LE MODIFICHE PRINCIPALI DA APPORTARE AL DDL IMMIGRAZIONE

 

Il ddl sull'immigrazione, nella versione approdata al dibattito in Aula, presenta ancora numerosi punti che meritano di essere corretti, allo scopo di evitare che lo sforzo fatto per pervenire ad un quadro normativo organico ed equilibrato sia vanificato. In particolare, sembrano irrinunciabili i seguenti punti:

 

1) Riguardo agli ingressi per lavoro,

- prevedere l'istituzione obbligatoria di liste di prenotazione per l'immigrazione, tenute dalle Rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all'estero, con graduatoria basata sull'anzianita' di iscrizione (indispensabili per dare certezza agli aspiranti migranti e dissuadere l'immigrazione clandestina). Prevedere inoltre la possibilita' di ingresso, nell'ambito delle quote fissate annualmente dal Governo, di immigrati in cerca di lavoro, allo scopo di consentire un incontro diretto tra domanda e offerta di lavoro (indispensabile per tutti i lavori che necessitano di un rapporto fiduciale tra le parti).

 

2) Riguardo ai provvedimenti di espulsione e di respingimento alla frontiera,

- garantire a tutti gli stranieri da espellere la possibilita' di un ricorso "sul posto" - prima, cioe', che l'espulsione abbia avuto luogo (il danno derivante dallo sradicamento dell'espulso e' infatti irreparabile, e la sola possibilita' di ricorrere dall'estero non puo' essere ritenuta una forma adeguata di tutela), ed escludere che il provvedimento possa essere eseguito prima che la decisione sul ricorso sia stata adottata;

- prevedere che, nel decidere sul ricorso contro l'espulsione, il pretore tenga esplicitamente conto delle condizioni di effettivo inserimento lavorativo, familiare e sociale del cittadino straniero.

- stabilire che il cittadino straniero respinto alla frontiera possa presentare ricorso contro il provvedimento di respingimento e che, anche a questo scopo, sia assistito da appositi centri da istituirsi presso i principali valichi di frontiera (si evita in questo modo che il respingimento colpisca ingiustamente persone che dovrebbero godere del diritto di asilo);

- escludere che il cittadino straniero possa essere respinto o espulso verso un paese in cui, per qualunque motivo, sia a rischio la sua vita.

 

3) Riguardo ai permessi e alla carta di soggiorno,

- escludere che il permesso di soggiorno in corso di validita' possa essere revocato per il venir meno dei mezzi di sostentamento o degli altri requisiti previsti per il rilascio o per il rinnovo (la condizione di soggiorno del cittadino straniero deve essere stabile, per tutta la durata del permesso, e qualunque verifica va rimandata alla fase di rinnovo);

- definire per legge (anziche' per regolamento) i criteri di rinnovo dei permessi di soggiorno (in particolare per lavoro subordinato e per lavoro autonomo), evitando che l'imposizione di requisiti troppo restrittivi si traduca nella produzione di situazioni di irregolarita';

- escludere che la carta di soggiorno possa essere revocata per condanne che comportino pene irrisorie o sospese.

 

4) Riguardo alla condizione degli studenti universitari,

- stabilire che, allo scopo di provvedere al proprio mantenimento, possano svolgere attivita' lavorativa o accedere a borse di studio anche con decorso a partire da anni successivi al primo (allo scopo di evitare che le borse siano inaccessibili per gli studenti invisi al regime del paese di provenienza);

- prevedere che lo studente possa fruire di ulteriori rinnovi del permesso di soggiorno allo scopo di sostenere l'esame finale, gli esami di abilitazione o gli esami di ammissione alle scuole di specializzazione;

- prevedere che il titolare di laurea conseguita o legalmente riconosciuta in Italia possa iscriversi agli albi professionali ed esercitare le professioni, con estensione di quanto gia' previsto dal disegno di legge in relazione alle professioni mediche.

 

5) Riguardo alla condizione degli stranieri sottoposti a procedimento penale,

- garantire l'accesso al patrocinio gratuito sulla base dei soli requisiti di reddito - prescindendo, cioe', dal possesso di un regolare permesso di soggiorno.