COMUNICATO STAMPA

Roma, 21 luglio 1999

PRIMA: VITTIME DI UN GENOCIDIO

ORA: CLANDESTINI

 

 

 

Il Consorzio Italiano di Solidarietà esprime la più viva preoccupazione e profondo disaccordo per il testo diramato ieri dal Ministero dell’Interno, in merito alla scelta di non applicare più il DPCM del 12 maggio 1999 sulla protezione umanitaria per le popolazioni provenienti "dalle zone di guerra dell’area balcanica".

Non più profughi, dunque, coloro che continuano ad arrivare in Italia dal Kosovo e dal Montenegro, in maggioranza Rom, ma immigrati clandestini cui applicare piuttosto le severe norme sull’espulsione previste dalla L.40/1998.

In Kosovo — a causa delle conseguenze della guerra di questi mesi — permangono condizioni di grave rischio personale e collettivo per intere minoranze. Tra tutti i Rom. Il Governo decide per via burocratica di non considerarli più vittime di una nuova pulizia etnica. Dopo aver impiegato quasi due mesi, dopo l’inizio della guerra, per emanare un decreto di protezione dei profughi kosovari, ora — senza aspettare una stabilizzazione pacifica della regione — ne sancisce sbrigativamente il suo superamento.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati segue con preoccupazione le vicende dei Rom kosovari e montenegrini, sospettati dall’Uck di avere collaborato con le forze paramilitari serbe e quindi sottoposti a persecuzioni, discrimazioni e costretti ad abbandonare le loro abitazioni, essendo comunque soggetti indesiderati sia in Serbia che altrove.

Il loro esodo segna drammaticamente la terza fase di quest’ultimo conflitto balcanico. Un conflitto che di certo non può dirsi concluso con la fine dei bombardamenti NATO e che ora è caratterizato da una nuova pulizia etnica, che ha per oggetto vittime di un’altra comunità.

L’ICS chiede al Parlamento di intervenire per bloccare la revocadel DPCM, che deve continuare ad essere in vigore, come inizialmente previsto, almeno fino al 31 dicembre di quest’anno, quando sarà possibile valutare le effettive condizioni di sicurezza di tutte le componenti etniche in Kosovo. L’ICS auspica che il Governo italiano rispetti anche al momento dell’accoglienza di nuovi profughi i criteri di riconoscimento delle "esigenze di protezione" e di "rispetto della sicurezza", previsti dal DPCM 12 maggio 1999.

ICS — Consorzio Italiano di Solidarietà

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