Cari amici,

vi mando il testo della proposta di decreto e quello della lettera di accompagnamento con le modifiche (evidenziate in grassetto) apportate nel fine-settimana rispetto alle ultime versioni in circolazione.

Alcune di queste modifiche hanno carattere puramente formale, e non richiedono commenti (notate comunque che, nella proposta di decreto, ho cambiato l'ordine di alcuni articoli, e ne ho inserito uno apposito per gli stranieri in attesa di emigrazione).

Altre modifiche hanno invece carattere sostanziale. Le riassumo di seguito:

1) Nella proposta di decreto

a) ho sostituito l'espressione "rifugiati e sfollati interni" con l'espressione "persone";

b) ho sotituito l'espressione "rimpatrio nei territori..." con l'espressione "rientro nei territori...", prendendo cosi' in considerazione anche i casi di persone che abbiano la dimora abituale nei territori interessati dal conflitto;

c) ho soppresso il riferimento all'ACNUR in relazione ai minori non accompagnati;

d) ho modificato la rubrica dell'articolo relativo alla sponsorizzazione in modo da rendere esplicita la possibilita' di sponsorizzazione ad opera di privati cittadini;

e) ho semplificato la formulazione delle disposizioni relative al rilascio di permessi di soggiorno a persone gia' presenti in Italia;

f) ho introdotto una possibilita' di regolarizzazione per quanti entrino in Italia anche dopo l'emanazione del decreto, risultando pero' in possesso dei requisiti che, ai sensi dello stesso decreto, ne avrebbero consentito l'ammissione in Italia;

g) ho esteso la fruibilita' delle misure assistenziali a coloro che, entrati in Italia con la copertura di un garante, ottengano il rinnovo del permesso di soggiorno a causa dell'impossibilita' di rientro sicuro nei territori di provenienza.

 

2) Nella lettera - che sarebbe opportuno indirizzare direttamente al Presidente del Consiglio -

a) ho ripristinato il riferimento ai disertori e ai renitenti alla leva;

b) ho reso ancora piu' esplicito il fatto come la proposta avanzata abbia carattere di proposta minimale e come resti, quindi, ferma l'opinione dei firmatari che, al fine di dare risposta adeguata alle esigenze di giustizia poste dal conflitto nei Balcani, sarebbe necessario un provvedimento di protezione generalizzata;

c) ho inserito un riferimento a quanti, entrati in Italia successivamente all'emanazione del decreto, risultino comunque in possesso dei requisiti previsti dallo stesso decreto per l'ammissione in Italia.

 

Con riferimento alla questione, giustamente sollevata da piu' parti nei giorni scorsi, relativa all'opportunita' di tenere in maggior considerazione coloro che, comunque, arriveranno in Italia con gli scafisti, credo che valga la pena di osservare quanto segue:

1) Un provvedimento che si applichi a qualsiasi profugo dai territori coinvolti nel conflitto dovrebbe in ogni caso porre l'onere della dimostrazione relativa alla provenienza a carico della persona che chieda protezione. In caso contrario, qualunque albanese potrebbe affermare di provenire dal Kosovo e di aver subito la distruzione dei documenti di identita' e di viaggio. E' possibile naturalmente prevedere che la protezione sia accordata a chi sia in possesso di documenti di identita' attestanti inequivocabilmente la provenienza dalle aree di crisi o di documentazione sostitutiva rilasciata dagli organismi umanitari autorizzati. Non vedo invece soluzioni per chi decida di arrivare comunque in Italia privo di entrambi tipi di documentazione.

2) La modifica (punto f, sopra) appena apportata al testo della proposta potrebbe costituire, se accolta, una decente soluzione di compromesso tra l'esigenza di non chiudere le porte in faccia a chi arrivera' per vie "illegali" (fermo restando che le vie attraverso le quali arriva chi chiede protezione non sono mai illegali) e quella, purtroppo non meno importante, di non provocare un immediato rifiuto da parte del Governo.

 

Suggerisco che in settimana ci si incontri nuovamente all'ACNUR per completare il lavoro ed individuare le modalita' di presentazione della proposta.

Cordiali saluti

sergio briguglio