COMUNICATO STAMPA DELL’ARCI TOSCANA

Firenze, 24 agosto 2000

Protezione temporanea per i somali

Una notizia vecchia "urlata" e "travisata" dal Corriere della Sera porta all’attenzione della stampa e della politica italiana la questione del riconoscimento della protezione umanitaria per i cittadini somali.

Da due mesi oramai la comunità somala ha organizzato una protesta nel centro di Firenze, a piazza S.Giovanni, senza ottenere alcuna risposta dal governo nazionale. Lo sciopero della fame e il presidio pacifico contro la scelta dell’Italia di chiudere, nel febbraio del 1999, la protezione umanitaria per i somali, non ha fino ad oggi portato ad alcun risultato.

Il nostro paese è l’unico che non riconosce in Europa la condizione di instabilità in Somalia e, con una scelta contraddittoria, non riconosce allo stesso tempo la validità dei passaporti.

Il Ministro Dini è arrivato ad ipotizzare (confermando una scelta già attuata dal Ministero degli Affari esteri) che per ottenere un visto per ricongiungimento familiare sia necessario dimostrare il legame di parentela attraverso un esame del DNA a carico degli interessati.

Una scelta ingiustificabile che indica quale sia l’idea del nostro governo sui cittadini stranieri.

Confermiamo oggi con forza la solidarietà dell’ARCI per i cittadini somali e facciamo appello ai parlamentari e al governo affinché sia ripristinata urgentemente la condizione di protezione umanitaria per i somali, riconoscendo loro il diritto alla libera circolazione e all’unione familiare.