BOZZE NON CORRETTE

Stenografico Aula in corso di seduta

Seduta n. 830 del 20/12/2000

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Sull'ordine dei lavori (ore 11,05)

PAOLO ARMAROLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO ARMAROLI. Ieri, signor Presidente, contro le falsità del ministro Livia Turco, che in due interviste - la prima sul Secolo XIX e la seconda sul Corriere della Sera - ha dichiarato che la Casa delle libertà avrebbe presentato un testo alternativo sull'immigrazione, che prevede - contro verità - che i ricongiungimenti familiari degli extracomunitari non possano avvenire prima di otto anni dalla loro permanenza sul territorio nazionale, io ho esperito due vie: la prima è un'interrogazione al ministro Livia Turco perché si scusi con Alleanza nazionale e con l'intera Casa delle libertà; la seconda via è che mi sono appellato alla Presidenza della Camera perché certifichi la verità, ristabilisca la verità dei fatti.


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Ritengo, signor Presidente, che l'una via non escluda l'altra, per il fatto che il ministro Turco si deve semplicemente scusare ed ella, signor Presidente, che è lo speaker, quindi la voce della Camera, ha un potestà certificatoria indubbia. Ella, signor Presidente, proclama il risultato delle votazioni, ed invia al Presidente dell'altro ramo del Parlamento e al signor Presidente della Repubblica i messaggi di trasmissione delle leggi, per cui non vi è dubbio che abbia una potestà certificatoria.
In questa sua veste, signor Presidente, sarebbe molto gradito da Alleanza nazionale, ma presumo dall'intera Casa delle libertà, che ella certifichi, semplicemente, che sia nell'originaria proposta del presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini, sia nel testo alternativo della Casa delle libertà, non vi è norma alcuna al riguardo sui ricongiungimenti familiari. Probabilmente, il ministro Turco ha equivocato alludendo alla carta di soggiorno, per la quale, effettivamente, il testo alternativo prevede otto anni.
Signor Presidente, se per caso ella non si sentisse di certificare il vero, esiste pur sempre un ufficio stampa della Camera, che può emettere un comunicato nel senso da noi desiderato.
Grazie, signor Presidente, anche perché, a distanza di due giorni dalle mie rettifiche, il ministro Turco non ha detto né «ah», né «bah», e questo è veramente scandaloso.

GIACOMO STUCCHI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, quando ieri ho letto le dichiarazioni del ministro Turco, in effetti sono rimasto un po' perplesso, probabilmente perché il ministro ha seguito con disinteresse o forse con superficialità il dibattito parlamentare.

PRESIDENTE. Onorevole Dozzo, lasci parlare l'onorevole Stucchi!

GIACOMO STUCCHI. Soprattutto ritengo che non abbia letto attentamente le proposte formulate nel testo alternativo della Casa delle libertà.


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Credo che questa superficialità e questo disinteresse siano un aspetto negativo nell'attività di ministro, e non vorrei che queste affermazioni siano il frutto di una campagna elettorale, gestita a livello governativo, di denigrazione delle forze attualmente di opposizione per cercare di utilizzare qualsiasi metodo pur di raccattare qualche voto.


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Credo che un Governo responsabile debba evitare di raccontare cose non vere: mi associo pertanto alla richiesta formulata dall'onorevole Armaroli affinché lei possa quanto meno disporre che venga resa pubblica la verità, vale a dire il vero contenuto delle proposte della Casa delle libertà, mistificate da queste affermazioni rilasciate dal ministro Turco.

PRESIDENTE. Avverto che su tale questione darò la parola ad un deputato per gruppo.

ALBERTO DI LUCA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALBERTO DI LUCA. Signor Presidente, non posso pensare che un ministro sia in malafede e che faccia tale tipo di dichiarazioni scientemente: ritengo semplicemente che ciò sia stato dovuto al fatto che il ministro non ha seguito assolutamente l'esame del provvedimento in quest'aula, anche se la legge che si intende modificare porta il suo nome.
Signor Presidente, la pregherei di richiedere la presenza del ministro Turco in quest'aula oggi quando proseguiremo nell'esame del provvedimento in materia di immigrazione: in questo modo il ministro potrà capire in che senso il Parlamento intende modificare la sua legge (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Armaroli, il Presidente della Camera ha potestà certificatoria in relazione agli atti che si svolgono sotto la sua Presidenza. Inoltre, non è un soggetto che attesta il contenuto delle proposte di legge presentate dai singoli deputati. Pertanto, è evidente che non posso certificare nulla.
In ordine alla questione politica posta sia da lei sia da altri colleghi, la segnalerò al ministro Turco. Peraltro, credo che la stessa posizione assunta dal ministro Turco sia stata assunta anche da un altro collega, se non ricordo male.


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PAOLO ARMAROLI. È stata smentita subito dopo!

PRESIDENTE. Ma non dallo stesso collega: la smentita è venuta da un altro collega. Comunque, qualcuno è stato indotto in equivoco: non solo il ministro Turco, ma anche un altro collega.
Segnalerò comunque la questione al ministro Turco.

CESARE RIZZI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CESARE RIZZI. Signor Presidente, oggi su tutti i giornali - ma alla notizia hanno dato ampio spazio anche i telegiornali - è stata pubblicata la notizia in base alla quale, in pieno esame della legge finanziaria, i deputati si sono regalati 10 miliardi l'anno.

PRESIDENTE. Sarebbe una buona notizia, ma purtroppo non è così!

CESARE RIZZI. Credo sarebbe bene smentirla.

PRESIDENTE. Ne abbiamo parlato questa mattina nel corso della riunione dell'Ufficio di Presidenza: sarà inviata la smentita ai quotidiani che hanno pubblicato questa falsa notizia. Si tratta di notizie che fanno parte della propaganda.

MANLIO CONTENTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, non vorrei tornare sull'argomento, ma vorrei porle una questione spero elegante.
Lei ritiene che, in ordine alle affermazioni pubblicate dalla stampa e attribuite a colleghi parlamentari che sostengono la proposta di legge in materia di immigrazione, sia possibile per i sottoscrittori della stessa chiedere la nomina di un giurì d'onore nei confronti del ministro Turco, visto che tali questioni sono ormai divenute parte della discussione politica all'interno della Commissione e visto che chi come me sostiene quella proposta non ha assolutamente mai voluto limitare la


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possibilità dei ricongiungimenti familiari e che quindi le affermazioni del ministro Livia Turco sono, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il gruppo di Alleanza nazionale, altamente offensive, oltre che non rispondenti al vero? Le pongo questa domanda al fine di poter richiedere, tramite il gruppo di Alleanza nazionale, di utilizzare gli strumenti che il regolamento della Camera mette a disposizione dei deputati in questi casi.

PRESIDENTE. Onorevole Contento, mi verrebbe da dire: «si rivolga ad un legale». Il Presidente della Camera ha funzioni limitate in ordine a tale questione. Se qualcuno vuole chiedere la nomina di un giurì d'onore, lo faccia pure: si valuterà in seguito se tale richiesta potrà essere considerata ammissibile o meno.
In secondo luogo, se il Governo o i deputati dovessero chiedere la nomina di un giurì d'onore per le accuse reciproche, credo che chiuderemmo la Camera e faremmo giurì d'onore...

PAOLO ARMAROLI. Si tratta di un falso!

PRESIDENTE. Non interrompa, onorevole Armaroli. I falsi sono reciproci.

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