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IMMIGRAZIONE: Italia paese di accoglienza e non di morte

Dichiarazione di Giampero Cioffredi, Coordinatore di ARCI Solidariet‡

LíItalia in questi giorni sta diventando luogo di morte e disperazione per decine di immigrati che arrivano nel nostro paese scappando dalla miseria e dalla fame che colpisce i paesi di provenienza.

Il Governo italiano e la maggioranza che lo sostiene Ë stato in grado di dotarsi di una buona legge sullíimmigrazione, cominciando a definire per la prima volta una strategia organica per affrontare il fenomeno migratorio.

Non possiamo, perÚ, assistere senza urlare di rabbia e con sgomento proprio noi che quella legge líha sostenuta, alla trasformazione dellíItalia in paese dove gli immigrati muoiono affogati o bruciati in una nave.

I fatti di questi giorni interrogano la coscienza pi˜ intima del nostro paese, che puÚ e deve riservare uníaccoglienza pi˜ civile e pi˜ decorosa, anche se provvisoria, ai clandestini che sbarcano sulle nostre coste.

Crediamo che le nuove norme sullíimmigrazione possano e debbano convivere con una maggiore spinta umanitaria nellíaccoglienza e nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone. LíItalia dellíUlivo non puÚ soccombere nella sua cultura democratica allíarrivo di poche centinaia di immigrati clandestini. Non Ë possibile che líarrivo di qualche centinaia di clandestini crei nel paese e nellíamministrazione pubblica una vera e propria sindrome da ìinvasione dei barbariî. Accanto alle iniziative intraprese dal Governo nei confronti dei paesi del Mediterraneo occorre rilanciare una grande iniziativa culturale, affinchË nel paese si consolidi una disponibilit‡ allíaccoglienza, che combatta le intolleranze e i luoghi comuni. Eí, questa, una responsabilit‡ che deve essere pienamente assunta oltre che dalle Associazioni che gi‡ lo fanno, dai partiti che sostengono il Governo dellíUlivo. PerchÈ i segretari dei partiti della maggioranza parlamentare non lanciano un appello comune in questa direzione? Non si rendono conto che un paese che perde il senso dellíaccoglienza perde qualche cosa di profondo, che lede líessenza di una democrazia?