A.S.G.I.

Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione

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Trieste, 30 gennaio, 1999

OGGETTO: Comunicato stampa

 

LA CORTE COSTITUZIONALE RICONOSCE IL DIRITTO DEI CITTADINI EXTRACOMUNITARI INVALIDI CIVILI ALL’ISCRIZIONE ALLE LISTE DEL COLLOCAMENTO OBBLIGATORIO.

Con sentenza n. 454 dd. 30 dicembre scorso, pubblicata sulla G.U. dd. 13.1.1999, la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto dei cittadini extracomunitari invalidi civili (ad es. sordomuti, cechi, o perché già affetti da tubercolosi o in conseguenza di infortunio sul lavoro) di iscriversi alle liste del collocamento obbligatorio disciplinate dalla legge n. 482/1968, in condizioni di parità con i cittadini italiani. Come è noto, tale legge prevede forme di assunzioni speciali per determinate categorie svantaggiate di lavoratori, comunemente chiamate "categorie protette", di cui fanno parte, oltre agli invalidi, anche i portatori di handicap fisico e mentale, i profughi di cittadinanza italiana, i familiari delle vittime del terrorismo. In pratica, ogni azienda privata con più di 50 dipendenti, nonché le amministrazioni dello Stato con più di 35 dipendenti, sono tenute ad assumere lavoratori appartenenti alle soprarichiamate categorie nella misura del 15% del personale di servizio.

Finora, i lavoratori extracomunitari portatori di invalidità civile o per infortunio sul lavoro, ciechi, sordomuti o già affetti da tubercolosi erano esclusi da detta misura di agevolazione all’ingresso nel mercato del lavoro in base ad una circolare emanata dall’allora Ministero del Lavoro Mastella nel luglio del 1994 e poi tacitamente confermata dai suoi successori, secondo cui la normativa doveva essere riservata ai cittadini italiani, mancando nella legislazione sull’immigrazione una norma esplicita che la estendesse anche agli stranieri extracomunitari.

Contro tale decisione, gli avvocati aderenti all’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) avevano proposto diversi ricorsi dinanzi ai Pretori del Lavoro in tutta Italia. Uno di essi, quello di Trieste, con ordinanza emessa il 7 ottobre 1997, promosse il giudizio di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte, la quale ora si è pronunciata risolvendo definitivamente la questione.

La Corte infatti ha innanzitutto rilevato che nemmeno la recente normativa sull’immigrazione, varata dal governo Prodi, si era esplicitamente espressa a favore dell’estensione ai cittadini extracomunitari invalidi delle norme sul collocamento obbligatorio, per cui la situazione di status quo continuava a sussistere, con il Ministero del Lavoro fermo sulle sue posizioni di rifiuto. La Corte tuttavia, ha ritenuto illegittima la posizione del Ministero del Lavoro, rilevandone il contrasto con il principio di eguaglianza di diritti e parità di trattamento dei lavoratori extracomunitari regolarmente soggiornanti rispetto ai cittadini, stabilito già con l’adesione e la ratifica dell’Italia alla Convenzione n.143 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, avvenuta nel 1981; principi poi solennemente sanciti anche nella prima normativa italiana sull’immigrazione , risalente al 1986 e in quelle successive, fino alla recente legge Prodi del marzo scorso, che è andata ancora più in là, stabilendo per i lavoratori extracomunitari la garanzia del godimento dei diritti in materia civile in condizioni di piena uguaglianza con i lavoratori italiani.

L’ASGI esprime dunque soddisfazione per questa sentenza della Corte Costituzionale che segna un passo in avanti nel processo di conquista di diritti di cittadinanza dei cittadini extracomunitari e per la loro piena integrazione nella società italiana come soggetti portatori di diritti e doveri.

P. l’ASGI

Dott. Walter Citti

Il segretario organizzativo