(23/9/1998)

 

SOMMARIO DELLA BOZZA DI REGOLAMENTO DEL 10/8/1998 E PRINCIPALI OSSERVAZIONI

 

Capo I - Disposizioni di carattere generale

Art. 1 - Reciprocita'.

- La condizione di recipocita' non e' richiesta

a) per l'accesso a impieghi, servizi, provvidenze o agevolazioni pubbliche, salvi i casi in cui questi siano riservati ai cittadini italiani o comunitari;

b) per i rapporti civili e amministrativi, salvi i casi in cui l'autorizzazione a svolgere determinate attivita' sia riservata ai cittadini italiani o comunitari;

c) per la partecipazione a societa' di pesone o di capitale con sede in Italia, salvi i casi previsti da leggi speciali;

d) per la partecipazione a cooperative.

Osservazioni:

- Comma 2: alle lettere a), b), e c), il far salve le disposizioni preesistenti rischia di far rientrare dalla finestra la reciprocita'. Il testo unico, invece, prevede che la reciprocita' si applichi solo se richiesto dalle Convenzioni internazionali o dallo stesso testo unico. Non devono quindi esser fatte salve altre vecchie disposizioni.

 

Art. 2 - Rapporti con la pubblica amministrazione.

- Le disposizioni sulla partecipazione al procedimento amministrativo, sulla semplificazione amministrativa, etc., si applicano anche agli stranieri.

 

Art. 3 - Comunicazioni allo straniero.

- I provvedimenti negativi in relazione al soggiorno o all'ingresso sono comunicati allo straniero accompagnati dall'indicazione delle modalita' di impugnazione e da una sintesi dettagliata in lingua a lui comprensibile o, se non e' posibile, in una delle lingue maggiormente diffuse, secondo la preferenza dello straniero.

- In caso di espulsione, lo straniero e' informato del diritto di essere assistito dal difensore di fiducia o, in mancanza da quello d'ufficio, e di accedere al gratuito patrocinio.

 

Art. 4 - Comunicazioni all'autorita' consolare.

- L'informazione all'autorita' consolare e' effettuata nel rispetto delle leggi che tutelano i dati personali.

- Ai fini della comunicazione, per ricovero ospedaliero urgente si intende quelo effettuato in presenza di pericolo di vita per l'interessato.

- La rinuncia alla protezione consolare per minori di eta' inferiore a quattordici anni e' effettuata da chi esercita la potesta' sul minore.

- La comunicazione non e' comunque effettuata quando allo straniero ne possa derivare il pericolo di persecuzione per uno dei motivi in relazione ai quali si applica il principio di non refoulement.

 

Capo II - Ingresso e soggiorno

Art. 5 - Visti di ingresso.

- I requisiti per i vari tipi di visto sono disciplinati da istruzioni del MAE, periodicamente aggiornate.

- Le Rappresentanze diplomatiche e consolari italiane assicurano la pubblicita' in relazione ai requisiti per l'ottenimento dei visti.

- Alla domanda di visto deve essere allegata documentazione relativa a

a) finalita' del viaggio;

b) indicazione dei mezzi di trasporto utilizzati;

c) disponibilita' di mezzi di sostentamento sufficienti per duata del viaggio e del soggiorno;

d) condizione di alloggio;

nonche', per ricongiungimenti familiari o ingressi di familiari al seguito, la documentazione relativa a

e) vincoli di parentela, condizioni di inabilita' al lavoro (se richiesta) e convivenza, con autenticazione dell'autorita' consolare italiana attestante la fedelta' della traduzione all'originale rilasciato dall'autorita' locale;

f) disponibilita' di alloggio, con certificazione dei requisiti di cui al Testo unico, o, in sostituzione, con certificato di abitabilita' rilasciato dall'Ufficio tecnico del Comune, o di idoneita' igienico-sanitaria rilasciato dalla ASL.

- L'accertamento della disponibilita' di mezzi avviene sulla base della direttiva del Ministro dell'interno.

- Il visto e' rilasciato, di norma, entro novanta giorni dalla richiesta.

- Il diniego del visto e' adottato con provvedimento scritto e motivato, indicante le modalita' di impugnazione.

Osservazioni:

- Comma 3: i requisiti relativi a ciascun tipo di visto sono parte fondamentale della condizione giuridica dello straniero. L'art. 10 della Costituzione pone una riserva di legge. E' gia' discutibile che la regolamentazione sia lasciata al regolamento; e' totalmente inaccettabile che sia rinviata a circolari del MAE.

- Comma 6: la lettera c), relativa alla disponibilita' dei mezzi di sostentamento dovrebbe applicarsi, ai sensi della Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen ai soli soggiorni di breve durata. In ogni caso, non deve applicarsi ai soggiorni ex art. 23, comma 4, del testo unico (ricerca di lavoro).

- Comma 8, lettera b): tenere presente che per minore di anni 14 al seguito del genitore e' sufficiente il consenso del titolare dell'alloggio nel quale il minore dimorera'.

- Comma 9: novanta giorni di tempo per il rilascio del visto sono eccessivi per soggiorni di breve durata (se voglio fare le vacanze in Italia in Agosto, non mi va bene venirci invece Ottobre).

- Devono essere stabilite le modalita' di dimostrazione della sussistenza dei vincoli familiari richiesti per il ricongiungimento, prevedendo la possibilita' di dichiarazione sostitutiva per i casi in cui la documentazione non sia prevista, o comunque non sia ottenibile, nel Paese di appartenenza, o, in caso di apolidia, di stabile residenza, dello straniero.

- Coerentemente con il disposto del comma 8 dell'articolo 29 del Testo unico, che stabilisce tempi certi per la definizione delle procedure relative al ricongiungimento familiare, e in considerazione della difficolta' pratica nell'ottenere la certificazione del soddisfacimento dei requisiti relativi alle caratteristiche dell'alloggio, deve essere adottato, in relazione alla richiesta di certificazione, il criterio del silenzio-assenso.

 

Art. 6 - Ingresso nel territorio dello Stato.

- L'ingresso e' comunque subordinato ai controlli previsti dalla Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen, a quelli doganali e valutari, a quelli sanitari previsti dalla normativa vigente in materia di profilassi internazionale.

- Nei confonti di stranieri provenienti da aree in cui sono presenti epidemie, il Ministero della sanita' puo' disporre che l'ingresso sia condizionato alla presentazione di certificazione di assenza di patologie infettive in atto.

- Sul passaporto e' apposto obbligatoriamente il timbro di ingresso con data.

- L'attracco o l'atterraggio di vettori provenienti dall'estero in luoghi diversi dai valichi autorizzati puo' essere autorizzato dal comandante del porto o dal direttore dell'aeroporto per motivate esigenze. In tali casi il controllo di frontiera e' effettuato dall'ufficio o comando di polizia territorialmente competente e dagli uffici di sanita' marittima o aerea.

 

Art. 7 - Collegamenti informativi.

- Sono assicurati collegamenti informativi tra rappresentanze diplomatiche e consolari, ufficio centrale competente del MAE, uffici della polizia di frontiera, uffici stranieri nelle questure e uffici centrali del Dipartimento della pubblica sicurezza.

 

Art. 8 - Uscita dal territorio dello Stato e reingresso.

- Sul passaporto e' apposto obbligatoriamente il timbro di uscita con data.

- Il reingresso dello straniero regolarmente soggiornante deve essere comunicato alla polizia di frontiera, con fax o telegramma, non meno di tre giorni prima che abbia luogo. In caso di possesso di carta di soggiorno, la comunicazione non e' richiesta.

- In mancanza (per smarrimento, sottrazione o scadenza) del permesso o della carta di soggiorno, lo straniero deve munirsi di visto di reingresso.

Osservazioni:

- Comma 2: questa del fax o del telegramma e' veramente grandiosa! E' sufficiente che al momento dell'uscita lo straniero comunichi la sua intenzione di rientrare in un qualsiasi momento prima che scada il suo permesso di soggiorno, senza bisogno di specificare ulteriormente la data.

 

Art. 9 - Richiesta del permesso di soggiorno.

- La richiesta di permesso di soggiorno, da presentare al questore entro otto giorni lavorativi dall'ingresso, deve essere corredata da marca da bollo e da quattro copie di foto in formato tessera. Deve riportare l'indicazione

a) delle generalita' del richiedente e dei figli di eta' inferiore a quattordici anni conviventi da iscrivere nel permesso di soggiorno;

b) del luogo dove l'interessato intende soggiornare;

c) del motivo del soggiorno.

- All'atto della richiesta deve essere esibito il passaporto con il visto di ingresso (se richiesto) e, per soggiorni per motivi diversi dal lavoro, documentazione attestante la disponibilita' di mezzi per il ritorno nel Paese di provenienza. Puo' essere richiesta inoltre la dimostrazione

a) dell'esigenza di un soggiorno della durata richiesta;

b) della disponibilita' di mezzi di sostentamento per la durata del soggiorno rapportata al numero di persone a carico;

c) della disponibilita' dell'alloggio o delle altre risorse prescritte dal Testo unico o dal presente regolamento.

Queste disposizioni non si applicano al caso di richiedenti asilo o di stranieri ammessi al soggiorno per motivi di protezione sociale. Nei casi di divieto di espulsione, e' richiesta solo l'esibizione del passaporto.

- Allo straniero e' rilasciata ricevuta corredata di foto, con l'indicazione della data utile per il ritiro del permesso e con l'avvertenza che all'atto del ritiro dovra' essere prodotta la documentazione attestante l'assolvimento degli obblighi relativi all'assicurazione in materia sanitaria.

Osservazioni:

- Comma 4: la lettera b) non deve applicarsi ai soggiorni per ricerca di lavoro.

- Il regolamento deve definire le modalita' di dimostrazione dei requisiti fissati dalla legge per il rilascio dei permessi di soggiorno, per tutti i tipi di permesso esplicitamente contemplati dalla legge.

- Deve essere definita, coerentemente con il disposto del comma 3 dell'articolo 5 del Testo unico, la durata di ciascun permesso. E' di fondamentale importanza che la durata del permesso di soggiorno per lavoro subordinato non sia legata alla durata dell'eventuale rapporto di lavoro a tempo determinato. In tal caso, infatti, la conclusione del rapporto stesso comporterebbe la contemporanea scadenza del permesso, in contrasto con il disposto del comma 9 dell'articolo 22 del Testo unico e dell'articolo 8 della Convenzione OIL n.143.

 

Art. 10 - Richiesta del permesso di soggiorno in casi particolari.

- Per soggiorni di durata non superiore a trenta giorni dello straniero sul cui passaporto, con visto (se richiesto), figuri il timbro di ingresso con data, la ricevuta con foto sostituisce il permesso di soggiorno.

- Per soggiorni per turismo, di durata non superiore a trenta giorni, di gruppi di almeno dieci persone, la richiesta del permesso puo' essere effettuata dal capo del gruppo. La disponibilita' di mezzi per soggiorno e viaggio puo' essere dimostrata con l'attestazione dell'avvenuto pagamento del viaggio e del soggiorno turistico organizzato. Anche in questo caso la ricevuta sostituisce il permesso di soggiorno.

- Per soggiorni in convivenze religiose, in ospedali o in altri luoghi di cura, la richiesta e il ritiro del permesso puo' essere effettuata da chi presiede le case, gli ospedali o le altre comunita' in cui lo straniero e' ospitato.

- Per soggiorni di durata non superiore a trenta giorni non vale l'obbligo di segnalazione della variazione di domicilio.

- Negli alberghi, negli esercizi ricettivi e nei centri di accoglienza alla frontiera deve essere messe a disposizione degli ospiti stranieri una trascrizione, tradotta nelle lingue piu' diffuse, delle disposizioni del Testo unico e del regolamento concernenti ingresso e soggiorno.

 

Art. 11 - Rilascio del permesso di soggiorno.

- Il permesso di soggiorno puo' essere rilasciato anche per

a) richiesta asilo e asilo politico;

b) emigrazione in altro paese;

c) acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide (per lo straniero gia' in possesso di altro permesso).

- Il permesso di soggiorno contiene l'indicazione del codice fiscale dello straniero, anche ai fini dell'Archivio anagrafico dei lavoratori stranieri.

- La documentazione attestante l'assolvimento degli obblighi relativi all'assistenza sanitaria deve essere esibita al momento del ritiro del permesso di soggiorno.

 

Art. 12 - Rifiuto o revoca del permesso di soggiorno.

- In caso di rifiuto, revoca o annullamento del permesso di soggiorno lo straniero e' avvisato che, sussistendone i presupposti, si pocedera' a espulsione nei suoi confronti.

- Si procede a espulsione immediata nei casi in cui questa e' previsto, dal Testo unico, l'accompagnamento immediato alla frontiera e nei casi in cui vi sia il rischio concreto che lo straniero si sottragga all'allontanamento.

- Negli altri casi, allo straniero puo' essere consegnato il foglio di via obbligatorio, o concesso un termine non superiore a dieci giorni per lasciare il territorio dello Stato dal valico indicato.

Osservazioni:

- Occorre prevedere che, nel caso in cui lo straniero non soddisfi le condizioni di soggiorno applicabili in uno degli Stati contraenti di accordi internazionali (ad esempio, gli Accordi di Schenegen) il suo permesso di soggiorno non possa essere rifiutato o revocato qualora si tratti di permesso per lavoro subordinato, lavoro autonomo, studio, asilo, motivi familiari, richiesta di asilo, motivi di salute, motivi religiosi.

- Occorre prevedere che, se, entro quindici giorni dalla data in cui il provvedimento e' stato notificato o comunicato all'interessato, e' depositato ricorso contro i provvedimenti di rifiuto, di revoca, di annullamento, di rifiuto del rinnovo e di rifiuto della conversione del permesso di soggiorno, la presentazione del ricorso differisce i termini per l'esecuzione dei provvedimenti stessi fino alla decisione del tribunale amministrativo regionale. E' necessario anche prevedere che, in caso di annullamento dell'atto impugnato, il questore rilascia, rinnova o converte il permesso di soggiorno a cui lo straniero abbia titolo in conformita' con la sentenza del giudice.

 

Art. 13 - Rinnovo del permesso di soggiorno.

- Il permesso di soggiorno rilasciato dai Paesi dell'area Schengen per motivi di turismo non puo' essere rinnovato oltre la duata di novanta giorni, salvo che ricorrano seri motivi di carattere umanitario o relativi a obblighi costituzionali o internazionali.

- Ai fini del rinnovo, la disponibilita' di un reddito da fonte lecita, sufficiente al sostentamento dello straniero e dei familiari conviventi a carico, puo' essere accertata d'ufficio sulla base di una dichiarazione resa dall'interessato.

- Il permesso di soggiorno non puo' essere rinnovato o prorogato in caso di interruzione del soggiorno per un periodo superiore a sei mesi, salvo che l'interruzione sia dipesa dalla necessita' di adempiere agli obblighi militari o da altri gravi e comprovati motivi.

Osservazioni:

- Il regolamento deve specificare in quali casi il rinnovo e' concesso per una durata doppia di quella originaria, e in quali no.

- Comma 2: la disponibilita' di un reddito (da lavoro o da altra fonte lecita) non deve essere richiesta per il rinnovo di permessi per studio, motivi religiosi, giustizia, etc.

- Nei casi in cui, invece, ai fini del rinnovo del permesso, debba essere richiesta la dimostrazione di disponibilita' di mezzi di sostentamento sufficienti, questi devono essere calcolati sulla base dell’intero periodo di durata del permesso (in questo senso dovranno essere sempre possibili compensazioni tra i periodi), o, se questo risulta piu' vantaggioso per l'interessato, sulla base del reddito prevedibile, qualora la fonte di reddito abbia carattere di continuita' e prosegua oltre il termine di scadenza del permesso. In particolare, quindi, per lo straniero che abbia svolto attivita' di lavoro subordinato, devono essere considerate valide tanto la certificazione di una attivita' lavorativa di congrua durata complessiva conclusa (reddito maturato), quanto quella di attivita' in corso (prospettiva di reddito) anche in assenza di rilevanti redditi maturati in passato.

- Per quanto riguarda le fonti dei mezzi, tra queste vanno comprese:

a) quelle costituite da reddito da lavoro, dipendente o autonomo, in tutte le forme previste dalle norme;

b) quelle costituite dalla distribuzione di utili delle quote sociali nel caso, ad esempio, dei soci delle cooperative non lavoratori o delle associazioni in partecipazione;

c) quelle derivanti da borse di studio o da altri sussidi;

d) quelle riconducibili alla disponibilita' garantita da enti, associazioni o cittadini italiani o stranieri regolarmente soggiornanti.

 

Art. 14 - Conversione del permesso di soggiorno.

- Il permesso di soggiorno per lavoro subodinato o autonomo o per motivi familiari puo' essere utilizzato validamente per le altre attivita' consentite allo straniero anche senza conversione o rettifica del documento, per il periodo di validita' dello stesso. In particolare

a) il permesso per lavoro subordinato puo' essere utilizzato per lavoro autonomo, previa acquisizione del titolo abilitativo o autorizzatorio prescritto e in presenza degli altri requisiti previsti dalla legge;

b) il permesso per lavoro autonomo consente lo svolgimento di attivita' di lavoro subordinato, previa iscrizione nelle liste di collocamento o, se il lavoro e' in corso, previa comunicazione alla Direzione provinciale del lavoro;

c) Il permesso per motivi familiari consente l'esercizio di lavoro autonomo o subordinato alle precedenti condizioni.

- L'ufficio che rilascia il titolo autorizzatorio o la Direzione provinciale del lavoro devono comunicare alla questura, per le annotazioni di competenza, lo svolgimento dell'attivita' nei casi in cui il permesso e' utilizzato per motivi di versi da quelli per cui e' stato rilasciato.

- All'atto del rinnovo il titolo del permesso e' modificato corrispondentemente all'attivita' svolta.

- Previa autorizzazione dell'istituzione scolastica o formativa, il permesso per studio consente l'instaurazione di rapporti di lavoro subordinato per un ammontare massimo di venti ore settimanali.

- Salvo che sia diversamente stabilito da eventuali accordi in base ai quali lo straniero e' stato ammesso agli studi in Italia, il permesso per studio o formazione puo' essere convertito, prima della scadenza, in permesso per lavoro nei limiti delle quote fissate dai decreti di programmazione dei flussi.

Osservazioni:

- Comma 4: un limite di venti ore lavorative settimanali per gli studenti e' basso e non consente di mantenersi, in mancanza di borsa di studio, salvo che si finisca per superarlo con ore di lavoro nero. Deve essere inoltre stabilita la possibilita' di iscrizione del titolare di permesso per motivi di studio nelle liste di collocamento e negli albi o registri previsti per lo svolgimento di attivita' di lavoro autonomo.

 

Art. 15 - Iscrizioni anagrafiche.

- Gli stranieri iscritti in anagrafe hanno l'obbligo di rinnovare davanti all'ufficiale di anagrafe la dichiarazione di dimora abituale, entro sessanta giorni dal rinnovo del permesso o della carta di soggiorno. L'ufficiale di anagrafe procede ad accertamenti ed aggiornamenti della scheda anagrafica e ne da' comunicazione al Questore.

- La cancellazione dalle leiste anagafiche dello straniero ha luogo, oltre che per i motivi gia' previsti per i cittadini italiani, anche per irreperibilita' accertata trascorso un anno dalla scadenza del permesso o della carta di soggiorno. La cancellazione e' comunicata al Questore.

- Nella scheda anagrafica delo straniero puo' essere inserita l'indicazione della cittadinanza e della data di scadenza del permesso di soggiorno o di riascio o rinnovo della carta di soggiorno.

- Con decreto del Ministro dell'interno e' disciplinata la comunicazione dei dati relativi ai cittadini stranieri tra le varie amministrazioni interessate, nel rispetto delle norme sulla tutela dei dati personali.

 

Art. 16 - Richiesta della carta di soggiorno.

- All'atto della richiesta di rilascio della carta di soggiorno lo straniero deve indicare:

a) le generalita';

b) il luogo o i luoghi dove l'interessato ha dimorato nei cinque anni precedenti;

c) il luogo di residenza;

d) le fonti di reddito e il rispettivo ammontare.

- La domanda deve essere corredata da

a) copia del passaporto o del documento di identificazione rilasciato dall'autorita' italiana da cui risultino nazionalita', anno e luogo di nascita del richiedente;

b) copia della dichiarazione dei redditi (o del modulo 101) per l'anno precedente, da cui risulti un reddito non inferiore all'importo dell'assegno sociale;

c) certificato del casellario giudiziale e certificato delle iscrizioni in procedimenti penali in corso;

d) foto-tessera in quattro esemplari;

e) marca da bollo, se prescritta.

- Quando la richiesta riguardi anche i familiari dello straniero richiedente, deve essere prodotta anche la documentazione comprovante

a) lo stato di conuge o di figlio minore (rilasciata dall'autorita' dello Stato estero e autenticata dall'autorita' consolare italiana);

b) la disponibilita' di alloggio che soddisfi i requisiti previsti in relazione al ricogiungimento familiare (la prova essendo rappresentata dalla certificazione prescritta dal presente regolamento per il rilascio del visto di ingresso);

c) il reddito, nella misura stabilita per il ricongingimento familiare, tenuto anche conto dei redditi dei familiari conviventi non a carico.

- Se la carta e' richiesta in relazione a coniuge, genitore convivente o figlio minore di citadino italiano o comunitario, nella richiesta devono essere indicate le generalita' di entrambi i congiunti interessati. In caso di richiesta per il figlio minore, la richiesta stessa deve essere sottoscritta anche dall'altro genitore. I vincoli di parentela devono essere provati con opportuna certificazione.

- All'atto della richiesta viene rilasciata ricevuta con l'indicazione della data utile per il ritiro della carta. La ricevuta non sostituisce la carta.

Osservazioni:

- Deve essere stabilito che, per straniero titolare di un permesso di soggiorno che consenta un numero indeterminato di rinnovi, si intende lo straniero che, al momento della presentazione della domanda della carta di soggiorno, e' titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato o lavoro autonomo o motivi familiari o asilo o motivi religiosi o residenza elettiva.

 

Art. 17 - Rilascio e rinnovo della carta di soggiorno.

- La carta di soggiorno richiesta dal cittadino straniero o dai suoi familiari e' rilasciata entro novanta giorni dalla richiesta a condizione che siano soddisfatti i reqisiti previsti, che non sussistano motivi ostativi, e che ciascuno degli interessati risulti essere munito di permesso di soggiorno ininterrottamente rinnovato nei cinqe anni precedenti.

- La carta di soggiorno richiesta a vantaggio del familiare di cittadino italiano o comunitario e' rilasciata entro novanta giorni dalla richiesta previo accertamento della condizione di convivenza.

- Il documento costituente la carta di soggiorno deve essere rinnovato ogni dieci anni, corredato da nove fotografie. Il mancato ritiro del documento entro novanta giorni da rilascio o rinnovo e il mancato rinnovo entro l'undicesimo anno comportano la rinuncia al titolo.

Osservazioni:

- Comma 1: il requisito di cui alla lettera a) (soggiorno ininterrotto di cinque anni) non si deve applicare ai familiari del richiedente, ma solo al richiedente.

- Comma 1: alla lettera a), le parole "ininterrottamente rinnovato" dovrebbero intendersi come "ininterrottamente rinnovato o convertito". La conversione da un titolo a un altro non dovrebbe cioe' essere considerata come un'interruzione del soggiorno.

- Comma 3: la carta di soggiorno e', in base al testo unico, rilasciata a tempo indeterminato. E' accettabile che si richieda il rinnovo (con le foto aggiornate) del documento cartaceo, ma non si puo' pensare che un ritardo nella effettuazione di tale rinnovo possa comportare la decadenza dal titolo. Si puo' pensare al piu' ad una ammenda in caso di ritardo.

 

Capo IV - Espulsione e trattenimento

Osservazioni:

- L'odg n. 109 del Senato impegna il Governo ad utilizzare il potere regolamentare per introdurre sanzioni alternative all'espulsione quando lo straniero risulti adeguatamente inserito nel tessuto sociale.

- Occorre stabilire che, in caso di revoca della misura di sicurezza dell'espulsione, il Questore, al momento della dimissione dall'istituto penitenziario, rilasci allo straniero, su richiesta, un permesso di soggiorno o una carta di soggiorno per i quali l'interessato sia in possesso dei requisiti, e provveda alla cancellazione della segnalazione dell'espulsione dal Sistema Informativo Schengen.

 

Art. 18 - Ricorsi contro i provvedimenti di espulsione.

- L'autorita' che ha adottato il provvedimento puo' trasmettere al giudice le proprie osservazioni o presentarle oralmente in camera di consiglio (in caso di ricorso esaminato contestualmente al procedimento di convalida del trattenimento).

- Gli organi dell'Amministrazione dell'interno possono essere rappresentate nel procedimento in camera di consiglio.

Osservazioni:

- Deve essere precisato che l'esecuzione dell'espulsione dello straniero che abbia presentato ricorso contro il provvedimento di espulsione puo' essere effettuata soltanto dopo che il pretore abbia rigettato tale ricorso.

 

Art. 19 - Divieto di reingresso per gli stranieri espulsi.

- Il divieto di reingresso opera a decorrere dalla data di uscita del territorio.

Osservazioni:

- Deve essere precisato che l'autorizzazione al reingresso dello straniero espulso deve essere rilasciata dal Ministro dell'Interno nei casi in cui sussistono i requisiti previsti dagli articoli 28, 29 e 30 del Testo unico per il ricongiungimento familiare o per il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari, ovvero nei casi in cui sussistono i motivi di giustizia previsti dall'articolo 17 del Testo unico o da altre disposizioni del Testo unico o del regolamento di attuazione, ovvero qualora il tribunale per i minorenni abbia disposto l'autorizzazione all'ingresso ai sensi dell'articolo 31, comma 3, del Testo unico, salvo che il magistrato competente ritenga tuttora sussistente la pericolosita' sociale dello straniero espulso a titolo di misura di sicurezza.

- Devono essere esplicitamente previste le procedure per l'inserimento nel Sistema Informativo Schengen dei dati relativi ai divieti di reingresso (art.13, co.13 e 14, del Testo unico), con l'eventuale specificazione della minor durata stabilita dal giudice, e soprattutto quelle per la cancellazione degli stessi in occasione della scadenza del divieto o della autorizzazione del reingresso anticipato.

 

Art. 20 - Trattenimento nei centri di permanenza temporanea e assistenza.

- Il provvedimento di trattenimento e' comunicato all'interessato unitamente al provvedimento di espulsione o respingimento. Lo straniero e' informato del diritto di essere assistito da difensore di fiducia o, in mancanza, d'ufficio, e di accedere al gratuito patrocinio.

- Lo straniero e' informato del fatto che, in caso di allontanamento dal centro, la misura sara' ripristinata con l'ausilio della forza pubblica.

- Il trattenimento non puo' protrarsi oltre il tempo necessario per l'allontanamento dal territorio, ne' oltre i limiti previsti dalla legge. Il trattenimento cessa in caso di mancata convalida.

- Lo svolgimento del procedimento di convalida non puo' essere motivo di ritardo nell'esecuzione dell'allontanamento.

Osservazioni:

- Occorre stabilire che le forze di polizia possono procedere all'esecuzione dell'espulsione o del respingimento dello straniero trattenuto solo dopo che il giudice abbia disposto sia la convalida della misura del trattenimento, sia il rigetto del ricorso eventualmente presentato dallo straniero contro il provvedimento di espulsione prima della conclusione del giudizio sulla convalida del trattenimento, e comunque, nei casi di espulsione, non prima che siano trascorsi quindici giorni dalla data della consegna del provvedimento di espulsione.

- Deve essere previsto il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo agli stranieri per i quali scadano i limiti di tempo per il trattenimento nei centri di cui all'articolo 14 del Testo unico senza che sia stato eseguito l'allontanamento dal territorio dello Stato. Anche in questo caso, il permesso dovra' abilitare il titolare a provvedere con mezzi leciti al proprio sostentamento.

 

Art. 21 - Modalita' del trattenimento.

- Devono essere garantiti, fermo restando il divieto di allontanamento dal centro, la liberta' di colloquio all'interno del centro e con visitatori provenienti dall'esterno, la liberta' di corrispondenza, anche telefonica, e i diritti fondamentali della persona.

- Nel centro sono assicurati i servizi per il mantenimento e l'assistenza degli stranieri ospitati, i servizi sanitari essenziali, gli interventi di socializzazione e la liberta' di culto.

- Il centro contribuisce, entro limiti stabiliti con decreto del Ministro dell'interno, alle spese telefoniche.

- Il trattenimento puo' avvenire solo presso i centri individuati in base alla legge e presso i luoghi di cura, in caso di ricovero per urgenti necessita' di soccorso sanitario.

- In caso di ricovero dello straniero, o di necessita' che egli si rechi nell'ufficio giudiziario per essere sentito dal giudice o presso la rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero in caso di pericolo di vita di un familiare o di un convivente residente in Italia, o per altri motivi di carattere eccezionale, puo' essere autorizzato l'allontanamento dal centro. Il questore provvede all'accompagnamento da parte della forza pubblica.

- Possono accedere al centro i familiari conviventi, il difensore, i ministri di culto, i membri di associazioni autorizzate, mediante convenzioni, a svolgere attivita' di assistenza.

- Il gestore e il personale del centro sono tenuti a collaborare con il questore.

Osservazioni:

- Salvo che vi ostino comprovati motivi di ordine e sicurezza nazionale, i rappresentanti di associazioni e organizzazioni di tutela dei diritti umani o di assistenza degli stranieri, anche non convenzionate, devono comunque avere il diritto di accedere al luogo in cui ha sede il centro di permanenza temporanea e di assistenza e di parlare con lo straniero ivi trattenuto, osservando le prescrizioni e limitazioni derivanti dalla vigilanza del centro da parte delle forze di polizia.

 

Art. 22 - Funzionamento dei centri di permanenza temporanea ed assistenza.

- Per la gestione dei centri e' possibile stipulare convenzioni con l'Ente locale e con altri soggetti pubblici o privati.

- Il prefetto dispone i contolli necessari sulla amministrazione e sulla gestione del centro.

 

Capo V - Disposizioni di carattere umanitario

Art. 23 - Servizi di accoglienza alla frontiera.

- I servizi di accoglienza alla frontiera sono istituiti presso i valichi dove sia stato presentato il maggior numero di domande di asilo negli ultimi tre anni, nell'ambito delle risorse individuate dal documento programmatico.

- I servizi di assistenza possono essere espletati anche mediante convenzioni con associazioni di volontariato o cooperative di solidarieta' sociale. I servizi di informazione possono essere assicurati anche mediante sistemi automatizzati.

- In mancanza di servizi e in caso di necessita', e' interessato l'Ente locale perche' provveda all'accoglienza in un centro di accoglienza.

Osservazioni:

- Comma 2: l'odg n. 5 del Senato impegna il Governo ad adottare norme che consentano l'accesso delle associazioni ai servizi di accoglienza al fine di favorire l'informazione e l'assistenza dello straniero in relazione al rischio di refoulement e di abbandono di minori. Si tratta quindi di informazione ed assistenza anche di natura giuridica.

- Deve essere stabilito, conformemente con il disposto degli articoli 2, comma 6, e 13, comma 7, del Testo unico che il provvedimento di respingimento alla frontiera e' adottato con atto scritto e motivato ed e' comunicato allo straniero in lingua a lui comprensibile o, in mancanza, in inglese, francese o spagnolo, unitamente alle modalita' di impugnazione. Deve essere altresi' previsto che tale provvedimento possa essere impugnato di fronte al tribunale amministrativo regionale del luogo in cui si trova il valico di frontiera presso cui il respingimento e' effettuato.

 

Art. 24 - Programmi di assistenza e di integrazione sociale.

- I programmi di asistenza e integrazione sociale di cui all'art. 18 del Testo unico (sul soggiorno per motivi di protezione sociale) sono finanziati dallo Stato per il settanta per cento e dall'Ente locale per il trenta per cento. Il contributo dello Stato e' disposto dal Presidente del Consiglio previa valutazione della commissione appositamente istituita presso il Dipartimento delle pari opportunita'. La Commissione verifica lo stato di attuazione dei progetti ed esprime un parere sulle richieste di iscrizione nell'apposita sezione del registro delle associazioni di cui all'art. 42 del Testo unico.

 

Art. 25 - Convenzioni con soggetti privati.

- I soggetti privati che vogliono svolgere le attivita' di assistenza ed integrazione sociale di cui all'art. 18 del Testo unico devono iscriversi nella apposita sezione del registro delle associazioni di cui all'art. 42 del Testo unico e stipulare una convenzione con l'Ente locale.

- L'Ente locale verifica il possesso dei requisiti formali e professionali per lo svolgimento dell'attivita'. L'Ente locale dispone anche verifiche semestrali sullo stato di attuazione del programma.

- I soggetti convenzionati devono

a) comunicare al Sindaco e al questore l'avvenuto inizio del programma;

b) provvedere a tutti gli adempimenti burocratici per conto delle persone assistite, se impossibilitate;

c) presentare all'Ente locale un rapporto semestrale sullo stato di attuazione del programma;

d) rispettare le norme sulla riservatezza e sulla sicurezza delle persone assistite, anche dopo la fine del programma;

e) comunicare a Sindaco e questore eventuali interruzioni della partecipazione al programma da parte dello straniero assistito.

 

Art. 26 - Rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale.

- Il questore rilascia il permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale una volta acquisiti

a) il programma di assistenza ed integrazione sociale conforme alle prescrizioni della Commissione interministeriale appositamente istituita;

b) l'adesione dello straniero al programma, previa avvertenza delle conseguenze di una interruzione della partecipazione al programma stesso;

c) l'accettazione degli impegni connessi al programma da parte del responsabile della struttura presso cui il programma sara' realizzato.

Osservazioni:

- Coerentemente con il disposto del comma 1 dell'art.18 del Testo unico, e' necessario chiarire, con riferimento alla formulazione del comma 2 dello stesso articolo, che ai fini del rilascio del permesso di soggiorno sono da considerarsi condizione sufficiente la gravita' e l'attualita' del pericolo, anche in mancanza di un rilevante contributo offerto dallo straniero per l'efficace contrasto dell'organizzazione criminale.

 

Art. 27 - Permessi di soggiorno per gli stranieri per i quali sono vietati l'espulsione o il respingimento.

- In caso di divieto di espulsione, e' rilasciato, secondo i casi, un permesso di soggiorno

a) per minore eta' (minori), salva l'iscrizione del minore di eta' inferiore a quattordici anni nel permesso di soggiorno del genitore o dell'affidatario straniero regolarmente soggiornanti, e salvo l'obbligo di informare il Tribunale per i minorenni in caso di minore abbandonato;

b) per motivi familiari (congiunti di italiani);

c) per cure mediche, della durata necessaria come attestata da certificazione sanitaria (donne incinte e donne che abbiano partorito negli ultimi sei mesi);

d) per motivi umanitari (non refoulement), salvo che sia possibile l'allontanamento verso uno Stato che provveda ad accordare protezione.

Osservazioni:

- E' necessario stabilire che, nei casi contemplati dall'articolo 19 del Testo unico, il Ministro dell'Interno o il Questore procedono d'ufficio all'annullamento del provvedimeno amministrativo di espulsione precedentemente adottato nei confronti dello straniero alla conseguente cancellazione della segnalazione dell'espulsione dagli schedari del Centro elaborazione dati del Ministero dell'interno e dal Sistema Informativo Schengen.

 

Capo VI - Disciplina del lavoro

Art. 28 - Definizione delle quote di ingresso per lavoro.

- Le quote indicate nei decreti sui flussi sono suddivise per ciascun tipo di lavoro: a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionale.

- Sono predisposti i collegamenti informativi tra uffici del lavoro, rappresentanze diplomatiche e consolari e questure.

Osservazioni:

- Comma 1: non ha nessun senso stabilire quote distinte per lavoro a tempo determinato e per lavoro a tempo indeterminato, non essendoci una vera distinzione tra le due tipologie. La distinzione tra lavoro stanziale e lavoro stagionale ha senso perche' ad essa corrisponde una distinzione tra i tipi di soggiorno e dei diritti ad esso connessi.

 

Art. 29 - Chiamata dello straniero residente all'estero.

- L'autorizzazione al lavoro per lo straniero residente all'estero e' rilasciata, su richiesta del datore di lavoro, dalla Direzione provinciale del lavoro.

- La domanda deve contenere

a) le generalita' del datore di lavoro o del titolare dell'impresa;

b) le generalita' di ogni lavoratore che si intende assumere;

c) l'indicazione del tipo di rapporto di lavoro, della sua durata e della retribuzione;

d) la sede dell'attivita' lavorativa;

e) l'indicazione delle modalita' di alloggio, con l'indicazione del soggetto che sosterra' le spese e, se questi e' il lavoratore, l'ammontare delle spese stesse.

- Alla domanda devono essere allegati

a) il certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato, qualora ad assumere sia un'impresa;

b) copia del contratto di lavoo, condizionato al solo rilascio del permesso di soggiorno al lavoratore;

c) copia dela documentazione prodotta dal datore di lavoro a fini fiscali attestante la sua capacita' economica.

- L'autorizzazione al lavoro e' rilasciata entro venti giorni, previa verifica dei requisiti e del numero di richieste presentate per lo stesso periodo rapportato alle capacita' economiche e alle necessita' relative all'attivita' lavorativa.

Osservazioni:

- Comma 3: alla lettera c) devono essere fissati criteri per determinare in modo certo l'entita' della capacita' economica richiesta. Fino ad oggi, l'imposizione arbitraria di soglie di reddito molto elevate ha impedito, in moltissimi casi, che si instaurassero, per esempio, rapporti di lavoro tra stranieri e anziani bisognosi di assistenza domiciliare.

 

Art. 30 - Nulla osta della questura e visto di ingresso.

- L'autorizzazione al lavoro, unitamente alla domanda e alla documentazione prodotta, e' presentata alla questura per l'apposizione del nulla osta ai fini dell'ingresso. In mancanza di motivi ostativi a carico del lavoratore o del datore di lavoro, il nulla osta e' apposto entro venti giorni dal ricevimento della documentazione.

- Il nulla osta puo' essere rifiutato se il datore di lavoro risulta denunciato per uno dei reati previsti a riguardo dal Testo unico, ovvero per uno dei reati previsti dagli articoli 380 e 381 del c.p.p., o se sia stata applicata a suo carico una misura cautelare.

- L'autorizzazione corredata dal nulla osta e' spedita allo straniero che la presenta, per il rilascio del visto, alla rappreentanza diplomatica o consolare competente.

- Il visto e' rilasciato entro trenta giorni dalla presentazione della domanda, previa verifica dei presupposti di cui all'art. 5 del presente regolamento.

 

Art. 31 - Liste delle domande di lavoro.

- Le liste di cui all'art. 21 del Testo unico sono aggiornate con l'anno solare. Sono tenute distintamente per lavoratori a tempo indeterminato, determinato e stagionale, e sulla base della data di presentazione delle domande.

- Le liste riportano, per ogni nominativo, il Paese d'origine, il numero progressivo di presentazione della domanda, il tipo di rapporto di lavoro prescelto, le capacita' professionali, la conoscenza di una lingua straniera, le precedenti esperienze lavorative, l'eventuale diritto di precedenza per lavoro stagionale.

- I dati contenuti nelle liste sono trasmessi al Ministero del lavoro per l'inserimento nell'Abagrafe annuale informatizzata di cui all'art. 21 del Testo unico.

- L'iscrizione ha effetto per i dodici mesi successivi alla presentazione della domanda.

Osservazioni:

- Comma 1 e comma 2, lettera d): la distinzione tra liste per lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato e' ancor meno sensata della determinazione di quote distinte.

- Comma 4: il rinnovo dell'iscrizione nelle liste non deve interrompere l'anzianita' di iscrizione. In caso contrario, resta forte l'incentivo per una migrazione irregolare.

 

Art. 32 - Chiamata al lavoro degli stranieri iscritti nelle liste.

- I dati delle liste sono messi a disposizione dei datori di lavoro e dei sindacati.

- Le chiamate al lavoro sono effettuate relativamente ai lavoratori iscritti nella lista, con chiamata nominativa o numerica, nell'ordine di iscrizione nella lista.

Osservazioni:

- Comma 1: i dati relativi alla propria posizione in graduatoria devono essere accessibili a ciascun lavoratore.

 

Art. 33 - Prestazione di garanzia.

- Possono prestare garanzia i cittadini italiani o stranieri regolarmente soggiornanti, in possesso di permesso di soggiorno di durata residua non inferiore a due anni, che dispongano di risorse economiche adeguate e per le quali non sussista alcuno dei motivi ostativi al rilascio di autorizzazione al lavoro.

- La garanzia puo' essere prestata per non piu' di due stranieri per anno. Deve riguardare

a) l'assicurazione obbligatoria al servizio sanitario nazionale;

b) la disponibilita' di alloggio;

c) la prestazione di mezzi di sostentamento in misura non inferiore all'importo dell'assegno sociale;

d) il pagamento delle spese di rimpatrio.

- La garanzia relativa ai punti a), c) e d) deve essere prestata mediante fideiussione o polizza assicuativa, il cui titolo e' depositato in questura all'atto della presentazione della domanda di autorizzazione all'ingresso. Il titolo e' restituito a seguito del diniego dell'autorizzazione o del visto, o a seguito del rilascio del permesso di soggiorno per lavoro suubordinato.

- La garanzia relativa all'alloggio puo' essere certificata mediante impegno di chi ne ha la disponibilita', corredato dalla documentazione relativa all'idoneita' prevista dal presente regolamento per il rilascio del visto di ingresso per ricongiungimento familiare.

- La garanzia puo' essere prestata anche da associazioni professionali e sindacali e da associazioni di volontariato operanti nel settore dell'immigrazione da almeno tre anni, a condizione che

a) sussistano le condizioni patrimoniali previste da apposito regolamento o, in mancanza, condizioni proporzionali a quelle previste per la prestazione di garanzia da parte di privati;

b) non sussistano a carico dei legali rappresententi e dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo motivi ostativi al rilascio dell'autorizzazione al lavoro;

c) la prestazione di garanzia sia deliberata a norma dell'ordinamento dell'associazione.

- Regioni, enti locali e comunita' montane possono prestare garanzia nei limiti delle risorse deliberate dai rispettivi ordinamenti.

Osservazioni:

- Comma 1: la durata residua del permesso necessaria per poter prestare garanzia deve essere ridotta a diciotto mesi. La previsione di una durata di due anni esclude, di fatto, tutti i titolari di permesso di soggiorno

- Comma 1: stabilire cosa si intenda per capacita' economica adeguata alla prestazione di garanzia, facendo riferimento ai parametri fissati per il ricongiungimento familiare.

 

Art. 34 - Autorizzazione all'ingresso per inserimento nel mercato del lavoro.

- La garanzia e' presentata, con la documentazione prescritta, alla questura con l'indicazione nominativa degli stranieri. In caso di garanzia prestata da ente o associazione, la garanzia riguarda i soggetti in posizione piu' alta nelle liste.

- L'autorizzazione e' concessa, se sussistono i requisiti, e se non esistono motivi ostativi, entro sessanta giorni. Copia dell'autorizzazione e' trasmessa alla Direzione centrale del lavoro.

- L'autorizzazione e' inviata al lavoratore straniero, e da questi presentata, con la richiesta di visto, alla rappresentanza diplomatica o consolare italiana. Il visto e' rilasciato entro trenta giorni, previa verifica dei presupposti di cui all'art. 5 del presente regolamento.

Osservazioni:

- Comma 1: le liste di cui si parla negli articoli precedenti sono quelle facoltative istituite sulla base di accordi bilaterali. L'art. 23 del testo unico prevede invece, al comma 4, l'istituzione obbligatoria di liste (per l'ingresso per ricerca di lavoro) nei consolati o nelle ambasciate italiane. Niente di male che le prime confluiscano nel piu' vasto insieme delle seconde; ma non possono rimpiazzarle.

- L'ingresso per ricerca di lavoro, che scatta, a completamento delle quote programmate per l'inserimento nel mercato del lavoro, una volta trascorsi sessanta giorni riservati alla prelazione degli sponsor (art. 23, comma 4, del Testo unico), e' completamente dimenticato dalla presente versione del regolamento. Non si dimentichi che e' l'unico canale serio di ingresso regolare per lavoro. Se non lo si rendera' efficiente, l'immigrazione fluira' sempre per vie irregolari o improprie (es.: asilo).

 

Art. 35 - Rilascio del permesso di soggiorno per l'iscrizione nelle liste di collocamento.

- Lo straniero entrato per inserimento nel mercato del lavoro deve chiedere il permesso di soggiorno per l'inserimento nel mercato del lavoro e, esibendo la ricevuta della richiesta, l'iscrizione nelle liste di collocamento. Il permesso e' rilasciato a condizione che l'iscrizione sia stata effettuata.

- In presenza di un contratto di lavoro, lo straniero iscritto nelle liste di collocamento ottiene un permesso per lavoro subordinato della durata

a) di due anni, in caso di rapporto a tempo indeterminato;

b) del rapporto di lavoro, ma comunque non inferiore a dodici mesi, in caso di rapporto stagionale o a tempo determinato.

- In mancanza di contratto, alla scadenza del permesso per inserimento nel mercato del lavoro, lo straniero deve lasciare l'Italia.

Osservazioni:

- Comma 3: puo' essere utile ribadire, coerentemente con un precedente articolo, che il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato scatta allorche' il reddito (anche cumulato con quello derivante da fonti lecite diverse dal lavoro subordinato) supera l'importo dell'assegno sociale.

- Occorre precisare che l'autorizzazione all'ingresso per inserimento nel mercato del lavoro consente allo straniero di instaurare qualsiasi tipo di rapporto di lavoro subordinato, inclusi rapporti di apprendistato, di tirocinio o di formazione, o qualsiasi attivita' di lavoro autonomo, nonche' di ottenere il rilascio di un permesso di soggiorno per un anno convertibile in permesso per lavoro subordinato o autonomo se lo straniero abbia in corso un regolare rapporto di lavoro subordinato o una regolare attivita' non occasionale di lavoro autonomo.

 

Art. 36 - Iscrizione nelle liste di collocamento del lavoratore licenziato o dimesso.

- L'iscrizione dei lavoratori licenziati o dimessi e' effettuata in modo tale da salvaguardare la priorita' di tali lavoratori rispetto agli altri stranieri iscritti dopo la costituzione del rapporto di lavoro cessato.

- Il permesso di soggiorno del lavoratore licenziato o dimesso (nuovamente iscritto nelle liste di collocamento per il periodo di durata residua del permesso, ma comunque per un periodo di durata non inferiore a un anno) e' rinnovato con scadenza non anteriore a un anno dalla data di nuova iscrizione nelle liste di collocamento.

- Per l'ulteriore rinnovo del permesso si applicano, mutatis mutandis, le disposizioni dell'articolo precedente.

Osservazioni:

- Comma 1: prevedere che si dia comunque luogo a iscrizione nelle liste di collocamento, anche per licenziamenti che occorrano dopo che siano trascorsi ventiquattro mesi dalla data di instaurazione del primo rapporto di lavoro.

- E' opportuno stabilire che il permesso di soggiorno per lavoro subordinato sia rinnovato

a) per quattro anni, se lo straniero ha in corso da almeno sei mesi un regolare rapporto di lavoro a tempo indeterminato per il quale risultino effettivamente adempiuti gli obblighi previdenziali e assistenziali;

b) per due anni, se lo straniero risulta occupato con altri tipi di rapporti di lavoro subordinato o in rapporti di collaborazione coordinata e continuativa o di tirocinio o di apprendistato, ovvero se percepisce in Italia una pensione di vecchiaia, di anzianita' o di invalidita';

c) per un anno, se lo straniero e' iscritto nelle liste di collocamento e privo di occupazione regolare.

 

Art. 37 - Accesso al lavoro stagionale.

- Le autorizzazioni al lavoro stagionale sono rilasciate entro quindici giorni dalla richiesta, con le modalita' previste dall'art. 29 del presente regolamento e nel rispetto dei diritti di precedenza per il reingresso.

- Le richieste di autorizzazione possono essere presentate anche dalle associazioni di categoria, per conto degli associati, o da piu' datori di lavoro, per lo stesso lavoratore straniero, per piu' periodi di lavoro nel corso della stessa stagione.

- Riguardo al nulla-osta della questura si osservano le disposizioni dell'art. 30 del presente regolamento.

- La conversione del permesso di soggiorno stagionale in permesso per lavoro subordinato e' possibile solo a partire dalla seconda stagione regolare, nell'ambito delle quote fissate per gli ingressi per lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato.

Osservazioni:

- Comma 7: cosi' come e' formulato, il comma prevede che la conversione possa avvenire solo durante la seconda stagione di lavoro in Italia. Questo non e' previsto dal testo unico, che invece consente la conversione anche a partire dal primo anno di soggiorno per lavoro stagionale. Al comma 4 dell'art. 24 del testo unico, infatti, il soggetto (sottinteso) del secondo periodo e' "il lavoratore stagionale", e non "il lavoratore stagionale che abbia rispettato le condizioni indicate nel permesso di soggiorno...", come si evince dalla formulazione del primo periodo dello stesso comma.

- Comma 7: non sta scritto da nessuna parte, nel testo unico, che la possibilita' di lavoro che determina la conversione del permesso debba afferire allo stesso settore produttivo per cui e' stato autorizzato l'ingresso.

- Devono essere esplicitamente previste le modalita' per far valere in modo certo il diritto di precedenza da parte del lavoratore che lasci il teritorio dello Stato nei termini previsti.

 

Art. 38 - Disposizioni relative al lavoro autonomo.

- La richiesta di mancanza di motivi ostativi all'iscrizione in albi o registri e agli altri adempimenti previti per lo svolgimento di un'attivita' di lavoro autonomo puo' essere effettuata anche dal procuratore dello straniero.

- Per la dichiarazione, relativa all'assenza di motivi ostativi, da parte dell'autorita' competente si prescinde dalla presenza dello straniero in Italia.

- Lo straniero deve anche ottenere dalla Camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato o dall'Ordine professionale l'attestazione dei parametri di riferimento relativi alle risorse finanziarie necessarie per l'esercizio della professione.

- Dichiarazione e attestazione, unitamente a copia della domanda presentata per ottenerla e della documentazion eprodotta, devono essere presentate in questura per l'apposizione del nulla osta ai fini dell'ingresso.

- Il nulla osta e' apposto entro venti giorni dalla presentazione della domanda se non sussistono motivi ostativi.

- Dichiarazione, autorizzazione e nulla osta sono presentati alla rappresentanza consolare o diplomatica ai fini del rilascio del visto. Il visto e' rilasciato previo accertamento dei requisiti richiesti sulla base della documentazione fatta pervenire al M.A.E. dai ministeri competenti e dall'Unione delle camere di commercio, industria, agricoltura e artigianato.

- Qualora si tratti invece di straniero gia' soggiornante in Italia per motivi che consentono lo svolgimento di attivita' di lavoro autonomo, l'interessato puo' chiedere, in luogo del nulla osta, il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro autonomo.

Osservazioni:

- Comma 3: disciplinare la prestazione di garanzia in favore del lavoratore autonomo.

- Comma 4: prevedere che la documentazione possa essere spedita (anziche' presentata) in questura.

- Comma 5: prevedere che la dichiarazione corredata dal nulla-osta della questura possa essere spedito all'interessato.

- Comma 6: qual'e' la documentazione che i ministeri competenti dovrebbero spedire al MAE?

- E' necessario chiarire che, riguardo alla dimostrazione di disponibilita' di alloggio, e' sufficiente la dimostrazione della disponibilita' di mezzi corrispondenti (l'alloggio puo' essere di fatto reperito solo sucessivamente all'ingresso).

- E' opportuno stabilire che il permesso di soggiorno per lavoro autonomo sia rinnovato qualora siano soddisfatte le condizioni indicate nei commi 2, 3 e 4, dell'articolo 26 del Testo unico e l'interessato dimostri di avere in corso una regolare attivita' non occasionale di lavoro autonomo, anche diversa da quella originariamente autorizzata.

 

Art. 39 - Ingresso per lavoro in casi particolari.

- Salvo che per le attivita' sportive, le rappresentanze diplomatiche o consolari italiane possono rilasciare visti di ingresso per i particolari motivi di lavoro previsti dall'art. 27 del Testo unico, solo in presenza di autorizzazione al lavoro (rilasciata, per i lavoratori dello spettacolo, dai competenti Uffici speciali per il collocamento), corredata da nulla osta della questura.

- Con l'esclusione di alcuni casi, i lavoratori qui considerati, chiamati da Societa' o Enti operanti in Italia, possono ottenere il rilascio di un visto di ingresso per lavoro autonomo, a condizione che il legale rappresentante della Societa' o dell'Ente attestino che non sara' stipulato con lo straniero alcun rapporto di lavoro subordinato.

- Per gli sportivi, l'autorizzazione al lavoro e' sostituita dalla dichiarazione nominativa di assenso da parte del CONI.

- Non e' richiesta l'autorizzazione al lavoro per i lavoratori marittimi che debbano imbarcarsi o sbarcare in un porto italiano, in transito, ne' per i lavoratori alle dipendenze di societa' straniere appaltatrici dell'armatore che debbano imbarcarsi su navi italiane da crociera per i servizi complementari, ne' per i lavoratori alle dipendenze di rappresentanze diplomatiche o consolari.

Osservazioni:

- Comma 2: la formulazione del comma rischia di lasciar intendere che per altre autorizzazioni al lavoro l'accertamento di indisponibilita' sia ancora richiesto.

 

Art. 40 - Anagrafe dei lavoratori.

- Sono comunicati all'Archivio anagrafico dei lavoratori extracomunitari

a) le autorizzazioni allo svolgimento di attivita' di lavoro autonomo e le iscrizioni nelle liste di collocamento (qualora riguardino stranieri titolari di un permesso di soggiorno rilasciato per motivi diversi);

b) le iscrizioni e variazioni anagrafiche segnalate alla questura;

c) le assunzioni segnalate dai datori di lavoro.

 

Capo VI bis (da inserire) - Ricongiungimento, permesso per motivi familiari e condizione dei minori.

Osservazioni:

- La possibilita' di ricongiungimento con dimostrazione successiva dei requisiti di reddito e alloggio (art.29, comma 6, del Testo unico) deve essere garantita, oltre che al genitore naturale, anche al genitore tout court, al tutore e all'affidatario del minore regolarmente soggiornante in Italia, che altrimenti risulterebbero inaccettabilmente discriminati.

- Coerentemente con l'approvazione dell'emendamento che ha rimosso le restrizioni previste dal testo originario in relazione al tipo di permesso di soggiorno convertibile in permesso per motivi familiari, deve essere chiarito che la disposizione secondo la quale "la conversione puo' essere richiesta entro un anno dalla data di scadenza del titolo di soggiorno originariamente posseduto dal familiare" (art.30, comma 1, lettera c, del Testo unico) non deve essere interpretata in senso restittivo. Qualora, infatti, la si intendesse (con evidente alterazione del significato dei termini adoperati dal legislatore) come preclusione ad una conversione nei casi in cui manchi meno di un anno alla scadenza del permesso, se ne tradirebbe la finalita', che consiste, evidentemente, nell'offrire una opportunita' di consolidamento della condizione di soggiorno dello straniero, senza richiederne un preventivo ritorno in patria. La conversione risulterebbe infatti consentita solo a stranieri titolari di un permesso di soggiorno di durata superiore - in senso stretto - a un anno; vale a dire, ai soli titolari di permessi di soggiorno per lavoro, per i quali la conversione del permesso in un permesso per motivi familiari e' del tutto priva di convenienza.

- Coerentemente con la formulazione del comma 5 dell'articolo 30 del Testo unico, che cita esplicitamente, i requisiti (relativi ai minimi di eta' per lo svolgimento di attivita' lavorativa) da richiedere per la conversione del permesso per motivi familiari in permesso per lavoro, occorre chiarire che nessun altro requisito e' previsto per la conversione in permesso per lavoro o per studio nei casi contemplati dal suddetto comma.

- Occorre stabilire che al minore straniero in stato di abbandono o comunque non convivente con straniero sia rilasciato e rinnovato un autonomo permesso di soggiorno su domanda del legale tutore o del legale affidatario, valido finche' dura lo stato di abbandono o l'affidamento.

- La possibilita' che il Tribunale per i minorenni deroghi alle altre disposizioni su ingresso e soggiorno in relazione al genitore straniero di un minore che si tovi sul territorio italiano (art.31, comma 3, del Testo unico), a tutela delle condizioni di sviluppo del minore stesso, non deve essere subordinata alla condizione di convivenza del genitore e del minore (e' frequente il caso di genitori alloggiati presso il datore di lavoro e costretti ad affidare il figlio minore ad un istituto). Tale possibilita' deve inoltre essere estesa al caso di tutore o affidatario straniero di minore presente in Italia. Devono infine essere stabilite le modalita' con cui, in sede di espulsione o respingimento o richiesta di visto di ingresso, lo straniero possa concretamente richiedere al Tribunale per i minorenni l'adozione di una siffatta decisione, nonche' le modalita' e i termini per la trasmissione alla rappresentanza diplomatico consolare italiana all'estero e/o alla Questura della autorizzazione rilasciata dal Tribunale per i minorenni ai sensi del comma 3 dell'articolo 31 del Testo unico, anche ai fini del successivo inoltro al Centro elaborazione dati del Minstero dell'interno e, ove prescritto, al Sistema Informativo Schengen.

- Deve essere previsto che allo straniero autorizzato a soggiornare in Italia ai sensi del comma 3 dell'articolo 31 del Testo unico sia rilasciato un permesso di soggiorno che lo abiliti a provvedere con mezzi leciti al sostentamento proprio e dei familiari conviventi.

 

Capo VII - Disposizioni in materia sanitaria

Art. 41 - Iscrizione al servizio sanitario nazionale.

- Lo straniero per il quale valga l'obbligo di iscriversi al Servizio sanitario, e' iscritto previa esibizione dell'avvenuta iscrizione anagrafica o della richiesta relativa. La dimora da oltre tre mesi in un centro di accoglienza e' considerata abituale ai fini dell'iscrizione anagrafica. In caso di rigetto della domanda di iscrizione anagrafica, superati termini per il ricorso, la ASL provvede alla cancellazione.

- Il lavoratore stagionale o a tempo determinato e' iscritto nella USL del Comune nel quale e' stato eletto domicilio, per tutta la durata dell'attivita' lavorativa. La USL notifica al Comune l'avvenuta iscrizione.

- La USL cancella il nome dello straniero dagli elenchi degli assistibili se il motivo del soggiorno e' modificato inmodo da non rendere piu' obbligatoria l'iscrizione, o in caso di revoca o annullamento del permesso (salvo il caso di presentazione di ricorso al TAR che consenta la prosecuzione del soggiorno).

- La cancellazione ha altresi' luogo alla scadenza del permesso, salvo che venga esibita ricevuta della richiesta di rinnovo. In caso di rifiuto di rinnovo, la presentazione di un ricorso al TAR sospende la cancellazione.

- Il possesso di permesso di soggiorno per affari non comporta l'iscrizione obbligatoria al SSN.

- L'iscrizione facoltativa al SSN e' consentita allo straniero titolare di permesso di soggiorno di durata superiore a tre mesi.

Osservazioni:

- Coerentemente con il disposto della lettera b) del comma 1 dell'articolo 34 del Testo unico, deve essere chiarito che anche negli altri casi di iscrizione al Servizio sanitario nazionale l'iscrizione puo' essere effettuata anche dagli stranieri che abbiano chiesto e non ancora ottenuto il rinnovo del permeso di soggiorno, e che, in tutti i casi, la fase di richiesta di rinnovo non interrompe l'iscrizione. Deve essere anche stabilito che la cancellazione dalle liste regionali sia effettuata su indicazione delle Questure alle rispettive sedi regionali in caso di rifiuto di rinnovo del permesso di soggiorno, o in caso di annullamento o di revoca del permesso (sempre che non sia stato rilasciato altro permesso allo straniero e che non siano stati presentati ricorsi avverso tali provvedimenti che consentano alo straniero, in base alla legge o al regolamento, di continuare a soggiornare in Italia), o quando siano trascorsi piu' di sessanta giorni dalla scadenza del permesso senza che ne sia stato chiesto il rinnovo (sempre che non siano intervenute cause di forza maggiore ad impedire tale richiesta). Deve essere infine chiarito come, ai fini del rinnovo del permesso per motivi di studio, sia sufficiente, in caso di iscrizione al Servizio sanitario nazionale, la certificazione della iscrizione in corso di validita' (salva l'eventuale condizione di esibizione della documentazione attestante l'avvenuto pagamento della quota relativa all'iscrizione per il periodo per cui si chiede il rinnovo).

- Occorre precisare che la copertura sanitaria per i richiedenti asilo (art.34, comma 1, del Testo unico) vale sino al completamento delle procedure di riconoscimento dello status, inclusi gli eventuali ricorsi.

- Occorre precisare che la parita' di trattamento con i cittadini italiani vale anche per gli stranieri iscritti volontariamente al Servizio sanitario nazionale (art.34, commi 3 e 4, del Testo unico), ed e', in tutti i casi, estesa anche alla possibilita' di accedere ad ausilii e protesi.

- Occorre precisare che la parita' con i cittadini italiani rispetto alla fruizione dei servizi (art.34, comma 1, del Testo unico) comprende anche la possibilita' di accedere alle prestazioni sanitarie in forma indiretta presso centri di altissima specializzazione all'estero (Circolare del Ministero della Sanita' n. 33 del 1989) e l'esenzione dal pagamento dei ticket per prestazioni diagnostiche e terapeutiche in caso di indigenza, patologie di rilevanza sociale (ipertensione arteriosa, diabete, tubercolosi, infezione da HIV, etc.), tutela della maternita', e per le categorie di invalidi ed assimilati, e di donatori di organi e di sangue in connessione con gli atti di donazione.

 

Art. 42 - Prestazioni sanitarie ai cittadini stranieri non iscritti al SSN.

- Le ASL chiedono al Ministero dell'interno ilrimborso per le prestazioni ospedaliere urgenti lasciate insolute dallo straniero regolarmente soggiornante non iscritto al SSN.

- Le prestazioni non urgenti sono erogate, su richiesta, dietro pagamento delle tariffe relative.

- Agli stranieri irregolari sono assicurate le prestazioni urgenti o comunque essenziali, ancorche' continuative, previste dall'art. 35, comma 3, del Testo unico.

- Le prestazioni urgenti a vantaggio di straniero irregolare privo di risorse sono a carico del Ministero dell'interno; quelle di cui all'art. 35, comma 3, lettere a), b), c), d) ed e), del Testo unico sono a carico del Fondo sanitario nazionale.

- Lo stato di indigenza e' accertato e dichiarato dal Comune di dimora.

Osservazioni:

- E' necessario specificare le modalita' con cui l'immigrato temporaneamente presente e non in regola con le norme di soggiorno puo' accedere alle prestazioni previste dall'articolo 35 del Testo unico. E' consigliabile l'uso del codice STP (Straniero temporaneamente presente) da apporre sul ricettario regionale, secondo quanto gia' sperimentato sulla base di una circolare emanata dal Ministro della sanita' in attuazione del decreto-legge 489/1995, e dalla Regione Lazio in base alla Delibera di Giunta n.5122/1997. Il codice regionale STP con numero identificativo della struttura che lo ha rilasciato (singola azienda o specifici servizi della stessa azienda) e con numero progressivo, permette l'accesso alle prestazioni, la possibilita' di rendicontazione delle prestazioni effettuate da parte delle strutture pubbliche o accreditate perche' vengano rimborsate, ed infine la prescrizione di farmaci che potranno essere erogati, a parita' di condizione di partecipazione alla spesa come per gli italiani, da parte delle farmacie convenzionate. Dovrebbe essere poi demandato ai Direttori Generali delle Aziende opedaliere e sanitarie l'individuazione di interventi di base atti alla prevenzione ed alle cure essenziali (anche in collaborazione con strutture di volontariato specifico con provata esperienza sul campo). Un ruolo determinante nella definizione delle politiche territoriali dovrebbe essere giocato infine dalle Regioni, che dovranno dotarsi di un sistema di pianificazione, monitoraggio e verifica degli interventi (gruppo di lavoro misto tra rappresentanti dell'ente locale, delle Aziende e del volontariato specifico). E' anche auspicabile che un analogo gruppo a carattere nazionale possa uniformare le procedure per l'accesso e le fruizioni delle prestazioni anche alla luce delle indicazioni del Piano sanitario nazionale 1998-2000.

- Nel rispetto delle norme di tutela previste dal comma 5 dell'articolo 35 del Testo unico, la presentazione della domanda di rimborso degli oneri a carico del Ministero dell'interno per le cure ospedaliere erogate a stranieri non assicurati irregolarmente soggiornanti dovrebbe essere effettuata a prestazione conclusa.

- E' necessario prevedere che agli stranieri presenti sul territorio dello Stato non in regola con le disposizioni in materia di soggiorno siano comunque assicurati anche gli interventi preventivi, curativi e riabilitativi delle tossicodipendenze previsti dal testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e successive modificazioni e integrazioni.

- E' necessario prevedere possibilita' di accesso a comunita' terapeutiche o ad altre strutture protette (e relativi strumenti di finanziamento) per i detenuti stranieri tossicodipendenti o affetti da patologie incompatibili con la vita carceraria (ad esempio, AIDS). Analoghe possibilita' vanno previste per gli stranieri dimessi da istituti penitenziari.

 

Capo VIII - Disposizioni in materia di istruzione, diritto allo studio e professioni

Art. 43 - Iscrizione scolastica.

- L'iscrizione dei minori alla scuola dell'obbligo puo' essere richiesta, anche per minori irregolarmente soggiornanti, in qualunque periodo dell'anno scolastico.

- L'iscrizione di minori privi di documentazione anagrafica o relativa al soggiorno completa sono iscritti con riserva. L'incompletezza della documentazione e' sanata per effetto del conseguimento dei titoli finali del corso di studio delle scuole di ogni ordine e grado.

- L'iscrizione e' disposta, d'ufficio, per a classe corrispondente all'eta' anagrafica del minore. L'iscrizione puo' essere disposta per classe diversa, sulla base di determinazioni adottate dal collegio dei docenti tenendo conto del diverso ordinamento degli studi (in tal caso, iscrizione in una classe immediatamente superiore o immediatamente inferiore), della preparazione del minore, del corso di studi svolto, del titolo di studi posseduto.

- Il Collegio dei docenti propone la ripartizione degli studenti stranieri nelle classi, evitando che si formino classi con presenza straniera predominante.

- Per l'approfondimento della conoscenza della lingua italiana possono essere attivati corsi intensivi nell'ambito delle attivita' aggiuntive.

- Il Consiglio di circolo o di istituto stipula convenzioni per l'attivazione di interventi a tutela della diversita' culturale e di lingua.

- A vantaggio degli stranieri adulti le istituzioni scolastiche organizzano corsi di lingua, corsi per il onseguimento del titolo della scuola dell'obbligo, il diploma di qualifica o il diploma di scuola secondaria superiore, corsi di formazione e tutte le altre iniziative previste dall'O.M. n.455/97.

- Il Collegio dei docenti formula proposte relative alle modalita' di comunicazione (anche con l'apporto di mediatori culturali) con le famiglie degli alunni stranieri.

Osservazioni:

- Comma 1: che cosa vuol dire che l'irregolarita' e' sanata dal conseguimento dei titoli di studio?

- Comma 6: stabilire chi puo' accedere ai corsi di istruzione superiore e di formazione.

- Occorre prevedere esplicitamente, in conformita' con il disposto del comma 1 dell'articolo 6 e del comma 4 dell'articolo 9 del Testo unico, che lo straniero titolare di un permesso di soggiorno per studio, o di una carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno possa iscriversi ai corsi delle scuole secondarie superiori, accedere agli esami finali e ricevere il medesimo trattamento previsto per l'allievo italiano, salva la verifica della effettiva preparazione scolastica precedentemente ricevuta all'estero.

- E' necessario che sia disciplinato il riconoscimento legale dei titoli di studio conseguiti all'estero (art.38, comma 7, lettera b, del Testo unico), nonche' la "dichiarazione di corrispondenza", che, pur non implicando tale riconoscimento, viene attualmente rilasciata dal Ministero della pubblica istruzione (per i soli titoli secondari ottenuti all'estero) e risulta utile per la dimostrazione della qualifica professionale presso il collocamento o le camere di commercio.

 

Art. 44 - Accesso degli stranieri alle universita'.

- Il numero di studenti stranieri ammessi all'immatricolazione e' definito da ciascun ateneo entro il 31 dicembre di ogni anno.

- Sono istituiti corsi di lingua italiana ai quali sono ammessi gli studenti entrati con visto di ingresso per studio, nell'ambito delle quote programmate, o che rientrino nelle categorie che possono accedere all'iscrizione universitaria (art. 39, comma 5, del Testo unico). Al termine dei corsi e' rilasciato un attestato di frequenza.

- Il rinnovo del permesso di soggiorno per studio e' condizionato al superamento di un esame per il primo anno, di due per i successivi.

- Gli studenti stranieri accedono ai servizi e agli interventi per il diritto allo studio di cui alla legge 390/91 a parita' con glistudenti italiani.

- Per la concessione di borse di studio, prestiti d'onore e servizi abitativi si applicanole disposizioni del D.P.C.M. emanato ai sensi dell'art. 3 della legge 390/91. Regioni e Universita' possono comunque destinare una percentuale diposti agli studenti stranieri.

- Per l'accertamento delle condizioni economiche degli studenti stranieri si applicano le disposizioni del suddetto decreto.

- Le rappresentanze diplomatiche certificano la condizione economica e la composizione del nucleo familiare dellostudente straniero e rilasciano le dichiarazioni di valore deititoli di scuola secondaria conseguiti all'estero.

- Le regioni possono consentire l'accesso gratuito alle mense universitarie allostudente straniero incondizioni (documentate) di disagio economico.

Osservazioni:

- Comma 4: regolamentare la prestazione di garanzia a vantaggio di studenti universitari. Stabilire poi che la dimostrazione di disponibilita' di mezzi di sostentamento non debba corrispondere all'intero anno di validita' del permesso di soggiorno (oggi e' richiesta la dimostrazione di copertura corrispondente a un milione di lire al mese per un periodo di sei mesi, e gia' questa previsione risulta limitativa), anche in considerazione dei tempi necessari agli adempimenti burocratici relativi all'assegnazione di borse e provvidenze. Prevedere infine, stante il carattere spesso assai precario dell'attivita' lavorativa svolta dallo studente, che la dimostrazione di disponibilita' di mezzi di sostentamento possa fondarsi su autodichiarazione dell'interessato.

- Comma 5: discipinare il rinnovo del permesso di soggiorno per studio conformemente all'odg n. 8 del Senato, prevedendo che il permesso possa essere rinnovato fino a tre anni fuori corso (salvo che non si voglia evitare la posizione di un limite), e anche oltre su indicazione del Consiglio di corso di laurea o per consentire l'affrontamento dell'esame finale; che i requisiti relativi al profitto siano rilassati in caso di impedimenti legati alle condizioni di salute; che siano coperti dal rinnovo i tempi necessari per sostenere, a titolo conseguito, gli esami di abilitazione professionale, di ammissione ai corsi di dottorato o alle scuole di specializzazione. Tenuto conto poi del fatto che l'anno accademico termina nel mese di Aprile, fissare corrispondentemente il termine per calcolare il periodo in cui si devono sostenere gli esami prescritti e prevedere la possibilita' di proroga del permesso per consentire di sostenere gli esami entro tale termine.

- Comma 6: chiarire che la parita' si estende a tutte le provvidenze, incluse l'esenzione dalle tasse universitarie, le collaborazioni a tempo parziale, la partecipazione ai progetti internazionali (ad esempio, il progetto Socrates-Erasmus).

- Occorre specificare che la parita' rispetto agli studenti italiani (art.39, comma 1, del Testo unico) si estende all'accesso alle abilitazioni professionali, ai corsi di dottorato e alle scuole di specializzazione, senza i vincoli previsti precedentemente (ad esempio, la titolarita' di borsa di studio).

 

Art. 45 - Riconoscimento dei titoli di studio universitari.

- Il riconoscimento dei titoli di livello universitario conseguiti all'estero e' effettuato, nell'ambito della loro autonomia, dalle universita', nel rispetto degli accordi e delle convenzioni internazionali.

- Le universita' si pronunciano sulla richiesta di riconoscimento entro novanta giorni, salva la necessita' di una fase istruttoria.

- In caso di rigetto della domanda o di superamento dei termini prescritti, il richiedente puo' presentare, entro sessanta giorni, istanza al M.U.R.S.T., che puo' invitare l'universita' a riesaminare la richiesta o a pronunciarsi in merito.

Osservazioni:

- Comma 1: e' preferibile centralizzare la competenza del riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all'estero.

- E' opportuno che sia disciplinata anche la "dichiarazione di corrispondenza" dei titoli universitari, che pur non comportando un riconoscimento legale del titolo (e non conferendo quindi al titolare abilitazione all'esercizio di una professione), e' utile a dimostrare il livello della formazione universitaria conseguita.

 

Art. 46 - Riconoscimento dei titoli abilitanti all'esercizio della professione.

- Per il riconoscimento dei titoli abilitanti all'esercizio della professione conseguiti in un paese straniero si applicano le disposizioni dei decreti legislativi 115/92 e 319/94 o delle specifiche direttive della Comunita' europea.

- La scelta delle misure compensative e' rimessa al Ministro competente cui e' presentata la domanda di riconoscimento.

- Nel caso in ui la formazione professionale attestata dai titoli presentati dallo straniero non sia riferibile alle fattispecie previste dai suddetti decreti o dalle direttive della Comunita' europea, il Ministro competente dispone, con decreto, il superamento di una prova attitudinale subordinato al compimento di una formazione aggiuntiva.

Osservazioni:

- Coerentemente con l'o.d.g. 500 del Senato accolto dal Governo, che impegna il Governo ad attivarsi perche' gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia che abbiano conseguito i titoli abilitanti allo svolgimento delle professioni possano iscriversi agli albi professionali in deroga alle disposizioni che prevedono il requisito della cittadinanza italiana, e' necessario stabilire, ai sensi del comma 3 dell'articolo 37 del Testo unico, criteri per la definizione delle percentuali massime di impiego che non ostacolino l'accesso agli albi degli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, ne' lo svolgimento della corrispondente attivita' professionale. Tali criteri possono invece comportare restrizioni per l'accesso degli stranieri ancora residenti all'estero.

 

Capo VIII bis (da inserire) - Misure di assistenza sociale, alloggio, condizione dei detenuti

Osservazioni:

- E' opportuno che l'equiparazione dello straniero titolare di permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno al cittadino italiano ai fini della fruizione delle misure di assistenza sociale sia estesa esplicitamente alla iscizione nelle liste degli invalidi civili ai fini delle assunzioni obbligatorie (legge 482/1968). Deve essere anche previsto che lo straniero portatore di handicap o di invalidita' possa accedere all'accertamento di tale condizione a parita' con i cittadini italiani.

- Occorre prevedere che il detenuto straniero abbia la possibilita' di intrattenere corrispondenza e colloqui telefonici in lingua straniera, salvi i casi in cui si presentino particolari esigenze processuali o di sicurezza degli istituti penitenziari, e che, in tali casi l'autorita' penitenziaria disponga la presenza di un interprete ai colloqui e la previa traduzione della corrispondenza scritta. Occorre inoltre prevedere che, quando non siano presenti in Italia familiari in possesso di un apparecchio telefonico, il detenuto straniero possa effettuare telefonate dirette ad altri destinatari, compatibilmente con le suddette esigenze.

- E' opportuno prevedere che l'autorita' penitenziaria, anche in collaborazione con enti o associazioni di volontariato attivi nel reinserimento sociale dei detenuti, si adoperi per garantire al detenuto straniero concrete possibilita' di accesso a misure alternative alla detenzione e, comunque, allo svolgimento di attivita' lavorativa (indispensabile allo straniero per procurarsi lecitamente sia pur minimi mezzi economici nel periodo della sua detenzione).

- E' necessario prevedere che al cittadino straniero detenuto sia rilasciato, allo scadere della pena, un permesso di soggiorno di durata pari a quella residuata dal permesso di cui lo straniero era titolare al momento dell'ingresso nell'istituto di pena, sempre che il cittadino straniero non debba essere espulso ai sensi dell'articolo 15 del Testo unico.

- E' necessario prevedere la possibilita' di prestazione di garanzia, in luogo della dimostrazione di disponibilita' di mezzi di sostentamento, da parte di cittadini italiani o stranieri regolarmente soggiornanti, ovvero da parte di enti o associazioni, finalizzata all'ingresso di familiari in visita allo straniero detenuto.

- La predisposizione di strutture alloggiative adibite a centro di accoglienza deve essere finalizzata a favorire anche

a) l’ospitalita' ed il sostegno allo straniero in condizioni di salute precarie, perche' dimesso dalle strutture ospedaliere ma non ancora in grado di provvedere a se' stesso o perche' sottoposto a terapie, anche tramite day hospital, prolungate e debilitanti;

b) la disponibilita' di una dimora che consenta al detenuto straniero maggiorenne, privo di alloggio idoneo o senza fissa dimora, di avvalersi della misura della detenzione domiciliare, nei casi previsti dall’art.47 ter, e dell’affidamento in prova di cui agli artt.47 e 47 bis dell’O.P.

 

Capo IX - Disposizioni sull'integrazione sociale

Art. 47 - Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attivita' in favore degli immigrati.

- Il registro tenuto presso il Dipartimento affari sociali della Presidenza del Consiglio e' diviso in tre sezioni:

a) enti e associazioni che svolgono attivita' per l'integrazione sociale (art. 42 del Testo unico);

b) enti e associazioni ammesse alla prestazione di garanzia (art. 23 del Testo unico);

c) enti e associazioni abilitati alla realizzazione di programmi di protezione sociale (art. 18 del Testo unico).

- L'iscrizione alla sezione di cui alla lettera a) e' condizione necessaria per l'accesso ai fondi previsti dall'art. 45 del Testo unico.

- Non possono essere iscritti nel registro enti o associazioni i cui responsabili siano stati colpiti da misure di prevenzione o siano sottoposti a procedimenti penali per uno dei reati previsti dal Testo unico o dagli artt. 380 e 381 del c.p.p., ovvero siano stati condannati, anche con sentenza non definitiva, per uno degli stessi reati.

 

Art. 48 - Condizioni per l'iscrizione nel Registro.

- Possono iscriversi nella sezione di cui alla lettera a) enti e associazioni che possano provare

a) fini statutari di solidarieta' e non di lucro; democraticita' della struttura;

b) obbligo di formazione del bilancio;

c) sede legale inItalia e possibilita' di azione in Italia e all'estero;

d) esperienza triennale di lavoro per l'integrazione degli stranieri.

- Possono iscriversi nella sezione di cui alla lettera b) enti e associazioni che possano provare

a) disponibilita' di strutture alloggiative;

b) disponibilita' economiche adeguate alla prestazione di garanzia (pe ril sostentamento dello straniero si fa riferimento all'importo dell'assegno sociale, ovvero, per un numero di ospiti superiore a cinque, dello stesso importo aumentato del settantacinque per cento per ciascuno di essi.

- Possono iscriversi nella sezione di cui alla lettera c) enti e associazioni che possano provare

a) disponibilita' di operatori competenti;

b) disponibilita' di strutture alloggiative;

c) esistenza di rapporti con enti locali, regioni o altre istituzioni;

d) la pianificazione di adeguati programmi di assistenza e integrazione;

e) l'adozione di misure per la tutela dei dati personali delle persone assistite.

- Per il primo anno di applicazione della legge possono iscriversi nella sezione di cui alla lettera c) solo i soggetti che abbiano gia' svolto attivita' nel settore. Successivamente possono iscriversi anche soggetti privi di esperienza specifica, purche' legati in rapporto di partenariato con uno dei soggetti gia' iscritti.

Osservazioni:

- Comma 1, lettera c): non si capisce perche' l'associazione debba essere operativa anche all'estero.

- Comma 3, lettera a): la disponibilita' di strutture alloggiative non e' da dimostrare al momento dell'iscrizione nel Registro. Si tratta invece di dimostrare, come stabilito altrove nel Regolamento, la disponibilita' di alloggio limitatamente alle persone da garantire.

- Comma 4: comma pleonastico, dal momento che riprende nella sede non appropriata la discipina della richiesta di prestazione di garanzia, che e' cosa diversa dall'iscrizione nel Registro.

 

Art. 49 - Iscrizione nel Registro.

- L'iscrizione e' disposta con decreto del Ministro per la solidarieta' sociale. Il diniego e' comunicato entronovanta giorni dalla domanda di iscrizione, trascorsi i quali vale il silenzio-assenso.

- I soggetti iscritti nella sezione di cui alla lettera a) inviano ogni anno una relazione dell'attivita' svolta e segnalano ogni cambiamento sostanziale intervenuto in relazione a ciascuno dei requisiti richiesti. Il Dipartimento affari sociali provvede all'aggiornamento annuale della sezione, anche dietro effettuazione di controlli e richiesta di ulteriore documentazione.

- L'elenco degli iscritti e' comunicato annualmente alle regioni e alle province autonome.

 

Art. 50 - Consulta per i problemi degli stranieri immigrati e delle loro famiglie.

...

 

Art. 51 - Fondo nazionale per le politiche migratorie.

- Il Ministro per la solidarieta' sociale ripartisce i finanziamenti relativi al Fondo di cui all'art. 45 del Testo unico in base alle seguenti quote:

a) ottanta per cento per interventi delle Regioni e delle province autonome;

b) venti per cento per interventi statali (inclusi quelli richiesti dagli artt. 20 e 46 del Testo unico).

- Una quota dei finanziamenti di cui alla lettera a) e' messa a disposizione del Ministro per le pari opportunita' per gli interventi richiesti dall'art. 18 del Testo unico.

- Una quota non superiore al cinque per cento dei finanziamenti ottenuti dalle regioni puo' essere utilizzata per programmi interregionali di formazione e scambio di esperienze inmateria di servizi per gli immigrati.

- Le regioni partecipano conun contributo non inferiore al venti per cento del costo di ciascun programma.

- La ripartizione dei fondi tiene conto delle linee guida indicate nel documento programmatico, della rilevanza della presenza di immigrati nelle diverse regioni, delle condizioni socio-economiche delle aree di riferimento e dell'esistenza di situazioni di disagio nelle aree urbane.

- Le regioni presentano una relazione annuale sugliinterventi effettuati.

 

Art. 52 - Attivita' delle regioni e delle province autonome.

- Le regioni e le province autonome comunicano al Dipartimento affari sociali i programmi (durata massima: tre anni) che intendono svolgere. La comunicazione e' condizione necessaria per l'accesso ai finanziamenti.

- Ai fini dell'attuazione dei programmi, regioni e province autonome assicurano la partecipazione delle associazioni di stranieri e delle organizzazioni iscritte nel registro di cui all'art. 42 del Testo unico.

- In caso di mancata comunicazione dei programmi da parte delle regioni o di mancato impegno contabile, entro dodici mesi, delle quote assegnate, i finanziamenti sono revocatie destinati ad altre regioni.

 

Art. 53 - Attivita' delle amministrazioni statali.

- Le amministrazioni statali presentano al Dipartimento affari sociali iprogrammi da finanziare nell'ambito dei fondi di cui alla lettera b) dell'art. 51 delpresente regolamento.

- Ai fini dell'attuazione dei programmi, le amministrazioni possono avvalersi della partecipazione delle associazioni di stranieri e delle organizzazioni iscritte nel registro di cui all'art. 42 del Testo unico.

- Le amministrazioni presentano al Ministro della solidarieta' sociale, entro dodici mesi dall'erogazione dei finanziamenti, una relazione sull'attuazione dei programmi.