Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione ed il funzionamento della

Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen e di vigilanza

sull'attivitˆ dell'unitˆ nazionale Europol - Resoconto di marted" 5 ottobre

1999

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Marted" 5 ottobre 1999.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi si * riunito

dalle 13.10 alle 13.30.

SEDE PLENARIA

Marted" 5 ottobre 1999. - Presidenza del Presidente FABIO EVANGELISTI.

La seduta comincia alle 13.30.

Esame di un documento di considerazioni in vista del Consiglio europeo di

Tampere.

(Svolgimento e conclusione).

Il deputato Fabio EVANGELISTI, presidente, comunica che l'audizione

informale del dottor Ferruccio Pastore si * svolta nell'ambito dell'Ufficio

di Presidenza test* conclusosi. Informa inoltre che sono pervenuti alla

presidenza alcune proposte emendative a firma dell'onorevole Fei (AN), cui

darˆ la parola per l'illustrazione subito dopo aver dato lettura del

documento di considerazioni cos" come riformulato a seguito delle

osservazioni svolte in seno all'Ufficio di Presidenza.

SCHEMA DI DOCUMENTO DI CONSIDERAZIONI IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO DI

TAMPERE

(15-16 Ottobre 1999)

In vista del vertice europeo straordinario dei capi di Stato e di Governo

dell'Unione Europea che si terrˆ a Tampere, in Finlandia, i prossimi 15 e 16

ottobre, nel corso del quale verranno prevalentemente affrontati i temi

relativi alle politiche in materia di visti, asilo e immigrazione, il

Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione ed il funzionamento della

Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen e di vigilanza

sull'attivitˆ dell'Unitˆ nazionale Europol, che da tempo sta seguendo queste

materie e, in particolare, ha svolto un'indagine conoscitiva

sull'integrazione dell'acquis di Schengen nel quadro dell'Unione

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considerato che

rispetto alla vasta tematica che il Trattato di Maastricht chiamava

ÇGiustizia e Affari InterniÈ (GAI) l'esperienza di libera circolazione, di

controllo alle frontiere esterne, di cooperazione giudiziaria e di polizia

operata in ambito Schengen costituisce il nucleo centrale dello ÇSpazio di

libertˆ, sicurezza e giustiziaÈ (SLSG) delineato nel Trattato di Amsterdam;

il trasferimento stabilito nel Trattato di Amsterdam, di tali politiche dal

Terzo al Primo pilastro dell'Unione Europea pu˜ effettivamente determinare

un progresso qualitativo nello sforzo teso a governare questioni di

indiscutibile rilevanza europea finora lasciate alla responsabilitˆ dei

singoli Stati nazionali;

tale progresso pu˜ determinarsi soltanto con un'armonizzazione di "alto

profilo" delle politiche e delle procedure in materia di flussi migratori e

di protezione delle persone bisognose di protezione internazionale;

il nostro Paese presenta, in seno all'Unione Europea, specificitˆ di

rilievo:

a) in primo luogo, per la sua collocazione geografica su una ÇfagliaÈ tra un

blocco di Paesi economicamente sviluppati, politicamente stabili e

demograficamente statici (il Vecchio Continente) e una fascia di Paesi

economicamente meno sviluppati, politicamente pi* instabili e in massima

parte demograficamente pi* attivi (i Balcani da un lato, la riva sud del

Mediterraneo dall'altro), che lo rende pi* esposto alla pressione

migratoria, sia con riferimento ai flussi cosiddetti ÇspontaneiÈ sia a

quelli forzati;

b) in secondo luogo, il tradizionale insediamento di almeno quattro

organizzazioni criminali attive su scala internazionale (Cosa Nostra,

Camorra, 'Ndrangheta e Sacra Corona Unita) ha portato al costituirsi di

solide expertise e di notevoli risorse umane (investigative, giudiziarie,

scientifiche, amministrative etc.) in materia di lotta alla criminalitˆ, che

possono rappresentare un contributo prezioso per l'intero continente

europeo;

c) infine, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione e al

riciclaggio, dispone di esperienze e know-how tali da consentire all'Italia

di svolgere, pi* attivamente di quanto abbia fatto sinora, un ruolo

trainante nella messa a punto di una strategia europea di prevenzione e

contrasto;

invita il Governo

1) a giocare una partita da protagonista nella progressiva

ÇcomunitarizzzazioneÈ delle norme in materia di immigrazione e di asilo,

assicurando a livello nazionale regole organiche e coerenti per l'esame

delle domande d'asilo e una politica rigorosa nella lotta all'immigrazione

clandestina, anche per accrescere la credibilitˆ e la considerazione

dell'Italia tra i partner, e sostenere cos" con pi* forza la ripartizione

degli oneri e delle presenze (burden sharing) in Europa;

2) ad intensificare la cooperazione a livello europeo ed internazionale per

adeguare e migliorare gli strumenti e le risorse finalizzate all'azione di

contrasto della criminalitˆ organizzata che combina la tratta degli esseri

umani con il commercio di armi e sostanze stupefacenti e con il riciclaggio

del danaro sporco;

3) a perseguire, in particolare, politiche di prevenzione, di rigoroso

controllo delle frontiere, di altrettanto rigorosa politica di

allontanamento degli irregolari: a tal fine, * opportuno promuovere una

politica europea degli accordi di riammissione con i paesi di transito e di

provenienza dei clandestini;

4) a considerare l'opportunitˆ di costituire organismi di controllo

sovranazionali per verificare l'efficacia dei controlli che i Paesi membri

dell'Unione europea effettuano alle rispettive frontiere;

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5) a valutare l'opportunitˆ (ed eventualmente ad assumere le iniziative

necessarie a tal fine) di creare una figura di Çpubblico ministero europeoÈ,

che sia investita di poteri di coordinamento delle indagini (mediante un

rapporto gerarchico-funzionale da istituire con EUROPOL) e di promozione

dell'azione penale, in relazione non solo a comportamenti lesivi

dell'interesse finanziario delle Comunitˆ europee (come giˆ prevede il

progetto denominato ÇCorpus JurisÈ), ma anche a fattispecie criminose di

rilevanza europea (da definire mediante iniziative mirate di armonizzazione

delle normative penali sostanziali nazionali), che vengano individuate come

minacce alla sicurezza dell'intera popolazione dell'Unione (p.e. traffico

internazionale di persone, di stupefacenti, di materiale fissile, corruzione

internazionale e riciclaggio, etc.).

6) ad adoperarsi affinch* le istituzioni comunitarie siano investite di

sempre maggiori competenze non solo in materia d'immigrazione ed asilo, come

prevede - seppur tra mille cautele - il nuovo Trattato, ma anche di

cooperazione di polizia e giudiziaria penale in linea con la proposta di

consolidation (in altre parole ÇcomunitarizzazioneÈ) dell'intero Terzo

pilastro giˆ avanzata dalla Commisione per le libertˆ pubbliche del

Parlamento europeo;

7) a battersi, nella redistribuzione a livello europeo degli oneri economici

e delle presenze, anche per una politica europea di protezione temporanea in

caso di esodi straordinari di massa.

Dˆ quindi la parola all'onorevole FEI.

Il deputato Sandra FEI (AN) * contraria all'intera parte premettiva del

documento, visto che l'Italia non ha una credibilitˆ internazionale tale da

poter vantare Çsolide expertiseÈ, n* know how tali da essere portati ad

esempio a livello europeo.

Quanto alla parte dispositiva, osserva che bisogna distinguere le questioni

concernenti l'asilo e quelle concernenti l'immigrazione. In materia di asilo

in particolare, non si pu˜ non tener conto della nuova normativa attualmente

all'esame della Commissione affari costituzionali della Camera giˆ approvata

dal Senato, che confonde, a suo parere, gli istituti della protezione

temporanea e dell'asilo. Quest'ultimo, infatti, viene a riferito anche a

situazioni esodo di massa: su questa impostazione * fortemente contraria, in

quanto l'asilo * un diritto da riconoscere individualmente, per singole

posizioni.

Propone in particolare di sopprimere il punto 5) della parte dispositiva del

documento di considerazioni in quanto pu˜ sembrare suggestiva l'immagine di

un pubblico ministero europeo, ma non * pensabile il raggiungimento di

questo obiettivo senza prima avere un'uniformitˆ del diritto penale in

Europa, obiettivo che peraltro non la convince affatto, in quanto non si pu˜

abdicare in ogni settore alla sovranitˆ nazionale.

Ritiene poi, illustrando la sua seconda proposta emendantiva, che sia

necessario promuovere una disciplina sulla protezione temporanea rigida e

chiara. Propone quindi di aggiungere alla parte dispositiva il seguente

capoverso:

Ça promuovere la richiesta di una rigida e chiara disciplina sulla

protezione temporanea che si avvalga anche di accordi bilaterali tra l'UE e

gli Stati colpiti dalle cause che inducono all'esodo. Disciplina che tali

accordi deve essere subordinataÈ.

Ritiene infine opportuna la costituzione di un Comitato composto da

rappresentanti di paesi a rischio di immigrazione clandestina che svolga

un'azione di monitoraggio in quegli stessi paesi per arginare eventuali

esodi di massa. Propone quindi la seguente proposta emendativa:

Ça promuovere la costituzione di una struttura o comitato, composto da

rappresentanti dei paesi a rischio di immigrazione clandestina o esodo di

massa, che, con sedi in tali paesi, monitorizzi le situazioni, proponga

soluzioni comuni

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reali, concrete e applicabili e che sorvegli la loro applicazione di fatto,

sia dal punto di vista della legislazione che della sua ineccepibile

attuazione, con poteri sanzionatori concretiÈ.

Il deputato Fabio EVANGELISTI, presidente, osserva che il non valorizzare le

esperienze italiane in sede internazionale non giova: * quindi opportuno

lasciare inalterata la parte premettiva del documento. Condivide le

preoccupazioni in merito ad una eventuale figura di pubblico ministero

europeo, anche se * senz'altro positivo promuovere una maggiore

armonizzazione delle normative sostanziali penali. Ricorda, peraltro, come

ha evidenziato il dottor Pastore nel corso della sua audizione informale,

che il processo di armonizzazione della normativa penale sostanziale * stato

giˆ avviato e armonizzazione non vuol dire necessariamente uniformazione.

Inoltre lo strumento operativo che la Commissione privilegerˆ sarˆ

probabilmente quello della direttiva, che lascia agli Stati un margine di

discrezionalitˆ quanto all'attuazione. Per quanto riguarda l'ambito pi*

propriamente intergovernativo, sarˆ invece probabilmente utilizzato lo

strumento della decisione quadro, che nella sostanza * paragonabile ad una

direttiva, in quanto lascia un'ampia potestˆ attuativa a livello nazionale.

Rileva inoltre che il diritto penale italiano * molto puntuale ed evoluto:

non ritiene pertanto, fatte salve ragioni di principio, che l'Italia debba

preoccuparsi di una eventuale armonizzazione a livello europeo delle norme

penali, in quanto altri paesi si troverebbero a dover compiere uno sforzo

ben maggiore.

Il deputato Anna Maria DE LUCA (FI) esprime parere favorevole sulle prime

due proposte emendative formulate dall'onorevole FEI, mentre, rispetto

all'ultima proposta ritiene poco praticabile la possibilitˆ di dotare

strutture o comitati di poteri sanzionatori. Propone quindi una nuova

formulazione della terza proposta emendativa sopprimendo le parole da Çe

cheÈ fino a Çpoteri sanzionatori concretiÈ.

Il senatore Pierluigi CASTELLANI (PPI) concorda con il Presidente nel

ritenere che la parte dei considerando debba ritenere inalterata. Quanto

alla seconda proposta emendativa proposta dall'onorevole FEI osserva che,

cos" come formulata, la protezione temporanea appare subordinata ad

eventuali accordi di riammissione. Propone quindi di eliminare il

riferimento a tali accordi o di inserire prima la parola ÇeventualiÈ.

Il deputato Fabio EVANGELISTI, presidente, dopo aver brevemente sospeso la

seduta per riformulare il documento alla luce del dibattito svoltosi, pone

in votazione il documento nel testo riformulato.

Il deputato Sandra FEI (AN) dichiara il suo voto di astensione.

Il senatore Pierluigi CASTELLANI (PPI) dichiara il suo voto favorevole.

Il Comitato approva.

Il deputato Fabio EVANGELISTI, presidente, avverte che la Conferenza stampa

per la presentazione del documento * convocata per gioved" 7 ottobre p.v.

alle ore 11 presso la sala stampa di Montecitorio.

La seduta termina alle 14.50.