il manifesto
02 Novembre 1999
 

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SBARCHI CLANDESTINI INTERVISTA SERGIO BRIGUGLIO

"Portare a 100 mila gli ingressi legali"

I rischi di tragedie si ridurrebbero drasticamente

- MASSIMO GIANNETTI - ROMA

U profugo kurdo gettato nel mare di Otranto da uno scafista domenica scorsa. Una ventina di immigrati tra albanesi e moldavi naufragati ieri nello stesso tratto di Adriatico: cinque morti e forse dieci dispersi. E' l'ultima di una lunga serie di tragedie di immigrati costretti ad affidarsi a trafficanti spesso senza scrupoli. Ne parliamo con Sergio Briguglio, esperto di politiche dell'immigrazione della Caritas di Roma.

Briguglio, c'è un modo per evitare altre tragedie?

Sicuramente si possono creare le condizioni per ridurle drasticamente

E come?

Avviando politiche effettive di immigrazione, in particolare rispetto agli ingressi così come previsto dalla stessa legge 40. Mi risulta, ma avremo modo di verificarlo presto, che i ministeri competenti stiano lavorando per avviare politiche di questo genere per il 2000.

A che tipo di politiche si riferisce

Il mio auspicio è che venga finalmente dato spazio agli ingressi per ricerca di lavoro, attraverso l'istituzione di liste di prenotazione nei nostri consolati.

Attualmente invece come si entra legalmente in Italia?

Fino a oggi per l'ingresso legale in Italia è stato utilizzato solo lo strumento della chiamata nominativa da parte di un datore di lavoro. Uno strumento che non funziona perché i datori di lavoro difficilmente hanno conoscenza diretta del lavoratore da chiamare.

Quindi non ci sono molte alternative all'ingresso clandestino?

Di fatto gli immigrati arrivano clandestinamente, o si trattengono irregolamente in Italia dopo un ingresso legale e trovato lavoro sul posto, avendo però la possibilità di tornare alla legalità solo in occasione di sanatorie.

Quanti immigrati potrebbero entrare legalmente in Italia?

C'è da augurarsi che vengano ammesse quote rilevanti, almeno centomila persone per anno, di lavoratori che possano cercare direttamente e legalmente sul posto un'occupazione, anche senza che un datore di lavoro li chiami preventivamente.

Qual è la quota di ingresso legale stabilità quest'anno dal governo?

La stessa dell'anno scorso, cioé 58 mila ingressi ma tutti per chiamata nominativa.

E come è stata stabilita questa quota?

Con criteri abbastanza casuali. Spiegarli sarebbe complicato. A mio avviso invece il numero di ingressi deve essere stabilita da una stima, sia pure imprecisa, delle capacità di assorbimento del mercato del lavoro. Nel farlo il governo dovrebbe tener presente le sanatorie effettuate. Esse hanno dimostrato che in Italia di fatto si inseriscono nel lavoro almeno centomila stranieri. E' importante che non si ritenga inserimento nel mercato del lavoro solo quando si tratti di un inserimento stabile con contratti di lavoro a tempo indeterminato. Infatti, molti immigrati si inseriscono utilmente nel mercato del lavoro in attività saltuarie o di piccoli servizi, per esempio imbianchini, giardinieri e così via, che lavorano oggi a vantaggio di un committente, domani di un altro. Anche questo è un inserimento utile.

Anche gli imprenditori italiani hanno più volte segnalato la necessità di una maggiore manodopera straniera

C'è una convergenza degli interessi degli immigrati e dei datori di lavoro per un incremento degli ingressi legali nel mercato del lavoro. L'ingresso legale è di interesse anche per il lavoratore italiano che altrimenti subisce una sorta di concorrenza sleale da parte del lavoratore immigrato irregolare.

Immigrati e profughi. Il flusso di questi ultimi dalle zone di guerra sembra che si sia allentato.

Non mi risulta. Entrambi i fenomeni sono presenti. Ma mentre per l'immigrazione classica abbiamo già uno strumento adeguato, la legge 40, che ha solo bisogno di essere utilizzato in pieno, per i profughi è in corso l'esame da parte del parlamento del disegno di legge sull'asilo che, se approvato con opportune modifiche, potrebbe costituire anch'esso uno strumento adeguato per affrontare anche il problema di profughi e rifugiati.

Modifiche di che tipo

Le modifiche principali riguardano la previsione di un effetto sospensivo dell'eventuale ricorso contro l'esito negativo del pre-esame della domanda di asilo.


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