ASGI

Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
Indietro
 
 
18.03.2012

UNAR: Presentate le relazioni annuali al Parlamento e al Governo

 
L’operativa del contact-center estesa alle discriminazioni fondate sulla disabilità, l’età, l’orientamento sessuale, il credo religioso e le convinzioni personali.
 
 

Nei giorni scorsi, l’UNAR (Ufficio Nazionale Anti-Discriminazioni  Razziali), l’Autorità nazionale anti-discriminazioni prevista dal d.lgs. n. 215/2003 di attuazione della direttiva europea n. 2000/43 e collocata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le Pari Opportunità, ha presentato le proprie relazioni annuali al Parlamento e al Governo italiano, rispettivamente sull’effettiva applicazione dei meccanismi di tutela anti-discriminatori e sulle proprie attività svolte nel corso del 2011.

In queste relazioni, l’UNAR rileva che nel 2011  ha portato a regime il nuovo assetto organizzativo del proprio contact center. Con il passaggio da un servizio centrato sull’help-line 800901010 a un modello che punta sulla differenziazione dei canali di ricezione delle segnalazioni e soprattutto si basa sull’ iniziativa autonoma dell’ufficio, le azioni di contrasto alle condotte discriminatorie si sono rafforzate e, come si avrà modo di constatare dai dati 2011, sono divenute più rapide e capillari. Un secondo aspetto qualificante dell’anno appena trascorso è dato dall’impegno dell’UNAR sul fronte degli altri fattori di discriminazione, oltre a quello etnico-razziale. Se nel 2010  lallargamento dellazione dell’Ufficio non aveva raggiunto una sufficiente visibilità statistica, nel 2011 i dati a disposizione cominciano ad avere una certa consistenza, così da permettere una prima analisi delle discriminazioni per motivi diversi da quello razziale. Come nelle precedenti edizioni del rapporto statistico, nella prima parte si riportano i dati riferiti all’operatività dell’UNAR (istruttorie, esiti e modalità di chiusura dei casi), nella seconda sezione si prendono in esame i casi di discriminazione evidenziandone ambiti e contesti nei quali si sono verificati. Infine, nella terza sezione si esamina il profilo socio-demografico delle vittime e dei testimoni.

Dal monitoraggio dell’Unar emerge che il flusso di contatti per il 2011 evidenzia innanzitutto una forte crescita delle istruttorie relative agli eventi di discriminazione:  dalle 766 del 2010 si e’ passati alle 1.000 del 2011. Le istruttorie giudicate ‘pertinenti’ sono state poi l’anno passato 799, 259 in piu’. Sul fronte degli altri contatti – si legge nella Relazione al Parlamento – si nota un calo delle richieste di informazione (da 90 a 64), mentre le altre chiamate sono quasi raddoppiate (da 89 a 154 nel 2011) . Con la piena operativita’ del web-site www.unar.it , attivo dal 15 marzo del 2010, si nota una crescita forte del numero di contatti che nell’anno appena passato sono arrivati a quota 18.850. Nel complesso quindi nel 2011 l’Unar ha avuto oltre ventimila contatti, una cifra quasi doppia rispetto a quella dell’anno precedente. Quanto alla distribuzione territoriale delle segnalazioni: nel 2011 un caso di discriminazione su cinque e’ avvenuto in Lombardia (21%), dato stabile rispetto ai due anni precedenti. Un altro quinto proviene dal Lazio (19%), confermando anche per quest’anno il calo iniziato nel 2010. Veneto, Emilia Romagna e Toscana sono le regioni, per cosi’ dire di seconda fascia, rispettivamente con il 12,2%, il 10,4% e il 10,8% delle segnalazioni pertinenti. Sono dunque i grandi poli urbani (le province di Milano e Roma soprattutto) a veicolare il maggior numero di istruttorie pertinenti.

Fonte: UNAR

Leggi la Relazione al Parlamento sull’effettiva applicazione del principio di parità di trattamento e sull’effettiva applicazione dei meccanismi di tutela

Leggi la Relazione al Presidente del Consiglio dei Ministri sull’attività svolta dall’UNAR

 
» Torna alla lista