Date: 3:28 PM 5/29/01 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: conigli di questura e non
Cari amici,
ho la sensazione che il caldo o la
competizione tra questori o tra prefetti in vista di possibili riorganizzazioni
al Ministero dell'interno stiano favorendo lo sbocciare di un'imbecillita'
senza inibizioni.
Mi arrivano in continuazione segnalazioni di
vessazioni di ogni genere; tutte rivolte, naturalmente, contro stranieri in
perfetta, assoluta buona fede, desiderosi di mantenersi nell'alveo delle
regole.
Ve ne trasmetto qualcuna, per vostra
informazione (ho cercato di eliminare i riferimenti a nomi e citta', per
rispetto della privacy di chi mi scrive).
Naturalmente, in alcuni casi, lottando o
rivolgendosi ad avvocati, si riesce a ottenere qualche risultato. Ma e' un
risultato che costa enormemente in termini di energie, serenita', fiducia nelle
istituzioni italiane.
Stamattina riflettevo sul fatto che,
all'opposto, l'art. 16 del Testo unico, consentendo l'espulsione dello
straniero clandestino in luogo di una pena (che non sia possibile sospendere)
non superiore a due anni, manda il messaggio che, se si e' clandestini, tanto
vale lucrare su attivita' malavitose di piccolo cabotaggio; tanto, non si
rischia niente di piu' che l'espulsione: esattamente quello che ci si
beccherebbe comunque.
E' veramente un paese di tonti.
Quanto tempo sara' necessario perche' le
associazioni nazionali (la Caritas, per esempio - ops... vi ho svegliato...
scusate!) e i sindacati tornino ad alzare la voce con i conigli delle questure?
Cordiali saluti
sergio briguglio
-------
...
sono cittadina (...) e vivo regolarmente in
Italia dal marzo 1991. Nei primi anni della mia permanenza in Italia, ho avuto
un permesso di soggiorno per motivi familiari (quando sono arrivata avevo solo
16 anni e ho iniziato a frequentare il liceo scientifico) e successivamente a
partire dal 1998 ho avuto un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Dal
1997 lavoro come interprete per la Procura di (...) e (...) . Il mio reddito
annuale dal 1997 di circa 24 milioni.
Il 21 giugno 2000, ho fatto domanda per la
Carta di soggiorno e solo il 16.05.2001(violando tra l'altro l'art.17 del DPR
394/99 che prevede solo 90 giorni per la risposta) mi stato notificato
il rifiuto alla mia istanza con queste motivazioni:
........................................................................................................................................................................................
CONSIDERATO: che la stessa risulta
regolarmente soggiornante in Italia dal 04.04.1991 ed in possesso di permesso
di soggiorno per motivi di famiglia sino al 4.3.98;
RILEVATO: che in data 7.3.98 ha ottenuto un
permesso di soggiorno per lavoro subordinato con scadenza al 05.03.1999 avendo
fornito un certificato del Tribunale di (...) che attestava la prestazione
saltuaria della stessa di attivit di interpretariato, incarico conferito
dall'A.G. e altro documento rilasciato dall'Agenzia (...) con sede in (...) che
certificava la corresponsione di competenze per l'attivit svolta dalla
straniera nell'anno 1997;
ACCERTATO: altres che il suddetto titolo le
stato rinnovato sino al 25.02.2002 sulla base di analoghi certificati da cui
emergeva il pagamento di compensi per le sue attivit saltuariamente ed
occasionalmente espletate;
PRESO ATTO: che l'art.9 comma 1 del D. Lgvo
286/98 prevede che il requisito per l'ottenimento della Carta di soggiorno
che "lo straniero sia titolare di un permesso di soggiorno per un motivo
che consente un numero indeterminato di rinnovi" e, nel caso specifico, la
straniera nel computo del periodo quinquennale di pregresso soggiorno regolare
sul territorio nazionale, non stata detentrice, senza soluzione di
continuit, di un titolo teoricamente rinnovabile un numero indeterminato di
volte, in quanto la stessa, pur dimostrando un reddito sufficiente, ha in
essere dei rapporti di lavoro (attivit di collaborazione saltuaria ed
occasionale) la cui natura giuridica non pu essere assimilata ad un contratto
che presupponga un numero indeterminato di rinnovi:
VISTI: l'art.9 del D.Lgvo 286/98 e art.16
del DPR 394/99
RIFIUTA il rilascio della carta di soggiorno
nei confronti della cittadina (...) (...), in premessa meglio generalizzata.
.........................................................................................................................................................................................
Come vede, mi trovo in grandi difficolt, in
quanto, anche dopo la laurea mi costringono a fare i soliti lavoretti
occasionali per poter stare in Italia. Non potr seguire l'iter degli
altri neolaureati in giurisprudenza, cio il tirocinio presso uno studio
legale, perch dovr dimostrare ogni anno di avere un lavoro ecc.ecc..
A parte, tutto ci, a me sembra inaccettabile
una simile interpretazione dell'art.9 D. 286/98 e credo addirittura che ci sia una forte contraddizione nelle
stesse motivazioni scritte dal Questore (o chi per lui). Essi scrivono che
tramite quei documenti mi hanno rinnovato il permesso negli ultimi anni, ....ma
non rinnovabile ora. (?????)
Insomma, il motivo per cui le ho scritto che
voglio avere un suo parere sulla faccenda, vorrei sapere cosa fare, cio cosa
mi conviene fare (la giustizia in senso assoluto, in Italia, un optional),
visto che le due circolari ministeriali, in particolare l'ultima, dell'aprile
di quest'anno, interpreta l'articolo 9 nello stesso modo del Questore (o chi
per lui) di (...). C' una possibilit concreta per ottenere questa benedetta
carta di soggiorno, oppure sarebbe meglio lasciar perdere e risparmiare i soldi
che dovr dare all'avvocato?
...
Grazie. Con amicizia,
...
-------
Caro Sergio,
...
nato per me un ulteriore problema
paradossale (...): per esercitare la professione, visto che ho appena superato
l'esame di Stato, dovrei iscrivermi obbligatoriamente all'Albo dei Medici
della Provincia di residenza. Per l'iscrizione a tale istituzione
richiesto ai cittadini non comunitari, tra le tante altre cose, il soggiorno
per: lavoro autonomo, subordinato, per motivi famigliari (...) e se
si iscritti alle liste di collocamento. Io sono in possesso di
soggiorno per motivi di studio. Per cambiare il soggiorno da studio a lavoro
alla questura richiesto un datore di lavoro e bisognerebbe rientrare nelle
quote di lavoratori stranieri assegnati annualmente dalla regione. Ma proprio
il principio mi sembra paradossale perch se volessi cominciare finalmente
a lavorare come medico, non solo nell'ambito della specialit ma anche per fare
eventuali Guardie Mediche , dovrei cercarmi un altro tipo di lavoro per
poter cambiare il soggiorno e successivamente potermi iscrivere
all'Albo. Dovrei risolvere questo problema prima di
eventuali esiti positivi del ricorso perch l'iscrizione all'Albo
obbligatoria anche per la specialit.
Comunque mi sto informando in merito e spero
di risolvere almeno questa storia senza impazzire.
A presto
...
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From: "CESTIM Centro Studi
Immigrazione" <cestim@tin.it>
To: "Briguglio Sergio"
<briguglio@frascati.enea.it>
Subject: prassi Questura di Verona
Date: Tue, 29 May 2001 14:43:27 +0200
X-Priority: 3
Status:
La preghiamo di diffondere il seguente
messaggio.
Scriviamo dall'Osservatorio Veronese sulla
Discriminazione, per segnalare
una prassi della Questura di Verona, la quale,
a fronte della richiesta di
inserimento del figlio irregolarmente entrato
nel territorio dello Stato sul
permesso di soggiorno del genitore, sta
bloccando il procedimento di
rilascio.
La stessa ritiene infatti che tale domanda,
con allegata la documentazione
necessaria a dimostrare la minore et, il
vincolo di parentela e l'assenso
dell'altro genitore, costituisca prova
sufficiente a dimostrare la
sussistenza del reato di cui all'art. 12 T.U..
Di conseguenza, a quanto ci stato riferito,
la Questura, per evitare allo
straniero la denuncia all'Autorit
Giudiziaria, lo invita a ritirare la
richiesta di inserimento del minore sul permesso e a ad avviare la
pratica
per il ricongiungimento.
Nel frattempo, il permesso di soggiorno rimane
bloccato.
Vorremmo sapere se ci sono prassi analoghe in
altre Questure.
Attendiamo risposte ed ogni eventuale
osservazione sulla questione in
oggetto.
Osservatorio Veronese sulla Discriminazione
Cestim Centro Studi Immigrazione Onlus
Via S. Michele alla Porta 3
37121 - Verona
Tel ++39
45 8011032 - Fax ++39 45 8035075
cestim@tin.it
http://www.cestim.org