Per Sergio,

ti invio alcune note da inserire nel regolamento in riferimento agli articoli 32 e 33 sanitari. Ho sentito anche Salvatore e ci siamo accordati in linea generale sul testo che a nostro avviso deve essere sintetico. Siamo disponibili per un’elaborazione più tecnico che, considerata la complessità dell’argomento (in particolare in riferimento all’articolo 33) e la situazione di rapida evoluzione del settore sanità (vedi approvazione del piano nazionale sanitario, entrata in vigore di nuove norme a partire da ottobre relative alla gestione della spesa pubblica e revisione delle diverse competenze, ecc...) sarebbe meglio venissero gestite direttamente dal ministero della Sanità, peraltro escluso dal tavolo per la stesura del regolamento. Ricordo inoltre che già il Ministro Guzzante prima e la Bindi poi hanno emananto circolari applicative (di cui allego copia, che potrebbe essere utile far circolare) relative all’applicazione degli articoli in questione che potrebbero essere prese da riferimento. Non da ultimo la Regione Lazio ha elaborato una delibera molto dettagliata relativa alla gestione dei soggetti senza iscrizione al SSN che potrebbe essere presa come riferimento. Per quanto riguarda la sanità non siamo quindi all’anno zero, é necessario riprendere ciò che di positivo è stato fatto.

Art. 32

1) bisogna specificare le modalità con cui l’immigrato deve attestare la "dimora" (per la quale non si può che prevedere, allo stato attuale, una autocertificazione)

2) precisare che la parità di trattamento prevista con i cittadini italiani è estesa anche alla possibilità di accedere ad ausili e protesi attualmente riservata ai soli cittadini italiani e subordinata al riconoscimento dell’invalidità civile

3) precisare che la parità rispetto agli italiani nell'usufrutto dei servizi comprende anche la possibilità di accedere alle prestazioni sanitarie in forma indiretta presso centri di altissima specializzazione all'estero (Circolare del Ministero della Sanità n° 33 del 1989) e l’estensione delle esenzioni dal pagamento dei ticket per prestazioni diagnostiche e terapeutiche in caso di indigenza, patologie di rilevanza sociale (ipertensione arteriosa, diabete, tubercolosi, infezione da HIV, ecc...), tutela della maternità, categorie di invalidi ed assimilati, donatori di organi e di sangue in connessione con gli atti di donazione.

3) precisare che l’iscrizione al SSN è estesa a tutto il periodo di validità del permesso di soggiorno compreso anche il periodo necessario per il suo rinnovo, la cancellazione dalle liste regionali avviene automaticamente su indicazione delle Questure alle rispettive sedi regionali sono nel caso di diniego al rinnovo di soggiorno stesso.

4) precisare che per i richiedenti asilo la copertura sanitaria vale sino al completamento delle procedure di riconoscimento ivi compresi eventuali ricorsi.

Per il resto, mi sembra che la circolare della Ministra Bindi sia già sufficientemente chiara.

Art. 33

1) specificare le modalità attraverso cui l’immigrato temporaneamente presente e non in regola con le norme di soggiorno può accedere alle cure previste. Al di là dei luoghi fisici la procedura di utilizzo del codice "STP" da apporre su ricettario regionale, procedura già introdotta da una circolare applicativa dall’ex-Ministro Guzzanti, è quella più funzionale;

2) precisare le modalità di certificazione dell’indigenza (anche in questo caso l’autodichiarazione prevista dalla circolare della Bindi é l’unica prassi percorribile), tale certificazione deve infatti escludere qualsiasi riferimento a consolati o ambasciata per richiesta di documenti;

3) precisare le modalità di rimborso delle tariffe di degenza da parte degli ospedali nei confronti del Ministero dell’Interno, tali modalità devono rispettare il comma 5 dello stesso articolo e quindi evitare qualsiasi tipo di segnalazione alla Questura (come attualmente avviene con richiesta di passaporto o documento equipollente), dall’altro la legge della privacy impedendo quindi la trasmissione della cartella clinica attualmente prevista.

4) Ok per la proposta di Bonetti di inserire anche la problematica connessa con le tossicodipendenze.