Alla c.a. di Marco Contini

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1 pg da Sergio Briguglio

Riguardo alle vicende tragiche di questi giorni il Presidente Scalfaro riprende un argomento che gli e' caro: vanno rispettati i diritti delle persone, ma non possiamo accogliere tutti; accoglienza non significa che chiunque sia autorizzato a venire da noi come gli pare e quando gli pare.

Bene. Difficile dargli torto. Puo', tuttavia, il Presidente spiegare come e quando, invece, un immigrato possa venire legalmente in Italia? Puo' chiedersi a quanto ammonti la quota di immigrati che l'Italia intende accogliere? Puo' poi verificare se il Governo abbia mai adottato i provvedimenti necessari perche' questa quota possa effettivamente entrare nel nostro paese?

Se, ragionando su questi argomenti, il Presidente si accorgesse che

a) non esiste un posto dove lo straniero possa segnalare la propria volonta' di migrare (es.: liste di prenotazione nelle ambasciate);

b) non e' mai stato consentito l'ingresso di un immigrato perche' cerchi lavoro sul posto (cosa indispensabile perche' possa anche trovarlo);

c) sono pervenuti, di fatto, a un soggiorno regolare solo quanti, avendo eluso il divieto di ingresso o di permanenza, hanno potuto fruire di una sanatoria (benvenuta, sia chiaro!),

dovrebbe - mi sembra - concludere che l'unica cosa saggia che puo' fare uno straniero che voglia essere autorizzato a soggiornare legalmente in Italia e' quella di venirci clandestinamente.

Prima ancora di affrontare questioni tecniche, comunque, il Presidente dovrebbe riconoscere che, in tutti i casi in cui lo straniero, piuttosto che migrare per lavoro in Italia, voglia mettere in salvo la propria vita o la propria liberta', fa benissimo ad arrivare come puo' in Italia, giacche' e' la Costituzione (di cui il Presidente e' uno dei Padri) a garantirgli un diritto soggettivo all'asilo.

Viene da chiedersi: e' il caldo che fa ritenere ad alcuni nostri politici e giornalisti di regime (di destra e di sinistra) che la priorita' assoluta sia quella di stipulare accordi di riammissione con Tunisia e Marocco? Non sarebbe molto piu' semplice che il Ministro degli esteri imponesse ai propri recalcitranti funzionari, senza dover raggiungere accordi con alcuno, di istituire le liste di prenotazione che la legge 40 rende obbligatorie, e che il Governo decidesse quanti degli iscritti in queste liste potranno entrare in Italia il prossimo anno? Non dovrebbe essere priorita' assoluta, per i difensori della Prima Parte della Costituzione, garantire che nessuno straniero che abbia (o che ritenga di avere) diritto d'asilo sia espulso prima che sia stata accuratamente esaminata la sua posizione? Non dovrebbe tutta la sinistra italiana provare una vergogna infinita per quelle autentiche porcherie che sono i campi di concentramento istituiti dall'articolo 12 della legge 40?

Sergio Briguglio