Caro Bruno,

ti propongo le modifiche che seguono, facendo riferimento all'ultima bozza che mi hai mandato. Ho cercato di essere sommamente pedante, nel tentativo di dare al testo la massima chiarezza. Spero che questo mio lavoro possa risultare utile. Buon divertimento!

Sergio

 

Modifiche alla bozza di Messaggio Ecumenico sulle Immigrazioni

Titolo

- "sulle immigrazioni in Italia e in Europa" diventa "sull'immigrazione in Italia"

I capitolo

- Sopprimere il titolo del capitolo

Par.2.

- "Di fronte a questo stato di cose le Chiese" diventa "Le Chiese"

- "Esse si pongono ... o populiste, ma per coerenza" diventa "Esse devono levare la propria voce in difesa di tali diritti per coerenza"

Par.3.

- "ricordando le parole di Gesu' " diventa "e le parole di Gesu' "

Par.5.

- "tanto spesso emarginate e discriminate" diventa "per di piu' emarginata e discriminata"

Par.6.

- "richiamano che le conseguenze gravose ... e di quella italiana in particolare." diventa "ammoniscono a non fondare la politica dell'immigrazione su una mera di fesa del livello di benessere acquisito nella nostra societa', che non tenga in alcun conto le necessita' di chi e' drammaticamente costretto a lasciare il proprio paese. E se, sul lungo periodo, va incrementata la cooperazione ai programmi di sviluppo dei paesi piu' bisognosi, nell'immediato va prestata la dovuta attenzione ai problemi dei migranti che sono tra noi e alla richiesta di inserimento di coloro che premono alle frontiere dei paesi industrializzati."

Par.7, 8, 9, 10, 11, 12.

- Sopprimere

 

II capitolo

Par.1.

- Sopprimere

Par.2.

- Sopprimere "e gia' prima con la 943/86,"

- "del problema immigratorio" diventa "del problema dell'immigrazione"

Par.3.

- "Art. 2, & 3" diventa "Art.2, comma 3"

Par.4.

- "art. 2, & 4,c" diventa "Art.2, comma 4,c"

- Sopprimere "e' giustificato, sotto questo profilo,"

- "flussi di ingresso" diventa "flussi in ingresso"

 

Par.5, 6.

- " I decreti sui flussi d'ingresso ... privi delle piu' elementari forme di protezione." diventa

" Fino ad oggi, invece, i decreti sui flussi hanno limitato, in sostanza, al meccanismo della chiamata nominativa le possibilita' di accesso regolare al lavoro per i cittadini stranieri extracomunitari. La chiamata nominativa, riguardando a rigore lavoratori residenti all'estero, vede, di fatto, limitata la propria efficacia alle attivita' lavorative ad alto contenuto tecnico, per le quali l'incontro tra domanda e offerta puo' prescindere dall'instaurarsi di un rapporto fiduciale tra lavoratore e datore di lavoro. Risulta invece del tutto inappropriata per la maggior parte delle attivita' lavorative per le quali e' accertata l'indisponibilita' di manodopera italiana, che rappresentano le principali possibilita' di impiego dei lavoratori immigrati.

L'esistenza di queste possibilita', unitamente all'improponibilita' di un'effettiva chiusura delle frontiere, ha fatto si' che il processo di immigrazione-inserimento continuasse senza flessioni, ma anche senza conseguenze traumatiche sul mercato del lavoro.

Le limitazioni imposte dal decreto sui flussi hanno pero' condannato all'irregolarita' un gran numero di immigrati, entrati formalmente per motivi di turismo e trattenutisi in Italia una volta trovato inserimento nel mondo del lavoro sommerso.

Con l'eccezione di coloro che, alle dipendenze di datori di lavoro scrupolosi, hanno potuto trovare regolarizzazione, seppure in modo improprio, intraprendendo l'inutilmente complesso iter burocratico della chiamata nominativa (che richiede un temporaneo ritorno del lavoratore nel paese d'origine), questi lavoratori, pur contribuendo allo sviluppo economico del paese, restano totalmente esposti allo sfruttamento e privi delle piu' elementari forme di protezione.

Il fenomeno assume connotazioni ancora piu' preoccupanti laddove l'assorbimento di mano d'opera e' affidato ad attivita' di lavoro stagionale, dal momento che lo stato di irregolarita' induce i lavoratori a non fare ritorno in patria a stagione conclusa, ne frena la mobilita' territoriale e per lunghi periodi congela forza lavoro in condizioni di scarsa produttivita' e di esposizione alla contaminazione criminale."

Par.9.

- "Pertanto, se si tengono" diventa "Se si tengono"

- "in particolare il fatto" diventa "e in particolare il fatto"

- "dalla mancata applicazione ... se non addirittura distorta," diventa "da un'applicazione lacunosa del dettato legislativo,"

- "che favoriscano nel modo piu' ampio, senza ricorso" diventa "che favoriscano, pur senza ricorso"

- "Infatti la concessione del permesso di soggiorno consegna all'immigrato che ne ha titolo un patrimonio" diventa "La concessione del permesso di soggiorno consegna infatti all'immigrato un patrimonio"

- "un preciso quadro di doveri." diventa "un preciso quadro di doveri. Costituisce quindi un efficace deterrente, ove ve ne sia bisogno, contro il ricorso a scorciatoie prive di qualsiasi rilevanza per l'economia nazionale."

Par.10.

- Sopprimere

Par.11.

- "precedentemente descritto" diventa "descritto in precedenza"

- Sopprimere "particolarmente in quest'anno internazionale della famiglia,"

Par.12.

- "di molti studenti stranieri che" diventa "di molti studenti stranieri, che"

Par.15.

- Sopprimere

 

III capitolo

Par.1.

- Sopprimere "per via legislativa o amministrativa,"

Par.3.

- "di lavoratori immigrati, individuando ogni anno ... criteri di solidarieta' internazionale." diventa "di lavoratori immigrati."

Par.4.

- "Contestualmente si consenta" diventa "Contestualmente, nello spirito della Convenzione ONU "sulla tutela dei lavoratori migranti e delle loro famiglie", si consenta"

- "di normalizzare la sua posizione" diventa "di regolarizzare la propria posizione"

Par.5.

- Sopprimere

Par.8.

- Sopprimere "Si riveda la politica ... capitolo di spese."

- "Vengano favoriti, in quest'ambito," diventa "Vengano favoriti, nell'ambito dei progetti di cooperazione allo sviluppo,"

- "capacita' tecniche e disponibilita' economiche per avviare nel proprio Paese attivita' " diventa "capacita' tecniche per partecipare nel proprio paese ad attivita' "

Par.10.

- "Col presente appello ... fratelli immigrati" diventa "Le Chiese che sono in Italia si appellano ai cristiani delle loro comunita' perche' vigilino sull'adozione di queste misure da parte delle autorita' politiche competenti, e perche' contribuiscano, ciascuno per la propria parte, alla loro efficace attuazione. Al medesimo tempo, i cristiani sono chiamati a promuovere una cultura di rispetto e di valorizzazione delle diversita', che consenta di vedere gli immigrati come portatori di valori e di potenzialita'. Un'attenzione tutta particolare deve essere da essi prestata, infine, alle affiliazioni religiose degli immigrati, favorendone i contatti con le rispettive comunita' di fede e di culto che si trovano sul territorio, e aprendo spazi al dialogo interreligioso."