aderente all’Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere "ANOLF"

N° 2 del 16/12/99

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NON SOLO SOLIDARIETA'

Sono passati diversi giorni dal nostro ultimo Viaggio, 14 persone due giovanissimi uno 50 e 65 anni il resto più anziani dai 18 ai 30 anni. Affrontando un tragitto di circa 5.500 km per andare in Romania e tornare, molte le difficoltà, dogane, neve, incidenti ecc. attraversando Austria, Ungheria, Slovenia, Croazia e Romania.

L’obiettivo, consegnare materiale vario (alimentari, vestiario, scarpe, giocattoli e medicinali) in varie località della Romania e Precisamente:

Raducanemi - Iasi (Ospedale e Orfanotrofio)

Tighilesti (Lebbrosario)

Costanza (Bambini di Strada e Bambini Malati di AIDS)

Bucarest (Bambini di Strada) e (Bambini Malati di AIDS del Villaggio di Cojasca e dell’ospedale Vidra)

Come accade quasi sempre alla fine di ogni nostro viaggio ad uno di noi spetta il compito non facile di dover parlare, scrivere, trattare della sofferenza altrui è motivo di profonda e palpitante sofferenza. Vivere esperienze dirette fare proprie quelle altrui riuscire ha stimolare l’attenzione del mondo cosiddetto civile sulla sorte di bambini depredati dell’infanzia, protagonisti loro malgrado, cresciuti e maturati nel dolore, nella fame, rassegnati alla fatale privazione dell’indispensabile, - una carezza - incapaci perfino di piangere.

Gli adulti che vivono una vita senza speranza e senza futuro, privati della loro stessa dignità, tutto questo rappresenta un’esperienza sconvolgente e terribile, è una prova costante e impegnativa che ci fa meditare, c’esalta, ci rende migliori. Ma nello stesso tempo ogni esperienza di questo tipo, lascia dentro di noi una ferita non facilmente rimarginabile non solo nei più anziani, ma soprattutto tra i più giovani, per molti giorni dopo ogni viaggio rimaniamo storditi da ciò che abbiamo visto, e marginalmente vissuto.

Per questo noi siamo impegnati ha promuovere la solidarietà concreta verso il prossimo i più deboli i bambini gli anziani, perché uno sguardo che esprime apprezzamento, una lacrima di riconoscenza, un abbraccio ci ripagano con gli interessi per ogni nostro sforzo ed è quello il momento di esaltazione e di soddisfazione che ci fa capire che abbiamo ancora una volta anche se minimamente raggiunto un nuovo risultato, donando un attimo di solidarietà, di speranza e di fiducia nel prossimo che purtroppo dura proprio un attimo perché l’attimo dopo siamo già sui furgoni per dirigersi in un'altra zona o per rientrare a casa.

Noi ci rivolgiamo a tutti voi, semplici cittadini, a tutti coloro che amano la pace, la libertà e credono con fermezza, costanza e serena determinazione nei valori umani, a tutti voi compete l’impegno di diffondere tali valori, non solo sull’onda di scontate e facili emozioni, per ciò che accade in quel momento, ma attivandosi con tenacia e determinazione per impedire l’assurda ed implacabile evoluzione del disinteresse e della negazione di certi problemi, nessuno può considerarsi estraneo e nessuno è al sicuro da certi eventi nessuno può dire a noi non accadrà.

E’ nostro dovere impegnarsi costantemente, stimolando risultati, e convincere gli scettici, allargando i confini delle coscienze, rendendo tutti più consapevoli che a ciascuno di noi compete una parte di questa strategia universale.

Non possiamo più permetterci di essere solo semplici spettatori.

Non possiamo permettere che il nostro secolo sia un testimone insensibile di:

Guerre fratricide e pulizia etnica.

Intere popolazioni decimate dalla fame e dalla siccità.

Bambini e bambine uccisi, violentati rapiti per lo sfruttamento sessuale o per il commercio degli organi.

Bambini rapiti o venduti per adozioni illegali, costretti a lavori massacranti o a chiedere l’elemosina.

Interi territori distrutti, foreste incendiate per fini speculativi senza tenere conto delle conseguenze disastrose per l’ecosistema, e dei danni incalcolabili non solo per l’uomo, ma anche per gli animali e la vegetazione.

Vorrei concludere, con un appello affinché tutto ciò sia di stimolo affinché ogni uno di noi si faccia promotore e portavoce di una martellante campagna di sensibilizzazione nel risvegliare le coscienze, perché sappiamo che parte della soluzione dei mali del mondo è dentro di noi.

Segue una parte della cronaca del nostro ultimo viaggio in Romania (integralmente era troppo lunga) scritta da un volontario dell’Associazione Vivere l’Africa nostra partner in molti viaggi.

Cronaca di un viaggio in Romania 16/24 Ottobre 1999

di Edo Pinotti

La situazione rumena è alquanto arretrata rispetto alla nostra di paesi occidentali, le loro campagne si sono fermate agli anni ’50 e le città agli anni ’70. In campagna quasi tutte le persone si occupano di agricoltura e allevamento; ovviamente viaggiando a piedi oppure con il carretto trainato da buoi o cavalli, la raccolta nei campi è eseguita a mano, l’acqua si preleva dai pozzi a manovella e ci si sposta nelle città in autostop o in corriere improvvisate con carri trainati da trattori. I più "fortunati" si permettono l’automobile, la mitica Dacia, auto di stato ai tempi del regime. Dato che gli stipendi medi si aggirano attorno alle 150-200.000 lire per operai e impiegati e 100.000 lire per infermieri, un pieno di benzina è da considerarsi proibitivo per chiunque: il costo, infatti, si aggira attorno al 70-80% del loro stipendio mensile (un litro 10000 lei = 1000 lire).

Fino ad ora non sono stati abituati a ragionare con una mentalità risparmiatrice, perché alla fine della giornata avrebbero avuto la loro razione alimentare..

Gravi problemi sono dovuti agli elevati costi del riscaldamento e dell’acqua potabile: un litro di acqua costa 6000 lei, mentre un litro di vino poco meno di 4000; facile intuire che l’alcolismo è una realtà che porta gravi scompensi sociali.

Alcolismo, povertà e poco attaccamento alla famiglia, infatti, sono le cause del nomadismo dei bambini di Bucarest. Scappano di casa, tra i 9 e i 16 anni - un po’ per necessità di sopravvivenza e un po’ per spirito di avventura e orgoglio personale - e vivono di espedienti nella grande città. Sono calcolati attorno alle 2000—3000 unità e principalmente si prostituiscono e rubano, si drogano inalando l’odore della colla (diluente o lacca per mobili). Questa provoca danni cerebrali permanenti; inoltre, vivono rintanati nei complessi labirinti fognari, unico posto dove possono trovare riparo dal rigido inverno; nelle fogne passano le condotte dell’acqua calda che raggiungono anche temperature vicine ai 15 gradi, contro anche i meno 30 dell’esterno.

Il problema del riscaldamento è tuttavia relativo se pensiamo che sopportano condizioni igieniche al limite della sopportazione umana. Fino ad ora poche persone sono riuscite a scendere nei loro covi, dato che non si fidano di nessuno, sono stati anche preparati centri di accoglienza e recupero ma servono a poco, perché questi bambini preferiscono "cavarsela da soli".

L’ospedale di Raducaneni - che serve un’area di 800 Km quadrati con un’ambulanza sola - non assomiglia nemmeno lontanamente ad un luogo igienico e asettico: situazione elettrica e idraulica insufficiente, acqua non potabile e fredda a causa del bruciatore guasto, riscaldamento fornito solo con stufe a legna, gli strumenti per le operazioni chirurgiche sono tutti arrugginiti …

Nonostante tutto sopravvivono ambulatori, dialisi, maternità, medicina interna, chirurgia e, fino a qualche mese fa, un piccolo orfanotrofio, chiuso per motivi legali.

I segni del degrado sono forti, come in tutta la Romania comunque, ma le persone sono molto ospitali e generose.

Il nostro intervento si è basato sulla fornitura di materiale di prima necessità, precedentemente accordato in base alle indicazioni fornite dai nostri contatti sul luogo. Per questo si è rivelato un viaggio fruttuoso, ossia una reale conoscenza della situazione locale in vista della nostra prossima visita.

 

Associazione "Lotta per la Vita" aderente all’ANOLF

Via livenza, 3 -00198 Roma- Tel. 068473313 fax 068417096 E-mail: lottavita@tiscalinet.it