In un paese lontano, un re crudele e dispotico fu abbandonato dalla moglie, che fuggi' all'estero col gran ciambellano. Per vendicarsi, sia pure indirettamente, il re decise di emanare un orribile decreto: tutte le donne del paese avrebbero subito l'amputazione della mano destra.

Una ragazza di quel paese, che era stata appena assunta come hostess dalla compagnia di bandiera approfitto' della propria condizione e, prima ancora che polizia ed esercito del paese si disponessero a dare attuazione al decreto, essendo imbarcata su un volo diretto a Roma, decise, all'arrivo a Fiumicino, di chiedere asilo. Non lasciava affetti nel suo paese, se non il padre, che, comunque, non avrebbe corso rischi diretti per via del decreto.

Il Parlamento italiano aveva appena approvato la nuova legge sull'asilo. Dopo un faticoso iter al Senato, durato molti mesi, il testo, alla Camera, era stato blindato e approvato in poche settimane senza ulteriori modifiche.

La ragazza ebbe, durante il primo anno di permanenza in Italia, qualche difficolta' di ambientamento: aveva nostalgia della sua terra, ma soprattutto le mancava il padre. D'altra parte, il padre stesso era anziano e avrebbe dovuto vivere a carico di lei, e non avrebbero potuto farcela con i pochi soldi che la ragazza guadagnava facendo la traduttrice.

Un giorno pero' una vicina le segnalo' che una ditta di Milano cercava una corrispondente in lingue estere. La ragazza si presento' al colloquio e fu assunta. Lo stipendio era buono e le avrebbe consentito di mantenere decorosamente il padre. Decise cosi' di avviare la procedura per il ricongiungimento familiare.

Quattro mesi dopo il padre, ottenuto il visto di ingresso in Italia, si imbarco' sul volo settimanale per l'Italia. Era molto emozionato: da un anno e mezzo non aveva notizie dalla figlia. In casa non aveva telefono, e c'era pericolo che i funzionari della polizia controllassero la posta. Si erano scambiati cosi' solo qualche cartolina, con poche notizie evasive sulle condizioni di salute; ma non sapeva quasi niente di come la figlia se la passasse.

Sull'aereo trovo' posto accanto ad un'avvocatessa di Bologna; era un'esperta di diritto dello straniero. La cosa lo interessava in modo particolare, ora che stava per trasferirsi in Italia. Le racconto' della figlia, di come fosse fuggita in Italia e di come ora fossero sul punto di riabbracciarsi.

"Sua figlia e' sposata?" gli chiese l'avvocatessa.

"No" rispose il vecchio. "Che cosa sta leggendo?" chiese poi a sua volta.

"E' una rivista giuridica di cui sono curatrice" rispose l'avvocatessa.

"Posso dare uno sguardo, quando ha finito?"

"La prenda pure" fece l'avvocatessa, "ne ho un'altra copia". La rivista conteneva, in un inserto, tutte le norme relative alla condizione dello straniero in vigore in Italia. Il vecchio si immerse nella lettura.

Quando ebbe finito, chiese all'avvocatessa: "Posso tenere l'inserto? Vorrei farlo leggere a mia figlia e a mio genero".

"Lo tenga pure" disse l'avvocatessa. Poi aggiunse: "Suo genero? Aveva detto che sua figlia non e' sposata!".

"Non conoscevo ancora bene le vostre leggi" replico' il vecchio con aria furbetta.

 

Quesito: che cosa aveva scoperto il vecchio?

Soluzione:

La ragazza chiede asilo.

Esame della domanda:

lettera a); rifiutato perche' non e' rifugiata ai sensi di Ginevra.

lettera b); rifiutata perche' non c'e' pericolo per la vita ne' per la liberta' personale.

La Commissione applica l'art. 9 (impossibilita' di rimpatrio) per gravi motivi di carattere umanitario.

La ragazza non puo' praticare il ricongiungimento.

Si sposa e, dopo un anno di soggiorno ottiene il permesso per motivi familiari.

Pratica il ricongiungimento con il genitore a carico.