23 agosto 2000

L’UNHCR sospende le attività nei campi di Timor Ovest

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha oggi sospeso le operazioni umanitarie in favore dei rifugiati est timoresi che si trovano nella provincia indonesiana di Timor Ovest, a seguito della più grave aggressione finora verificatasi ai danni del personale dell’Organizzazione, nella quale tre operatori umanitari sono rimasti gravemente feriti.

Soren Jessen-Petersen, assistente dell’Alto Commissario, ha duramente condannato l’aggressione dell’UNHCR messa in atto dalle milizie filo-indonesiane ai danni degli operatori, mentre questi ultimi erano impegnati nella distribuzione di teli di plastica ai rifugiati, nel campo di Naen, presso la città di Kefamenanu distante 130 chilometri dal capoluogo provinciale Kupang.

"È disdicevole che le milizie possano agire impunemente prendendosi gioco delle disposizioni delle autorità di Giakarta finalizzate a garantire la sicurezza degli operatori e dei rifugiati", ha dichiarato Jessen-Petersen.

I tre operatori sono stati picchiati da miliziani armati di machete, bastoni e pietre. A uno di loro è stato immerso il capo in una risaia finché non ha perso i sensi. I tre hanno riportato numerose ferite sul capo e sul corpo.

Nonostante le richieste di aiuto, gli ufficiali dell’esercito indonesiano presenti nell’area non hanno potuto intervenire subito. Questo episodio è il più grave degli oltre cento casi di violenze e intimidazioni ai danni di operatori umanitari e rifugiati.

Un funzionario dell’UNHCR si sta dirigendo a Kupang per condurre, in collaborazione con le autorità indonesiane, un’indagine sull’incidente. Nel frattempo le attività di assistenza umanitaria dell’UNHCR rimarranno sospese.

Il mese scorso, un’impennata di incidenti ha costretto l’UNHCR ad annullare un progetto di registrazione dei circa 125mila rifugiati est timoresi che si trovano nella parte occidentale dell’isola e ha determinato la chiusura di un ufficio situato lungo la frontiera. Dallo scorso 8 ottobre, quasi 170mila rifugiati hanno fatto ritorno a Timor Est, ma nelle ultime settimane il programma è stato praticamente interrotto.

Agli inizi del mese di luglio, l’UNHCR aveva annunciato alle autorità indonesiane che sarebbe stato costretto a rivedere le proprie attività a Timor Ovest, se le milizie non fossero state separate dai veri rifugiati, se la legge e l’ordine all’interno dei campi non fossero stati garantiti e se lo status degli est timoresi impiegati dal governo indonesiano non fosse stato chiarito.