Il Card. Ruini afferma la necessita' di porre le condizioni perche', per il futuro, non sia necessario ricorrere piu' a sanatorie. Questa affermazione e' oggi non solo condivisibile, ma anche condivisa da tutti in Italia, con l'eccezione della criminalita' organizzata. Guai pero' a interpretarla come una critica alla decisione del Governo di consentire la regolarizzazione degli immigrati irregolari gia' presenti in Italia, giacche' una simile critica contraddirebbe la posizione ribadita piu' volte dagli organismi competenti della CEI. Quella decisione va invece incoraggiata, perche' ne consegua una completa emersione del bacino di irregolarita'. Quanto alla necessita' di apportare modifiche e integrazioni alla legge sull'immigrazione, fermo restando che ogni legge potrebbe essere integrata e migliorata, non risulta chiaro - almeno a me - in quale settore tali modifiche dovrebbero intervenire: la parte relativa al contrasto dell'immigrazione clandestina e' gia' estremamente severa, come rilevato anche dagli organismi competenti della CEI in numerose occasioni; quella sulla programmazione dei flussi offre, prevedendo la possibilita' di ingresso per ricerca di lavoro, tutti gli strumenti necessari perche' tale programmazione sia flessibile ed efficace. Caduto ogni ostacolo all'emanazione del regolamento di attuazione (le Camere hanno dato parere positivo), il miglior modo per porre le basi perche' per il futuro non si debba ricorrere a sanatorie ulteriori consiste ora nell'adoperare con rapidita' quegli strumenti.

Sergio Briguglio