SENATO DELLA REPUBBLICA

-------------------- XIII LEGISLATURA --------------------

477a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

SOMMARIO E STENOGRAFICO

MERCOLEDÌ 4 NOVEMBRE 1998

(Antimeridiana)

Presidenza del vice presidente ROGNONI,

indi del vice presidente FISICHELLA

RESOCONTO SOMMARIO ......... Pag. V-X

RESOCONTO STENOGRAFICO ......... 1-28

ALLEGATO A (contiene i testi esaminati nel corso della seduta) ......... 29-34

ALLEGATO B (contiene i testi eventualmente consegnati alla Presidenza dagli oratori, i

prospetti delle votazioni qualificate, le comunicazioni all'Assemblea non lette in Aula e gli

atti di indirizzo e di controllo) ......... 35-64

INDICE

RESOCONTO SOMMARIO

RESOCONTO STENOGRAFICO

CONGEDI E MISSIONI ......... Pag. 1

PREANNUNZIO DI VOTAZIONI MEDIANTE PROCEDIMENTO

ELETTRONICO ......... 2

MOZIONI

Seguito della discussione e approvazione, con modificazioni, della mozione

1-00272 concernente l'Authority per le organizzazioni non lucrative:

Follieri (PPI) ......... 2

Travaglia (Forza Italia) ......... 2, 8 9

Caruso Antonino (AN) ......... 4, 7

Polidoro (PPI) ......... 4

Novi (Forza Italia) ......... 5

Lorenzi (Lega Nord-Per la Padania indip.) ......... 5

Elia (PPI) ......... 6

Barbieri (Dem. Sin.-L'Ulivo) ......... 6

Sinisi, sottosegretario di Stato per l'interno ......... 6, 9, 10

Besostri (Dem. Sin.-L'Ulivo) ......... 8, 9, 10

Verifica del numero legale ......... 7

DISEGNI DI LEGGE

Seguito della discussione:

(203) SALVATO ed altri. - Disciplina del diritto d'asilo

(554) BISCARDI ed altri. - Disciplina del diritto d'asilo

(2425) Norme in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo:

Lorenzi (Lega Nord-Per la Padania indip.) ......... 10, 11, 25

Guerzoni (Dem. Sin.-L'Ulivo), relatore ......... 12, 19

Sinisi, sottosegretario di Stato per l'interno ......... 14

Tabladini (Lega Nord-Per la Padania indip.) ......... 15, 19, 24

Pellicini (AN) ......... Pag. 16, 24

Jacchia (UDR) ......... 17

Novi (Forza Italia) ......... 18, 20, 24

Gasperini (Lega Nord-Per la Padania indip.) ......... 21, 23

Pastore (Forza Italia) ......... 26

Pasquali (AN) ......... 27

Votazione nominale con scrutinio simultaneo ......... 20

Verifiche del numero legale ......... 22, 27

SUI LAVORI DEL SENATO

Presidente ......... 28

ALLEGATO A

MOZIONE ......... 29

DISEGNI DI LEGGE NN. 203, 554 E 2425:

Articolo 7 ed emendamenti ......... 30, 32

...

Seguito della discussione dei disegni di legge:

(203) SALVATO ed altri. - Disciplina del diritto d'asilo

(554) BISCARDI ed altri. - Disciplina del diritto di asilo

(2425) Norme in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione dei disegni di legge nn.

203, 554 e 2425.

Riprendiamo l'esame degli articoli, nel testo unificato proposto dalla Commissione.

Ricordo che nel corso della seduta pomeridiana di ieri l'Assemblea ha approvato l'articolo 6.

Passiamo all'esame dell'articolo 7, sul quale sono stati presentati emendamenti che invito i

presentatori ad illustrare. Peraltro, gli unici emendamenti sono del senatore Gasperini.

LORENZI. Signor Presidente, faccio presente che gli emendamenti recano la firma dei

senatori Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti, Dolazza,

Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago, Bianco e Antolini.

PRESIDENTE. L'avevo visto, senatore Lorenzi.

LORENZI. L'ho detto solo a titolo di precisazione, visto che sembrava fosse solo uno il

firmatario.

Ad illustrazione degli emendamenti presentati all'articolo 7, vorrei soffermarmi in particolare

su quelli relativi al comma 1. Il primo di essi, cioè il 7.2, propone la soppressione del

comma stesso; il secondo, cioè il 7.3, la sostituzione nella lettera c) del termine:

´socio-politicaª con: ´politicaª; il terzo emendamento, cioè il 7.4, propone la soppressione

della lettera d); il quarto, la sostituzione dell'intera lettera d). (Brusìo in Aula). Per favore,

signor Presidente, avrei bisogno di un po' più di silenzio intorno a me.

PRESIDENTE. Prego i senatori di stare al loro posto e di consentire al senatore Lorenzi di

svolgere il proprio intervento.

LORENZI. Grazie, signor Presidente.

Noi della Lega Nord troviamo particolarmente significativo l'emendamento 7.3, volto a

sostituire la parola: ´socio-politicaª con: ´politicaª, e vorremmo ricordare al relatore e al

Governo che questo tipo di impostazione sembra in qualche modo... (Diffuso e persistente

brusìo in Aula. Richiami del Presidente).

PRESIDENTE. Senatori, per favore! (Il brusìo si attenua). Ecco, adesso si riesce a sentire.

Provate a mantenere questo stato, diciamo, di perplesso silenzio. (Commenti del senatore

Scivoletto).

LORENZI. La ringrazio, signor Presidente, molto gentile. Procedo con la velocità che mi è

conveniente.

Volevo semplicemente ribadire l'importanza dell'emendamento 7.3 relativo al comma 1, in

cui noi proponiamo la sostituzione del termine: ´socio-politicaª con il seguente: ´politicaª. È

un emendamento estremamente importante perché, come dicevo, tutto il provvedimento, il

quale, ricordo, si intitola: ´Disciplina del diritto di asiloª, potrebbe essere forse più

giustamente intitolato dai proponenti, in base a questo articolo 7: ´Disciplina del diritto di

asilo socio-politicoª, quindi con un significato chiaro quale è questo provvedimento.

Il diritto di asilo socio-politico, che in qualche modo vuole rifarsi all'effettiva situazione

socio-politica del paese di origine, ci rimanda a un problema enorme, di cui io credo tutti

dobbiamo in qualche modo farci carico e sul quale tutti dobbiamo fare un esame di

coscienza. Questa presunzione di magnanimità e onnipotenza della Repubblica italiana, che

in qualche modo intende proporsi a refugium pauperum a livello mondiale, a refugium di

tutti i poveri del mondo, credo sia una presunzione veramente incredibile.

Se dovesse svilupparsi il passaparola a livello di tutti i paesi che si trovano in queste

condizioni socio-politiche che in qualche modo giustificano una situazione di asilo, ci

troveremmo nella condizione di dover accettare milioni e milioni di cittadini che troverebbero

questo refugium pauperum in Italia, nella Repubblica capace e onnipotente di dare una

risposta adeguata a questa situazione di povertà mondiale che, ahimè, esiste e di cui noi della

Lega Nord riteniamo di doverci far carico ma in ben altro modo rispetto a quello qui

delineato. Insomma, l'emendamento 7.3 è molto importante, perché la Lega Nord ritiene

necessario riconoscere il diritto di asilo politico, ma non vuole che si utilizzi e si

strumentalizzi questo fondamentale diritto in un altro sistema che permetterebbe chiaramente,

come già detto più volte ieri, un nuovo mezzo di sanatoria continua tale da permettere ai

clandestini di trovare una delle ultime collocazioni, dopo aver chiaramente fallito tutte le altre.

Con l'emendamento 7.5 chiediamo la sostituzione della lettera d), nella quale, ricordo, si fa

riferimento alla documentazione presentabile da organizzazioni non governative di tutela dei

diritti civili ed umani, con la seguente: ´il comportamento tenuto dal richiedente asilo dal

momento del suo ingresso nel territorio nazionaleª, come elemento da sottoporre

all'attenzione e alla valutazione della Commissione centrale. In poche parole, riteniamo

estremamente più importante, come già ribadito, la valutazione del comportamento, che non

è necessariamente sorveglianza, ma apprezzamento di chi si è comportato in maniera

adeguata per permettere un giudizio positivo, diversamente la documentazione di

organizzazioni non governative, potrebbe, ovviamente nella nostra considerazione, essere

fuorviante e permettere in modo completamente avulso dalla realtà talune valutazioni lesive

dei diritti dei cittadini italiani.

Ribadisco quindi il punto fondamentale di questi emendamenti al comma 1, ossia la

proposta, che mi auguro possa essere rivalutata dal relatore e dal rappresentante del

Governo, della giusta sostituzione del termine: ´socio-politicaª con il termine: ´politicaª, per

ribadire un carattere squisitamente politico, che ha delle conseguenze anche in termini di

persecuzione e di status del cittadino extracomunitario, ma che non può rifarsi ad una

condizione socio-economica di povertà nell'ambito della quale dovremmo accettare

un'infinità di persone che troverebbero nell'Italia il loro punto di arrivo.

PRESIDENTE. Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli

emendamenti in esame.

GUERZONI, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti 7.1 e

7.2, poiché essi sopprimerebbero elementi portanti dell'impianto organizzativo che sottende

a tutta la procedura.

Per gli altri, vorrei premettere alle colleghe e ai colleghi che stiamo parlando di coloro che

hanno avuto esito favorevole al pre-esame, che sono stati ammessi a presentare la domanda e

che, in attesa del responso della Commissione centrale sulla stessa, hanno permesso di

soggiorno, proprio in relazione allo scopo di cui parlavo prima. Sull'emendamento 7.3,

debbo confermare, visto che in Commissione ne abbiamo discusso profondamente e

abbiamo votato, il testo proposto e, di conseguenza, dichiararmi contrario all'emendamento.

D'altro canto, sono anche convinto del mio parere e su questo vorrei avere la vostra

attenzione in quanto ritengo molto importante il riferimento anche alla condizione sociale

oltre che politica. Infatti, in tal modo possiamo avere anche la possibilità di ottenere da parte

della Commissione centrale delle valutazioni di più ampio orizzonte. Al proposito, faccio

l'esempio delle donne di altri paesi che in particolari condizioni sociali sono costrette a

determinate scelte perché magari in pericolo di vita, oppure in forti difficoltà di esistenza. Per

questi motivi confermo il testo approvato dalla Commissione ed esprimo parere contrario

sull'emendamento 7.3.

Per quanto riguarda i restanti emendamenti, vorrei premettere che essi tendono a sopprimere

o a sostituire commi dell'articolo 7 in cui si tratta specificatamente di diritti del candidato

destinato ad essere accolto come asilante di fronte alla Commissione centrale in sede di

audizione.

Ad esempio, l'emendamento 7.4 è teso a sopprimere la norma che prevede la possibilità di

produrre ulteriori documentazioni anche nell'ultima fase; faccio notare ai presentatori di

questo emendamento che quanto previsto nella norma in esame è già stabilito nella attuale

legge, non vedo pertanto la ragione per cui dobbiamo andare a sopprimere una possibilità

che già esiste.

Esprimo parere contrario anche sull'emendamento 7.5, perché con esso andiamo ad

introdurre una discrezionalità eccessiva per la Commissione centrale e non lo ritengo giusto,

tanto più che per comportamenti illegittimi è previsto anche per questi soggetti l'intervento

del magistrato che può tra l'altro essere sollecitato ad intervenire.

Con l'emendamento 7.6 si intende sopprimere il diritto per il richiedente ad essere udito;

questo mi pare giusto e quindi il parere è contrario.

L'emendamento 7.7 tende a sopprimere il comma 3 nel quale si prevede la possibilità per i

minori della presenza del tutore o di chi esercita la patria potestà; questa è una norma che

ritengo opportuno preservare e quindi il parere sull'emendamento 7.7 non può essere che

contrario.

L'emendamento 7.8 è teso a sopprimere il comma 4 nel quale si prevede l'assistenza speciale

per coloro che hanno subito violenze. Ritengo necessaria questa assistenza specialistica e

quindi esprimo parere contrario anche su questo emendamento.

Con l'emendamento 7.9 si sopprime il comma 5 che stabilisce il diritto per il richiedente di

esprimersi anche nella propria lingua; anche questo credo sia un diritto da riconoscere e per

tale motivo esprimo parere contrario.

Con l'emendamento 7.10 si vuole sopprimere il diritto per il richiedente di farsi assistere da

una persona di sua fiducia durante l'audizione e anche in questa occasione ritengo giusto

preservare questa norma per cui esprimo parere contrario.

L'emendamento 7.11 sopprime inoltre il diritto per il richiedente a fornire documentazioni

anche durante l'audizione e non soltanto nella fase iniziale, un diritto che considero

opportuno e quindi esprimo parere contrario anche su questo emendamento.

Esprimo parere altrettanto contrario sull'emendamento 7.12, soppressivo del comma 8, nel

quale si prevede che l'audizione del richiedente possa avvenire in luogo non aperto al

pubblico e con la partecipazione di almeno due commissari, una garanzia che ritengo del tutto

necessaria.

Esprimo parere contrario sull'emendamento 7.13, poiché in sostanza il comma 9 che si vuole

sopprimere stabilisce che l'audizione avvenga attraverso domande dirette anche del delegato

dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite.

Esprimo, infine, parere contrario sull'emendamento 7.14, perché se lo approvassimo

priveremmo il candidato all'asilo della possibilità di avere il rilascio della documentazione da

lui prodotta e della certificazione dell'andamento dell'audizione.

PRESIDENTE. Credo che il senatore Lorenzi abbia apprezzato lo sforzo del relatore nella

spiegazione delle ragioni su cui si basano i pareri contrari.(Il senatore Lorenzi assente).

SINISI, sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, il parere del Governo è

contrario su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 7.

LORENZI. Allora bisogna cambiare il titolo della legge!

SINISI, sottosegretario di Stato per l'interno. Si tratta essenzialmente di emendamenti

soppressivi, fatta eccezione per gli emendamenti 7.3, 7.4 e 7.5, a proposito dei quali

preferirei lasciare all'Assemblea alcune considerazioni riportandomi a quanto già detto dal

relatore.

Per quanto riguarda l'emendamento 7.3, bisogna tenere presente che il testo legislativo

presenta una sua armonicità e che la sostituzione del termine ´socio-politicaª con la parola

´politicaª comporterebbe una contraddizione con il già approvato testo dell'articolo 2, che

prevede la possibilità di protezione per i soggetti che presentano domanda d'asilo anche per

ragioni di discriminazione razziale, sessuale o religiosa e quindi per condizioni sociali e

culturali. Credo sia questa una ragione fondamentale per esprimere parere contrario

sull'emendamento 7.3 e sostenere la formulazione originaria del testo.

Per quanto riguarda l'emendamento 7.4, inviterei i senatori della Lega Nord a ragionare a

contrario, cercando di valutare insieme a me il testo normativo che risulterebbe qualora

l'emendamento fosse approvato: la Commissione centrale non dovrebbe valutare la

documentazione proveniente dalle organizzazioni governative. Ciò non avrebbe alcun senso

e pregiudicherebbe la conoscenza della verità in ordine alle effettive condizioni sia del paese

da cui provengono i soggetti interessati sia dei singoli.

Per quanto riguarda l'emendamento 7.5, concordiamo con il relatore: esso introduce margini

di discrezionalità eccessivi e farebbe dipendere dalla valutazione di una Commissione non

regolata da principi e criteri direttivi l'accoglimento di un atto di così grande importanza.

In conclusione, il parere è contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 7.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 7.1, presentato dal senatore Gasperini e da altri

senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.2, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.3.

TABLADINI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TABLADINI. Signor Presidente, vorrei invitare i colleghi, che per la verità mi sembrano un

po' distratti, a riflettere sull'emendamento in esame. La mancata sostituzione della parola

´socio-politicaª crea un problema non indifferente. Se partiamo dal concetto che l'Italia è, o

dovrebbe essere, la settima potenza industriale, sebbene io non lo creda, e dando pure per

scontato che sia l'ottava, la nona o la decima, ci troviamo in una classifica dove sono

presenti altri 200-250 paesi circa. Il testo dell'articolo 7 fa dipendere la valutazione della

domanda di asilo e l'eventuale accettazione di cittadini stranieri da una situazione di ordine

sociale. Noi pensiamo invece che il diritto di asilo sia esclusivamente un diritto di ordine

politico anche per la serietà con cui deve essere trattato questo argomento. Se così non fosse

infatti la disciplina del diritto di asilo potrebbe rientrare in quella dell'immigrazione in base

alla cosiddetta legge Turco-Napolitano.

Non comprendiamo, dunque, la ragione di inserire l'aggettivo ´socio-politicaª dal quale

possono scaturire situazioni ingovernabili. Questo paese che conta 56 milioni di abitanti ha

un territorio molto limitato; signor Presidente, detto in parole povere, non siamo come il

Canada o l'Australia né abbiamo le grandi pianure degli Stati Uniti, perchè in questi paesi la

popolazione obiettivamente scarseggia. Qui siamo già stretti e forse una delle ragioni che

hanno cambiato il nostro carattere è proprio l'eccessiva vicinanza fisica del prossimo. Non

occorre che mi dilunghi sul fatto che quattro amici, quando tornano da una crociera in barca,

quasi sempre non sono tali. È una situazione di carattere psicologico che porta a reagire ad

una eccessiva prossimità nei confronti di un'altra persona. Ripeto che questo non è un paese

che, anche economicamente, possa assumersi le responsabilità politiche ed economiche di

altri 200-250 paesi, né d'altronde ritengo che non debba avere una giusta politica di

accettazione dei rifugiati - ripeto - di ordine politico, perché questa fa parte della nostra

mentalità, come ci ha insegnato la Francia che è stata un grande paese da questo punto di

vista; ritengo che anche l'Italia possa essere dallo stesso punto di vista un grande paese, ma

cerchiamo in tutti i modi di non mischiare il disegno di legge in esame con una legge già

esistente, la cosiddetta legge Turco-Napolitano. Non riesco infatti a capire perché il disegno

di legge in esame, che dovrebbe garantire esclusivamente i perseguitati politici, debba

sovrapporsi alla legge Turco-Napolitano.

Invito il Governo a riflettere perché il problema è effettivamente in questi termini; capisco che

il Governo subisca delle pressioni da una parte e dall'altra fra le quali è costretto a navigare o

piuttosto, oserei dire, a galleggiare; però, teniamo presente che questa situazione determina

di fatto l'ingovernabilità di tutta la disciplina prevista dal disegno di legge sulla possibilità di

accettazione dei cittadini stranieri che chiedono l'asilo politico in quanto perseguitati

politicamente.

So bene che è difficile per il Governo e per il relatore effettuare anche una piccola marcia

indietro, però mi è sembrato di aver capito dalle parole del Sottosegretario che il problema

viene sentito anche dal Governo; chiedo, quindi, agli illustri colleghi presenti un po' di

attenzione per valutare effettivamente la situazione: considerate che se non viene accolto

questo banalissimo (così come è scritto) ma importantissimo emendamento sarà impossibile

applicare tutto il disegno di legge in esame che - ripeto - ha anche delle parti accoglibili.

Invito pertanto il Governo a ripensare la sua posizione, ma soprattutto invito i colleghi, nel

momento in cui voteranno, a pensare a questa situazione. Ed è per tale ragione che chiedo

che la votazione avvenga mediante il procedimento elettronico, anche perché quando questa

legge, a causa del fatto che l'emendamento 7.3 non sarà accolto, risulterà di fatto

ingovernabile noi potremo chiamare coloro che hanno votato senza pensare per far loro

prendere atto della situazione che si sarà determinata.

Signor Presidente, in fin dei conti quello che chiedo è che i colleghi valutino bene ciò che

stanno votando, perché questa legge, senza l'accoglimento dell'emendamento 7.3, sarà di

difficilissima gestibilità. (Applausi dal Gruppo Lega Nord-Per la Padania indipendente).

PELLICINI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PELLICINI. Signor Presidente, ho attentamente seguìto l'intervento del senatore Tabladini e

devo riconoscere che in effetti su un punto è necessaria maggior chiarezza; ho ascoltato

anche il rappresentante del Governo che ha parlato di situazioni particolari, quali, per

esempio, sesso, religione e costumi magari lontani dai nostri, che possono per noi

rappresentare una limitazione fortissima del nostro diritto e che sono viceversa propri della

cultura di altri paesi.

Pur rendendomi quindi conto che non si può qualificare strettamente il tutto nell'ambito di

una lesione del diritto internazionale e che il diritto politico deve essere inteso in senso lato,

devo però affermare che le preoccupazioni del senatore Tabladini sono giuste perché il

disegno di legge in esame, che vuole essere un pilastro di civiltà (cioè, sentito a lungo il

Parlamento, mira a consentire ai perseguitati politici di avere in noi un paese amico che li

salvi dalla persecuzione), non si può trasformare sic et simpliciter in una sorta di veicolo

economico per giungere nel nostro paese.

E mi spiego meglio. Vi sono situazioni nel mondo lontane dalla nostra civiltà e dal nostro

modo di vivere che però non arrivano a comportare una lesione del diritto politico; in altre

parole, non possiamo farci giudici dei costumi degli altri al punto di definirli quali lesivi del

diritto soggettivo, quale lo intendiamo noi, alla libertà, ai diritti politici, eccetera. Quindi, mi

sembra che vada distinta la posizione del cittadino che è politicamente perseguitato in ogni

paese, di qualunque colore politico sia, da quella del cittadino che è in difficoltà per le

condizioni economiche o sociali di quel paese: va operata una distinzione. Forse dagli

estensori del disegno di legge questa doppia parola ´socio-politicaª è stata inserita

nobilmente. Non facciamo un processo alle intenzioni e non siamo dicendo che questa

´biparolaª sia un sistema surrettizio per ricomprendere ogni categoria che non attenga alla

politica, ma siccome credo che vada fatta chiarezza, perché questa è una legge di importanza

vitale per gli altri, e anche per noi, almeno in questa fase è giusto appoggiare l'emendamento

del senatore Tabladini, e quindi per conto del Gruppo Alleanza Nazionale dichiaro che

voteremo a favore.

JACCHIA. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

JACCHIA. Signor Presidente, benchè questo disegno di legge contenga già una quantità di

permissive clausole, credo anch'io veramente da questa parte che lasciare le parole

´socio-politicaª ci ingombri, non faccia bene. Guardate, se effettivamente inseriamo il

sociale, il campo della discrezione delle amministrazioni aumenta e il novero delle circostanze

su cui è fondata la domanda di asilo si amplia. Un funzionario permissivo alla frontiera farà

entrare tutti.

Guardate, se lasciassimo le parole ´socio-politicaª, l'intero Kosovo, l'intera Albania

potrebbero venire in Italia, dato che le condizioni socio-politiche in quei paesi sono quelle

che conosciamo. Quindi, il diritto di asilo non ha niente a che fare con il sociale e con il

politico; l'espressione ´socialeª rimanda all'architettura dei rapporti all'interno di una

società; non confondiamo le cose. Io rivolgo un appello al Governo: se accettate di

sopprimere l'espressione ´socio-politicaª, tutto sommato l'architettura fondamentale del

provvedimento rimane intatta. (Applausi dal Gruppo Lega Nord-Per la Padania indipendente

e del senatore Cortelloni).

NOVI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NOVI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il nostro voto favorevole

all'emendamento 7.3 e per richiamare l'attenzione dell'Aula, come hanno fatto già altri

colleghi, sui rischi del termine ´socio-politicaª. Infatti, colleghi, possiamo trovarci di fronte

a paesi che offrono tutte le garanzie democratiche, ma nello stesso tempo per quanto riguarda

poi l'aspetto sociale presentano delle vere situazioni di emergenza.

Ora, nel momento in cui noi creiamo una stretta connessione tra la condizione sociale di

questi paesi e l'assetto politico, viene sostanzialmente a determinarsi un tipo ed un livello di

lettura della normativa che lascia amplissima discrezionalità ai funzionari dello Stato che sono

chiamati ad applicarla. Infatti, potremmo avere una lettura vincolistica di questo comma, ed

allora avremmo una posizione di netta chiusura verso questi flussi, che in realtà poi si

trasformerebbero in flussi migratori; mentre poi potremmo, d'altro canto, avere una lettura

quanto mai aperta, e in questo caso saremmo costretti, come ha già detto il collega Jacchia,

per la condizione socio-politica obiettivamente di emergenza nella quale si trovano molti

paesi del Terzo mondo, a dover offrire asilo politico a milioni e milioni di uomini.

Faccio un esempio. In Tunisia c'è un sistema politico democratico, un sistema politico che

prevede delle garanzie, certamente minori di quelle che offrono alcuni paesi dell'Occidente,

ma non troppo limitate rispetto a quelle presenti attualmente nel nostro paese, nel quale ci

troviamo di fronte ad una Corte costituzionale che deborda e sostanzialmente si sostituisce al

potere legislativo del Parlamento. In Italia, ad esempio, esiste una situazione socio-politica

che potrebbe ispirare la richiesta di asilo politico, qualora la nostra condizione di emergenza

sociale diventasse più drammatica, verso gli Stati Uniti, perché gli abitanti del Mezzogiorno

potrebbero dire: abbiamo il 26 per cento di disoccupazione; una situazione politica che non

garantisce libertà individuale dei cittadini o il potere legislativo; quindi, intendiamo emigrare

negli Stati Uniti.

Lo stesso potrebbero fare, ad esempio, gli abitanti della Tunisia, laddove vige un regime che

per le garanzie che offrono questi tipi di sistemi politici, è basato sulla elezione democratica;

però, obiettivamente la situazione socio-politica della Tunisia è quella che è, per cui saremmo

costretti ad aprire le nostre porte all'immigrazione di milioni di giovani tunisini nel nostro

paese. Questa è la realtà. (Commenti del senatore Petruccioli).

Non vogliamo allargare le maglie di questa legge? Sopprimiamo allora il termine ´socioª; e

lasciamo il termine ´politicoª cosicché tutti noi abbiamo le idee chiare ed il legislatore non

offre ambiguità di interpretazione di questa normativa; la maggioranza, al contrario, vuole

che questa normativa sia ambigua per usarla poi secondo i suoi disegni di medio e lungo

termine. Basti pensare all'atteggiamento che questa maggioranza ha verso alcuni flussi

migratori provenienti dal Kurdistan: in questo caso, avremmo una lettura funzionale alla

strategia politica. Ciò non avverrà nel momento in cui elimineremo il termine ´socioª,

lasciando soltanto il termine ´politicoª. (Applausi del senatore Pastore).

Presidenza del vice presidente FISICHELLA

GUERZONI, relatore. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUERZONI, relatore. Signor Presidente, se mi è consentito, con spirito costruttivo, vorrei

riportare la questione nei suoi effettivi termini che sono sempre stati prevalenti nel confronto

in Commissione. Intanto, a chi avanza preoccupazioni di dover ospitare chissà quanti

soggetti, voglio ricordare ancora una volta che si tratta di provvedimenti ad personam;

vorrei a tale proposito interloquire con il senatore Jacchia: per ipotesi di gruppi collettivi - si è

parlato del Kosovo - vorrei ricordare che l'Assemblea ha approvato una normativa specifica,

la legge 6 marzo 1998, n. 40, per fronteggiare anche quelle eventualità fuori dell'ambito

dell'immigrazione e dell'asilo con normative volte a fronteggiare in modo serio fenomeni

transitori.

Oltre a ricordare al senatore Novi e ad altri colleghi che in Commissione Governo e

maggioranza hanno ritenuto di non accettare proposte anche dell'opposizione - e lo voglio

dire senza polemica - tendenti a considerare motivo di diritto d'asilo il fatto che il paese di

origine del soggetto impedisca allo stesso l'intrapresa di un'attività lavorativa

imprenditoriale; chiamo a testimonianza i componenti dell'opposizione della Commissione

del fatto che abbiamo discusso di queste loro ipotesi convenendo giustamente di respingerle

e di non considerarle utili.

Concludendo, se eliminassimo il termine ´socioª rischieremmo di non poter ospitare, ad

esempio, le giornaliste algerine o le donne di Kabul minacciate di vita per motivi non politici

(Commenti dei senatori Tabladini e Lorenzi) ma etnici, di sesso o di altro tipo. Vorrei

pertanto invitare le colleghe ed i colleghi a riflettere sulla sostanza della questione.

PRESIDENTE. Chiedo a questo punto al senatore Tabladini se intende aggiungere qualcosa

nel merito.

TABLADINI. Signor Presidente, accetto dei paragoni quando sono intelligenti e questo non

è il caso.

NOVI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NOVI. Anche io, signor Presidente, vorrei ricordare che esistono le stampanti; di

conseguenza, si possono stampare milioni di moduli ad personam per presentare questo tipo

di domande. Mi sembra azzardato, se non surreale, fare riferimento alle giornaliste algerine.

In quel caso, infatti, si tratta proprio di opposizione politica.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione con

scrutinio simultaneo, in precedenza avanzata dal senatore Tabladini, risulta appoggiata dal

prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata, ma subito dopo il conteggio effettuato dal senatore i

richiedenti risultano essere 14).

Scusatemi, colleghi, ma si deve ripetere la verifica dell'appoggio: prima esso risultava, ma

poi è stata tolta una tessera. Mi dovreste fare la cortesia, onorevoli senatori, di tenere tutte le

tessere inserite finché non si spegne il tabellone!

(La richiesta risulta appoggiata).

Votazione nominale con scrutinio simultaneo

PRESIDENTE. Comunico che da parte del prescritto numero di senatori è stata chiesta la

votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico,

dell'emendamento 7.3, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Indìco pertanto la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento

elettronico.

I senatori favorevoli voteranno sì; i senatori contrari voteranno no; i senatori che intendono

astenersi si esprimeranno di conseguenza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Proclamo il risultato della votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante

procedimento elettronico:

Senatori presenti ......... 155

Senatori votanti ......... 154

Maggioranza ......... 78

Favorevoli ......... 29

Contrari ......... 124

Astenuti ......... 1

Il Senato non approva.

Ripresa della discussione dei disegni di legge n. 203, 554 e 2425

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 7.4, presentato dal senatore Gasperini e da altri

senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.5.

GASPERINI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GASPERINI. Signor Presidente, abbiamo presentato l'emendamento 7.5 ritenendo più

giusto, opportuno ed utile poter sostituire la lettera d) del comma 1, laddove si afferma che

la Commissione centrale, ai fini dell'esame della domanda d'asilo, valuta ´l'eventuale

documentazione presentata da organizzazioni non governative di tutela dei diritti civili ed

umaniª, con la seguente: la Commissione centrale valuta ´il comportamento tenuto dal

richiedente asilo dal momento del suo ingresso nel territorio nazionaleª.

Abbiamo presentato tale proposta perché riteniamo - come dicevo poc'anzi - più congruo,

più giusto e più opportuno, piuttosto che affidarsi alla documentazione presentata da

organizzazioni non governative (cioè istituzioni di carattere umanitario ma che non rivestono

una particolare funzione pubblica di certificazione), valutare il comportamento di colui che si

appella a questo diritto. Parlo, signor Presidente, da modesto giurista ad un più alto giurista,

in termini di diritto.

In questo caso, infatti, si tratta di un diritto che viene riconosciuto solo se ed in quanto vi

siano i presupposti per il suo riconoscimento. Non è una mera facoltà che viene concessa,

ma è il riconoscimento di uno status di diritto.

Peraltro, anche il codice penale, signor Presidente, laddove riconosce il diritto

all'applicazione di una certa attenuazione di pena, prevede con l'articolo 133, che è un

´polmoneª del processo, il riconoscimento delle attenuanti generiche, valutando il

comportamento della parte, successivo o precedente il fatto.

Sono del parere, quindi, che se il cittadino straniero si comporta adeguatamente nel rispetto

delle istituzioni del paese che lo ospita oppure non si comporta adeguatamente, offendendo le

istituzioni o mantenendo un comportamento in contrasto con quel diritto di asilo cui egli si

appella, sia giusto e doveroso che la Commissione centrale, più che guardare e documenti

forniti da associazioni non riconosciute, che non sono documenti ufficiali ma semplici

raccomandazioni, valuti il comportamento di fatto tenuto dal richiedente l'asilo.

Ritengo di parlare da modesto giurista a uomini che di legge ne sanno molto più di me e che

politicamente sono più preparati dal sottoscritto, e che invito a valutare la seguente

circostanza: è il comportamento di fatto tenuto da questo cittadino straniero che lo fa

apparire, assieme ad altri paradigmi, meritevole o meno del richiesto diritto di asilo.

Quindi, vorrei che l'Aula si soffermasse un attimo su questo punto che sottopongo

sommessamente all'attenzione di tutti.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 7.5, presentato dal senatore Gasperini e da altri

senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.6, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.7, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.8.

Verifica del numero legale

LORENZI Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal

prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

(Il senatore Cusimano richiama l'attenzione della Presidenza verso i banchi della Sinistra).

Senatore segretario, segnali i problemi quando ci sono! Lì a sinistra in vari punti ci sono

delle luci alle quali non corrisponde alcun senatore. (I senatori del Gruppo Alleanza

Nazionale richiamano nuovamente l'attenzione della Presidenza verso i banchi della Sinistra.

I senatori del Gruppo Lega Nord-Per la Padania indipendente richiamano l'attenzione della

Presidenza verso i banchi della Destra). Ho capito! D'accordo! Ho già chiesto al senatore

segretario di segnalare quando vi siano luci alle quali non corrispondano colleghi.

(Commenti dal Gruppo Alleanza Nazionale). Il senatore segretario vuole indicare ai

commessi quali sono i banchi nei quali vi sono luci accese alle quali non corrisponde un

senatore? (Il senatore segretario Meduri dà le relative indicazioni ai commessi). Allora i

commessi, per favore, procedano a ritirare le relative schede. Per favore, colleghi senatori,

rimanete al vostro posto, altrimenti si creano questi problemi. Senatore Salvi, sia cortese,

dov'è il suo posto?

SALVI. Dove lei preferisce mi accomodo, signor Presidente.

PRESIDENTE. Allora direi accanto al senatore Forcieri.

Lì sulla sinistra vi sono sei luci accese e cinque colleghi.

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn. 203, 554 e 2425

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 7.8, presentato dal senatore Gasperini e da altri

senatori.

Non è approvato.

GASPERINI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GASPERINI. Signor Presidente, data la delicatezza e la pregnanza dell'argomento relativo al

rispetto dei diritti dell'uomo, che noi riconosciamo, non ritengo sufficiente, malgrado il

grande rispetto per l'elevatezza morale, giuridica e tecnica del sottosegretario Sinisi, la sua

presenza. Chiedo, pertanto, a nome del mio Gruppo, l'intervento del titolare del Dicastero

competente, ossia del Ministro dell'interno, affinché sia presente a questa discussione che,

come ho detto, investe principi di ordine pubblico, di moralità e di etica perché il diritto di

asilo credo sia un argomento importante. Di conseguenza, propongo una sospensione dei

nostri lavori, in attesa dell'arrivo in quest'Aula del Ministro dell'interno.

PRESIDENTE. Senatore Gasperini, naturalmente l'onorevole Sottosegretario è pienamente

titolato a rappresentare il Governo. Noi possiamo procedere a sollecitare l'onorevole

Ministro ad essere presente, ma non ricorrono le condizioni per una sospensione dei lavori.

(Commenti del senatore Gasperini).

TABLADINI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TABLADINI. Signor Presidente, mi sembra che la richiesta avanzata sia più che accoglibile,

in quanto la presenza del Ministro non viene certamente rivendicata per tutti i disegni di

legge. Riteniamo che in questa particolare situazione debba essere presente proprio il

Ministro perché, come giustamente ha detto il senatore Gasperini, il provvedimento investe

una situazione etica abbastanza particolare. Oltretutto, non ci sembra di esserci mai sottratti

alle richieste di sospensione avanzate da altri Gruppi, l'ultima delle quali proprio ieri.

Quindi, non vedo perché, signor Presidente, liquidare la questione applicando in maniera

ferma il Regolamento.

PRESIDENTE. Senatore Tabladini, la legge n. 400 del 1988 recita così: ´I Sottosegretari di

Stato possono intervenire quali rappresentanti del Governo alle sedute delle Camere e delle

Commissioni, sostenere la discussione in conformità alle direttive del Ministro e rispondere

ad interrogazioni ed interpellanzeª.

Per ciò che riguarda poi una sospensione, che è quanto sostanzialmente si richiama, nella

fase in cui ci troviamo, che è di votazione, non credo che ne ricorrano gli estremi, anche

perché non sono emersi elementi nuovi dopo l'inizio del dibattito tali da giustificarla.

Ritengo, quindi, che si debba e si possa procedere nei lavori così come abbiamo fatto fino

adesso, arrivando a questo punto dell'iter procedurale.

NOVI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NOVI. Signor Presidente, non stiamo sollevando un'eccezione regolamentare, noi diciamo

ben altro, ossia che si tratta di un provvedimento di gran peso e che, una volta approvato il

comma 1 dell'articolo 7 nei termini votati dall'Assemblea, assumerà in futuro, in base anche

all'interpretazione che di esso sarà data, peraltro lasciata alla discrezionalità dei funzionari

dello Stato, una dimensione che, secondo noi, non doveva assumere. Ecco perché riteniamo,

con il massimo rispetto per il Sottosegretario, che data la valenza e il peso politico dei dati

trattati sia opportuna la presenza del Ministro dell'interno. Soltanto di questo si tratta,

sappiamo bene che non vi sono problemi procedurali o regolamentari.

PELLICINI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PELLICINI. Signor Presidente, intervengo brevemente per associarmi alla richiesta dei

colleghi affinché, a parte i lavori parlamentari, anche il paese si renda conto che se si vuole

guardare la vicenda con la massima attenzione - senza nulla togliere al Sottosegretario -

sarebbe opportuna, anche perché assolutamente importante dal punto di vista politico, la

partecipazione del Ministro a questa discussione.

PRESIDENTE. Quindi, si tratta di una valutazione politica; pertanto, ed in riferimento a

questo ordine di considerazioni, che sono - lo ripeto - di natura politica, ci siamo fatti

premura di pregare l'onorevole Ministro dell'interno di partecipare ai nostri lavori.

Naturalmente, la Presidenza non può entrare nel merito delle questioni politiche, deve

attenersi alla dimensione regolamentare del suo ruolo e quindi, sotto questo profilo - fermo

restando che saremo lietissimi se il Ministro sarà quanto prima presente in Aula - dobbiamo

proseguire nel nostro lavoro.

Metto pertanto ai voti l'emendamento 7.9, presentato dal senatore Gasperini e da altri

senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.10, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.11, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.12, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.13, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.14, presentato dal senatore Gasperini e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'articolo 7.

LORENZI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LORENZI. Signor Presidente, con riferimento all'illustrazione degli emendamenti presentati

ed al risultato del voto, che ha visto respingere tutte le proposte di modifica da noi avanzate,

in particolare l'emendamento 7.3, volevo manifestare al Presidente e ai colleghi senatori tutta

la nostra disapprovazione per l'insensibilità politica - questa volta non ´socio-politicaª - che

questa Assemblea è riuscita a dimostrare.

Il collega, senatore Tabladini, aveva fatto un riferimento molto nobile a proposito di questa

legge. Mi riferisco a quando ha detto che la nazione francese ci ha dato un grande esempio di

asilo politico e che noi potremmo metterci sulla stessa strada. Ebbene, non è certo quella la

strada sulla quale ci stiamo avviando con l'approvazione del testo dell'articolo 7 che, in

realtà, introduce un diritto d'asilo socio-politico, a dire il vero più sociale che politico.

Di conseguenza manifestiamo tutta la nostra contrarietà e ribadiamo il nostro voto negativo

su questo articolo, invitando tutti i parlamentari che hanno votato contro l'emendamento 7.3

a sostenere - se ci riescono - di fronte agli elettori le ragioni per cui ritengono sia giusto

portare avanti un discorso di asilo socio-culturale, religioso, generale e - per ultimo - politico

per tutti i paesi del mondo. Come se noi - ripeto - dovessimo essere il refugium pauperum

più importante di tutto il mondo!

Questa è un'utopia, una assurdità e rappresenta un impoverimento dei cittadini italiani che - a

differenza di quello che ieri il relatore ci ha ricordato - hanno una Costituzione e ne sono i

padroni.

La Costituzione italiana è per i cittadini italiani, non per coloro che, sbarcando in Italia, la

vogliono subito utilizzare! (Applausi dal Gruppo Lega Nord-Per la Padania indipendente).

PASTORE. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PASTORE. Signor Presidente, desidero annunciare il voto contrario di Forza Italia

sull'articolo 7. Si tratta di un voto convinto perché il dibattito svoltosi in quest'Aula sulla

lettera c) del primo comma - cioè sull'inserimento di questa qualifica sociale alla situazione

che fa da supporto al riconoscimento del diritto d'asilo - ci ha confermato ancor di più

nell'idea che questa norma è estremamente pericolosa. Essa, infatti, amplia la concessione

del diritto di asilo, che è un diritto sacrosanto sancito nella Costituzione e nei trattati

internazionali, stravolgendo i presupposti che ne devono essere alla base. Voglio ricordare

che non stiamo parlando di un pre-esame, cioè di una fase istruttoria preliminare nell'ambito

della quale può essere tenuta presente la valutazione delle situazioni ambientali, bensì del

riconoscimento definitivo del diritto di asilo.

Mi sembra che la valutazione negativa da parte dell'Aula dell'emendamento presentato sia

estremamente significativa: il testo legislativo in esame, come la sua ´legge madreª, ovvero

la n. 40 del 1998 sull'immigrazione, presenta aspetti di ´rigoreª, ma anche trappole lassiste

che consentiranno di trasformare il diritto di asilo, che è un diritto politico, in diritto di

immigrazione clandestina.

Vogliamo sottolineare, ancora una volta, questa preoccupazione affinché l'opinione pubblica

possa poi valutare i comportamenti politici tenuti in quest'Aula.

PASQUALI. Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PASQUALI. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il voto contrario del Gruppo

Alleanza Nazionale sull'articolo 7, allineandomi alle argomentazioni già esposte.

Vorrei osservare che il termine ´socio-politicaª, di cui alla lettera c) del comma 1, estende

eccessivamente la portata della previsione normativa. In sostanza, essa amplia la possibilità

di asilo per qualsiasi persona si trovi in una situazione non gradita o difficile e sappiamo

bene quante popolazioni al mondo si trovino in situazioni sgradite non a causa di

persecuzioni politiche ma per altri motivi. L'introduzione del termine ´socio-politicaª nel

testo dell'articolo 7 ci mette dunque in una condizione pericolosissima e annulla i paletti sin

qui introdotti che ci avevano indotto a valutare in senso non completamente negativo il

disegno di legge. Questo punto era fondamentale e la mancata approvazione

dell'emendamento 7.3 conferisce una connotazione negativa all'intero testo normativo. È

evidente che per una valutazione della situazione sociale non si possono addurre gli esempi

riportati dal relatore: essi non possono giustificare la contrarietà ad un emendamento che si

presenta invece necessario.

NOVI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NOVI. Signor Presidente, chiediamo la verifica del numero legale in relazione alla votazione

dell'articolo 7. Con l'approvazione di questo articolo andiamo infatti verso una sorta di

anomala lottizzazione dei flussi migratori secondo le convenienze di questo Governo.

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta del senatore Novi

risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

(Il senatore Speroni segnala al Presidente presunte irregolarità nella rilevazione delle

presenze).

Invito il senatore segretario a segnalare alla Presidenza i casi in cui le luci del dispositivo

elettronico di votazione risultino accese ma ad esse non corrispondano senatori.

Il Senato non è in numero legale.

Apprezzate le circostanze, tolgo la seduta e rinvio il seguito della discussione dei disegni di

legge nn. 203, 554 e 2425 alla seduta pomeridiana.

Sui lavori del Senato

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, in relazione alle modifiche apportate dalla Camera dei

deputati al decreto-legge sul personale delle Ferrovie, già approvato dal Senato, ove il testo

sia trasmesso in tempo utile, il provvedimento stesso sarà discusso dall'Assemblea del

Senato nella giornata di domani.

Le Commissioni sono pertanto autorizzate a convocarsi.

Interpellanze e interrogazioni, annunzio

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a dare annunzio delle interpellanze e delle

interrogazioni pervenute alla Presidenza.

SPECCHIA, segretario, dà annunzio delle interpellanze e delle interrogazioni pervenute alla

Presidenza, che sono pubblicate nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Ricordo che il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica oggi, alle ore

16,30, con lo stesso ordine del giorno.

La seduta è tolta (ore 12,08).

Licenziato per la stampa dal Servizio dei Resoconti parlamentari alle ore 15,50

Allegato A

MOZIONE CONCERNENTE

L'AUTHORITY PER LE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE

(1-00272)

(18 giugno 1998)

Approvata

con le modifiche

evidenziate]

TRAVAGLIA, BESOSTRI, AMORENA, ANDREOLLI, ASCIUTTI,

AZZOLLINI, BALDINI, BERNASCONI, BUCCI, BUCCIARELLI,

CARUSO Antonino, COLLA, CORTELLONI, CORTIANA, DANIELE

GALDI, DE CORATO, DONDEYNAZ, DUVA, ELIA, FUMAGALLI

CARULLI, GRILLO, LA LOGGIA, MANTICA, MARINI, MILIO,

MONTAGNA, MONTELEONE, MURINEDDU, NAVA, NOVI, PASTORE,

PELLICINI, PERA, PIANETTA, PIATTI, PILONI, PINGGERA,

RESCAGLIO, ROTELLI, SARACCO, SERVELLO, SQUARCIALUPI,

TABLADINI, TOMASSINI, TURINI, VEGAS, VENTUCCI, WILDE,

ZILIO. - Il Senato,

premesso:

che risulta imminente la costituzione, in base alla legge delega n. 662 del

1996, dell'organismo di controllo (Authority) relativo alle organizzazioni

non lucrative di utilità sociale le quali, nell'ambito delle attività di

volontariato, rappresentano il cosiddetto ´terzo settoreª, ispirato al concetto

del no profit;

che l'individuazione della sede dell'organismo di controllo deve tener conto

di una serie di fattori; (*)[ (*) Parole aggiunte.]

che per una serie di caratteristiche specifiche la città di Milano, in confronto ad altri centri

urbani italiani, si qualifica come candidatura eccellente (**)[ (**) Parola che sostituisce la

seguente: ´idealeª.] ad ospitare la sede dell'Authority, essendo tale convinzione avvalorata

dal fatto che il numero delle associazioni senza scopo di lucro (associazioni di volontariato,

cooperative sociali e fondazioni) ivi presenti è incomparabilmente superiore alla media

nazionale, annoverando nel settore fino a 25.000 occupati e facendo così di Milano la

capitale dell'economia civile in Europa, grazie anche alle iniziative nelle altre province

lombarde;

che l'intenso fervore di iniziative, realizzate in un clima di spiccata solidarietà e di grande

trasparenza, ha condotto anche a realizzazioni originali di avanguardia, come la nascita della

´carta delle donazioniª per l'autoregolamentazione della raccolta dei fondi o il primo esempio

europeo di editoria no profit;

che il messaggio solidaristico è stato accolto anche dall'imprenditoria milanese e lombarda,

che è giunta a sviluppare forme di associazionismo no profit tra i suoi manager e il terzo

settore, come attesta l'esempio di ´Sodalitasª, promosso da Assolombarda, che si pone

accanto alle associazioni collegate alla Caritas Ambrosiana;

che oltre al settore industriale anche quello bancario è intensamente coinvolto nella tematica

no profit, come attestano iniziative che risalgono all'Ottocento e che trovano la massima

espressione nella Cariplo, la terza fondazione al mondo;

che tale collegamento centenario ha permesso l'instaurazione di rapporti stabili, trasparenti ed

efficaci tra associazionismo sociale, imprenditoria sociale e finanza, rappresentando un

esempio degno di essere fruttuosamente imitato;

che le università locali hanno collaborato attivamente al disegno generale, aprendo per prime

in Italia le porte al bisogno formativo di nuovi dirigenti e manager del settore, contribuendo

così a chiudere il cerchio di un tessuto sociale di rara potenzialità e dinamismo;

che il quadro generale testimonia, senza paragoni, l'impegno sinergico del mondo ecclesiale,

laico, cooperativo, imprenditoriale e sindacale della città, segnalando Milano come modello

di altissimo significato, al di là delle frontiere nazionali;

che l'intensità del giudizio verrebbe accentuata dal fatto che il tema in discussione è

rappresentato da un'attività di volontariato e quindi svincolata da considerazioni materiali di

carattere economico o mercantile,

impegna il Governo nella designazione della sede del nuovo organismo di

controllo a tenere in debita considerazione le credenziali della città di Milano

(***)[ (***) Parole che sostituiscono le seguenti: ´a designare la città di Milano

come sede dell'istituenda Authority per le organizzazioni non lucrative di

utilità socialeª.].

DISEGNI DI LEGGE

Norme in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo

(203-554-2425)

ARTICOLO 7 NEL TESTO UNIFICATO

PROPOSTO DALLA COMMISSIONE

Articolo 7.

(Esame della domanda d'asilo)

1. La decisione sulla domanda di asilo spetta alla Commissione centrale, che a tal fine valuta:

a) la domanda, il verbale e la documentazione prodotta o acquisita d'ufficio;

b) le dichiarazioni rese in sede di audizione, svolta dallo straniero di fronte alla

Commissione;

c) l'effettiva situazione socio-politica in cui si trova il paese di origine da cui si è allontanato

lo straniero nonchè ogni elemento relativo alla situazione personale del richiedente e della sua

famiglia prima dell'allontanamento;

d) l'eventuale documentazione presentata da organizzazioni non governative di tutela dei

diritti civili ed umani.

2. Qualora il richiedente abbia chiesto di essere sentito, l'audizione da parte della

Commissione centrale costituisce condizione necessaria per la prosecuzione del

procedimento di riconoscimento del diritto di asilo, salvo che il richiedente vi rinunci o non

si presenti senza giustificato motivo alla data fissata per l'audizione.

3. Chi esercita la potestà dei genitori o la potestà tutoria deve essere presente in ogni fase del

procedimento di riconoscimento del diritto di asilo cui debba partecipare personalmente il

minore richiedente.

4. In casi particolari, compresi quelli dei richiedenti asilo che abbiano dichiarato al momento

della domanda di aver subito violenza, la Commissione centrale può disporre la designazione

di personale specializzato per lo svolgimento di un pre-colloquio, volto a garantire una

idonea assistenza sotto il profilo psicologico ed emotivo, prevedendo l'eventuale presenza

dello stesso personale durante l'audizione del richiedente. L'audizione può essere sospesa o

esclusa qualora sia ritenuto necessario per le particolari condizioni emotive e psicologiche del

richiedente.

5. Il richiedente ha il diritto di esprimersi nella propria lingua o in una lingua a lui nota. Ove

occorra, la Commissione nomina un interprete.

6. Durante l'audizione il richiedente asilo può farsi assistere da una persona di sua fiducia.

7. L'audizione ha per oggetto i fatti dichiarati a verbale dallo straniero, la documentazione

acquisita dalla Commissione o prodotta dall'interessato, le ulteriori dichiarazioni rese in

quella sede e l'eventuale documentazione prodotta durante l'audizione.

8. L'audizione del richiedente asilo deve avvenire in luogo non aperto al pubblico, con la

partecipazione di almeno due membri della competente sezione.

9. L'esame della richiesta di asilo avviene attraverso domande dirette dei membri della

Commissione centrale nonchè, ove presenti, del delegato dell'Alto Commissariato delle

Nazioni Unite per i rifugiati e della persona che assiste lo straniero.

10. Al termine dell'audizione, la Commissione centrale rilascia allo straniero copia

autenticata del verbale dell'audizione medesima e della documentazione da lui prodotta, in

quella occasione, alla Commissione centrale.

EMENDAMENTI

L'articolo 7 è soppresso.

7.1

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 1 è soppresso.

7.2

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Al comma 1, lettera c), sostituire la parola: ´socio-politicaª con la seguente: ´politicaª.

7.3

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Al comma 1, sopprimere la lettera d).

7.4

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Al comma 1, sostituire la lettera d) con la seguente:

´d) il comportamento tenuto dal richiedente asilo dal momento del suo ingresso nel territorio

nazionaleª.

7.5

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 2 è soppresso.

7.6

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 3 è soppresso.

7.7

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 4 è soppresso.

7.8

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 5 è soppresso.

7.9

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 6 è soppresso.

7.10

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 7 è soppresso.

7.11

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 8 è soppresso.

7.12

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 9 è soppresso.

7.13

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini

Il comma 10 è soppresso.

7.14

Gasperini, Tabladini, Speroni, Provera, Preioni, Wilde, Peruzzotti,

Dolazza, Brignone, Lorenzi, Castelli, Moro, Rossi, Ceccato, Tirelli, Lago,

Bianco, Antolini