al diritto dei
cittadini dellĠUnione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare
liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il regolamento
(CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE,
73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE (GU L 158,
pag. 77, e – rettifiche – GU 2004, L 229, pag. 35, e GU 2005, L
197, pag. 34), cos dispone:
ÇLa presente direttiva si applica a qualsiasi
cittadino dellĠUnione che si rechi o soggiorni in uno Stato membro diverso da
quello di cui ha la cittadinanza, nonch ai suoi familiari ai sensi
dellĠarticolo 2, punto 2, che accompagnino o raggiungano il cittadino
medesimoÈ.
IL DIRITTO NAZIONALE
Il Code de la nationalit belga
4 Ai sensi dellĠarticolo 10, primo comma, del
Code de la nationalit belga (codice belga in materia di cittadinanza; Moniteur
belge del 12 luglio 1984, pag. 10095), nella versione vigente allĠepoca dei
fatti della causa principale (in prosieguo: il Çcodice belgaÈ):
Çé belga il figlio nato in Belgio e che, in un
qualsiasi momento antecedente al compimento del diciottesimo anno di et o
allĠemancipazione anteriore a tale et, sarebbe apolide se non possedesse tale
cittadinanzaÈ.
Il regio decreto 25 novembre 1991
5 LĠarticolo 30, primo comma, del regio
decreto 25 novembre 1991, recante norme in materia di disoccupazione (Moniteur
belge del 31 dicembre 1991, pag. 29888), dispone quanto segue:
ÇHa diritto allĠindennit di disoccupazione il
lavoratore a tempo pieno che abbia completato un periodo di tirocinio
comprendente i seguenti numeri di giornate di lavoro:
(É)
2Ħ 468 nei 27 mesi precedenti la domanda
[dĠindennit di disoccupazione], per i lavoratori di et compresa tra anni 36 e
50;
(É)È.
6 LĠarticolo 43, n. 1, del medesimo regio
decreto cos recita:
ÇFatte salve le disposizioni precedenti, il
lavoratore straniero o apolide ha diritto allĠindennit di disoccupazione se
risponde ai requisiti posti dalla normativa in tema di stranieri e di
occupazione di manodopera straniera.
Il lavoro svolto in Belgio viene preso in
considerazione solo se risponde ai requisiti posti dalla normativa in tema di
occupazione di manodopera straniera.
(É)È.
7 Ai sensi dellĠarticolo 69, n. 1, di detto
regio decreto:
ÇPer godere dellĠindennit, il lavoratore
disoccupato straniero o apolide devĠessere in regola con la normativa in
materia di stranieri e di occupazione di manodopera stranieraÈ.
Il decreto-legge 28 dicembre 1944
8 LĠarticolo 7, n. 14, del decreto legge 28
dicembre 1944, sulla previdenza sociale dei lavoratori (Moniteur belge del 30
dicembre 1944), inserito dalla legge programmatica 2 agosto 2002 (Moniteur
belge del 29 agosto 2002, pag. 38408), del seguente tenore:
ÇIl lavoratore straniero o apolide ha diritto
allĠindennit solo se, alla data della domanda di indennit, in regola con la
normativa in materia di soggiorno e di occupazione di manodopera straniera.
LĠattivit lavorativa svolta in Belgio dal
lavoratore straniero o apolide presa in considerazione ai fini del
soddisfacimento del requisito del tirocinio solo se stata svolta in
osservanza della normativa relativa allĠoccupazione di manodopera straniera.
(É)È.
La legge 30 aprile 1999
9 LĠarticolo 4, n. 1, della legge 30 aprile
1999, in materia di occupazione dei lavoratori stranieri (Moniteur belge del 21
maggio 1999, pag. 17800), cos dispone:
ÇIl datore di lavoro che intenda assumere un
lavoratore straniero deve ottenere, dallĠautorit competente, unĠautorizzazione
preventiva allĠassunzione.
Il datore di lavoro pu avvalersi dei servizi
di detto lavoratore solo entro i limiti stabiliti dalla citata autorizzazione.
Sua Maest pu disporre deroghe al primo
comma, nelle ipotesi da Ella stabiliteÈ.
10 Ai sensi dellĠarticolo 7 di detta legge:
ÇSua Maest pu dispensare, con decreto
deliberato in Consiglio dei ministri, le categorie di lavoratori stranieri da
Ella indicate dallĠobbligo di ottenere un permesso di lavoro.
I datori di lavoro dei lavoratori stranieri
menzionati nel comma precedente sono esonerati dallĠobbligo di ottenere
unĠautorizzazione allĠassunzioneÈ.
Il regio decreto 9 giugno 1999
11 Ai sensi dellĠarticolo 2, n. 2, del regio
decreto 9 giugno 1999, recante esecuzione della legge 30 aprile 1999, in
materia di occupazione dei lavoratori stranieri (Moniteur belge del 26 giugno
1999, pag. 24162):
ÇSono dispensati dallĠobbligo di ottenere un
permesso di lavoro:
(É)
2Ħ il coniuge di un cittadino belga, a
condizione che vengano a stabilirsi o si stabiliscano con uno di loro:
a) i discendenti, di et inferiore ai 21 anni
o a carico, del cittadino belga o del suo coniuge;
b) gli ascendenti, a carico, del cittadino
belga o del suo coniuge;
c) i coniugi delle persone menzionate nelle
lettere a) e b);
(É)È.
La legge 15 dicembre 1980
12 LĠarticolo 9 della legge 15 dicembre 1980,
che disciplina lĠingresso nel territorio, il soggiorno, lĠinsediamento e
lĠallontanamento degli stranieri (Moniteur belge del 31 dicembre 1980, pag.
14584), nella versione applicabile ai fatti della causa principale (in
prosieguo: la Çlegge 15 dicembre 1980È), enuncia quanto segue:
ÇPer poter soggiornare nel Regno oltre i
termini stabiliti dallĠarticolo 6, lo straniero che non rientri in una delle ipotesi
previste dallĠarticolo 10 devĠessere autorizzato a tal fine dal Ministro o da
un suo delegato.
Salvo deroghe previste mediante trattato
internazionale, legge o regio decreto, detta autorizzazione devĠessere
richiesta dallo straniero presso la sede diplomatica o consolare belga
competente del luogo di residenza o soggiorno dello straniero allĠestero.
In casi eccezionali, detta autorizzazione pu
essere richiesta dallo straniero presso il sindaco del luogo di soggiorno, che
provveder a trasmetterla al Ministro o al suo delegato. In tal caso, essa
verr rilasciata in BelgioÈ.
13 LĠarticolo 40 della medesima legge prevede
quanto segue:
Ǥ 1. Fatte salve le disposizioni contenute
nei regolamenti del Consiglio [dellĠUnione europea] e della Commissione delle
Comunit europee, nonch quelle pi favorevoli di cui lo straniero C.E. possa
avvalersi, sono a questĠultimo applicabili le seguenti disposizioni.
¤ 2. Ai fini dellĠapplicazione della presente
legge, si intende per straniero C.E. ogni cittadino di uno Stato membro delle
Comunit europee che soggiorni o entri nel Regno e che:
1Ħ ivi eserciti o intenda esercitarvi
unĠattivit lavorativa subordinata o autonoma; oppure
2Ħ ivi fruisca o intenda ivi fruire di una
prestazione di servizi; oppure
3Ħ ivi fruisca o intenda ivi fruire del
diritto di residenza; oppure
4Ħ ivi fruisca o intenda ivi fruire del
diritto di soggiorno dopo aver cessato unĠattivit professionale esercitata
nella Comunit; oppure
5Ħ ivi segua o intenda ivi seguire, a titolo
principale, un corso di formazione professionale in un istituto di insegnamento
autorizzato; oppure
6Ħ non appartenga a nessuna della categorie
contemplate dai punti 1Ħ-5Ħ.
¤ 3. Salvo quanto altrimenti disposto nella
presente legge, sono assimilati allo straniero C.E., di cui al ¤ 2, punti 1Ħ,
2Ħ e 3Ħ, a prescindere dalla loro cittadinanza, le persone qui di seguito
indicate, sempre che vengano a stabilirsi o si stabiliscano con lui:
1Ħ il coniuge;
2Ħ i suoi discendenti o quelli del coniuge, di
et inferiore a 21 anni o a loro carico;
3Ħ i suoi ascendenti o quelli del coniuge, a
loro carico;
4Ħ il coniuge delle persone di cui ai punti 2Ħ
e 3Ħ.
¤ 4. Salvo quanto altrimenti disposto nella
presente legge, sono assimilate allo straniero C.E. di cui al ¤ 2, punti 4Ħ e
6Ħ, a prescindere dalla loro cittadinanza, le persone qui di seguito indicate,
sempre che vengano a stabilirsi o si stabiliscano con lui:
1Ħ il coniuge;
2Ħ i suoi discendenti o quelli del coniuge, a
loro carico;
3Ħ i suoi ascendenti o quelli del coniuge, a
loro carico;
4Ħ il coniuge delle persone di cui ai punti 2Ħ
e 3Ħ.
¤ 5. Salvo quanto altrimenti disposto nella
presente legge, sono assimilati allo straniero C.E. di cui al ¤ 2, punto 5Ħ, a
prescindere dalla loro cittadinanza, il coniuge e i figli o i figli del coniuge
che sono a loro carico, sempre che vengano a stabilirsi o si stabiliscano con
lui.
¤ 6. Sono altres assimilati allo straniero
C.E. il coniuge di un cittadino belga, che venga a stabilirsi o si stabilisca
con lui, come pure i loro discendenti di et inferiore a 21 anni o a loro
carico, i loro ascendenti a carico e il coniuge di tali discendenti o di tali
ascendenti, che vengano a stabilirsi o si stabiliscano con loroÈ.
CAUSA PRINCIPALE E QUESTIONI PREGIUDIZIALI
14 Il 14 aprile 1999, il sig. Ruiz Zambrano ha
chiesto asilo in Belgio, dove era entrato munito di un visto rilasciato
dallĠambasciata belga di Bogot (Colombia). Nel febbraio 2000 sua moglie,
anchĠessa cittadina colombiana, ha chiesto parimenti di godere dello status di
rifugiata in questo Stato membro.
15 Con decisione 11 settembre 2000, le
autorit belghe hanno respinto le loro istanze, pur accompagnando lĠordine di
abbandonare il territorio, loro notificato, con una clausola di non rimpatrio
in Colombia, alla luce della situazione di guerra civile prevalente in tale
paese.
16 Il 20 ottobre 2000, il sig. Ruiz Zambrano
ha inoltrato unĠistanza di regolarizzazione del suo soggiorno, in base
allĠarticolo 9, terzo comma, della legge 15 dicembre 1980. Nella sua istanza,
egli denunciava lĠassoluta impossibilit di rientrare in Colombia e lĠestremo
deterioramento della situazione di questo paese, sottolineando peraltro i suoi
sforzi di integrazione nella societ belga, il suo apprendimento del francese e
la circostanza che suo figlio frequentasse la scuola materna, oltre al rischio
di recrudescenza, in caso di ritorno in Colombia, della grave sindrome post
traumatica che egli aveva sofferto, nel 1999, a seguito del rapimento, durato
una settimana, di suo figlio, che allĠepoca aveva tre anni.
17 Con decisione 8 agosto 2001, detta istanza
stata respinta. Questa decisione ha costituito oggetto di un ricorso di
annullamento e per sospensione dinanzi al Conseil dĠtat, che ha respinto il
ricorso per sospensione con decreto 22 maggio 2003.
18 Sin dal 18 aprile 2001 il sig. Ruiz
Zambrano e sua moglie risultano ufficialmente residenti in Schaerbeek (Belgio).
Il 2 ottobre 2001 il ricorrente nella causa principale, pur non essendo ancora
in possesso di un permesso di lavoro, ha concluso un contratto di lavoro a
tempo indeterminato e orario pieno con la societ Plastoria, produttivo di
effetti a partire dal 1Ħ ottobre 2001.
19 Il 1Ħ settembre 2003, la moglie del sig. Ruiz
Zambrano ha dato alla luce un secondo bambino, chiamato Diego, il quale ha
acquisito la cittadinanza belga, in osservanza dellĠarticolo 10, primo comma,
del codice belga in quanto, in mancanza di unĠespressa iniziativa dei genitori
finalizzata al riconoscimento della cittadinanza colombiana, la legge
colombiana non riconosce tale cittadinanza ai bambini nati fuori del territorio
della Colombia.
20 Dalla decisione di rinvio si evince inoltre
che, al momento della nascita del suo secondo figlio, il sig. Ruiz Zambrano
disponeva, grazie alla sua attivit professionale, di mezzi sufficienti a
provvedere al suo mantenimento. Tale attivit comportava il versamento di una
retribuzione conforme alle varie tabelle vigenti, previo prelievo dei
contributi di legge sociali, e il versamento dei contributi sociali del datore
di lavoro.
21 Il 9 aprile 2004, i coniugi Ruiz Zambrano
hanno inoltrato una nuova istanza di regolarizzazione del soggiorno in base
allĠarticolo 9, terzo comma, della legge 15 dicembre 1980, invocando, quale
nuovo elemento, la nascita del loro secondo figlio, e facendo appello
allĠarticolo 3 del protocollo n. 4 della Convenzione per la salvaguardia dei
diritti dellĠuomo e delle libert fondamentali, il quale osterebbe a che detto
figlio venga costretto ad abbandonare il territorio dello Stato di cui ha la
cittadinanza.
22 In seguito alla nascita, il 26 agosto 2005,
di una figlia, chiamata Jessica, la quale, al pari di suo fratello Diego, ha
acquisito la cittadinanza belga, il 2 settembre 2005 i coniugi Ruiz Zambrano
hanno presentato istanza di permesso di soggiorno in base allĠarticolo 40 della
legge 15 dicembre 1980, in qualit di ascendenti di un cittadino belga. Il 13
settembre 2005, a ciascuno di loro stato rilasciato un attestato di registrazione,
che autorizzava in via provvisoria il loro soggiorno sino al 13 febbraio 2006.
23 La domanda di permesso di soggiorno del
sig. Ruiz Zambrano stata respinta lĠ8 novembre 2005, in quanto questĠultimo
Çnon pu avvalersi dellĠapplicazione dellĠarticolo 40 della legge 15 dicembre
1980 poich non ha rispettato le leggi del suo paese, non procedendo
allĠiscrizione di suo figlio presso le autorit diplomatiche o consolari, bens
ha seguito regolarmente le procedure a sua disposizione per ottenere la cittadinanza
belga [per detto figlio] e poi cercare, su tale base, di regolarizzare il
proprio soggiornoÈ. Il 26 gennaio 2006, la domanda di permesso di soggiorno di
sua moglie stata respinta con la medesima motivazione.
24 Dopo aver proposto, nel marzo 2006, un
ricorso avverso la decisione di rigetto della sua domanda di permesso di
soggiorno, il sig. Ruiz Zambrano dispone di un titolo speciale di soggiorno,
valido in pendenza di detto ricorso.
25 Nel frattempo, ossia il 10 ottobre 2005, il
sig. Ruiz Zambrano era stato collocato in disoccupazione temporanea per crisi
economica, circostanza che lĠaveva spinto a presentare una prima domanda di
indennit di disoccupazione, oggetto di una decisione di rigetto, notificata
allĠinteressato il 20 febbraio 2006. Detta decisione stata impugnata dinanzi
al giudice del rinvio con ricorso 12 aprile 2006.
26 Nel corso dellĠistruttoria del ricorso
diretto avverso questa decisione, lĠOffice des trangers (Ufficio Stranieri
belga) ha confermato che ÇlĠinteressato e sua moglie non [potevano] esercitare
nessuna attivit professionale, anche se nessuna misura di allontanamento
poteva essere adottata a loro carico essendo ancora pendente la loro domanda di
regolarizzazioneÈ.
27 Durante unĠispezione effettuata lĠ11 ottobre
2006 dalla direction gnrale du contrle des lois sociales (direzione
ispettiva generale previdenziale belga) presso la sede del datore di lavoro del
sig. Ruiz Zambrano, si accertava che lĠinteressato si trovava al lavoro. Egli
ha dovuto sospendere immediatamente il lavoro. Il giorno dopo, il datore di
lavoro del sig. Ruiz Zambrano ha posto immediatamente termine al contratto di
lavoro di questĠultimo, senza indennizzo.
28 La domanda inoltrata dal sig. Ruiz Zambrano
per godere delle indennit di disoccupazione a tempo pieno a far data dal 12
ottobre 2006 stata respinta con decisione dellĠONEm, notificata il 20
novembre 2006. Anche questa decisione oggetto di impugnazione dinanzi al
giudice del rinvio, promossa con atto introduttivo datato 20 dicembre 2006.
29 Il 23 luglio 2007, lĠinteressato ha
ricevuto comunicazione della decisione dellĠOffice des trangers, che
dichiarava irricevibile la sua domanda di regolarizzazione di soggiorno
inoltrata il 9 aprile 2004. Il ricorso proposto avverso questa decisione
dinanzi al Conseil du contentieux des trangers (Commissione belga per il
contenzioso in materia di stranieri) stato dichiarato chiuso per sopravvenuta
mancanza dellĠoggetto del contendere con decisione 8 gennaio 2008, dato che
lĠOffice des trangers aveva ritirato detto provvedimento.
30 Con lettera datata 25 ottobre 2007,
lĠOffice des trangers ha informato il sig. Ruiz Zambrano che il ricorso da lui
inoltrato nel marzo 2006 avverso la decisione di rigetto della sua domanda di
permesso di soggiorno 2 settembre 2005 doveva essere inoltrato una seconda
volta, entro 30 giorni dalla notificazione di detta lettera, nelle forme di una
domanda di annullamento dinanzi al Conseil du contentieux des trangers.
31 Il 19 novembre 2007, il sig. Ruiz Zambrano
ha proposto siffatto ricorso, basato anzitutto sullĠinesistenza di Çartifici
giuridiciÈ che gli viene rimproverata in detta decisione, ricordando che
lĠacquisizione della cittadinanza belga per i suoi figli minori nati in Belgio
derivava non da una qualsivoglia iniziativa che egli avrebbe preso in tal
senso, bens dallĠapplicazione della normativa belga. Il sig. Ruiz Zambrano
lamenta peraltro una violazione degli artt. 2 e 7 della direttiva 2004/38, cos come una violazione
dellĠarticolo 8 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dellĠuomo e
delle libert fondamentali, siglata a Roma il 4 novembre 1950 (in prosieguo: la
ÇCEDUÈ), e dellĠarticolo 3, n. 1, del protocollo n. 4 di tale convenzione.
32 Nelle sue osservazioni scritte depositate
dinanzi alla Corte, il governo belga sostiene che, a partire dal 30 aprile
2009, il sig. Ruiz Zambrano gode di un diritto di soggiorno provvisorio,
rinnovabile sino a indicazione contraria, e che egli dovrebbe godere di un
permesso di lavoro C in applicazione della circolare del Ministro della
Politica di Immigrazione e Asilo 26 marzo 2009, relativa allĠapplicazione del
vecchio articolo 9, terzo comma, e dellĠarticolo 9 bis della legge 15 dicembre
1980.
33 Dalla decisione di rinvio si evince che i
due provvedimenti oggetto della causa principale, mediante i quali lĠONEm ha
negato il riconoscimento al sig. Ruiz Zambrano del diritto alle indennit di
disoccupazione, in un primo tempo durante i periodi di disoccupazione temporanea
a partire dal 10 ottobre 2005 e, successivamente, a partire dal 12 ottobre
2006, in seguito alla perdita del suo posto di lavoro, si basano esclusivamente
sulla constatazione che i giorni di lavoro di questĠultimo denunciati a titolo
di tirocinio richiesto per i lavoratori disoccupati della sua fascia dĠet,
ossia 468 giorni di lavoro durante i 27 mesi precedenti la domanda di indennit
di disoccupazione, non sono stati prestati nel rispetto della normativa in
materia di soggiorno degli stranieri e di occupazione di manodopera straniera.
34 Dinanzi al giudice del rinvio, il sig. Ruiz
Zambrano respinge questĠargomento, affermando in particolare che egli ricava un
diritto di soggiorno direttamente dal Trattato CE o, quanto meno, che egli gode
del diritto di soggiorno derivato, riconosciuto dalla sentenza 19 ottobre 2004,
causa C-200/02, Zhu e Chen (Racc. pag. I-9925), in capo al figlio minore in
tenera et, cittadino di uno Stato membro, e che, di conseguenza, egli era
esonerato dallĠobbligo di possedere un permesso di lavoro.
35 Alla luce di quanto sopra, il Tribunal du
travail de Bruxelles ha deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre
alla Corte le seguenti questioni pregiudiziali:
Ç1) Se uno o pi tra gli artt. 12 [CE], 17
[CE] e 18 [CE], letti separatamente o in combinato disposto tra loro,
conferiscano al cittadino dellĠUnione un diritto di soggiorno nel territorio
dello Stato membro di cui ha la cittadinanza, a prescindere dalla circostanza
che egli abbia precedentemente esercitato il diritto di circolare nel
territorio degli Stati membri.
2) Se gli artt. 12 [CE], 17 [CE] e 18 [CE], in
combinato disposto con gli artt. 21, 24 e 34 della Carta dei diritti
fondamentali, debbano essere interpretati nel senso che il diritto da essi conferito
a ogni cittadino dellĠUnione, senza discriminazione in base alla cittadinanza,
di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri,
implica, quando tale cittadino sia un minore in tenera et a carico di un
ascendente cittadino di un paese terzo, che il godimento del diritto di
soggiorno nel territorio dello Stato membro in cui risiede e di cui ha la
cittadinanza debba essere garantito a detto minore a prescindere dal previo
esercizio da parte sua o tramite il suo rappresentante legale del diritto di
circolazione, riconoscendo a tale diritto di soggiorno lĠefficacia pratica di
cui la giurisprudenza comunitaria [(sentenza Zhu e Chen, cit.)] ha ammesso la
necessit, attribuendo, allĠascendente cittadino di un paese terzo, che abbia a
carico tale minore e disponga di risorse sufficienti e di unĠassicurazione
malattia, il diritto di soggiorno derivato di cui questo stesso cittadino di un
paese terzo godrebbe qualora il minore a suo carico fosse un cittadino
dellĠUnione non avente la cittadinanza dello Stato membro in cui risiede.
3) Se gli artt. 12 [CE], 17 [CE] e 18 [CE], in
combinato disposto con gli artt. 21, 24 e 34 della Carta dei diritti
fondamentali, debbano essere interpretati nel senso che il diritto di soggiorno
di un minore, cittadino di uno Stato membro e residente nel territorio di
questo, deve comportare una dispensa dal permesso di lavoro a favore
dellĠascendente, cittadino di un paese terzo, che ha detto minore a carico e
che – ad eccezione del requisito del permesso di lavoro imposto dalla
legge nazionale dello Stato membro in cui risiede – soddisfa, attraverso
lĠesercizio di un lavoro subordinato che lo assoggetta al sistema previdenziale
di tale Stato [membro], la condizione delle risorse sufficienti e del possesso
di unĠassicurazione malattia cui subordinata lĠefficacia pratica che la
giurisprudenza comunitaria [(sentenza Zhu e Chen, cit.)] ha riconosciuto a
vantaggio di un minore, cittadino europeo avente una cittadinanza diversa da
quella dello Stato membro nel quale soggiorna a carico di un ascendente,
cittadino di un paese terzoÈ.
SULLE QUESTIONI PREGIUDIZIALI
36 Con le sue questioni, che occorre esaminare
congiuntamente, il giudice del rinvio mira sostanzialmente ad accertare se le
disposizioni del Trattato FUE sulla cittadinanza dellĠUnione debbano essere
interpretate nel senso che esse attribuiscono allĠascendente, cittadino di uno
Stato terzo, che si faccia carico dei propri figli in tenera et, cittadini
dellĠUnione, un diritto di soggiorno nello Stato membro di cui questi ultimi
hanno la cittadinanza e dove essi risiedono, cos come unĠesenzione dal
permesso di lavoro in detto Stato membro.
37 Tutti i governi che hanno presentato
osservazioni alla Corte, nonch la Commissione europea, affermano che una situazione
quale quella in cui si trovano il secondo figlio e la figlia del sig. Ruiz
Zambrano, bambini residenti nello Stato membro di cui hanno la cittadinanza e
che non hanno mai lasciato questo Stato membro, non rientra nelle situazioni
previste dalle libert di circolazione e soggiorno garantite dal diritto
dellĠUnione. Pertanto, le disposizioni del diritto dellĠUnione richiamate dal
giudice del rinvio non sarebbero applicabili nella causa principale.
38 Viceversa, il sig. Ruiz Zambrano sostiene
che il richiamo alle norme relative alla cittadinanza dellĠUnione, in relazione
ai suoi figli Diego e Jessica, non presuppone uno spostamento di questi ultimi
al di fuori dello Stato membro in questione e che lui stesso, in qualit di
loro familiare, pu reclamare un diritto di soggiorno, nonch unĠesenzione dal
permesso di lavoro in questo Stato membro.
39 Occorre constatare anzitutto che, ai sensi dellĠarticolo
3, n. 1, della direttiva 2004/38, intitolato ÇAventi dirittoÈ, questĠultima si applica
a qualsiasi cittadino dellĠUnione che Çsi rechi o soggiorni in uno Stato membro
diverso da quello di cui ha la cittadinanza, nonch ai suoi familiariÈ.
Di conseguenza, detta direttiva non si applica in
circostanze quali quelle della causa principale.
40 LĠarticolo 20 TFUE conferisce a chiunque
abbia la cittadinanza di uno Stato membro lo status di cittadino dellĠUnione
(v., in particolare, sentenze 11 luglio 2002, causa C-224/98, DĠHoop, Racc.
pag. I-6191, punto 27, e 2 ottobre 2003, causa C-148/02, Garcia Avello, Racc.
pag. I-11613, punto 21). Poich sono in possesso della cittadinanza belga, e
poich i presupposti per lĠacquisto della medesima rientrano nella competenza
dello Stato membro in questione (v., in tal senso, in particolare, sentenza 2
marzo 2010, causa C-135/08, Rottmann, non ancora pubblicata nella Raccolta,
punto 39), il secondo figlio e la figlia del ricorrente nella causa principale
godono incontestabilmente di questo status (v., in tal senso, citate sentenze
Garcia Avello, punto 21, nonch Zhu e Chen, punto 20).
41 La Corte ha sottolineato in varie occasioni
che lo status di cittadino dellĠUnione destinato ad essere lo status
fondamentale dei cittadini degli Stati membri (v., in particolare, sentenze 20
settembre 2001, causa C-184/99, Grzelczyk, Racc. pag. I-6193, punto 31; 17
settembre 2002, causa C-413/99, Baumbast e R, Racc. pag. I-7091, punto 82,
nonch citate sentenze Garcia Avello, punto 22, Zhu e Chen, punto 25, e
Rottmann, punto 43).
42 Alla luce di ci, lĠarticolo 20 TFUE osta a provvedimenti
nazionali che abbiano lĠeffetto di privare i cittadini dellĠUnione del
godimento reale ed effettivo dei diritti attribuiti dal loro status di
cittadini dellĠUnione (v., in tal senso, sentenza Rottmann, cit., punto 42).
43 Orbene, il diniego di soggiorno opposto a
una persona, cittadina di uno Stato terzo, nello Stato membro dove risiedono i
suoi figli in tenera et, cittadini di detto Stato membro, che essa abbia a
proprio carico, nonch il diniego di concedere a detta persona un permesso di
lavoro producono un effetto del genere.
44 Infatti, si deve tener presente che un
divieto di soggiorno di tal genere porter alla conseguenza che tali figli,
cittadini dellĠUnione, si troveranno costretti ad abbandonare il territorio
dellĠUnione per accompagnare i loro genitori. Parimenti, qualora a una tale
persona non venga rilasciato un permesso di lavoro, questĠultima rischia di non
disporre dei mezzi necessari a far fronte alle proprie esigenze e a quelle
della sua famiglia, circostanza che porterebbe parimenti alla conseguenza che i
suoi figli, cittadini dellĠUnione, si troverebbero costretti ad abbandonare il
territorio di questĠultima. Ci posto, detti cittadini dellĠUnione si
troverebbero, di fatto, nellĠimpossibilit di godere realmente dei diritti
attribuiti dallo status di cittadino dellĠUnione.
45 Occorre pertanto risolvere le questioni
proposte dichiarando che lĠarticolo 20 TFUE devĠessere interpretato
nel senso che esso osta a che uno Stato membro, da un lato, neghi al cittadino
di uno Stato terzo, che si faccia carico dei propri figli in tenera et,
cittadini dellĠUnione, il soggiorno nello Stato membro di residenza di questi
ultimi, di cui essi abbiano la cittadinanza, e, dallĠaltro, neghi al medesimo
cittadino di uno Stato terzo un permesso di lavoro, qualora decisioni siffatte
possano privare detti figli del godimento reale ed effettivo dei diritti
connessi allo status di cittadino dellĠUnione.
SULLE SPESE
46 Nei confronti delle parti nella causa
principale il presente procedimento costituisce un incidente sollevato dinanzi
al giudice nazionale, cui spetta quindi statuire sulle spese. Le spese
sostenute da altri soggetti per presentare osservazioni alla Corte non possono
dar luogo a rifusione.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE (GRANDE SEZIONE)
DICHIARA:
LĠarticolo 20 TFUE devĠessere interpretato
nel senso che esso osta a che uno Stato membro, da un lato, neghi al cittadino
di uno Stato terzo, che si faccia carico dei propri figli in tenera et,
cittadini dellĠUnione, il soggiorno nello Stato membro di residenza di questi
ultimi, di cui essi abbiano la cittadinanza, e, dallĠaltro, neghi al medesimo
cittadino di uno Stato terzo un permesso di lavoro, qualora decisioni siffatte
possano privare detti figli del godimento reale ed effettivo dei diritti
connessi allo status di cittadino dellĠUnione.