A tutti coloro che si stanno occupando della regolarizzazione

 

In questi tre mesi di regolarizzazione sono emersi una serie di casi in varie città in cui le autorità preposte (le Questure e le Direzioni Provinciale del Lavoro) hanno assunto comportamenti illegittimi.

Che fare? Da una parte la protesta pare insufficiente, dall’altra parte il ricorso alla magistratura risulta spesso difficile da mettere in atto (per la lentezza delle procedure, la formalità dell’azione, la necessità di prove,...).

Circa un mese e mezzo fa, discutendo con Lorenzo Trucco per cercare una soluzione, lui lanciò l’idea: "Perché non utilizzare al difensore civico?". Mi sono rivolta dunque a Teresa Lapis, difensore civico della Provincia di Venezia e membro dell’ASGI, persona estremamente competente in materia, che mi ha dato tutte le indicazioni necessarie. Quindi ho preso contatto con il difensore civico della Regione Piemonte, che si è dimostrato disponibile.

La questione è stata poi assunta come iniziativa dalla "Rete d’urgenza contro il razzismo", coordinamento di associazioni torinesi di cui fanno parte anche la Rete Antirazzista e l’ASGI, che ha inviato a tutti i soggetti che si stanno occupando di regolarizzazione (Servizio Migranti Caritas, Ufficio Immigrati CGIL, Ufficio Stranieri del Comune, ecc.) una lettera analoga a questa per informare della possibilità di attivare il difensore civico.

Dato che ritengo che questo strumento possa risultare utile a tutti coloro che si trovano nella situazione di assistere impotenti ad abusi da parte di Questure e Direzioni Provinciale del Lavoro, vorrei diffondere il più possibile le informazioni raccolte su chi è, cosa fa, come funziona il difensore civico.

Il difensore civico è una figura istituzionale che ha il compito di garantire l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione.

Il difensore civico regionale, eletto dal Consiglio Regionale, è competente ad agire anche nei confronti delle amministrazioni periferiche dello Stato, tranne quelle competenti in materia di difesa, di pubblica sicurezza, di giustizia. Dunque il Difensore Civico è certamente competente rispetto alla Direzione Provinciale del Lavoro, mentre è da chiarire se sia anche competente rispetto alla Questura (in quanto la regolarizzazione non dovrebbe rientrare nella materia della pubblica sicurezza): Teresa Lapis ha avuto un incontro su questo tema con il Questore di Venezia, che ha pienamente accettato il "controllo" del difensore civico.

Nella Regione Piemonte l’azione del difensore civico si svolge nel seguente modo: la persona interessata può rivolgere il reclamo al difensore civico gratuitamente e senza formalità particolari, indicando i propri dati e l’accaduto..

Il difensore civico chiede al funzionario responsabile di procedere congiuntamente all’esame della pratica entro 15 giorni e stabilisce un termine massimo per la risoluzione della pratica stessa. Può richiedere documenti e sentire funzionari. Non gli si può opporre nessun diniego o segreto d’ufficio. Il funzionario che ritarda o impedisce l’azione del difensore civico è soggetto a sanzioni.

Risulta evidente l’agilità di questo tipo di azione, che la rende particolarmente adatta ad essere utilizzata nell’ambito delle procedure di regolarizzazione.

Tuttavia allo stato attuale non abbiamo ancora "sperimentato" in pratica il funzionamento del reclamo al difensore civico, sia perché spesso è difficile ricontattare le persone che hanno subito abusi sia perché quando è possibile agire per vie informali (come una telefonata alla Questura) si tende a provare queste vie in prima battuta, riservando il reclamo ad un secondo momento.

Chiunque desideri informazioni ulteriori può consultare:

- il sito della Provincia di Venezia, in cui vi è una sezione dedicata al difensore civico provinciale:

http://www.provincia.venezia.it (cliccare su "La Provincia di Venezia in Rete" e poi su "Settori e servizi")

- il sito della Regione Piemonte, in cui vi è una sezione dedicata al difensore civico regionale:

http://www.regione.piemonte.it

- il sito della propria Regione, per vedere se c’è una sezione dedicata al difensore civico

Oppure può inviare un messaggio a Teresa Lapis, il cui e-mail è:

difensore.civico@provincia.venezia.it

Spero che l’utilizzo di questo strumento possa aiutare a risolvere singoli casi, ma anche (anzi forse soprattutto) a fare capire a Questure e Direzioni Provinciali del Lavoro che non possono permettersi di trattare gli immigrati irregolari come persone prive di ogni diritto.

Buon lavoro a tutti,

Elena Rozzi

(Rete Antirazzista di Torino)