VALUTAZIONI SULLA BOZZA PROGRAMMATICA DEL GOVERNO

A RIGUARDO DEL PROBLEMA DELL'IMMIGRAZIONE

Guardiamo con interesse alla volonta' manifestata dal Presidente del Consiglio Incaricato di creare i presupposti per una piu' piena integrazione degli immigrati extra-comunitari nel nostro Paese. Riteniamo comunque che, per dare corso a tale volonta', il Governo dovra' fornire risposte efficaci ad alcuni gravi problemi tuttora aperti.

L'attivita' del Governo uscente, che pure e' stata caratterizzata da una gestione lungimirante da parte del Ministero degli Interni del problema del rinnovo dei permessi di soggiorno, si e' conclusa con l'emanazione di un decreto, quello sulle espulsioni, che riduce il fenomeno dell'immigrazione a un mero problema di ordine pubblico.

Riteniamo sia necessario un mutamento di mentalita': il vero allarme e' costituito oggi non dalle, pur esistenti, forme di devianza criminale all'interno della popolazione immigrata, bensi' dalle proporzioni assunte dal fenomeno del lavoro nero, di cui gli immigrati sono vittime e non colpevoli.

La legge Martelli (39/1990), che, applicata nella sua interezza, avrebbe potuto dare l'avvio ad una vera politica dell'immigrazione in Italia, e' stata disattesa nella sua parte piu' rilevante: quella relativa alla programmazione annuale dei flussi. Nei due anni di applicazione della legge, infatti, tali flussi sono stati fissati sostanzialmente a zero.

Questo fatto, congiuntamente alla improponibilita' di una gestione delle frontiere con criteri da fortezza assediata, ha portato alla formazione di una sacca di clandestinita' costituita da molte decine di migliaia di immigrati. Si parla qui, lo ripetiamo, di una clandestinita' che patisce la violazione della legge in misura drammaticamente maggiore di quanto non la produca.

D'altra parte, l'operazione del rinnovo dei permessi di soggiorno, ha mostrato con chiarezza che la quasi totalita' degli immigrati regolarizzati con l'ultima sanatoria ha oggi un lavoro, per lo piu' regolare.

Viene cosi' a cadere una delle principali motivazioni date dal Governo uscente all'azzeramento dei flussi (la necessita', cioe', di fornire prioritariamente adeguata sistemazione agli immigrati sanati nel '90).

Riteniamo che il Governo debba provvedere ad attivare i meccanismi di regolarizzazione piu' idonei a riportare l'intero fenomeno dell'immigrazione in un quadro di certezza di diritti e doveri.

Riteniamo anche che debba essere considerato con preoccupazione il dato relativo all'esiguo numero di ammissioni alla procedura di riconoscimento dello status di rifugiato politico.

Sulla base di tali convincimenti

Chiediamo che possano ottenere un permesso di soggiorno per lavoro tutti coloro che siano in grado di esibire un'offerta di lavoro regolare o che 'autocertifichino' l'esistenza di un rapporto di lavoro irregolare.

Chiediamo che sia data soluzione urgente al pressante problema degli stagionali, con l'istituzione di un permesso di soggiorno temporaneo e l'adozione di misure di accoglienza adeguate, particolarmente nelle zone a rischio per tensioni sociali o per esistenza di malavita organizzata.

Chiediamo che sia salvaguardato il diritto all'informazione e alla prima assistenza degli stranieri che entrano nel territorio italiano (e in particolare dei potenziali rifugiati politici) con l'istituzione di strutture di accoglienza e di orientamento presso i principali posti di frontiera, come previsto dalla legge Martelli (Art.12 comma 5).

Chiediamo che si dia vita ad una politica di ampio respiro che possa sollecitamente condurre

- alla ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie (Dic.'90);

- all'istituzione di un osservatorio del mercato del lavoro che sia di supporto alla definizione dei flussi annuali;

- ad una progressiva promozione dei diritti di cittadinanza degli immigrati che dia luogo ad un effettivo processo di integrazione nelle nostre comunita'.

Chiediamo di lasciar decadere il decreto 272/1992 sulle espulsioni, rendendo l'articolo sui centri di accoglienza, in esso contenuto, oggetto di un autonomo progetto legislativo.

Chiediamo infine che la complessita' del problema e la sua correlazione con le gravi questioni di politica internazionale siano riconosciute con l'affidare la delega per l'immigrazione al Ministero degli Affari Esteri o alla stessa Presidenza del Consiglio.

 

Su ciascuno dei temi fin qui delineati riteniamo di poter garantire al Governo la nostra costruttiva collaborazione.

 

Sergio Briguglio