All’Attenzione di

Mario Moscatelli, Prefetto di Torino

Valentino Castellani, Sindaco di Torino e per conoscenza ai membri della Giunta Municipale

Giuseppe Catania, Sindaco di Venaria

Enzo Ghigo, Presidente della Regione Piemonte,

Mercedes Bresso, Presidente della Provincia di Torino

Gruppi consiliari del Comune di Torino, del Comune di Venaria,

Gruppi consiliari della Regione Piemonte,

Gruppi consiliari della Provincia di Torino

Il problema dei profughi Rom romeni non accenna a diminuire, anzi in questi ultimi giorni si e’ notato un incremento delle presenze in Corso Cuneo nel piazzale dove sono attendati oramai un centinaio di famiglie il che porta a circa 500 le persone presenti. La maggior parte dei nuovi arrivi e’ il risultato di sgomberi da altre aree (Corso Ferrara a Torino, Settimo,) e non si tratterebbe di nuovi arrivi. Comunque le condizioni del "campo" sono molto disagiate e a tutt’oggi non sono ancora state assicurate la fornitura di servizi igienici mentre sono state fornite acqua e cassonetti per i rifiuti.

La Rete d’Urgenza ha gia’ documentato la condizione di violazione dei diritti umani in Romania ai danni della minoranza Rom e per questo si e’ attivata per segnalare il problema alle Autorita’ competenti (Prefettura, Questura, Governo, parlamentari, consiglieri comunali, regionali). Fino ad ora non ci sono segnali di risposta. Si conoscono invece le operazioni di identificazione, i provvedimenti di espulsione per una trentina di profughi, il rigetto dei ricorsi contro le espulsioni - salvo per due donne incinte - da parte del Pretore, il quale ha incidentalmente riconosciuto che l’esecuzione delle espulsioni potrebbe comportare il forzato rientro nel Paese nel quale subirebbero delle persecuzioni (infatti non sembra che esistano altri Paesi non appartenenti all’Unione Europea in grado di accoglierli).

In questo contesto il tempo passa e i profughi rimangono attendati in un’area del tutto inadatta a una presenza di donne e di bambini. Qualcuno insinua che la presenza di tanti bambini sia la prova di un’organizzazione che li avrebbe reclutati per fini di accattonaggio. Nonostante che le persone del gruppo siano oggetto di indagine non risulta che fino ad ora siano emersi indizi o prove che avvalorino un’ipotesi del genere. Molto banalmente si tratta di nuclei familiari fuggiti dalle loro case in Romania dove molti Rom svolgevano anche attivita’ lavorative. Chi ha visitato il campo ha verificato che le persone, i bambini vivono si’ in condizioni disagiate, ma con serenita’ e dignita’. L’elemosina e’ l’unica forma di sostentamento e purtroppo i bambini sono coinvolti nell’accompagnare i genitori che sostengono di aver paura a lasciare da soli i loro figli per tutto il giorno. L’AIZO e’ impegnata per tre volte alla settimana con i suoi obiettori per svolgere attivita’ di animazione al campo cosi’ da trattenere i bambini.

Come si vede c’e’ innanzitutto un problema umanitario da affrontare nel brevissimo e nel medio periodo. Affidarsi al tempo pensando che le cose si sistemino da se’ non serve, anzi, molto probabilmente, aggrava la soluzione di un problema che resta difficile e complesso. Ci si riferisce per esempio alla Regione Piemonte che in questa fase non si e’ attivata pur avendo competenze riguardo alla istituzione di Centri di Accoglienza (art. 38 legge 40/98) e per la legge regionale anche sui Campi Attrezzati per Nomadi; e ancora viene da pensare alla Polizia Municipale di Torino che appena qualche nucleo di Rom si insedia in aree di Torino, ( vedi il caso di Corso Ferrara), sgombera i profughi e pensa di aver risolto il problema. Gli sgomberi verso il territorio di un comune limitrofo non risolvono nulla, mettono solamente in luce che l’Ente locale non vuole affrontare una situazione che riconosciamo come estremamente difficile, ma che va affrontato con ben altri mezzi coordinandosi con le altre istituzioni e le Associazioni del Volontariato.

 

1 Che cosa e’ stato fatto e cosa resta da fare

1.1 Da parte delle istituzioni non molto e’ stato fatto se non a livello di controllo dei documenti e di attuazione di provvedimenti di espulsioni. Si e’ notato una tendenza a defilarsi e a lasciare che le cose vadano per proprio conto. E’ il caso del Comune di Torino che dopo successivi sgomberi delle aree occupate dai Rom sul territorio municipale non sente il bisogno di occuparsi della vicenda essendo il "campo" sito nel territorio di Venaria.

1.2 Quel poco che è stato fatto sul piano dell’assistenza umanitaria e’ il risultato dell’intervento del Volontariato Sociale. Cgil Cisl Uil hanno distribuito indumenti , l’AIZO ha messo a disposizione per tre giorni alla settimana obiettori che intrattengono i bambini con attivita’ di animazione. Ma ha anche organizzato delle visite mediche al dispensario di LungoDora Savona. Un medico volontario del Sermig ha effettuato una visita al campo riscontrando qualche caso di scabbia. I legali dell’Asgi hanno svolto assistenza legale per i ricorsi contro le espulsioni, consulenze anche a fini della comprensione di tutti i provvedimenti adottati nei confronti dei profughi e assistenza nella presentazione di alcune domande d’asilo. L’ISI sta sostenendo il peso dell’assistenza sanitaria in quanto molte donne ci vanno spontaneamente e inoltre fornisce anche mediatori culturali per i problemi di comunicazione.

1.3 Venerdi’ 24 u.s. c’e’ stata una riunione presso il Municipio di Venaria con il Sindaco Catania, la Vice Prefetto Bevilacqua, esponenti degli industriali, dei sindacati, consiglieri comunali, una delegazione dei Rom , operatori sanitari, funzionari del Comune di Torino, una funzionaria della Provincia in rappresentanza dell’Assessore Brunato, una rappresentanza della Rete d’Urgenza che ha seguito il caso fin dagli inizi. Sono stati evidenziati i problemi piu’ urgenti da affrontare a livello locale: un intervento tempestivo per garantire condizioni di sopravvivenza nel luogo dove per ora i Rom sono attendati e cioe’: fornitura d’acqua , servizi igienici da campo, smaltimento rifiuti. Ma la riunione si e’ conclusa senza che si mettesse in piedi un gruppo di lavoro per affrontare l’emergenza dei profughi romeni dando cosi’ la sensazione al Sindaco Catania che il Comune di Venaria sia stato lasciato solo. Da lunedi’ 27 e’ stata erogata l’acqua con due rubinetti, e sono anche aumentati i cassonetti dei rifiuti. Resta ancora il problema dei servizi igienici da campo.

Mercoledi’ 29 si e’ svolta una riunione tecnica al Comune di Venaria coordinata dall’Assessore Gazzani con funzionari del Comune di Torino, e della Provincia e presenti funzionari dell’Usl e dell’ISI. Il problema piu’ grosso resta di come dare una sistemazione dignitosa ad una popolazione che , anche se appartiene all’etnia Rom, non e’ piu’ nomade e in Romania viveva in case proprie e la gente svolgeva attivita’ lavorative. Sul piano normativo sono stati fatti passi direttamente e indirettamente sul Governo perche’ emani un decreto che preveda la concessione di un permesso di soggiorno per motivi umanitari ai sensi dell’art.18.della legge 40/98 Nella riunione di venerdi’ si diceva che una soluzione, che ha gia’ il consenso degli interessati, potrebbe essere quella di inserire piccoli nuclei familiari, tutelando cosi’ il diritto all’unita’della famiglia, nei diversi comuni in modo da rendere meno problematica l’accettazione della popolazione italiana. In tal modo si favorirebbe anche l’inserimento scolastico dei bambini che resta un altro problema da risolvere. Tutto cio’presuppone un grosso sforzo di coordinamento tra le istituzioni responsabili ( Prefettura, Regione, Provincia, Enti locali) e Volontariato sociale.

Crediamo che sia venuto il momento che ognuno si prenda la propria responsabilita’ nel senso che il Comune di Venaria non puo’ essere lasciato solo ad affrontare l’emergenza: voler risolvere i problemi insoluti tenendo conto che il tempo a disposizione non e’ molto, e’ interesse della societa’ civile ma anche di quanti premono che i profughi vengano allontanati.

Torino, 30 luglio, 1998

Rete d’Urgenza: coordinamento di Associazioni, Enti, cui hanno aderito: AIZO (Associazione Italiana Zingari Oggi), Associazione Ercole Premoli, A.Me.Cu Associazione per la Mediazione Culturale), Alma Terra, ASAI (Associazione Salesiani Interculturale), ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), Associazione Gente della Citta’ Nuova, Associazione Ires Lucia Morosini, Associazione Chris Hani, Centro Franz Fanon, Centro Studi Sereno Regis, Cerchiamo la Pace, Comitato Oltre il Razzismo, Comitato per la Laicità della Scuola, Comunità Madian dei Padri Camilliani, Cooperativa Crescere Insieme, Cooperativa Sanabil, Coordinamento Immigrati CGIL, Dipartimento politiche Sociali CGIL, Gruppo Abele, Gruppo Insegnanti Elementari, Informa Gay, LOC (Lega Obiettori di Coscienza), MIR (Movimento Internazionale di Riconciliazione), Rete Antirazzista di Torino, Servizio Migranti della Chiesa Evangelica Valdese.

Inoltre hanno aderito: Cooperativa Senza Frontiere, ISI, Opera Nomadi, CGIL CISL UIL di Torino.

Per informazioni :

Massimo Pastore (Asgi), 011 4310287 ,fax 011 4369158, e-mail: asgi@etabeta.it

Francesco Ciafaloni (Comitato Oltre il Razzismo), 011 835939, fax 011 8125001, e-mail: irescgil@arpnet.it

Carlo Tagliacozzo, (Rete Antirazzista, Torino) 011 8178473, fax 011 8178473, e-mail: ctagliacozzo@hotmail.com