Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26-02-2000

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Comune di Jesi

Rete Civica Aesinet

DECRETO 6 dicembre 1999

Approvazione delle linee guida per la predisposizione dei programmi regionali e delmodello uniforme previsti dal regolamento di attuazione del decreto-legge 25 luglio 1998,n. 286, relativi ai fondi 1999.

 

IL MINISTRO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE

Vista la legge 23 agosto1988, n. 400;

Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del

22 ottobre 1998, con il quale e' stato conferito all'on. Livia Turco

l'incarico di Ministro per la solidarieta' sociale;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del

10 novembre 1998, concernente la delega di funzioni al Ministro per

la solidarieta' sociale, on. Livia Turco;

Visto l'art. 45 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286,

recante "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina

dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero", d'ora in

avanti denominato testo unico, che istituisce il Fondo nazionale per

le politiche migratorie;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 5 agosto 1998,

recante "Approvazione del documento programmatico relativo alla

politica dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello

Stato, a norma dell'art. 3 della legge 6 marzo 1998, n. 40";

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.

394 "Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle

disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme

sulla condizione dello straniero, a norma dell'art. 1, comma 6, del

decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286", d'ora in avanti

denominato "regolamento";

Visto l'art. 58, comma 9 del regolamento, che prevede la

predisposizione da parte del Ministro per la solidarieta' sociale,

con proprio decreto, sentita la conferenza unificata, di un apposito

modello uniforme per la comunicazione dei dati statistici e

socio-economici e degli altri parametri necessari ai fini della

redazione dei programmi regionali e statali che devono essere

trasmessi al Dipartimento per gli affari sociali ai sensi dell'art.

59, comma 1 e dell'art. 60, comma 2 e per la presentazione della

relazione annuale ai sensi dell'art. 59, comma 5 e dell'art. 60,

comma 4, del predetto regolamento;

Visto l'art. 59, comma 2 del regolamento, che prevede l'adozione,

con proprio decreto, da parte del Ministro per la solidarieta'

sociale, d'intesa con la conferenza unificata, delle linee guida per

la predisposizione dei programmi regionali;

Visto il parere favorevole espresso dalla conferenza unificata

nella seduta del 6 maggio 1999, con atto n. 108, con il quale si

esprime parere favorevole sulle linee guida per la predisposizione

dei programmi regionali e dell'allegato modello uniforme previsti dal

regolamento di attuazione del decreto legislativo n. 286/1998, con

richiesta di alcune modifiche;

Ritenuto di dover accogliere le modifiche richieste dalla

conferenza unificata;

Decreta:

Sono approvate le linee guida per la predisposizione dei programmi

regionali e il modello uniforme previsti dal regolamento di

attuazione del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, relativi

ai fondi 1999.

I documenti suddetti, allegati al presente decreto, ne

costituiscono parte integrante.

Roma, 6 dicembre 1999

Il Ministro: Turco

Registrato alla Corte dei conti il 14 gennaio 2000

Registro n. 1 Presidenza del Consiglio dei Ministri, foglio n. 13

 

LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGRAMMI REGIONALI

Fonte normativa.

Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle

disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme

sulla condizione dello straniero).

Decreto del Presidente della Repubblica 5 agosto 1998

(Approvazione del documento programmatico relativo alla politica

dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, a

norma dell'art. 3 della legge 6 marzo 1998, n. 40).

Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394

(Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle

disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme

sulla condizione dello straniero, a norma dell'art. 1, comma 6, del

decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286).

Definizione.

Sulla base del documento programmatico, per integrazione si

intende "un processo di non discriminazione e di inclusione delle

differenze, quindi di contaminazione e di sperimentazione di nuove

forme di rapporti e comportamenti, nel costante e quotidiano

tentativo di tenere insieme principi universali e particolari. Esso

deve quindi prevenire situazioni di emarginazione, frammentazione e

ghettizzazione, che minacciano l'equilibrio e la coesione sociale e

affermare principi universali come il valore della vita umana, della

dignita' della persona, il riconoscimento della liberta' femminile,

la valorizzazione e la tutela dell'infanzia, sui quali non si possono

concedere deroghe".

Obiettivi.

Costruire relazioni positive tra cittadini italiani ed immigrati.

Garantire pari opportunita' di accesso e tutelare le differenze.

Assicurare i diritti della presenza legale.

Agenti e strumenti.

Pur nel rispetto dei poteri e delle competenze degli enti locali,

un'efficace gestione del fondo per le politiche di integrazione

presuppone un forte collegamento centro-realta' locali. Gli

orientamenti culturali e le priorita' individuate nel documento

programmatico, dovrebbero favorire la costruzione di una cultura

dell'accoglienza che trova a livello locale espressioni diverse a

seconda della specificita' di ciascuna area.

Pertanto, in questo contesto, agenti delle politiche di

integrazione sono:

il Ministro per la solidarieta' sociale che provvede alla

ripartizione dei fondi, emana le linee guida per la realizzazione dei

programmi regionali e vigila sulla realizzazione dei programmi nei

tempi e nelle modalita' previste;

le regioni e le province autonome, che, di concerto con le

province e i comuni, provvedono al monitoraggio della presenza degli

stranieri sul territorio e alla rilevazione del fabbisogno di

interventi di integrazione, elaborando un programma che

comunicheranno al Dipartimento per gli affari sociali;

le associazioni di volontariato e degli immigrati, che

collaborano con gli enti locali alla realizzazione di progetti.

Risorse.

Il Fondo nazionale per le politiche di integrazione (art. 45 del

testo unico) prevede per l'anno 1999 lire 68 miliardi.

Il fondo, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri

del 6 agosto 1999, di concerto con il Ministro dell'interno,

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 266 del 12 novembre 1999, e'

stato ripartito per una quota dell'80%, pari a 54,4 miliardi di lire,

destinati ad interventi annuali e pluriennali delle regioni, province

e comuni.

La ripartizione tra le regioni avviene sulla base di parametri

che tendono a rilevare: il numero degli immigrati presenti, la

percentuale degli immigrati sul totale della popolazione, la

condizione socio-economica delle aree di riferimento.

Il fondo per le politiche di integrazione si deve considerare

aggiuntivo alle risorse destinate a questi fini dalle amministrazioni

locali e pertanto puo' essere utilizzato per coprire al massimo l'80%

dei costi del programma. La quota di cofinanziamento complessivo del

programma a carico del bilancio regionale non potra' essere inferiore

al 20% della assegnazione statale.

Per favorire l'utilizzo di fondi europei, il regolamento prevede

che le risorse del fondo nazionale per l'integrazione possano essere

impiegate quali quote di cofinanziamento richieste per l'accesso ai

fondi comunitari.

Metodologia.

Accordi di programma.

Tenendo conto delle priorita' individuate nel documento

programmatico e sulla base delle necessita' rilevate sul territorio,

ciascuna regione approva il proprio programma degli interventi,

definendo le tipologie e gli ambiti territoriali degli interventi

adottando i criteri di ripartizione ritenuti piu' idonei.

Il programma regionale e' attuato attraverso gli accordi di

programma.

In questa sede per accordo di programma si intende la

concertazione formale tra regione ed enti locali su un programma di

intervento nel settore delle politiche di integrazione. In linea di

massima gli accordi di programma dovranno essere realizzati a livello

di provincia e o di grandi aree metropolitane. Oggetto della

concertazione devono essere: la individuazione delle priorita' di

intervento, la distribuzione delle risorse sul territorio e la

realizzazione di specifici progetti. Devono far parte della

concertazione anche l'individuazione del contributo finanziario con

cui ogni singolo ente concorre alla realizzazione del programma;

tempi e modalita' di realizzazione degli interventi.

Nella predisposizione del programma regionale possono essere

sentiti, per le ricadute negli specifici settori, tutti gli organismi

che operano sul territorio come provveditorati agli studi, ASL,

camere di commercio, consigli territoriali (dove attivati) o altri

organismi di rappresentanza-monitoraggio del fenomeno

dell'immigrazione.

Comunicazione dei programmi.

Le regioni comunicano i programmi adottati al Dipartimento per

gli affari sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri entro

sei mesi dalla emanazione del decreto di ripartizione compilando il

modello uniforme appositamente predisposto, composto di una scheda

riepilogativa del programma regionale e di tante schede quanti sono i

progetti selezionati.

Valutazione dei programmi.

Al fine di favorire la piena attuazione dei progetti previsti dal

programma regionale, e' opportuno che le regioni provvedano a

monitorare la realizzazione dei progetti e a valutarne i risultati

finali. La valutazione dei risultati deve essere oggetto di una

comunicazione al Dipartimento per gli affari sociali, anche in questo

caso utilizzando il predetto modello uniforme. Per questo anno si

considera la fase di valutazione ancora una fase sperimentale. Nel

corso dell'anno potra' essere messo a punto, anche con il contributo

dei tecnici delle regioni, un sistema di valutazione uniforme.

Priorita' per l'anno 1999.

Nel documento programmatico sono indicate le priorita' previste

per il triennio 1998-2000.

Per la programmazione delle attivita' da realizzare con i fondi

previsti per il 1999, si forniscono le seguenti indicazioni:

a) dare continuita' ai progetti avviati nel corso del 1998;

b) privilegiare la fornitura di servizi rispetto ad interventi

di carattere assistenziale;

c) valorizzare sinergie tra fondi nazionali, locali e

comunitari.

Si ritiene utile che, nella predisposizione dei programmi

regionali, si faccia riferimento alla campagna "1999 anno dei nuovi

cittadini" che ha come obiettivo il coinvolgimento di tutti i

soggetti operanti sul territorio per azioni e progetti volti a:

evidenziare l'apporto positivo dell'immigrazione all'economia

del nostro Paese;

promuovere un immagine positiva dell'esperienza

dell'immigrazione nel nostro Paese;

facilitare l'inserimento degli immigrati nella vita del Paese;

favorire relazioni positive tra cittadini italiani e immigrati.

Poiche' esiste corrispondenza tra gli obiettivi del documento

programmatico triennale e quelli che si vogliono perseguire con la

campagna "1999 anno dei nuovi cittadini", con questa sigla e con

queste finalita' potranno essere realizzati i programmi per

l'integrazione nel corso del 1999.

Aree di intervento.

Riprendendo le aree di intervento individuate nel documento

programmatico, si possono riformulare, nell'ambito di ciascuna, gli

obiettivi intermedi e gli interventi realizzabili nel corso del 1999:

a) informazione:

sul piano dell'informazione, privilegiare la diffusione delle

informazioni, tra gli immigrati e tra i cittadini italiani, sulla

nuova legge sull'immigrazione. Su questo punto e' bene tenere in

considerazione che il Dipartimento sta completando la redazione di un

vademecum sulla legge, di un volantino illustrativo e di un volantino

informativo sulla tutela della maternita';

importante e' anche l'informazione per i nuovi arrivati. E'

infatti opportuno offrire maggiori possibilita' affinche' gli

immigrati, una volta giunti sul territorio, possano trovare nelle

istituzioni i referenti per conoscere come muoversi, cosa fare e dove

andare. Questo significa offrire sportelli informativi, che si

sostituiscono ad un informazione "sulle esperienze vissute" di

connazionali che spesso portano ad imboccare percorsi alternativi a

quelli legali;

b) ricognizione delle politiche di integrazione:

la conoscenza della realta' in cui si opera e' il punto di

partenza per mettere a punto interventi efficaci. Per questo e'

importante che le regioni e gli enti locali si dotino di strumenti

che consentano di rilevare la condizione di integrazione degli

immigrati sul territorio;

e' inoltre importante che mettano a punto gli strumenti per

rilevare anche situazioni di discriminazione cosi' come definite

nella nuova legge (articoli 43 e 44 del testo unico). Si fa presente

che in questa direzione si sta muovendo l'Unione europea con la

recente istituzione dell'osservatorio sul razzismo con sede a Vienna;

c) politiche sociali:

quattro sono gli obiettivi per il 1999:

a) diffusione della conoscenza della lingua italiana per

adulti e minori;

b) riduzione dell'area dell'emarginazione e dell'illegalita':

le manifestazioni di intolleranza registrate proprio recentemente

sono anche il risultato del permanere di situazioni di degrado urbano

e di illegalita' che esasperano i cittadini e che fanno da

catalizzatori per la formazione di aree di malcontento e di ostilita'

nei confronti dell'immigrazione. A questo fine si individuano come

interventi particolarmente efficaci:

1) l'attivazione di centri di accoglienza cosi' come

definiti dalla nuova legge, per far fronte alle situazioni di

maggiore degrado, anche facendo appello ai poteri concessi dalla

legge ai sindaci per la sistemazione, in via del tutto provvisoria,

anche di irregolari, la cui permanenza sul territorio e' causa di

disordine e di conflitto. Naturalmente l'adozione di queste misure

non deve ostacolare l'applicazione di misure di allontanamento;

2) creare alloggi sociali per offrire ospitalita' con

partecipazione alle spese;

3) promuovere la creazione di agenzie di intermediazione e

di garanzia per favorire l'accesso degli immigrati al mercato delle

abitazioni anche per pervenire situazioni di discriminazioni;

c) tutela delle donne e dei minori:

1) case di accoglienza per donne vittima della tratta;

2) alloggi per donne sole con bambini 0-3 anni;

3) mediatrici culturali nel settore della sanita', in

particolare per la maternita';

d) servizi per l'immigrazione:

1) sportello unico per gli immigrati a livello locale;

2) forme di sostegno alle rappresentanze delle comunita'

degli stranieri al fine di favorire la partecipazione alla vita della

realta' locale e la tutela della cultura d'origine.

MODELLO UNIFORME

Dal momento della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del

decreto di ripartizione del fondo nazionale per le politiche

migratorie le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano

hanno sei mesi di tempo per concertare formalmente con gli enti

locali i progetti che intendono finanziare. Entro tale termine le

Regioni dovranno dare comunicazione al Dipartimento per gli affari

sociali dei suddetti programmi utilizzando l'unito modello uniforme.

Lo stesso modello dovra' essere utilizzato anche in allegato alla

relazione che ciascuna regione e provincia autonoma e' tenuta a

presentare al Ministro per la solidarieta' sociale entro dodici mesi

dall'erogazione dei rispettivi fondi.

Ciascuna regione dovra' compilare un "Modello ente" e tanti

"Modello progetto" per ogni intervento (progetto) approvato.

Il modello va compilato in ogni sua parte utilizzando l'apposito

programma informatico consegnato ad ogni regione dal Dipartimento per

gli affari sociali. La colonna ex-ante va compilata in occasione

della comunicazione iniziale.

La colonna ex-post e la colonna scostamenti vanno compilate in

occasione della presentazione della relazione finale.

Lo stesso modello deve essere utilizzato anche dalle

amministrazioni statali che attivano programmi con il contributo del

Fondo nazionale per le politiche migratorie.

Si riporta in allegato il fac-simile del modello uniforme e le

relative istruzioni.

Resta inteso che la capacita' dei campi nel modello cartaceo e'

esemplificativa, quella reale sara' disponibile nel modello

informatico.

 

 

 

Allegato

MODELLO UNIFORME

Sezione Ente

Ente ............... Anno di riferimento dello stanziamento ......

=====================================================================

Descrizione |Ex-ante|Ex-post|Scostamenti

=====================================================================

Numero progetti finanziati | | |

---------------------------------------------------------------------

Ammontare finanziario complessivo dei | | |

progetti | | |

---------------------------------------------------------------------

Totale cofinanziamento nazionale | | |

---------------------------------------------------------------------

Totale cofinanziamento regionale | | |

---------------------------------------------------------------------

Totale cofinanziamento enti locali | | |

---------------------------------------------------------------------

Totale contributi Unione europea | | |

---------------------------------------------------------------------

Totale altri contributi | | |

---------------------------------------------------------------------

Totale somme impegnate su bilancio | | |

regionale | | |

---------------------------------------------------------------------

Totale somme erogate su bilancio | | |

regionale | | |

---------------------------------------------------------------------

Totale somme non utilizzate | | |

MODELLO UNIFORME

Sezione Progetto

Ente ............... Anno di riferimento dello stanziamento ......

=====================================================================

| Informazioni per ogni progetto |Ex-ante|Ex-post|Scostamenti

=====================================================================

01| Provincia | | |

---------------------------------------------------------------------

02| Denominazione del progetto | | |

---------------------------------------------------------------------

03| Luogo di attività | | |

---------------------------------------------------------------------

04| Numero comuni interessati | | |

---------------------------------------------------------------------

05| Numero abitanti interessati | | |

---------------------------------------------------------------------

06| Numero immigrati interessati | | |

---------------------------------------------------------------------

| Numero immigrati coinvolti nel | | |

07|progetto | | |

---------------------------------------------------------------------

08| Descrizione del progetto | | |

---------------------------------------------------------------------

09| Obiettivo | | |

---------------------------------------------------------------------

10| Descrizione intervento | | |

---------------------------------------------------------------------

11| Risultati e impatti previsti | | |

---------------------------------------------------------------------

12| Durata intervento | | |

---------------------------------------------------------------------

13| Data di avvio | | |

---------------------------------------------------------------------

14| Data di ultimazione | | |

---------------------------------------------------------------------

15| Tipologia d'intervento | | |

---------------------------------------------------------------------

16| Costo totale del progetto | | |

---------------------------------------------------------------------

17| Contributo statale | | |

---------------------------------------------------------------------

18| Contributo regionale | | |

---------------------------------------------------------------------

| Situazione contabile del contributo | | |

19|regionale | | |

---------------------------------------------------------------------

20| Contributo ente locale | | |

---------------------------------------------------------------------

21| Contributo Unione europea | | |

---------------------------------------------------------------------

22| Altri contributi finanziari | | |

---------------------------------------------------------------------

23| Capacità di auto-sostenimento | | |

---------------------------------------------------------------------

| Soggetti partecipanti e loro compiti | | |

24| | | |

---------------------------------------------------------------------

25| Soggetto realizzatore o capofila | | |

---------------------------------------------------------------------

26| Soggetto a cui compete la vigilanza | | |

ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL MODELLO

UNIFORME ALLEGATO ALLE LINEE GUIDA

Contenuto dei campi (sezione progetto):

1) indicare la provincia nel cui territorio si realizzera' il

programma;

2) indicare la denominazione del progetto;

3) indicare il comune o i comuni nel cui territorio si

realizzera' il progetto;

4) numero dei comuni interessati dal progetto;

5) indicare il numero degli abitanti del territorio (uno o piu'

comuni) di cui al punto 5;

6) indicare il numero degli immigrati residenti nel territorio di

cui al punto 5;

7) indicare il numero degli immigrati interessati (beneficiari)

direttamente dal progetto;

8) descrizione dell'intervento da realizzare;

9) obiettivo;

10) descrizione dell'intervento;

11) indicare i risultati attesi dall'intervento;

12) indicare la durata dell'intervento (comprese le attivita'

preparatorie) in mesi;

13) data di avvio;

14) data ultimazione;

15) tipologia d'intervento. Indicare il codice (fino a 4 codici -

vedi nota);

16) indicare il costo finanziario totale del progetto

(obbligatorio);

17) indicare l'ammontare del cofinanziamento a carico del fondo

statale (obbligatorio);

18) indicare l'ammontare del contributo finanziario a carico del

bilancio regionale (obbligatorio);

19) indicare se: impegnato, erogato, non utilizzato;

20) indicare l'eventuale ammontare del contributo a carico degli

enti locali;

21) indicare l'eventuale ammontare del contributo dell'Unione

europea;

22) indicare l'eventuale ammontare di altri contributi;

23) indicare la capacita' (eventuale) del progetto di poter

continuare a sostenersi anche dopo l'intervento;

24) elencare i soggetti che partecipano direttamente alla

realizzazione del progetto;

25) indicare la denominazione esatta del soggetto a cui e'

affidata la responsabilita' della realizzazione;

26) indicare il soggetto a cui in base agli accordi di programma

compete la vigilanza e/o la valutazione della realizzazione.

N O T A

Codici da utilizzare per la tipologia d'intervento:

01 = Prima accoglienza;

02 = Seconda accoglienza;

03 = Area alloggiativa;

04 = Area sanitaria;

05 = Area sostegno maternita' e infanzia;

06 = Area scolastica;

07 = Area mediazione interculturale;

08 = Area sostegno cultura d'origine;

09 = Area formazione;

10 = Area informazione;

11 = Area servizi per l'immigrazione;

12 = Area discriminazione;

13 = Area ricognizione necessita';

14 = Reinserimento nel Paese d'origine;

15 = Altro.