Scheda del progetto "Azione comune"

Il progetto nasce dalla necessità di collaborazione e cooperazione fra enti istituzionali e organizzazioni non governative al fine di garantire ai rifugiati provenienti dall’area balcanica presenti nel nostro Paese dopo la fine del conflitto in Kosovo una assistenza che vada oltre la prima accoglienza.

Caratteristiche del Progetto

La Direzione Generale Servizi Civili del Ministero dell'Interno, in quanto gestore dei centri governativi di accoglienza per rifugiati provenienti dalle aree balcaniche, ha affidato al Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) la funzione di capofila del progetto italiano per l'assistenza agli sfollati e rifugiati provenienti dal Kosovo e dalle regioni vicine, con richiesta di co-finanziamento all’Unione Europea sulla base della linea di bilancio comunitaria B5-803 e con particolare riferimento all'articolo 6 dell'Azione Comune decisa dal Consiglio dei Ministri il 26 aprile.

All’attuazione del progetto parteciperanno 11 enti non governativi impegnati nell’assistenza ai rifugiati nonché l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

Il coordinamento dell'attuazione del progetto sarà effettuato in modo collegiale tra gli enti partecipanti, con un servizio di segreteria al coordinamento da parte del CIR.

Tale coordinamento potrà contare sulla partecipazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, del Ministero dell’Interno Direzione Generale dei Servizi Civili, che garantisce in larga misura anche il cofinanziamento, nonché delle altre Istituzioni direttamente interessate.

Obiettivi e descrizione del Progetto

Le organizzazioni che operano nell'ambito del Progetto si propongono il conseguimento dei seguenti obiettivi:

- fornire i servizi di prima necessità (vitto, alloggio, vestiario ecc.) mediante il reperimento, l’ampliamento e l’utilizzazione di strutture diversificate di accoglienza ed alloggio;

- realizzare un decentramento dell'accoglienza e una distribuzione sostenibile degli sfollati e dei rifugiati sul territorio italiano, attraverso la sistemazione delle persone in strutture di piccola e media grandezza;

- fornire un'assistenza alle singole persone attraverso operazioni di supporto medico, psicologico e sociale in favore delle persone traumatizzate e delle categorie più fragili nonché attività di interpretariato e di mediazione culturale;

- fornire orientamento per la regolare ricomposizione delle famiglie sulla base della legislazione vigente per ogni Stato;

- identificare all'interno dei grandi centri di prima accoglienza le persone in condizioni di particolare fragilità e vulnerabilità, assisterle e successivamente favorire un loro trasferimento in idonee strutture;

- assistere coloro che lo desiderino per un riavvicinamento ai territori di provenienza in attesa del rientro in condizioni sicure e dignitose;

- creare un centro di raccolta di offerte per alloggi dei rifugiati da parte di privati, Comuni, altre associazioni, enti vari ed organizzare l’incontro tra "domanda e offerta" di accoglienza dignitosa.

 

Tali obiettivi verranno perseguiti attraverso:

- Individuazione, creazione e utilizzo di strutture di accoglienza di dimensioni medie e piccole, in parte appartamenti, distribuite sul territorio nazionale.

- Accoglienza materiale, con soddisfazione di necessità primarie, servizi e attività di sostegno, presso le strutture alloggiative finanziate o co-finanziate sotto il progetto, in favore dei gruppi più vulnerabili. Saranno creati circa 900 nuovi posti destinati ai rifugiati di cui 170, in particolare, per i malati trasferiti in Italia, attraverso l'accoglienza post-ospedaliera in strutture protette per un breve periodo.

- Creazione di una banca dati in cui vengano raccolte tutte le offerte di ospitalità da parte di vari soggetti (Istituzioni; privati; associazioni).

- Realizzazione di una serie di 'attività trasversali', così definite in quanto da attuare nell'ambito di tutte le strutture di accoglienza: assistenza medico-sanitaria; assistenza psicologica; orientamento sociale; ricomposizione delle famiglie; orientamento per lo svolgimento delle pratiche relative al ricongiungimento familiare; riavvicinamento alla regione d'origine degli sfollati; servizi d'interpretariato e mediazione culturale. Il tutto con riguardo particolare ai gruppi più vulnerabili ed ai minori non accompagnati o in stato di abbandono.

Parteciperanno ad Azione Comune:

- Arcidiocesi di Lecce (Puglia);

- Associazioni Cristiane Lavoratori  Italiani, ACLI;

- Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo (CIES);

- Conferenza Permanente Internazionale dei Rifugiati, COPIR;

- Consiglio Italiano per i Rifugiati, C.I.R;

- Consorzio Italiano di Solidarietà, ICS;

- CTM Movimondo di Lecce;

- Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, FCEI;

- Focus Casa dei Diritti Sociali;

- Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, O.I.M;

- SOL.CO, Consorzio Provinciale della Cooperazione di Solidarietà Sociale, Roma;

- Unione Italiana del Lavoro, UIL.

Per la creazione e la gestione della banca dati per l'incontro di domanda e offerta alloggiativa coopereranno l'ICS e CDS - con la partecipazione del Centro Astalli (Jesuit Refugee Service).

Banca Dati ICS: tel.040/52248 - 040/5706014 — fax.040/51572 — E-mail: azione_comune@iol.it

Referenti della Banca Dati: Giuseppe Demola, Manfredi Abenante.

Segreteria del coordinamento del progetto: via Tirso, 90 — Roma.

Tel. 06/84242016 — fax.06/69200116 — E-mail: az.comune@cironlus.it

Referenti: Laura Lo Prato, Laura Zampetti.