VERSO LA MANIFESTAZIONE DEL 16 MARZO

 

Gli organismi di ispirazione religiosa (ebrei, evangelici, cattolici) attivi nel campo delle migrazioni aderiscono numerosi alla manifestazione del 16 Marzo e ne condividono le finalita'. Tra le altre, si registrano le adesioni dell'Azione Cattolica, della Federazione delle Chiese Evangeliche, dell'Agesci, di Pax Christi, delle Acli, della Facolta' Valdese di Teologia, dell'associazione Martin Buber Ebrei per la Pace, della Comunita' di Sant'Egidio, della Comunita' di Capodarco, dell'Ucsei, del Jesuit Refugee Service, dei missionari Comboniani, Scalabriniani e Saveriani, di moltissime Caritas e Migrantes diocesane e regionali.

Da tempo questi organismi concordano nell'affermare che l'immigrazione nel nostro paese meriti di essere affrontata con un approccio legislativo organico. Va cioe' superata una logica emergenziale che spesso ha provocato l'adozione di misure affrettate e lacunose.

Riguardo al decreto-legge attualmente in vigore, e' stato piu' volte osservato come, accanto a misure tendenzialmente positive (la regolarizzazione degli immigrati irregolari inseriti in attivita' di lavoro subordinato o ricongiunti con familiari regolarmente soggiornanti, l'estensione dell'assistenza sanitaria a tutti gli stranieri a prescindere dalla regolarita' del soggiorno, la regolamentazione del lavoro stagionale) sono presenti disposizioni che rischiano di compromettere, per il cittadino straniero, il diritto di difesa e il principio di presunzione di innocenza. Gli organismi di ispirazione religiosa, concordemente con le altre forze sociali, hanno proposto che tali disposizioni siano opportunamente emendate in sede di conversione in legge (di fatto sospesa per lo scioglimento delle Camere) o in sede di reiterazione del decreto.

Gli stessi organismi hanno anche indicato come irrinunciabile una modifica del decreto che lo renda piu' efficace sul versante della regolarizzazione, con

a) la soppressione della disposizione relativa all'anticipazione di sei mesi di contributi in caso di assunzione del lavoratore straniero

b) una previsione esplicita di misure per la tutela del lavoratore in caso di mancanza di disponibilita' del datore di lavoro alla regolarizzazione del rapporto di lavoro;

c) l'estensione del provvedimento a quanti svolgano attivita' di lavoro autonomo o saltuario.

La manifestazione del 16 Marzo e' vista come un'occasione preziosa per lanciare alle forze politiche di ogni schieramento un appello perche' con l'avvio della nuova legislatura siano gettate le basi per una politica dell'immigrazione articolata ed efficace.

Elementi essenziali di questa politica devono essere:

a) la definizione di meccanismi di accesso al lavoro, sia stanziale sia stagionale, che consentano un efficace incontro diretto tra la domanda e l'offerta di manodopera, con la possibilita' per gli aspiranti migranti di entrare in Italia alla ricerca di un posto di lavoro, entro i limiti di quote prefissate annualmente dal Governo;

b) l'estensione - in attuazione del dettato costituzionale - del diritto di asilo a coloro che fuggano da situazioni di violenza generalizzata (guerre, guerre civili, etc.);

c) una regolamentazione del ricongiungimento familiare che non ostacoli, in nome della pur comprensibile esigenza di accertare il superamento di adeguate soglie di reddito, la rapida ricomposizione del nucleo familiare;

d) il riconoscimento di diritti fondamentali, in relazione a sanita', giustizia e condizione dei minori e delle famiglie, a tutti gli stranieri presenti in Italia, senza riguardo per la regolarita' del soggiorno.

e) una progressiva stabilizzazione del soggiorno, con la conseguente assimilazione dei diritti del cittadino straniero a quelli dei cittadini italiani (fino ai diritti politici e di cittadinanza), che faccia premio al rispetto delle norme che regolano la convivenza nel nostro paese;

f) la ricerca di misure per contrastare il fenomeno dell'immigrazione illegale che si fondino principalmente sul mantenimento di un adeguato canale di immigrazione regolare, contemperino l'esigenza di efficacia dei provvedimenti con il rispetto di diritti essenziali (diritto di asilo, diritto di impugnazione dei provvedimenti, diritto alla tutela dell'unita' familiare, etc.), e non facciano ricorso alla criminalizzazione dello straniero in posizione irregolare rispetto al soggiorno.

Gli organismi di ispirazione religiosa continueranno ad adoperarsi perche' su questi punti possa essere raggiunto, in ambito parlamentare e tra le forze politiche, un consenso tale da metterli a riparo dagli avvicendamenti di potere che caratterizzano la vita politica di qualunque democrazia.