RESOCONTO DELLA RIUNIONE NGO/ACNUR

DEL 7 MARZO 2000

 

INTRODUZIONE

L’ACNUR ha aperto la riunione informando su alcunirecenti sviluppi in tema di asilo:

ddl asilo:

La Commissione affari costituzionali della Camera, riunitasi l’1 marzo scorso, ha finalmente deciso la costituzione di un comitato ristretto di discussione sul ddl asilo. Sembra quindi che il ddl sta riprendendo il suo iter parlamentare. Tuttavia, l’ACNUR non e’ ancora riuscito ad ottenere l’appuntamento con la presidente della Commissione affari costituzionali, l’on. Jervolino per sollecitare i lavori sul ddl asilo.

Procedura di asilo:

E’ stato nominato un nuovo presidente della Commissione Centrale: il prefetto Schilardi sostituirà il prefetto Mustilli e dovrebbe prendere le funzioni il 13 c.m.

Misure per ridurre i tempi della procedura: invio immediato alla Commissione Centrale delle richieste di asilo per le quali è palese che l’Italia sia competente.

Infine, l’ACNUR ha inviato al sottosegretario Maritati una bozza contenente alcune linee guida per disegnare una nuova Commissione centrale (prevedendo - ad esempio - uno staff a tempo pieno, aumento del numero dei funzionari con potere decisionale, indipendenza di giudizio, ecc.). Si è proposto anche di stralciare dal ddl-asilo le norme concernenti la composizione ed il funzionamento della Commissione Centrale per rimetterle ad un altro strumento normativo che garantisca maggiore flessibilità operativa, anche in vista della variabilità’ ed invariabilità del numero delle domande di asilo che, in futuro, potranno essere presentate.

DISCUSSIONE

 

Assistenza a richiedenti asilo: "Misure ponte"

L’attuale normativa già offre la possibilita’ di realizzare misure d’accoglienza per i richiedenti asilo, in virtu’ degli artt. 40 e 45 TU 286/98. E’ stata quindi ribadita l’inopportunità di promuovere misure che comporterebbero provvedimenti d’emergenza.

E’ stato ritenuto opportuno invitare ad una delle prossime riunioni il Ministero dell’Interno nella persona del dr. R. Compagnucci (capo divisione assistenza profughi), per discutere insieme le possibilità dell’adozione di misure d’accoglienza. E’ stato ricordato che il dr. Compagnucci ha piu’ volte espresso la volontà di adottare misure provvisorie nei confronti dei richiedenti asilo.

 

Problemi che impediscono lo sviluppo di una politica a tutti livelli sul diritto d’asilo

(e, piu’ in generale sull’immigrazione):

1. E’ stato fatto notare che se a livello nazionale le ONG e l’ACNUR hanno contribuito a creare una coscienza politica in campo migratorio, non altrettanto puo’ dirsi a livello locale..

Le difficolta’ d’intervento a livello locale possono essere individuate nell’incompetenza, nel disinteresse e nella debolezza delle autorita’ locali.

La conseguenza di questi diffusi atteggiamenti e’ molto spesso l’attribuzione di progetti di assistenza ed accoglienza ad associazioni non qualificate e spinte soprattutto da interessi economici (e non sociali).

Per contrastare questa prassi e’ necessario:

* che tutte le associazioni qualificate e che hanno maturato un’esperienza valida nel settore operino congiuntamente. .

2. Anche a livello regionale è difficile poter creare una vera politica migratoria.

La Consulta per i problemi degli stranieri immigrati e delle loro famiglie nasce come organo a compartecipazione ed ha una funzione molto importante perchè è chiamata ad acquisire le osservazioni degli enti ed associazioni che operano nel settore, esaminare le problematiche relative all’integrazione degli stranieri, verificare lo stato di applicazione della legge, elaborare proposte e suggerimenti per migliorare la convivenza ecc. Tuttavia, la realtà dei fatti ha dimostrato la scarsa propensione dell’autorità statale a considerarlo organo a compartecipazione e lo scarso interesse a realizzare una vera una reale politica d’immigrazione:

a) si riunisce una sola volta all’anno, talvolta due solo perche’ spinta dalle associazioni;

b) i temi trattati sono irrilevanti e marginali, le vere questioni di politica migratoria non vengono mai toccate;

c) le decisioni adottate non sono mai collegiali, ma unicamente quelle già predisposte dall’ufficio.

Questa situazione e’ stata resa possibile anche per la scarsa compattezza e coordinamento delle ONG del settore, le quali non hanno saputo creare un fronte comune, capace di incidere profondamente sulla politica della regione mettendola di fronte alle proprie responsabilita’ ed inefficienze.

3. Per cercare di risolvere i problemi sopra esposti, per cercare di spingere le autorità locali ad intraprendere misure più incisive nel campo dell’assistenza ai richiedenti asilo:

* L’ICS sta lanciando una campagna di informazione - che vorrebbe condividere con tutti i partecipanti. Il primo passo si attuerà nella forma dell’appello al pubblico, raccogliendo le firme delle associazioni nazionali e locali, degli enti locali, delle grosse personalità, ecc., per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità locali ad un tema che - se non sconosciuto - sicuramente è poco noto.

* La prospettiva è quella di arrivare a successivi incontri/seminari con le autorità locali competenti con un problema già sollevato e in parte noto. In questo modo, ci si aspetta maggiore aderenza alle iniziative, maggiore interesse e disponibilità ad approntare interventi nel settore dell’accoglienza.

Punti che potrebbero costituire una base di partenza per realizzare nell’immediato le misure d’accoglienza gia’ previste nel TU 286/98:

Successivamente, si è cercato di individuare una base di partenza per migliorare effettivamente le misure d’accoglienza..

Si e’ proposto che il la riunione ACNUR/ONG diventi il punto di riferimento a livello nazionale con funzione di lobbying politico e di pressione. La stessa dovrebbe anche fungere da forum di raccordo e di coordinamento per le associazioni che operano a livello regionale e locale, nonché da organo di appoggio concreto.

Si e’ rilevata la necessita’ di avere delle figure professionali e qualificate che possano fungere da sostegno alle associazioni regionali e locali. Allo stato attuale, potrebbero essere utilizzate quelle gia’ esistenti che si trovano ad operare nel campo grazie ai progetti Nausica e Dar (Da Assistiti a Risorse) ecc.

* E’ quindi la necessario individuare tali figure professionali di sostegno e di coordinamento.

4. Per quanto concerne la realizzazione di progetti di accoglienza si e’ ritenuto opportuno sollecitare inizialmente i comuni piu’ grandi.

* Per questo motivo, le organizzazioni presenti alla riunione hanno deciso di cominciare mettendo a disposizione di tutti i partecipanti i loro contatti a livello regionale e locale per poter elaborare insieme dei progetti da proporre alle competenti autorità locali.

5. Le ONG presenti all’incontro hanno deciso di operare congiuntamente al fine di presentare al comune di Roma un progetto di accoglienza, organizzando, magari, una conferenza stampa per mettere a conoscenza l’opinione pubblica della realtà dei richiedenti asilo nella capitale. A tal fine, si è stabilito che ogni ONG presente comunichi all’ACNUR il numero di richiedenti asilo che transitano/si fermano presso le loro strutture per avere dati per lo meno prossimativi, sulla presenza di questa particolare categoria di persone in città.

6. Si e’ constatato che non esistono dati certi sulla presenza dei richiedenti asilo in Italia, perche’:

a) molto spesso i richiedenti asilo transitano in Italia e non rimangono fino alla fine della procedura di eleggibilità; b) rimane difficile per l’ente locale conoscere il numero di richiedenti asilo che dimora sul suo territorio.

Azione
* Trovare modi per far emergere il problema della presenza di richiedenti asilo vis-à-vis le amministrazioni locali (per es., le questure potrebbero comunicare agli enti locali il numero dei richiedenti asilo presenti sul territorio comunale).

CONCLUSIONI

* A) Invitare il sottosegretario A. Maritati e il Capo Gabinetto del Ministro Turco G. Bolaffi ad uno edi prossimi incontri ACNUR/ONG. Si è constatata la particolare disponibilità di Maritati ad operare ed intervenire concretamente in questo settore. L’invito sarà loro esteso non appena saranno disponibili dati e proposte concrete che a breve devono essere formulati.

* B) Individuare altri fondi stanziati in base ad altre leggi che comunque toccano settori connessi all’assistenza dei richiedenti asilo, in particolare il Fondo Europeo per i rifugiati.

* C) E’ stato deciso che alla prossima riunione tre saranno i temi da discutere sulla base delle informazioni che nel frattempo le parti si scambieranno e condivideranno:

a) Approntare la mappatura della rete di associazioni che operano al livello regionale e

locale per creare/rafforzare il collegamento e il coordinamento;

b) Individuare il numero di richiedenti asilo a Roma attraverso la trasmissione dei relativi dati all’ACNUR;

c) Creare un gruppo di lavoro per l’assistenza ai rifugiati presenti a Roma, nominando allo scopo un coordinatore.

 

La prossima riunione si terrà venerdì 24 marzo 2000 - alle ore 9.00

in via del Collegio Romano, 1