Resoconto della riunione NGO, CRI, IOM e ACNUR

del 21 febbraio 2000

 

Come da agenda la prima parte della riunione è stata dedicata all’analisi della situazione attuale e alla presentazione degli "obiettivi" dell’ACNUR per quest’anno.

Protezione

1. L’attuale quadro normativo è palesemente insufficiente a garantire i diritti fondamentali dei richiedenti asilo, presentando manifesta inadeguatezza sia a livello procedurale (l’accesso alla procedura continua a destare preoccupazione, i tempi della decisione sullo status sono lunghi e indefiniti, di regola oramai superano l’anno, ecc.) sia a livello assistenziale (mancano le strutture di prima accoglienza, ecc.).

L’obiettivo è quindi di vedere approvato il ddl al più presto (con gli emendamenti sostanziali) per superare le difficoltà’ sopra enunciate. Più a breve termine, però, sarebbe necessario individuare misure ponte che permettano di trovare soluzioni per il periodo intermedio.

2. Un importante passo in avanti nel campo dell’eleggibilità è sicuramente rappresentato dal fatto che la Cassazione ha stabilito che i ricorsi avverso i provvedimenti in materia di richiedenti asilo e rifugiati coinvolgono diritti soggettivi e che perciò stesso devono essere devoluti alla giurisdizione del Giudice Ordinario.

E’ necessario vedere se e come si può intervenire per far sì che i ricorsi siano decisi in tempi brevi. E’ stato anche suggerito di prendere contatto con il CSM per organizzare corsi di formazione per magistrati e per vedere le possibilità di accorciare i tempi delle decisioni. In questo contesto anche il problema del gratuito patrocinio per i ricorsi contro le decisioni della Commissione Centrale è stato menzionato come questione da affrontare.

3. Una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata ad una più approfondita analisi dei cd. flussi misti, per due motivi: a). comprendere meglio la struttura dei movimenti visto che richiedenti asilo ed immigrati vengono spesso dagli stessi paesi con gli stessi mezzi; b) per poter individuare chi - tra i molti - è un potenziale richiedente asilo,.scoraggiando la prassi che distingue i richiedenti asilo dagli immigrati soltanto in base alla provenienza, senza analizzare invece le singole situazioni soggettive.

4. Continua ad essere estremamente difficile ottenere dalle competenti autorità dati certi circa il numero dei richiedenti asilo. L’ACNUR, in partnership con alcune ONG qui presenti, sta cercando di sviluppare dei progetti per arrivare ad una mappatura delle presenze. Questo, da un lato permetterebbe un intervento di sostegno e di assistenza più’ efficace, dall’altro faciliterebbe l’accesso ai fondi europei predisposti.

5. Anche la fine della Protezione Temporanea per i Kosovari è stata menzionata. E’ importante preparare bene un piano per i rimpatri volontari e di diffondere tra gli interessati informazioni aggiornate sulla situazione in Kossovo, sulle condizioni del rimpatrio e delle possibilità di rimanere in Italia (p.e. facendo domanda di riconoscimento dello status di rifugiato se qualificati).

La campagna di informazione richiesta da ACNUR dovrebbe partire il 1° aprile.

Dimensione europea

6. Si e’ fatta notare innanzitutto l’importanza del passaggio della materia rifugiati e asilo al "primo pilastro", diventando così una delle priorità nell’agenda dell’UE - e delle attività dell’ACNUR in Europa. Si è poi menzionata l’esperienza positiva rispetto agli interventi da parte dell’ACNUR e delle ONG, in particolare dell’ECRE, nell’ambito della preparazione della conferenza di Tampere. Lì si sono definite le linee guida essenziali, identificate le misure legislative con relative scadenze per l’UE e per gli Stati, ed è stato possibile esercitare una certa influenza positiva sulle discussioni sia al livello di Bruxelles sia ai rispettivi livelli nazionali.

L’obiettivo per l’ACNUR è quindi di intensificare - e di dare continuità - a questo tipo di interventi, tentando di influenzare la politica di Bruxelles attraverso "lobbying" in Italia e di trarre beneficio per i richiedenti asilo e i rifugiati in Italia dalle decisioni prese a Bruxelles. Una condizione fondamentale per questo tipo di attività è rafforzare innanzitutto le conoscenze e l’interesse all’interno delle NGO e degli operatori.

Public information

7. Infine, sono state illustrate le attività’ che si svolgeranno quest’anno sul versante dell’informazione. L’anno 2000 sarà caratterizzato da due importanti eventi: il 50esimo anniversario dell’ACNUR e il Giubileo. L’ACNUR propone una campagna di sensibilizzazione piu’ vasta e capillare. Le attività programmate per l’anno in corso sono le più varie e vanno dall’informazione ai concerti, dalle mostre all’allestimento di un sito internet, dal materiale didattico alle pubblicazioni e dibattiti.

DISCUSSIONE SUGLI OBIETTIVI

Dopo la presentazione degli obiettivi da parte dell’ACNUR si e’ aperto il dibattito.

Sul ddl.

8. Dalla discussione è emerso che un’approvazione del ddl a breve termine è impensabile (dati i normali tempi parlamentari). Vi sono, tuttavia, degli interventi - come quelli legati all’accoglienza - divenuti ormai improrogabili. La strada che nell’immediato si intende percorrere è quella delle cd "misure ponte". Tutti sono stati d’accordo che devono essere di carattere amministrativo e limitate solo all’accoglienza, per non costituire un freno alla discussione parlamentare sul ddl asilo.

E’ necessario inoltre spingere gli enti locali affinché si attivino e concretizzino le misure necessarie allo scopo.

Sulla procedura di eleggibilità.

9. A quanto già rilevato nell’introduzione (tempi troppo lunghi ed incerti), si è fatto notare che questo stato di incertezza incide profondamente sui richiedenti asilo, creando forte instabilità emotiva. E’ stato proposto di invitare con urgenza il governo a prendere appropriate misure (p.e. aumentare il numero dei membri della commissione centrale e snellire la procedura "Dublino") per accorciare la durata della procedura.

Flussi misti - ruolo dell’Italia nel mediterraneo

10. Nel contesto della discussione sul problema dei flussi misti, si è rilevato che l’Italia non è ancora pienamente cosciente del ruolo che potrebbe/dovrebbe avere sul Mediterraneo grazie alla sua posizione geografica. La stessa l’Europa sembra solo intravedere questa possibilità. Diversamente la società civile sembra più consapevole di questo fatto (per esempio, la delegata dell’OIM ricordava che proprio per questo motivo la sede centrale dell’organizzazione aveva deciso di potenziare la sede di Roma). La rete dell’associazionismo - religioso e non - potrebbe essere un prezioso strumento in questo contesto.

Sui rimpatri in Kosovo

11. Si è rilevato che il rimpatrio non è sempre una soluzione accettabile e non è sempre possibile. I rimpatri effettuati negli ultimi tempi lo hanno dimostrato: solo i kosovari di etnia albanese sono tornati, mentre i rom non desiderano rientrare, sono molto spaventati e non si sentono sicuri. E’ stato fatto notare che il rimpatrio dovrebbe essere accompagnato da programmi per un "vero" reinserimento che permettano un futuro nella terra di raggiungimento.

12. Qualora il rimpatrio non fosse possibile, dovrebbe essere sottolineato la possibilità di fare domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato ai sensi della Convenzione. Inoltre, a coloro che si fossero inseriti in Italia dovrebbe essere data la possibilità di convertire il permesso di soggiorno per motivi umanitari in un normale permesso di soggiorno e di lavoro.

Informazione

13. Si è rilevato che attualmente al problema della mancanza di informazione si affianca anche quello della cattiva informazione, che incide non poco sulla percezione dell’opinione pubblica dei fenomeni migratori. Per questo sarebbe necessario invitare i mezzi di comunicazione ad usare toni e vocaboli appropriati, abbandonando quelli inutilmente enfatici e drammatici. Una campagna informativa su vasta scala dovrebbe anche contribuire a creare in Italia una vera "cultura dell’accoglienza e dell’asilo", che ancora manca.

14. E’ stato anche fatto presente che la diffusione di corrette e affidabili informazioni, p.e. sulla procedura di ammissione e di eleggibilità, sui diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati è un elemento essenziale per migliorare il sistema di protezione in Italia.

15. E’ stato proposto - ed accettato - di dedicare un certo spazio delle future riunioni anche allo scambio di informazioni "spicciole" tra ACNUR e NGOs, basandosi sulle esperienze concrete fatte durante il lavoro quotidiano.

 

VARIE

16. Il problema dei minori non accompagnati - anche se solo in minima parte richiedenti asilo - è stato da più parti menzionato come un problema che merita più attenzione.

 

CONCLUSIONI

18. Nella discussione si sono quindi individuate delle problematiche rispetto alle quali si è deciso di creare altrettanti gruppi di lavoro. Tali gruppi saranno deputati all’elaborazione di soluzioni da portare alle riunioni plenarie, in modo tale che la discussione possa vertere su proposte concrete.

I gruppi di lavoro individuati sono i seguenti:

1) ddl asilo e provvedimenti ponte

2) politica europea, flussi misti e ruolo dell’Italia nel mediterraneo

3) interventi di integrazione dei rifugiati

4) campagna di informazione e di sensibilizzazione.

Il gdl sul ddl/ponte è stato considerato quello più urgente ed è stato incaricato di elaborare per la prossima riunione una proposta concreta.

Considerando l’urgenza di alcuni temi da affrontare, è stato deciso di tenere una prossima riunione al più presto, ovvero martedì, 7 marzo 2000, ore 10.00 - 13.00, concentrando la discussione sul tema ddl/misure ponte.

Alessandra Martini (stagiaire ACNUR)

29 febbraio 2000