Frascati 11/9/97

 

Cara Adriana,

desidero metterti a parte di alcune preoccupazioni in relazione all'iter parlamentare del ddl sull'immigrazione e alla posizione che Governo e maggioranza stanno assumendo in proposito. Provo a farti un breve resoconto dei passi effettuati negli ultimi dieci giorni.

1) Abbiamo inviato a Prodi, Parisi, Micheli, Napolitano, Turco, Mussi e Mattarella un messaggio con il quale sottolineavamo la assoluta necessita' di recepire nel ddl alcune modifiche, corrispondenti sia ad emendamenti presentati congiuntamente da parlamentari della maggioranza, sia - come puoi immaginare - all'ottima tesi 77 del programma dell'Ulivo. Le reazioni, quella di Parisi esclusa, sono state improntate sostanzialmente a irritazione (specialmente quella di Napolitano). I punti da noi sottolineati riguardavano ingressi per lavoro (istituzione obbligatoria di liste, ingresso per ricerca di lavoro anche in assenza di sponsor) e provvedimenti di allontanamento (diritto al ricorso di merito "sul posto" per gli espellendi, assistenza dei centri di orientamento alla frontiera a vantaggio dei respingendi).

2) Su richiesta di Guelfi, ho provato a riscrivere l'articolo 21 (sullo sponsor), per includere la ricerca di lavoro. La novita' consiste nell'immaginare che il Governo possa determinare, oltre alle inutili quote ordinarie, anche quote per ricerca lavoro, sulla base delle indicazioni fornite da Regioni ed enti locali. Per un tempo limitato (due mesi, ad esmpio) la precedenza verrebbe data agli ingressi sponsorizzati, anche fuori lista. Scaduto il termine, si passerebbe agli ingressi degli iscritti nelle liste (con graduatoria basata sull'anzianita' di iscrizione), eventualmente scaglionati nel tempo. Per garantire la corretta destinazione dei flussi l'assitenza sarebbe limitata al territorio di pertinenza dell'ente che ha avanzato l'indicazione, ferma restando la liberta' dello straniero di andare dove gli pare, mantenendosi da se'. La proposta e' piaciuta abbastanza (ma non so quanto) a Guelfi e alla Turco, che ne hanno parlato (forse con varianti a me ignote) con Napolitano e Treu. La questione e', per quel che ne so, ancora aperta.

3) Abbiamo incontrato Mussi (con Soda) e, successivamente, Mattarella (con Bressa), esponendogli i punti suddetti e altri, importanti, ma meno fondamentali (vedi allegato). Entrambi hanno dimostrato una sostanziale (o apparente) disponibilita' su tutti i punti "minori", salvo dettagli. Sui due punti cruciali, l'uno (Mussi) si e' detto in pratica d'accordo con la ricerca di lavoro, molto meno sul ricorso "sul posto"; l'altro sarebbe d'accordo sul ricorso "sul posto", non sufficientemente sulla ricerca di lavoro. Nessuna delle posizioni sembra pero' definitivamente chiusa. Sospetto: che si siano messi d'accordo per questo sostegno a scacchiera, cosicche' ci sia sempre qualcuno da identificare come responsabile della mancata convergenza?

Tutt'e due, comunque, hanno sottolineato che il passaggio in aula significhera' blindare il ddl. E il passaggio in aula e' previsto per il 25 prossimo venturo. Mi chiedo (ci chiediamo): ce l'ha prescritto il medico? Che cosa cambia se per il 7 Ottobre abbiamo l'approvazione di una delle camere? A chi rendono conto Governo e Parlamento? al popolo italiano o al governo tedesco?

E su cosa dovrebbero render conto al governo tedesco? sulle norme nazionali sull'immigrazione per soggiorni di lunga durata? Ma la Convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen quelle norme le rispetta, come rispetta il diritto delle parti contraenti di mantenerle e di introdurne di nuove. Perche' dobbiamo essere piu' realisti del Re?

4) In Commissione stanno lavorando come matti per esaminare gli emendamenti. Stanno lavorando bene. Lavorerebbero meglio se al posto di Sinisi ci fosse un altro sottosegretario. Ma questa e' una vecchia storia. Mi meraviglierei comunque poco se il disaccordo fosse tra Sinisi e la Jervolino, o tra Sinisi e la Moroni (e - sia chiaro - sto facendo un complimento alla Jervolino e alla Moroni). Il fatto e' che il disaccordo c'e' anche tra le posizioni di Sinisi e quelle di Mussi e Mattarella. Il che mi fa pensare, con un brivido, che non ne abbiano mai discusso. Per di piu', ogni volta che si arriva a un punto delicato (nelle riunioni preliminari interne alla maggioranza, credo) Sinisi fa in modo che il punto venga rinviato a futura discussione. Anche in questo caso il messaggio nascosto mi sembra facilmente interpretabile: giocate, giocate, tanto poi andiamo in aula e mettiamo la fiducia.

 

In definitiva, il quadro mi sembra si possa descrivere nel modo seguente.

a) La maggioranza in Commissione riconosce che il ddl e' da modificare profondamente e procederebbe, ostacoli di Sinisi a parte, a farlo (nota bene: non solo sulla base dei nostri emendamenti, ma anche di quelli di Bonetti e Nascimbene, di quelli della CGIL, di quelli dell'area Verde). Ma ha bisogno di tempo.

b) La maggioranza in Aula per il momento quasi non sa che esistano gli immigrati. I capi-gruppo, pero' hanno cominciato ad orecchiare il problema e anche loro riconoscono che il ddl va modificato (l'unione degli emendamenti "accolti" da Mussi e di quelli "accolti" da Mattarella coincide con l'elenco delle nostre istanze). Non sembrano pero' intenzionati a rovinarsi il fegato e sarebbero felici di poter essere messi di fronte alla richiesta di fiducia.

c) Il Governo sa benissimo che il ddl deve essere corretto, tant'e' che continuano a discutere su come modificare una bazzecola come l'ingresso per lavoro. Ma incombono il 7 Ottobre e la Destra malvagia. E quindi, pur di difendere gli italiani dagli stupratori e di dare agli stranieri la possibilita' di scegliere tra Rutelli e Er Pecora, fiducia.

 

Che cosa propongo?

i) Che ci si metta intorno a un tavolo per esaminare i dieci o quindici punti (ma se sono diciotto, va bene lo stesso) che ci sembra distinguano il ddl da una buona legge. Il Governo faccia propri, senza tener conto del fatto che Cazzella diventi malinconico, gli emendamenti sui quali i gruppi concordano (dando il giusto peso ai membri della Commissione che queste cose hanno studiato per mesi).

ii) Sui punti di rilievo su cui non c'e' una posizione convergente, si lavori a soluzioni alternative o di compromesso. Con un po' di fantasia e con la collaborazione di Adriana Vigneri (esplicita o nascosta) si possono ottenere ottimi risultati.

iii) Si proceda all'approvazione, in Commissione, del testo modificato. Poi si ponga pure la fiducia su cio' che e' uscito dalla Commissione.

 

In caso contrario?

I) Mi arrabbio.

II) Il Governo perde la mia fiducia. Non so se sia una gran perdita. Valuta tu. Se pero', come mi sembra legittimo, rispondi di no, ti invito a riflettere sul fatto che mentre concludo questa lettera e' mezzanotte. E la giornata lavorativa e' cominciata alle otto del mattino. E sorge spontanea la domanda: conviene al Governo perdere la fiducia di quelli che lavorano dalle otto del mattino a mezzanotte?

 

 

Con grande affetto,

 

 

 

 

 

P.S.: Accludo un elenco, annotato, degli emendamenti ritenuti molto importanti.