Alla cortese attenzione

- dell'On.le Presidente del Consiglio dei ministri

- degli On.li Ministri dell'Interno, degli Affari esteri, del Lavoro e della previdenza sociale, di Grazia e giustizia, della Famiglia e solidarieta' sociale, della Sanita'

- degli On.li Sottosegretari di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Dicasteri competenti

 

Onorevole Presidente, onorevoli Ministri e Sottosegretari,

nell'imminenza della scadenza e della necessaria reiterazione del D.L. n.489/1995 sull'immigrazione, desideriamo, anche a seguito di precedenti positivi confronti con la Presidenza del Consiglio ed i Ministeri interessati e alla luce dell'esperienza maturata nel corso dell'applicazione del decreto, avanzare alcune osservazioni e proposte di merito.

E' evidente come non sia possibile attendersi, in sede di reiterazione, grandi cambiamenti di sostanza, anche a causa della contraddittorieta' delle indicazioni che giungono dal voto della Commissione Affari Costituzionali in sede di conversione. Ci pare comunque opportuno rinnovare l'auspicio che non si proceda all'inserimento o alla reiterazione di norme, soprattutto in materia di ingresso ed espulsioni, che rischiano di porre in discussione garanzie costituzionali e diritti umani fondamentali. A tale riguardo riteniamo sia da considerare con particolare attenzione il voto unanime con cui la commissione del Senato ha soppresso l'articolo 7-ter, che piu' degli altri aveva generato critiche e dubbi di incostituzionalita'.

Ci sembra del pari opportuno richiamare la Vostra attenzione sulla necessita' di apportare al testo originario alcune correzioni, con speciale riguardo alle norme transitorie (articoli 10 e 12), che ne accrescerebbero l'efficacia e consentirebbero una piu' ampia regolarizzazione del fenomeno migratorio. Elenchiamo di seguito i punti che, a nostro avviso, dovrebbero essere presi in considerazione.

1) Consentire la regolarizzazione di coloro che sono in grado di produrre un reddito, da fonti lecite, sufficiente al proprio sostentamento; rientrano in questa categoria coloro che svolgono lavori saltuari o sono dediti ad attivita' di commercio.

2) Sopprimere o ridurre la quota di contributi previdenziali da anticipare all'atto dell'assunzione del lavoratore, correggendo una disposizione che sta ostacolando, con danno generale, la regolarizzazione di molti rapporti di lavoro.

3) Prevedere il rilascio di un permesso di lunga durata al lavoratore che procede all'autodichiarazione prevista dal comma 1 dell'articolo 12; la previsione di una semplice possibilita' di iscrizione di breve durata nelle liste di collocamento non e' infatti sufficiente a indurre il lavoratore a denunciare la propria eventuale condizione di sfruttamento.

4) Chiarire, coerentemente con l'interpretazione data dal Ministero dell'interno, che la disposizione al comma 2 dell'articolo 12 fa riferimento a rapporti di lavoro non necessariamente in atto alla data di entrata in vigore del decreto.

5) Consentire la regolarizzazione dei familiari di stranieri regolarizzati per lavoro ai sensi dell'articolo 12 del decreto in esame, evitando cosi' che un nucleo familiare pervenga solo parzialmente alla regolarita'.

6) Introdurre la possibilita' di autocertificazione relativa all'identita' e al grado di parentela, in analogia con quanto previsto per la sanatoria del '90. In mancanza di tale possibilita', risulta spesso impossibile procedere alla regolarizzazione, soprattutto per la difficolta' di ottenere per tempo, dal paese d'origine, documenti attestanti le relazioni di parentela.

7) Prevedere una moratoria delle espulsioni per ingresso o soggiorno irregolare valida fino al termine del periodo previsto per la regolarizzazione introdotta dal decreto in esame.

8) Chiarire che le norme di salvaguardia del diritto di asilo, anche umanitario, riguardano tutte le disposizioni contenute nel decreto e non solo quelle relative alle espulsioni.

9) Sopprimere, al comma 1 dell'articolo 11, la condizione di non residenza con un prossimo congiunto, che impedisce il ricongiungimento progressivo con diversi familiari. Prevedere la possibilita' di ricongiungimento per i genitori a carico e per i familiari di cittadini italiani.