RESOCONTO della RIUNIONE del 29.2.00
del GRUPPO di LAVORO sul DDL e MISURE PONTE
A continuazione della discussione precendente, sono stati affrontati nuovamente i tre temi principali:
1) interventi per rivitalizzare la discussione parlamentare e far lobbying per lapprovazione degli emendamenti proposti da NGOs/ACNUR
2) invitare il Governo a prendere appropriate misure per accorciare i tempi della procedura di eleggibilità
3) proporre e promuovere ladozione di "misure ponte" di assistenza per migliorare subito la situzione materiale dei richiedenti asilo.
Questo approccio "pacchetto" è stato ritenuto necessario perché le problematiche da affrontare sono intrecciate, interdipendenti e pertanto lo sono anche le soluzioni.
ad 1) interventi per rivitalizzare la discussione parlamentare e far lobbying per lapprovazione degli emendamenti proposti da NGOs/ACNUR:
Il gdl ha preso atto della notizia che la discussione sul ddl dovrebbe riprendere l1 marzo alla Commissione Affari Costituzionali e che tra breve dovrebbe essere costituito il gruppo ristretto; sembrerebbe quindi che il ddl stia per riprendere il suo iter parlamentare.
Tuttavia, questa buona notizia indica la necessità di continuare a sostenere gli emendamenti proposti nel 99 e di premere per una approvazione rapida. Per non disperdersi troppo nella discussione e per potersi concentrare sullargomento ritenuto più urgente - ovvero le misure ponte - è stato deciso di discutere questo aspetto durante la prossima riunione plenaria in base ad una proposta che verrà presentata dallICS.
ad 2) invitare il Governo a prendere appropriate misure per accorciare i tempi della procedura di eleggibilità
Anche a questo riguardo, il gdl ha potuto prendere atto di uno sviluppo positivo: Il sottosegretario Maritati ha recentemente - in varie occasioni - annunciato che il governo sta "riorganizzando" la procedura di asilo e sembra che sia stato già nominato un nuovo presidente della Commissione Centrale.
Tuttavia, anche in questo contesto il gdl ritiene che ONG e ACNUR debbano continuare a far pressione affinche siano adottate misure appropriate in tempi brevi per accorciare la durata della procedura. Va ricordato che sia il CIR che lACNUR hanno recentemente sottoposto allattenzione del sottosegretario delle proposte concrete al riguardo.
ad 3) proporre e promuovere ladozione di "misure ponte" di assistenza per migliorare subito la situazione materiale dei richiedenti asilo:
La discussione del gdl si è nuovamente concentrata su questa tematica, ritenuta appunto la più urgente.
E stato concordato che gli interventi da parte delle NGO e dellACNUR dovrebbero svilupparsi a tre livelli: A) Governo, in particolare Dip. Affari Sociali (DAS) e Ministero dellInterno B) Enti Locali (Regioni, Province e Comuni)
C) NGO e associazioni a livello locale.
ad A) Governo, in particolare Dip. Affari Sociali (DAS)
Il DAS svolge un ruolo chiave rispetto allassistenza agli stranieri in generale, in quanto amministratori di gran parte dei fondi previsti dalla legge sullimmigrazione (vedi GU 12. 11. 99 e Decreto 6.12.99 (G.U. 26.2.00).
Uno dei problemi emersi è che il DAS si considera responsabile solo degli immigrati e non (anche) dei richiedenti asilo.
AZIONE:
* LACNUR contatterà il DAS per far presente che lart. 40 del TU 286/98 si può - e si deve - applicare anche a richiedenti asilo e per sollecitarne lappoggio rispetto alle regioni, cui lapplicazione dellarticolo è demandata.
ad B) Enti Locali (Regioni, Province e Comuni)
Visto che la legge delega loro la responsabilita per ladozione delle misure di assistenza è evidente che sono i nostri interlocutori più importanti.
Problemi rispetto alleffettiva attuazione di programmi di assistenza sono:
* mancanza di interesse - se non addiritura resistenza - rispetto allassistenza degli stranieri in generale
* ancor meno interesse ad investire in una categoria di persone (quale i richiedenti asilo) il cui futuro e più che incerto
* mancanza di chiarezza sulla durata di uneventuale assistenza per richiedenti asilo (lungaggine della procedura)
* mancanza di informazione sui fondi a disposizione e sulle modalità di accesso ai fondi.
* I comuni possono avere maggiore interesse rispetto alle regioni perchè sono più vicini al problema. Essi, però, reagiscono soltanto ai casi concreti; più difficilmente sono capaci/interessati ad adottare misure strutturali di lungo termine
AZIONE:
* 1. Diffondere informazioni sullesistenza/disponibilità dei fondi per lassistenza ex- art. 40 dlgs 286/98; concretamente: organizzare uno o due seminari (p.e. una per il centro/nord, un altro per il sud) per operatori degli enti locali e NGO; questi seminari potrebbero essere organizzati nel contesto del progetto Nausicaa.
E allora importante conoscere esattamente i termini e le modalità di presentazione dei progetti affinchè gli operatori interessati possano accedere al fondo per le politiche migratorie:
AZIONE :
* 2. Chiarire limportanza del termine entro cui i progetti devono essere presentati. Si tratta quindi di analizzare la portata dellart. 59 DPR 394/99 e di vedere la natura del termine ivi indicato ( i progetti devono essere presentati entro 6 mesi dallapprovazione del decreto di ripartizione).
* 3. Per incoraggiare la richiesta dei fondi entro i termini, lACNUR proporrà linvio di una lettera informativa con il concorso del DAS sia ai comuni sia alle regioni.
Tuttavia, si è rilevata la necessità che i comuni e le ONG possano avere un punto di riferimento, un servizio che dia loro informazioni concrete e linee guida per redigere progetti in linea con lattuale normativa. In questo modo, gli operatori potrebbero sentirsi validamente sostenuti irispetto ad una materia praticamente sconosciuta.
AZIONE:
* 4. Allo scopo, si dovrebbe creare un piccolo centro di informazione che può essere contattato da coloro che hanno interesse ad elaborare/proporre/creare centri di accoglienza e attività analoghe.
Si è, poi, sottolineata la necessità di ottenere dati più precisi sulleffettiva presenza dei richiedenti asilo e degli stranieri bisognosi in generale. Questo comporterebbe un coinvolgimento diretto degli enti locali che, attraverso i dati raccolti, avrebbero la misura delleffettivo fabbisogno in materia di assistenza. A questo proposito, è stato ricordato che il comune di Roma ha raggiunto lobiettivo attraverso un censimento. Allo scopo, ha preposto delle guardie comunali con ottimi risultati.
AZIONE:
* 5. Coinvolgere lANCI affinchè susciti interesse per la materia, solleciti la conoscenza della realtà locale, fornirsca le informazioni tecniche per accedere ai fondi destinati alle strutture di accoglienza in loco.
* 6. Allo stesso fine è preposta anche lAZIONE 1.
ad C) NGO e associazioni al livello locale
Per assicurare che ci sia una spinta sufficiente a vincere linerzia degli enti locali, sarà utile creare la solidarietà dal basso. Quindi è evidente il ruolo chiave che hanno in questo le NGO a livello locale
E necessario attivare la rete di NGO:
a) sia attraverso una sensibilizzazione sulla problematica dei richiedenti asilo
b) sia attraverso unaccurata campagna dinformazione sulla portata dellart. 40 TU sopra citato (accesso ai fondi, servizi di accoglienza, ecc.)
I suggerimenti e gli inviti che devono essere pratici e portare e tendere a risultati concreti:
AZIONE:
* sollecitare gli enti locali a creare centri di accoglienza, proponendo anche attività collaterali (comunque previste dallart. 40);
* tentare di coinvolgere altri potenziali interessati/alleati: imprenditori/cooperative edili (ristrutturazione di edifici idonei), ditte di catering (business per fornire pasti), mettendo in luce lopportunità anche economica dellaccoglienza.
D) ALTRE AZIONI:
* Elaborare una mappatura dei centri di accoglienza, anche perché molto probabilmente sarà più facile estendere quelli già esistenti.
* Sondare la possibilità di usare altri fondi (p.e. quelli dellUnione Europea) per accoglienza/assistenza dei richiedenti asilo.