Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione ed il funzionamento della
Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen e di vigilanza
sull'attivit dell'unit nazionale Europol - Marted" 5 ottobre 1999
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ALLEGATO
DOCUMENTO DI CONSIDERAZIONI IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO DI TAMPERE
(15-16 Ottobre 1999)
In vista del vertice europeo straordinario dei capi di Stato e di Governo
dell'Unione Europea che si terr a Tampere, in Finlandia, i prossimi 15 e 16
ottobre, nel corso del quale verranno prevalentemente affrontati i temi
relativi alle politiche in materia di visti, asilo e immigrazione, il
Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione ed il funzionamento della
Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen e di vigilanza
sull'attivit dell'Unit nazionale Europol, che da tempo sta seguendo queste
materie e, in particolare, ha svolto un'indagine conoscitiva
sull'integrazione dell'acquis di Schengen nel quadro dell'Unione
considerato che
in ordine alla vasta tematica che il Trattato di Maastricht chiamava
ÇGiustizia e Affari InterniÈ (GAI) l'esperienza di libera circolazione, di
controllo alle frontiere esterne, di cooperazione giudiziaria e di polizia
operata in ambito Schengen costituisce il nucleo centrale dello ÇSpazio di
libert, sicurezza e giustiziaÈ (SLSG) delineato nel Trattato di Amsterdam;
il trasferimento stabilito nel Trattato di Amsterdam, di tali politiche dal
Terzo al Primo pilastro dell'Unione Europea pu effettivamente determinare
un progresso qualitativo nel governo di questioni di indiscutibile rilevanza
europea finora lasciate alla responsabilit dei singoli Stati nazionali;
tale progresso pu determinarsi soltanto con un'armonizzazione di Çalto
profiloÈ delle politiche e delle procedure in materia di flussi migratori e
di protezione delle persone bisognose di protezione internazionale;
il nostro Paese presenta, in seno all'Unione Europea, specificit di
rilievo:
a) in primo luogo, per la sua collocazione geografica su una ÇfagliaÈ tra un
blocco di Paesi economicamente sviluppati, politicamente stabili e
demograficamente statici (il Vecchio Continente) e una fascia di Paesi
economicamente meno sviluppati, politicamente pi* instabili e in massima
parte demograficamente pi* attivi (i Balcani da un lato, la riva sud del
Mediterraneo dall'altro), che lo rende pi* esposto alla pressione
migratoria, sia con riferimento ai flussi cosiddetti ÇspontaneiÈ sia a
quelli forzati;
b) in secondo luogo, il tradizionale insediamento di almeno quattro
organizzazioni criminali attive non solo su scala nazionale (Cosa Nostra,
Camorra, 'Ndrangheta e Sacra Corona Unita) ha portato al costituirsi di
solide expertise e di notevoli risorse umane (investigative, giudiziarie,
scientifiche, amministrative etc.) in materia di lotta alla criminalit, che
possono rappresentare un contributo prezioso per l'intero continente
europeo;
c) infine, anche per quanto riguarda la lotta alla corruzione e al
riciclaggio, dispone di esperienze e know-how tali da consentire all'Italia
di svolgere, pi* attivamente di quanto abbia fatto sinora, un ruolo
trainante nella messa a punto di una strategia europea di prevenzione e
contrasto;
invita il Governo
a svolgere un ruolo da protagonista nella progressiva ÇcomunitarizzzazioneÈ
delle norme in materia di immigrazione e
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di asilo, assicurando a livello nazionale regole organiche e coerenti per
l'esame delle domande d'asilo e una politica pi* rigorosa nella lotta
all'immigrazione clandestina, anche per accrescere la credibilit e la
considerazione dell'Italia tra i partner, e sostenere cos" con pi* forza la
ripartizione degli oneri e delle presenze (burden sharing) in Europa;
ad intensificare la cooperazione a livello europeo ed internazionale per
adeguare e migliorare gli strumenti e le risorse finalizzate all'azione di
contrasto della criminalit organizzata che combina la tratta degli esseri
umani con il commercio di armi e sostanze stupefacenti e con il riciclaggio
del danaro sporco;
a perseguire, in particolare, politiche di prevenzione, di rigoroso
controllo delle frontiere, di altrettanto rigorosa politica di
allontanamento degli irregolari: a tal fine, * opportuno promuovere una
politica europea degli accordi di riammissione con i paesi di transito e di
provenienza dei clandestini;
ad assicurare le iniziative necessarie affinch* le Istituzioni comunitarie
organizzino una puntuale azione di monitoraggio dei flussi migratori nelle
loro molteplici implicazioni nonch* il controllo delle frontiere esterne,
anche sulla base dell'esperienza maturata in ambito Schengen, il tutto da
svilupparsi secondo principi di autonomia e di indipendenza;
a promuovere, anche al fine di rendere pi* efficace l'azione di Europol, un
processo di convergenza delle normative penali nazionali per quelle
fattispecie criminose di rilevanza sovranazionale (come gi prevede, in
parte, il progetto denominato ÇCorpus JurisÈ) che vengano individuate come
minacce alla sicurezza dell'intera popolazione dell'Unione (p.e. traffico
internazionale di persone, di stupefacenti, di materiale fissile, corruzione
internazionale e riciclaggio, etc.).
ad adoperarsi affinch* le istituzioni comunitarie siano investite di sempre
maggiori competenze non solo in materia d'immigrazione ed asilo, come
prevede - seppur tra mille cautele - il nuovo Trattato, ma anche di
cooperazione di polizia e giudiziaria penale in linea con la proposta di
consolidation (in altre parole ÇcomunitarizzazioneÈ dell'intero Terzo
pilastro) gi avanzata dalla Commisione per le libert pubbliche del
Parlamento europeo;
a battersi, nella redistribuzione a livello europeo degli oneri economici e
delle presenze, anche per una politica europea di protezione temporanea in
caso di esodi straordinari di massa;
a promuovere la definizione di una rigorosa e chiara disciplina sulla
protezione temporanea che si avvalga anche di eventuali accordi bilaterali
di riammissione tra l'Unione europea e i Paesi colpiti da catastrofi
naturali, eventi bellici o crisi interne di assoluta gravit.