Associazione Multietnica di Intercultura e Servizi per Immigrate e Immigrati

Vi rendiamo noto, certi che non vi sfuggirà la valenza generale, che il 27/1 c.a. la Prefettura di Bari ha chiesto al Ministero dell’Interno "se associazioni di volontariato possano fornire assistenza e informazione sulle procedure amministrative e sulla tutela giurisdizionale dei richiedenti il riconoscimento lo status di Rifugiato, all’interno di un centro di permanenza temporanea, e se tali attività possano avere come destinatari anche respingendi ed espellendi".

Tale quesito segue l’istanza che noi dell’associazione Saro-Wiwa , il 21/11/98 assieme ad Anolf Cisl, Azad, Cassandra, Fcepl Srm, e Sci, abbiamo presentato per offrire nel centro di permanenza temporanea dell’Aereoporto Militare di Bari-Palese, i suddetti servizi degli alla generalità degli ospiti, potendosi trovare Rifugiati, o comunque persone che se allontanate dal territorio dello Stato sarebbero a rischio di persecuzione anche tra coloro che sono colpiti da un provvedimento di respingimento o di espulsione.

La Prefettura addotta la natura di centro di permanenza temporanea della struttura ha sollevato un quesito illegittimo per gli stranieri trattenuti in attesa dell’esecuzione del respingimento o dell’ espulsione: la legge (l’art.14 co.2 del T.U. sull’imm.) ne tutela la libertà di comunicazione, e se così non fosse la norma sarebbe incostituzionale per l’isolamento, senza pari nell’ordinamento che determinerebbe, calpestando diritti inviolabili, come quello alla difesa.

Il quesito è illegittimo, a maggior ragione, per i richiedenti asilo, in virtù del diritto garantito dall’art.10 della Cost. e dalle convenzioni internazionali.

E’ così solo a Bari, magari a causa della gestione militare del centro?

Contattateci, per uno scambio di informazioni ed idee, e magari per mettere in campo assieme una forte iniziativa volta a ripristinare la legalità.

p. Saro-Wiwa

Giuseppe Garofalo

Fate riferimento anche al tel. / fax 080 5537677.