NOTA SUI PROVVEDIMENTI URGENTI IN MATERIA DI CITTADINI EXTRACOMUNITARI

Sono di seguito riportati, in modo sintetico, gli elementi essenziali per un intervento urgente atto a risolvere alcuni dei problemi piu' gravi associati alla condizione dei cittadini extracomunitari presenti sul territorio nazionale. Si rimanda alla nota allegata per una trattazione piu' dettagliata di ciascun punto.

1) E' necessario ed opportuno regolarizzare la posizione di coloro per i quali un datore di lavoro si dichiara disposto all'assunzione a tempo indeterminato.

- Si risolvono cosi' le situazioni di inserimento "di fatto" corrispondenti a rapporti di lavoro con datori di lavoro onesti, senza dover ricorrere ad una fittizia chiamata nominativa "dall'estero".

- Si viene incontro al datore di lavoro disposto a regolarizzare la posizione del lavoratore, evitando che incorra in sanzioni od oneri per eventuali rapporti di lavoro pregressi.

- Si parifica la posizione del lavoratore straniero, da un punto di vista previdenziale e fiscale, rispetto a quella del lavoratore italiano, con maggiori entrate per lo Stato ed eliminazione della concorrenza sleale nei confronti dei disoccupati italiani.

- Si favorisce la piena integrazione dell'immigrato.

2) E' altresi' necessario regolarizzare coloro che dichiarano di svolgere attivita' lavorativa a tempo indeterminato.

- Si consente l'emersione delle situazioni di sfruttamento del lavoratore.

- Il rischio di incorrere in sanzioni induce i datori di lavoro "indecisi" a dichiarare la propria disponibilita' all'assunzione (usufruendo del meccanismo previsto al punto 1).

- Il rischio di incorrere in sanzioni penali (oltre che nella revoca del permesso di soggiorno), qualora la dichiarazione risulti mendace, dissuade l'immigrato dall'abusare di questo meccanismo.

3) E' necessario regolarizzare coloro che, possedendo i requisiti sostanziali previsti dalla legge 943/1986, hanno effettuato il cosiddetto "ricongiungimento familiare di fatto" (al di fuori, cioe' delle procedure ordinarie).

- Si tratta di situazioni di irregolarita' meramente formali, il cui prolungamento rischia di mettere a repentaglio diritti fondamentali dei minori e delle famiglie.

4) La regolamentazione del lavoro stagionale deve tener conto, in fase di avvio, degli immigrati gia' presenti in Italia.

- Deve essere consentita l'emersione dall'irregolarita', con il rilascio di un permesso stagionale, a coloro che avendo completato la stagione lavorativa sono attualmente privi di occupazione (non si puo' quindi, per il lavoro stagionale, adottare lo stesso meccanismo del punto 1).

5) Non e' accettabile che l'esistenza di accordi bilaterali sia considerata conditio sine qua non per il rilascio di un permesso stagionale.

- Molti degli immigrati che oggi svolgono lavori stagionali provengono da Paesi con cui e' impensabile che si definiscano accordi in tempi ragionevoli.

6) E' necessario dare all'immigrato stagionale che lascia nei tempi prefissati il territorio nazionale la certezza del reingresso, non un vago diritto di precedenza.

- In caso contrario nessun immigrato riterra' conveniente far ritorno nel proprio Paese: esiste il precedente del decreto-legge 200/1993 che non ha prodotto alcun risultato.

7) La regolamentazione del lavoro stagionale non puo' essere disgiunta dai provvedimenti di regolarizzazione dell'inserimento a carattere stanziale (punti 1 e 2).

- I potenziali immigrati stagionali costituiscono una frazione modesta del totale.

- Se l'unica via possibile di emersione dall'irregolarita' e' costituita dal permesso stagionale, vi si riverseranno impropriamente anche gli immigrati stabilmente inseriti nel mondo del lavoro. Alla scadenza del permesso questi rientreranno nell'irregolarita'.

 

Nell'ipotesi, infine, che non si voglia affrontare in modo eclatante il problema della regolarizzazione, si potrebbe prevedere:

a) rilascio, in via transitoria, di un permesso temporaneo di breve durata agli irregolari presenti;

b) diritto di reingresso come lavoratori stagionali per coloro che lascino regolarmente l'Italia alla scadenza del permesso temporaneo;

c) possibilita', in via transitoria, di conversione del permesso temporaneo in permesso per lavoro subordinato nei casi previsti sopra (punti 1 e 2).

- Si otterrebbe in tal modo una misura effettiva del fenomeno dell'irregolarita' (a).

- Si avvierebbe il circuito stagionale con i lavoratori realmente intenzionati a rientrare nel Paese d'origine (b).

- Si otterrebbe l'emersione delle situazioni di inserimento lavorativo stabile (c), senza incorrere in problemi circa la rilevanza giuridica della dichiarazione dello straniero irregolare (la dichiarazione di cui al punto 2 in questo caso e' effettuata dal titolare di un permesso temporaneo).