MISURE URGENTI A RIGUARDO DELL'IMMIGRAZIONE

 

L'aspetto piu' preoccupante del fenomeno dell'immigrazione e' costituito, oggi, dal grandissimo numero di cittadini extracomunitari irregolarmente presenti sul territorio italiano come effetto di una inadeguata politica di controllo dei flussi. Questa dovrebbe rappresentare la risposta alla pressante domanda di ingresso, subordinata all'effettiva ricettivita' del nostro paese. Nei fatti, invece, si e' assistito, successivamente alla sanatoria del '90, ad un processo di inserimento ininterrotto di lavoratori immigrati (a testimonianza evidente della vitalita' del mercato del lavoro e dell'abitazione), relegati a condizioni di irregolarita' da decreti annuali sui flussi di chiusura pressocche' assoluta, ancorche' puramente formale.

E' superfluo sottolineare a quali conseguenze dia luogo il privare una cosi' larga porzione della popolazione di un quadro definito di diritti e doveri.

E' invece opportuno ricordare come l'Italia abbia dato un contributo determinante alla stesura della Convenzione ONU sulla Protezione dei Diritti di tutti i Lavoratori Migranti e dei loro Familiari, approvata nel Dicembre 1990, e come questa Convenzione sancisca, tra l'altro, la validita' di alcuni diritti fondamentali, in fatto di condizioni di lavoro e di sicurezza sociale, per ogni migrante, a prescindere dall'eventuale posizione irregolare in materia di soggiorno.

E' evidente come l'incancrenirsi di situazioni di irregolarita', in un contesto di improponibilita' di qualunque meccanismo di espulsione collettiva, renda in pratica inattuabile il rispetto di questi diritti, al quale la comunita' nazionale dovrebbe sentirsi vincolata, se non sul piano formale (la Convenzione non e' stata ancora ratificata dall'Italia), almeno su quello morale.

Va inoltre considerato come il meccanismo della chiamata nominativa dall'estero (oggi unico possibile canale di immigrazione regolare per lavoro) risulti, in senso stretto, scarsamente efficace, dal momento che difficilmente puo' realizzarsi un incontro tra domanda e offerta di lavoro al di fuori del territorio nazionale.

 

Alla luce di queste considerazioni si propone che

 

a) nel prossimo decreto sui flussi si tenga conto della opportunita' di regolarizzare la posizione di quanti dimostrino la disponibilita' di un'occupazione regolarmente retribuita ovvero, tramite autocertificazione, l'esistenza di un rapporto di lavoro irregolare;

 

b) il disegno di legge in preparazione

- preveda la possibilita' di trasformare, dietro analoga dimostrazione, il permesso di soggiorno per turismo in permesso per lavoro subordinato

- includa una normativa sul lavoro stagionale che ne faccia un ulteriore canale di emersione dalle condizioni di irregolarita'.