Cara Rosetta, cara Rosanna, caro Domenico,

 

qualche osservazione in merito alla riunione prevista per stamattina:

 

1) Ingressi per lavoro

- Escludere che gli accordi bilaterali siano condizione necessaria per l'ingresso per ricerca di lavoro.

- Escludere che sia il regolamento a definire (una volta per sempre) ulteriori requisiti per l'ingresso per ricerca di lavoro. Stabilire , eventualmente, che tali requisiti possano essere fissati (volta per volta) dai decreti sui flussi.

 

2) Provvedimenti di espulsione e di respingimento alla frontiera

- Va bene l'ipotesi Gardiol sulla convalida, purche'

a) sia stabilito esplicitamente che la decisione di accompagnamento immediato debba essere sempre convalidata dal pretore (con una modifica, quindi, del comma 4 dell'articolo 11, e non solo del comma 8);

b) sia stabilito che il pretore esamini contestualmente l'eventuale ricorso (modifica del comma 8, come prevista da Gardiol);

c) sia stabilito che nel decidere il pretore tenga conto delle condizioni di inserimento, oltre che, naturalmente, del pericolo di violazione di diritti fondamentali (una soluzione interessante potrebbe essere la conversione, ove opportuno, dell'espulsione in sanzione pecuniaria).

- Il respingimento deve essere scritto, motivato e ricorribile (senza che il ricorso comporti necessariamente sospensione del provvedimento).

- I centri di assistenza alla frontiera devono essere istituiti (eventualmente nei soli valichi aeroportuali e nei principali valichi terrestri e marittimi), e non meramente previsti.

- Il divieto di rinvio verso un paese che presenti rischi di persecuzione deve essere esteso al caso di respingimento alla frontiera (attualmente l'articolo 17 lo prevede solo in relazione all'espulsione) e al caso di rischio per la vita o per la sicurezza personale dovuto a situazioni di violenza generalizzata, etc. (attualmente la previsione riguarda solo i rischi di persecuzione "politica" (cioe' personale).

 

3) Permessi e carta di soggiorno

- Tenere duro sulle revoche: le modifiche approvate in commissione non sono sufficienti: se necessario, si neghi allo straniero il prolungamento del soggiorno in fase di rinnovo, ma lo si lasci vivere in pace finche' il permesso e' in corso di validita'.

- Tenere duro sui rinnovi: i requisiti vanno definiti dalla legge, e non dal regolamento, e in modo da non creare sistematici ritorni all'irregolarita'.

 

 

Buon lavoro. Se servo, sono al 94005534.

Saluti

Sergio