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Procedura : 2013/2924(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : B7-0555/2013

Testi presentati :

B7-0555/2013

Discussioni :

PV 09/12/2013 - 21
CRE 09/12/2013 - 21

Votazioni :

PV 12/12/2013 - 12.16

Testi approvati :

P7_TA(2013)0594

Testi approvati
Giovedì 12 dicembre 2013 - Strasburgo Edizione provvisoria
Progressi compiuti nell'attuazione delle strategie nazionali d'integrazione dei rom
P7_TA-PROV(2013)0594B7-0555/2013

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 dicembre 2013 sui progressi compiuti nell'attuazione delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom (2013/2924(RSP))

Il Parlamento europeo ,

–  visti gli articoli 2, 3 e 6 del trattato sull'Unione europea e gli articoli 8, 9 e 10 e l'articolo 19, paragrafo 1 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la Carta dei diritti fondamentali (in seguito «la Carta») e in particolare il suo articolo 21,

–  viste la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale del 1965, la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne del 1979, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 1989, la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali o etiche, religiose e linguistiche del 1992,

–  vista la pertinente giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e della Corte europea dei diritti dell'uomo,

–  vista la direttiva 2000/43/CE del Consiglio che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica,

–  vista la direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri,

–  vista la sua risoluzione del 1° giugno 2006 sulla situazione delle donne Rom nell'Unione europea(1) ,

–  vista la decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale (decisione quadro sul razzismo e la xenofobia),

–  vista la sua risoluzione del 19 settembre 2010 sulla situazione dei rom e la libertà di circolazione nell'Unione europea(2) ,

–  vista la sua risoluzione del 9 marzo 2011 sulla strategia dell'UE per l'inclusione dei rom(3) ,

–  vista la sua risoluzione dell'11 giugno 2013 sull'edilizia popolare nell'Unione europea(4) ,

–  vista la sua risoluzione del 14 marzo 2013 sul rafforzamento della lotta contro il razzismo, la xenofobia e i reati generati dall'odio(5) ,

–  viste la comunicazione della Commissione del 5 aprile 2011 sul quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020 (COM(2011)0173) e le conclusioni del Consiglio europeo del 24 giugno 2011,

–  vista la comunicazione della Commissione del 21 maggio 2012 dal titolo «Strategie nazionali di integrazione dei Rom: un primo passo nell'attuazione del quadro dell'UE» (COM(2012)0226),

–  vista la comunicazione della Commissione del 26 giugno 2013 sui progressi nell'attuazione delle strategie nazionali di integrazione dei Rom (COM(2013)0454),

–  vista la proposta di raccomandazione del Consiglio del 26 giugno 2013 su misure efficaci per l'integrazione dei Rom negli Stati membri, presentata dalla Commissione (COM(2013)0460),

–  visto il suo studio di gennaio 2011 sulle misure per la promozione nell'Unione europea della situazione dei cittadini Rom dell'UE,

–  visto il sondaggio realizzato dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali presentato in maggio 2012, dal titolo «La situazione dei Rom in 11 Stati membri dell'UE»,

–  vista l'audizione sul quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom tenutasi al Parlamento europeo il 18 settembre 2013,

–  vista la relazione della Commissione del 4 settembre 2013 intitolato «Health inequalities in the Europea Union» (SWD(2013)0328 – Disuguaglianze sanitarie nell'Unione europea),

–  vista la sua risoluzione del 4 luglio 2013 sull'impatto della crisi sull'accesso delle categorie vulnerabili all'assistenza(6) ,

–  visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 20 febbraio 2013, intitolato «Investing in Health» (SWD(2013)0043 – Investire nella salute),

–  vista la sua risoluzione dell'8 marzo 2011 sulla riduzione delle disuguaglianze sanitarie nell'UE(7) ,

–  vista la comunicazione della Commissione del 20 ottobre 2009 dal titolo «Solidarietà in materia di salute: riduzione delle disuguaglianze sanitarie nell'UE» (COM(2009)0567),

–  vista l'interrogazione alla Commissione sui progressi compiuti nell'attuazione delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom (O-000117/2013 – B7-0528/2013),

–  visti l'articolo 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che l'Unione europea si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani;

B.  considerando che i Rom sono vittima di discriminazioni in tutta l'Europa e che la loro situazione per quanto riguarda i diritti socioeconomici e fondamentali è spesso peggiore di quella di cittadini non Rom in situazioni simili;

C.  considerando che gli avvenimenti recenti negli Stati membri, gli atti di violenza contro i Rom, la mancanza di adeguate politiche di inclusione, il ricorso a una retorica capziosa contro i Rom, la discriminazione strutturale e sistematica, le chiare violazioni della Convenzione europea sui diritti dell'uomo e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e l'assenza di indagine giudiziarie e di procedimenti penali nei casi di violazione dei diritti fondamentali hanno dimostrato che l'antiziganismo è ancora molto diffuso nell'UE e che deve essere affrontato con maggiore determinazione a tutti i livelli;

D.  considerando che la povertà e l'esclusione sociale nella comunità Rom hanno raggiunto un livello critico che limita le prospettive di vita delle famiglie Rom ed espone i minori Rom al rischio di precipitare nella povertà fin dalla prima infanzia;

E.  considerando che atteggiamenti negativi da parte dei cittadini non Rom verso questi ultimi e una palese discriminazione contribuiscono all'esclusione dei Rom;

F.  considerando che la crescente esclusione dei Rom si ripercuote negativamente sulla crescita e aumenta i disavanzi dei bilanci pubblici;

G.  considerando che i divari e le disparità regionali portano al deterioramento della qualità di vita delle comunità rurali; che uno sviluppo urbano gestito male accentua e concorre alla crescente povertà urbana;

H.  considerando che nella comunicazione della Commissione del 2013 sui progressi compiuti nell'attuazione delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom si rileva come nel contesto dell'attuazione delle rispettive strategie nazionali di integrazione dei Rom gli Stati membri hanno conseguito ben scarsi progressi, anche per prefigurare le premesse strutturali per un'effettiva attuazione delle stesse;

I.  considerando che il gruppo specifico interno istituito dalla Commissione nel 2010 ha esaminato l'impiego dei fondi per l'inclusione dei Rom in 18 paesi e accertato che gli Stati membri non utilizzano in modo corretto le risorse finanziarie dell'UE e che i fondi dell'UE, pur avendo un notevole potenziale ai fini del potenziamento dell'inclusione dei Rom, si scontrano con ostacoli a livello nazionale, regionale e locale che impediscono la relativa promozione di un'effettiva inclusione sociale ed economica dei Rom;

J.  considerando che nella maggior parte degli Stati membri restano carenti la rappresentanza legittima dei Rom e la partecipazione delle organizzazioni specializzate della società civile nella pianificazione, attuazione e monitoraggio delle strategie nazionali;

K.  considerando che il coinvolgimento delle autorità locali e regionali alle fasi di elaborazione, monitoraggio, valutazione e riesame delle politiche riguardanti i Rom è un elemento centrale per l'attuazione effettiva delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom, in quanto dette autorità rappresentano il livello di governance con maggiori responsabilità pratiche ai fini dell'integrazione dei Rom, anche se resta basso il livello di coinvolgimento da parte degli Stati membri;

L.  considerando che l'assegnazione di risorse finanziarie mirate deve essere integrata da un'autentica volontà politica da parte degli Stati membri, in quanto premessa ineludibile per il successo dell'attuazione delle strategie e che soltanto pochi Stati membri hanno un approccio integrato nell'assegnazione delle risorse dei fondi UE e nazionali, mentre in altri l'attuazione della strategia nazionale è ritardata dall'utilizzazione insufficiente dei fondi dell'UE, specialmente dalla mancanza di misure concrete;

M.  considerando che resta ignoto l'importo totale dei fondi europei destinati specificatamente all'integrazione delle popolazioni Rom; che pertanto risulta essenziale che la Commissione continui a monitorare le modalità con cui gli Stati membri spendono i fondi dell'UE e ottenere garanzie sull'impiego corretto di detti fondi;

N.  considerando che un corretto monitoraggio e una valutazione sistematica e coerente dei risultati delle misure di integrazione dei Rom rappresenta un fattore cruciale ai fini di un'efficace attuazione delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom e che meno della metà degli Stati membri ha previsto meccanismi in materia di resoconto e valutazione regolare;

O.  considerando che il quadro dell'UE prevede l'istituzione di punti di contatto nazionali per l'integrazione dei Rom in ogni Stato membro e precisa che essi devono essere pienamente abilitati a coordinare in modo efficace l'inclusione dei Rom tra i diversi ambiti politici;

P.  considerando che gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure necessarie per provvedere a che i Rom non siano discriminati e siano rispettati, protetti e promossi i loro diritti umani, quali sanciti nella Carta e nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, nonché nella legislazione dell'UE;

Q.  considerando che i Rom sono vittima di discriminazioni e di esclusione sociale e che all'interno delle comunità Rom occorre riservare particolare attenzione ai minori e alle donne, specialmente per quanto riguarda i loro diritti fondamentali, compresi quelli all'istruzione e all'integrità fisica, nonché il divieto di schiavitù e di lavoro forzato, quale enunciato agli articoli 3 e 5 della Carta dei diritti fondamentali;

R.  considerando che una lotta effettiva contro i pregiudizi e gli atteggiamenti negativi nei confronti dei Rom esige campagne di sensibilizzazione, iniziative per promuovere il dialogo e la cooperazione interculturale nonché azioni per il sostegno maggioritario a favore dell'inclusione dei Rom;

S.  considerando che i Rom, in quanto cittadini dell'Unione europea, devono avere pieno godimento e essere in grado di esercitare i diritti e i doveri associati alla cittadinanza europea;

1.  condanna energicamente la discriminazione e il razzismo contro i Rom e deplora il fatto che nell'Unione europea i diritti fondamentali dei Rom non siano pienamente rispettati; invita la Commissione e gli Stati membri a lottare contro la discriminazione e provvedere a che le pertinenti direttive dell'UE, per esempio le direttive 2000/43/CE e 2012/29/UE(8) siano recepite e attuate correttamente;

2.  invita la Commissione a istituire un efficace meccanismo di monitoraggio a livello dell'UE riguardo ai diritti fondamentali dei Rom, agli episodi a danno di Rom e ai reati di odio contro i Rom e ad adottare interventi decisi – anche tramite procedure di infrazione, eventualmente – in caso di violazioni dei diritti fondamentali dei Rom negli Stati membri, specialmente quelle riguardanti l'accesso e l'esercizio dei diritti economici e sociali, il diritto della libera circolazione e di residenza, il diritto di accedere all'assistenza sanitaria e all'istruzione, il diritto alla parità e alla non discriminazione (tra cui la discriminazione molteplice), il diritto alla protezione dei dati personali e il divieto di istituire registri basati sull'appartenenza etnica e la razza;

3.  accoglie con favore l'iniziativa della Commissione intese a sviluppare uno strumento online per fornire assistenza alle autorità locali nella comprensione e applicazione di diritti di libera circolazione dei cittadini dell'UE; condanna pertanto ogni tentativo di limitare in modo illecito il diritto alla libera circolazione dei Rom e chiede agli Stati membri di porre fine alle espulsioni illegali;

4.  condanna ogni forma di antiziganismo e segnatamente gli incitamenti all'odio in discorsi pubblici e politici; sollecita gli Stati membri a rinnovare il loro impegno nella lotta contro l'antiziganismo, riconoscendone la portata nel frenare l'attuazione proficua delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom; sollecita tutte le parti ad astenersi da dichiarazioni che incitano l'odio contro i Rom;

5.  invita gli Stati membri a procedere a inchieste e porre fine alla profilazione etnica, agli abusi delle forze dell'ordine e ad altre violazioni dei diritti umani contro i Rom, a provvedere a che i reati generati dai pregiudizi siano punibili, siano censiti e accertati correttamente e a che alle vittime sia offerta adeguata assistenza e protezione, nonché a istituire programmi di formazione specifica per gli organi di polizia e altri funzionari pubblici che operano con comunità Rom;

6.  invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare la questione della mancanza di registrazioni di nascita e anagrafiche per i Rom residenti nell'UE;

7.  invita gli Stati membri a predisporre una risposta effettiva all'esclusione dei Rom attuando le misure previste delle rispettive strategie nazionali d'integrazione dei Rom con obiettivi concreti, scadenze e bilanci specifici; invita la Commissione e gli Stati membri a coinvolgere attivamente rappresentanti dei Rom e la società civile nello sviluppo, gestione, attuazione e monitoraggio e valutazione in termini politici in relazione alle strategie nazionali d'integrazione dei Rom e ai progetti riguardanti le loro comunità, istituendo meccanismi di dialogo regolare e trasparente in conformità dei principi del codice di condotta europeo in materia di partenariati; invita gli Stati membri a individuare nelle rispettive strategie nazionali d'integrazione dei Rom le modalità esatte per l'emancipazione e il coinvolgimento dei Rom nel processo; invita la Commissione a sostenere gli sforzi degli Stati membri per la sensibilizzazione tra i rappresentanti dei Rom in merito alle opportunità offerte dalle strategie nazionali d'integrazione dei Rom e per incoraggiarli ad assumere un ruolo più attivo nel processo di integrazione;

8.  invita la Commissione e gli Stati membri ad assicurare finanziamenti sufficienti per far emergere una forte società civile Rom, che abbia la capacità, le conoscenze e le competenze per procedere al monitoraggio e alla valutazione;

9.  invita la Commissione a intensificare gli attuali sforzi di cooperazione con gli Stati membri, le autorità locali e gli altri soggetti competenti al fine di assicurare una comunicazione effettiva in materia di attuazione delle strategie nazionali e di vantaggi dell'integrazione sociale dei Rom, a promuovere il dialogo interculturale e campagne di sensibilizzazione mirate a porre fine ai pregiudizi e agli atteggiamenti negativi contro i Rom con un cambiamento di mentalità, nonché a facilitare iniziative intese a conseguire il sostegno maggioritario alle politiche di promozione dell'integrazione dei Rom;

10.  sollecita la Commissione e gli Stati membri a evidenziare la dimensione di genere nelle strategie nazionali d'integrazione dei Rom e a coinvolgere le donne Rom nonché i giovani Rom nel processo di attuazione e monitoraggio di dette strategie;

11.  sollecita gli Stati membri a coinvolgere le autorità locali e regionali nel riesame, gestione, attuazione e monitoraggio delle rispettive strategie nazionali e a fornire assistenza e sostegno alle autorità regionali e locali nelle misure che devono adottare per la realizzazione dell'inclusione dei Rom in tutti i quattro pilastri delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom nonché nell'attuazione delle misure contro la discriminazione;

12.  invita gli Stati membri a elaborare dati disaggregati con l'assistenza dell'Agenzia per i diritti fondamentali, del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite e della Banca mondiale riguardanti la situazione socioeconomica dei Rom, il livello in cui i Rom rilevano discriminazioni legate all'origine etnica, i reati dettati da odio commessi a loro danno, nel pieno rispetto delle norme in materia di protezione dei dati personali e del diritto alla riservatezza, a sviluppare, in cooperazione con la Commissione, gli indicatori di base e gli obiettivi misurabili essenziali ai fini di un consistente sistema di monitoraggio onde assicurare un inventario affidabile e aggiornato sui progressi compiuti nell'attuazione delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom e nel miglioramento della loro situazione, con particolare attenzione per minori e donne; invita la Commissione a perfezionare il ruolo di coordinamento dell'Agenzia per i diritti fondamentali e a fare pieno uso delle sue competenze;

13.  invita la Commissione a definire un calendario e obiettivi e indicatori chiari e verificabili per l'attuazione delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom da parte degli Stati membri, in linea con la strategia di Europa 2020, a fornire assistenza agli Stati membri per quanto riguarda il miglioramento della loro capacità di assorbimento dei fondi UE e a preparare relazioni sui singoli paesi e raccomandazioni specifiche per paese;

14.  invita gli Stati membri a tenere in conto gli aspetti pluridimensionali e territoriali associati alla povertà, a mobilitare adeguate risorse dai bilanci nazionali e dai programmi dell'UE – soprattutto dal Fondo sociale europeo, dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale – tra l'altro attivando lo sviluppo locale di tipo partecipativo, piani d'azione comuni, investimenti territoriali integrati e piani di operazioni integrate al fine di conseguire gli obiettivi previsti nelle rispettive strategie nazionali d'integrazione dei Rom, a sviluppare programmi integrati plurisettoriali e plurifondo mirati alla microregioni più svantaggiate, a inserire l'integrazione dei Rom negli accordi di partenariato per il periodo di programmazione 2014-2020 e a definire i rispettivi programmi operativi per la promozione delle pari opportunità e la prevenzione della discriminazione e della segregazione;

15.  invita la Commissione e gli Stati membri a introdurre piani di sovvenzione speciali sotto forma di fondi piccoli e flessibili per progetti comunitari e per mobilitare le comunità locali sulle problematiche dell'inclusione sociale;

16.  invita gli Stati membri ad armonizzare in senso generalizzato le proprie politiche in materia di istruzione, occupazione e sanità in linea con gli obiettivi delle rispettive strategie nazionali d'integrazione dei Rom;

17.  invita la Commissione e il suo gruppo specifico sui Rom a proseguire la valutazione delle modalità con cui gli Stati membri erogano i fondi UE stanziati per l'inclusione dei Rom, nonché l'impatto delle loro politiche nazionali sulla vita dei Rom, a riferire sulle risultanze al Parlamento e al Consiglio su base annua e a individuare vie concrete per migliorare l'efficacia dei fondi dell'UE nella relazioni; invita la Commissione a facilitare l'apporto strutturato degli esperti e della società civile e a provvedere a un'efficace cooperazione tra la piattaforma per l'inclusione dei Rom e le Presidenze a rotazione dell'UE;

18.  invita la Commissione a effettuare una valutazione periodica esterna dell'impatto dei finanziamenti dell'UE sull'inclusione sociale dei Rom e a individuare le prassi migliori e i progetti realizzati grazie ai finanziamenti dell'UE e salvaguardarne la sostenibilità a lungo termine;

19.  invita gli Stati membri a operare assieme alle autorità regionali e locali al fine di eliminare la segregazione spaziale, fermare gli sgomberi forzati illeciti e prevenire il fenomeno dei senzatetto con cui sono ora confrontati i Rom, pertanto a istituire politiche efficaci e inclusive per la casa, compresa la fornitura di alloggi adeguati e di assistenza sociale e sanitaria in caso di sgomberi;

20.  invita gli Stati membri a ricorrere alla pianificazione urbana per l'integrazione e la desegregazione e a sviluppare le caratteristiche infrastrutturali e ambientali dei centri urbani più colpiti dagli squilibri sociali, nonché a rafforzare i legami tra zone urbane e rurali al fine di promuovere uno sviluppo inclusivo;

21.  invita gli Stati membri a porre fine alla segregazione nel settore dell'istruzione e l'illecita collocazione degli alunni Rom in scuole speciali, se del caso, e a creare l'infrastruttura e i meccanismi necessari al fine di facilitare l'accesso a un'istruzione di qualità per tutti i minori Rom, ad affrontare la questione dell'abbandono scolastico precoce tra gli allievi Rom, tra l'altro coinvolgendo i genitori Rom nel processo scolastico, a promuovere l'accesso dei bambini Rom al ciclo di istruzione scolastica precoce e a servizi di sviluppo, a predisporre formazione per gli insegnati onde metterli in grado di affrontare situazioni specifiche che possono emergere nel lavoro con alunni Rom, a provvedere a strutture di sostegno inclusive come il tutoraggio e il monitoraggio per gli studenti Rom onde evitare l'abbandono dall'istruzione secondaria o terziaria, ad assicurare il loro accesso al programma Erasmus e a promuovere opportunità di tirocini allo scopo di metterli in condizione di maturare adeguate esperienze lavorative;

22.  invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare gli elevati tassi di disoccupazione tra i Rom e a rimuovere tutte le barriere per l'accesso all'occupazione, anche attivando i meccanismi esistenti come la «Garanzia europea per la gioventù» e le iniziative faro della strategia Europa 2020; invita gli Stati membri a predisporre meccanismi antidiscriminazione, programmi di formazione specializzata e programmi per facilitare l'accesso al mercato del lavoro, compresa una rappresentanza proporzionata dei Rom nei servizi pubblici, promuovere l'occupazione autonoma, mobilitare mezzi per creare più posti di lavoro in settori con il massimo potenziale occupazionale – come l'economia verde inclusiva, i servizi sanitari e sociali, l'economia digitale – e istituire partenariati tra autorità pubbliche e datori di lavoro;

23.  invita le istituzioni europee a istituire programmi di tirocini e assumere Rom in tutte le istituzioni;

24.  invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare le attuali disparità in campo sanitario con cui sono confrontati i Rom e la generale discriminazione in relazione al loro accesso all'assistenza sanitaria, a istituire programmi mirati specifici e a destinare sufficienti risorse finanziarie da fondi nazionali e UE, con particolare rilevanza per la salute dei minori e delle donne;

25.  invita gli Stati membri a indicare con precisione i punti nazionali di contatto per l'integrazione dei Rom e le loro responsabilità nell'attuazione delle strategie nazionali d'integrazione dei Rom, provvedendo a che abbiano autorità, capacità e sostegno politico e finanziario sufficienti ai fini dell'espletamento efficace del loro ruolo nonché legami adeguati con la comunità Rom e le organizzazioni della società civile, a provvedere a che i punti di contatto siano accessibili individuandoli in modo chiaro e garantendo la trasparenza della comunicazione presso le parti interessate a tutti i livelli;

26.  ricorda agli Stati membri che buone pratiche, come i programmi dei mediatori Rom e l'Alleanza europea delle città e delle regioni per l'inclusione dei Rom, sono risultate proficue i sul terreno, il che dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a dimostrare maggiore determinazione politica a beneficio dell'effettiva inclusione dei Rom;

27.  accoglie con favore l'adozione della proposta della Commissione di raccomandazione del Consiglio relativa a efficaci misure di integrazione dei Rom negli Stati membri;

28.  sottolinea che l'integrazione è un'operazione duplice e che ogni sforzo di integrazione comporta responsabilità condivise e simmetriche delle parti alla luce delle rispettive capacità e risorse economiche, politiche e sociali;

29.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al Consiglio d'Europa.

(1)1 GU C 298 E dell'8.12.2006, pag. 283.
(2) GU C 308 E del 20.10.2011, pag. 73..
(3) GU C 199 E del 7.7.2012, pag. 112.
(4) Testi approvati, P7_TA(2013)0246.
(5) Testi approvati, P7_TA(2013)0090.
(6) Testi approvati, P7_TA(2013)0328.
(7) GU C 199 E del 7.7.2012, pag. 25.
(8) Direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012 , che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI.

Ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2013Avviso legale