COMUNICATO-STAMPA SULLA REITERAZIONE DEL DECRETO IMMIGRATI

Le numerosissime adesioni alla manifestazione del 16 marzo sui diritti degli immigrati sono segno di quanto sia avvertita nel nostro Paese la necessita' di una politica dell'immigrazione fondata su una legislazione organica, piuttosto che su misure affrettate e lacunose.

Nel confermare la propria adesione alla Manifestazione, gli organismi e le associazioni di ispirazione religiosa attivi nel campo dell'immigrazione avevano ribadito, a riguardo del decreto Dini, quanto piu' volte espresso nel corso degli ultimi mesi: la necessita', cioe', di apportare alcune precise modifiche al provvedimento, in fase di conversione in legge o di reiterazione del decreto, tali da renderlo realmente efficace sul versante dell'emersione dall'irregolarita' (col prolungamento dei termini e l'estensione ai lavoratori autonomi e precari) e da espungerne le disposizioni - di dubbia costituzionalita' - relative all'espulsione di persone sospettate di commissione di reati o condannate per reati di trascurabile entita'.

Stando a quanto anticipato dagli organi di informazione, il Governo avrebbe deciso invece di procedere ad una reiterazione che, lasciando pressoche' intatta la forma del decreto, ne mantiene gli aspetti negativi che attentano al diritto di difesa del cittadino straniero e blocca il processo positivo di regolarizzazione.

Se queste voci dovessero trovare conferma, ci vedremmo costretti a esprimere la piu' viva deplorazione per una evidente mancanza di sensibilita' sociale e di attenzione ai rispetto di diritti fondamentali della persona, che non puo' trovare alibi in impedimenti di carattere procedurale legati allo scioglimento delle Camere (pare infatti che alcune modifiche siano state di fatto apportate al testo del decreto).

Confidiamo che il Governo non voglia sommare alla responsabilita' della mancata definizione del decreto annuale sui flussi (in ritardo ormai di quasi cinque mesi) quella, piu' grave, di proseguire su una strada in palese contrasto con le esigenze di giustizia e di corretta gestione del fenomeno migratorio.