I Commissione - Resoconto di lunedĪ 13 novembre 2000


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SEDE REFERENTE

Lunedì 13 novembre 2000. - Presidenza del Presidente Rosa JERVOLINO RUSSO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per l'interno Gian Franco Schietroma.

La seduta comincia alle 13.10.

Modifiche al testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione.
C. 5808 Fini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 10 novembre 2000.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, avverte che il deputato Armaroli ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione audiovisiva a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Paolo ARMAROLI (AN), parlando sull'ordine dei lavori, constata l'assenza dei deputati dei gruppi di maggioranza. Propone pertanto, in ossequio a regole di correttezza che dovrebbero sempre informare i rapporti nell'ambito della Commissione, di sospendere la seduta fino al momento in cui non saranno presenti rappresentanti dei gruppi di maggioranza.
Rileva inoltre che negli interventi di alcuni deputati di maggioranza e nello stesso intervento pronunziato dal presidente Jervolino nel corso della discussione di carattere generale, è stato sostenuto che la possibilità di giungere a posizioni di convergenza su alcuni punti importanti della politica sull'immigrazione sarebbe stata resa più concreta in presenza di un dibattito più approfondito. Ritiene che la sede più idonea a ricercare punti d'intesa sia rappresentata dalla discussione sugli articoli e sui relativi emendamenti. A


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fronte di tale situazione, constata tuttavia che la maggior parte degli emendamenti presentati da rappresentati di gruppi di maggioranza sono di natura soppressiva. Si chiede quindi se alla maggioranza stia realmente a cuore il problema di disciplinare in modo adeguato la materia dell'immigrazione, anche in considerazione dei fatti di cronaca che quotidianamente vedono coinvolti in azioni criminose extracomunitari non solo clandestini ma, frequentemente, anche titolari di un regolare permesso di soggiorno. Peraltro il presidente della regione Toscana, che è rappresentante della coalizione di centrosinistra, ha sostenuto di recente che il problema dell'immigrazione può essere risolto coniugando la massima legalità con la massima solidarietà. Si tratta, del resto, della stessa filosofia sottesa alla proposta di legge Fini C. 5808 e condivisa dai gruppi parlamentari che si riconoscono nella Casa delle libertà.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, ricordato che di solito, a fronte dell'assenza di deputati di opposizione, ha cura di garantire, prima dell'avvio dei lavori della Commissione, la presenza di rappresentanti dei gruppi di opposizione che partecipano più assiduamente all'attività della Commissione, ringrazia il deputato Armaroli per avere formulato una proposta che rientra in un'apprezzabile logica di fair play nel confronto parlamentare ed osserva che, ove tale proposta fosse stata prospettata dalla presidenza, avrebbe potuto probabilmente essere collegata ad intenti «tutori» nei confronti della maggioranza.

Paolo ARMAROLI (AN) ritiene che, persistendo l'assenza dei deputati di maggioranza, la Commissione potrebbe convenire, in prima istanza, di procedere ad un'inversione dell'ordine del giorno.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, premesso che non vi sono difficoltà ad accogliere le proposte formulate dal deputato Armaroli, rileva che la maggioranza ha piena consapevolezza del problema dell'immigrazione e che gli emendamenti soppressivi non corrispondono alla volontà di eludere un confronto sul tema. Va infatti considerato che, per la realizzazione dello stesso obiettivo, si può ricorrere a strumenti diversi.

Maurizio GASPARRI (AN) ritiene che le ipotesi di soluzione indicate nella proposta di legge Fini C. 5808 non possano essere svilite da un atteggiamento della maggioranza volto ad eludere il confronto. Si tratta quindi di individuare una sede adeguata nella quale affrontare la questione con serietà.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, rileva che la volontà della maggioranza di confrontarsi con serietà sui temi dell'immigrazione appare evidente anche dal modo in cui l'ufficio di presidenza della Commissione ha organizzato i propri lavori per questa settimana: fatti salvi gli atti dovuti e indefferibili, la Commissione sarà impegnata esclusivamente nell'esame della proposta di legge Fini C. 5808, in vista dell'inizio della discussione in Assemblea, prevista per il 1o dicembre 2000.

Paolo ARMAROLI (AN), rilevata la presenza di due rappresentanti della maggioranza, propone di iniziare la discussione sul complesso degli emendamenti all'articolo 1, rinviando l'eventuale inizio delle votazioni ad un momento nel quale i gruppi di maggioranza siano adeguatamente rappresentati sotto il profilo della presenza in Commissione.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, assicura che, a prescindere dalla presenza dei deputati di maggioranza, la Commissione potrà procedere a votazioni a partire dalle ore 14.
Invita il relatore ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1 (vedi allegato).

Giampaolo LANDI di CHIAVENNA, relatore, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 01.4, volto a qualificare in maniera più adeguata la figura dell'extracomunitario


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presente sul territorio, ai fini del riconoscimento dei diritti fondamentali della persona umana. In particolare, l'emendamento si riferisce allo straniero, presente alla frontiera o nel territorio dello Stato, «in quanto regolarmente munito di visto d'ingresso e di permesso di soggiorno», così segnando una netta distinzione rispetto agli stranieri che si siano introdotti nel territorio o che permangano su di esso in condizioni di irregolarità.
Invita i presentatori a riformulare l'emendamento Fontan 01.1, nel senso di chiarire in cosa consista e a chi spetti la «prova» che un paese non appartenente all'Unione europea non adotti le necessarie misure di contrasto alle organizzazioni criminali.
Quanto al comma 2 dell'emendamento Fontan 01.1, ricorda che un emendamento del relatore prevede espressamente l'obbligo per lo straniero la cui presenza in Italia risulti regolare di munirsi immediatamente del codice fiscale.
Esprime parere contrario sull'emendamento Sinisi 01.2 che, prevedendo l'istituzione di un Comitato per il coordinamento ed il monitoraggio dell'attuazione del decreto legislativo n. 286 del 1998, prospetta una misura nettamente contrastante con la ratio sottesa alla proposta di legge Fini C. 5808, che contempla invece l'istituzione del Ministero dell'immigrazione.
Raccomanda l'approvazione del suo emendamento 01.5, volto a far sì che la relazione sul documento di programmazione per l'immigrazione sia presentata ogni anno, anziché ogni tre anni, in considerazione della potenziale rapidità del mutamento delle condizioni assunte a parametro delle politiche per l'immigrazione.
Esprime parere contrario sull'emendamento Sinisi 01.3, che contrasta con la proposta, che ritiene di dover sostenere con convinzione, di istituire il Ministero dell'immigrazione.
Esprime altresì parere contrario sugli identici emendamenti Sinisi 1.1 e Nardini 1.2, soppressivi all'articolo 1.
Raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.6 che, prevedendo il coinvolgimento delle regioni, delle province, dei comuni e delle locali camere di commercio, consentirebbe una più efficace articolazione delle misure in materia di flussi.
Esprime parere contrario sull'emendamento Garra 1.4, che giudica ininfluente e, di fatto, superato dalle disposizioni contenute nella proposta di legge Fini C. 5808.
Propone una riformulazione dell'emendamento Fontan 1.3, nel senso di mantenere nel testo il riferimento alle deroghe espressamente previste dalla legge, sopprimendo invece quello a provvedimenti straordinari adottati dal ministro dell'interno, di concerto con il ministro dell'immigrazione.
Propone altresì una riformulazione dell'emendamento Frattini 1.5, nel senso di sostituire la parola «determina» con la seguente: «propone»; di sopprimere, altresì, il riferimento al decreto del presidente della Giunta; di sostituire, infine, le parole «sulla base dei provvedimenti regionali» con le seguenti: «anche in via autonoma e fatta ogni opportuna valutazione».
Raccomanda infine l'approvazione del suo emendamento 1.7, del quale illustra le finalità, peraltro chiaramente desumibili dalla formulazione letterale.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, in qualità di rappresentante del gruppo dei Popolari e democratici-l'Ulivo, ritiene anzitutto che l'emendamento 01.4 del relatore non sia accoglibile, dal momento che i diritti fondamentali della persona sono riconosciuti a tutti, non potendo essere subordinati a nessuna condizione giuridica. Vi sono poi altri diritti - quali quelli al lavoro ed all'abitazione - che possono essere invece attribuiti in presenza di determinate condizioni. Richiama a tale riguardo l'articolo 2 della Costituzione, che riconduce la titolarità dei diritti fondamentali ed inalienabili non ai cittadini ma alle persone umane.


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Condivide le considerazioni del relatore sull'emendamento Fontan 01.1 e sottolinea la difficoltà oggettiva di realizzare l'immediata espulsione dei cittadini stranieri irregolari: tale previsione, infatti, non tiene nel dovuto conto la necessità di emanare il decreto di espulsione nonché quella di verificare le condizioni di accoglienza la parte del paese di provenienza.
Esprime contrarietà all'ipotesi di istituzione del Ministero dell'immigrazione. Sotto il profilo formale, pur nella consapevolezza che il decreto legislativo n. 300 del 1999 non è immodificabile, fa presente che con tale provvedimento si è proceduto a configurare un processo di riordino dei ministeri in senso restrittivo. Dal punto di vista sostanziale, inoltre, rileva che le politiche dell'immigrazione presentano un carattere di trasversalità, coinvolgendo ambiti di competenza di diverse amministrazioni, dalla difesa all'interno, fino alla pubblica istruzione. La previsione di un Ministero dell'immigrazione, in sostanza, impedirebbe l'attuazione di una coordinata politica trasversale, laddove invece un utile momento di coordinamento può essere individuato nella Presidenza del Consiglio, come previsto dall'emendamento Sinisi 01.2.
Riconosce che l'emendamento 01.5 del relatore pone un problema reale, in riferimento al termine triennale riferito alla presentazione del documento di programmazione per l'immigrazione. Si riserva di suggerire un termine più congruo, anche tenendo presente la necessità di evitare sovrapposizioni temporali con il decreto di disciplina dei flussi.
Ritiene inoltre che gli emendamenti Sinisi 01.3 e Frattini 1.5 affrontino una questione che non sfugge alla sensibilità comune. Dichiara tuttavia di condividere la soluzione proposta dall'emendamento Sinisi 01.3, osservando che le regioni debbono essere coinvolte nella determinazione del decreto dei flussi; del resto le modifiche introdotte al titolo V, parte II della Costituzione, in virtù delle quali la competenza in materia d'immigrazione è stata riservata allo Stato, prevedono un coinvolgimento delle regioni. Sotto questo profilo, la formulazione dell'emendamento Sinisi 01.3 corrisponde a tale impostazione, la cui concretizzazione potrebbe essere legata al riconoscimento di un ruolo da attribuire alla Conferenza unificata Stato-regioni.
Si riserva, infine, di esprimere un giudizio sugli altri emendamenti riferiti all'articolo 1, nel momento in cui la Commissione procederà alla loro votazione.

Maria Celeste NARDINI (misto-RC-PRO) dichiara preliminarmente che voterà a favore degli emendamenti soppressivi dell'articolo 1, tra i quali il suo emendamento 1.2, nella convinzione che la filosofia sottesa a tale articolo e, più in generale, alla proposta di legge Fini sia ispirata al non condivisibile pregiudizio di guardare alla diversità non come fonte di ricchezza ma come esclusiva fonte di criminalità e di delinquenza.

Paolo ARMAROLI (AN) fa presente al deputato Nardini che il 50 per cento dei soggetti detenuti nelle carceri italiane è rappresentato da extracomunitari.

Maria Celeste NARDINI (misto-RC-PRO) ritiene che tale dato non giustifichi la convinzione che tutti gli extracomunitari siano clandestini o delinquenti.
La legge vigente in materia d'immigrazione è sicuramente insufficiente a fornire risposte adeguate a molti problemi sociali ed economici. Non va dimenticato peraltro che il fenomeno della globalizzazione non può essere valutato in modo disgiunto da un complessivo problema di mercato, non potendo essere limitato esclusivamente al fenomeno dei flussi migratori.
Preannuncia voto contrario, in particolare, sull'emendamento Frattini 1.5, sottolineando l'opportunità che le politiche dell'immigrazione siano ricondotte alla competenza dello Stato. Ritiene, in particolare, a che l'emendamento Frattini 1.5 sia in linea con gli intenti elettoralistici del Polo e con la recente all'alleanza stipulata con la Lega nord.


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Sergio SABATTINI (DS-U), parlando sull'ordine dei lavori, fa presente che i deputati del suo gruppo non hanno assicurato la loro tempestiva presenza all'inizio della seduta odierna nella convinzione che la Commissione avesse convenuto di non procedere a votazioni.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, fa presente al deputato Sabattini che il deputato Armaroli, in considerazione dell'assenza dei deputati della maggioranza, ha proposto che la Commissione non procedesse a votazioni sugli emendamenti alla proposta di legge Fini C. 5808, sottolineando, in alternativa, l'opportunità di prevedere un'inversione dell'ordine del giorno.

Sergio SABATTINI (DS-U) esprime apprezzamento per l'atteggiamento assunto dal rappresentante del gruppo di Alleanza nazionale.
Passando al merito degli emendamenti, richiama il contenuto del suo intervento svolto nella discussione di carattere generale. Ribadisce che la proposta di legge Fini C. 5808 non può essere condivisa, soprattutto sotto il profilo della cultura alla quale essa si ispira nel momento in cui assume come presupposto la coincidenza del fenomeno dell'immigrazione con gli episodi di criminalità diffusi nel paese. Ricorda che anche negli Stati Uniti, paese fortemente interessato nel passato dai fenomeni migratori, dei quali una significativa testimonianza è rappresentata nel Museo dell'immigrazione di Ellis Island, negli anni venti, si era tentato di percorrere la strada nefasta della selezione percentuale delle etnie di provenienza, rinunciando tuttavia ben presto a tale proponimento. In particolare, ritiene si tratti di un'impostazione illiberale che non dovrebbe ricevere il conforto della componente liberale della Casa delle libertà.
Rileva che gli emendamenti presentati dall'opposizione all'articolo 1 non fanno emergere un'inversione di tendenza rispetto alla deprecabile impostazione generale del provvedimento. Peraltro quella vigente è una buona legge sull'immigrazione, anche se suscettibile di miglioramenti correttivi. In questo senso assicura disponibilità al confronto precisando che, se non vi fosse volontà di procedere in tale direzione, esprimerebbe voto favorevole sugli emendamenti soppressivi degli articoli della proposta di legge Fini C. 5808.
In conclusione, esorta i gruppi di opposizione ad una riflessione e ad un confronto che superino le logiche legate a vicende politiche ed elettorali contingenti.

Carlo GIOVANARDI (misto-CCD), parlando sull'ordine dei lavori, sottolinea l'opportunità di rinviare l'esame ad altra seduta.

Alberto DI LUCA (FI), rilevata la netta distinzione tra il fenomeno dell'immigrazione, di cui evidenzia il contenuto positivo, e quello della clandestinità, osserva che la normativa vigente non consente di scindere i due aspetti del problema. Ritiene in proposito che una corretta applicazione del principio di solidarietà dovrebbe portare ad evitare che lavoratori immigrati clandestinamente nella speranza di un'occupazione, trovandosi in situazioni di indigenza, siano portati a delinquere. In questo quadro intende verificare se sussista la possibilità di condurre un'azione comune contro la clandestinità.

Carlo GIOVANARDI (misto-CCD), premesso che il nostro paese avrà bisogno di avvalersi dell'immigrazione anche nei prossimi anni e rilevato il carattere ineluttabile del fenomeno migratorio, si sofferma sull'incidenza particolarmente elevata di fatti criminali provocati da extracomunitari, in particolare nelle periferie più degradate dei grandi centri urbani; in tal senso il fenomeno non è riconducibile a quello che agli inizi degli anni venti ebbe a caratterizzare la comunità degli emigranti italiani negli Stati Uniti d'America.
Sotto questo profilo considera meritevole di attenzione una politica espressa a


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livello territoriale, mentre esprime contrarietà al meccanismo della limitazione percentuale della presenza di gruppi etnici nel medesimo ambito territoriale. Ritiene inoltre che non possano essere ignorate le difficoltà e le rimostranze dei cittadini che più direttamente si confrontano con il fenomeno dell'immigrazione. In tal senso l'introduzione del reato di immigrazione clandestina legato al presupposto di una violazione reiterata delle disposizioni in materia si configura come una necessità, anche al fine di evitare che l'Italia venga considerata «il ventre molle» della Comunità europea.

Giacomo GARRA (FI) si sofferma sugli emendamenti da lui sottoscritti tendenti soprattutto ad introdurre alcune modificazioni di carattere tecnico. Rileva che la proposta relativa alle fattispecie penale di immigrazione clandestina e di falsa od omessa generalità nasca dalla necessità di rendere più incisiva l'applicazione della legge n. 40. Evidenzia in particolare l'opportunità di rimettere all'autorità giudiziaria la valutazione in materia, al fine di evitare che orientamenti divergenti in merito alla convalida dell'espulsione possano indurre l'autorità giudiziaria ad assumere decisioni non univoche e di fatto rimesse alla valutazione discrezionale del singolo magistrato.

Rosanna MORONI (Comunista) intende precisare che il ritardo con cui è intervenuta alla seduta è stato dovuto unicamente a contingenti difficoltà nei trasporti.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, desidera sottolineare la particolare correttezza dei deputati dell'opposizione in questa circostanza.

Alberto DI LUCA (FI), intervenendo in merito alla riformulazione dell'emendamento Frattini 1.5, sollecitata dal relatore, dichiara di sottoscrivere l'emendamento e di accogliere l'invito a sostituire la parola «determina» con la parola «propone».

Domenico MASELLI (DS-U) concorda con il presidente Jervolino sulla valutazione degli emendamenti. In particolare ritiene opportuno il ritiro o, quanto meno, una diversa formulazione dell'emendamento 01.4 del relatore.
In merito alla possibilità di istituire un nuovo Ministero dell'immigrazione, fa presente che la politica sull'immigrazione comporti il coinvolgimento di amministrazioni diverse. Alla luce di questa considerazione, benchè in passato sia stato disponibile a valutare questa proposta, esprime contrarietà all'ipotesi configurata dalla proposta di legge Fini C. 5808.
Per quanto riguarda l'emendamento Sinisi 01.3, ritiene di poter condividere il ruolo che lo stesso intende assegnare alla Conferenza unificata.
Sottolinea infine la necessità di colpire, in particolare, i fenomeni di immigrazione clandestina gestiti dalle grandi organizzazioni internazionali del crimine, anche attraverso una più efficace regolazione delle possibilità di ingresso.

Giampaolo LANDI di CHIAVENNA, relatore, ribadisce la finalità della proposta di legge in esame, che tende ad introdurre miglioramenti alla legislazione vigente sotto il profilo del contrasto all'immigrazione clandestina. Ritiene pertanto che non si possa attribuire ad essa una finalità culturale e politica estranea alla sua impostazione ed a quella della destra democratica.
Ciò premesso, al fine di evitare equivoci, alla luce delle osservazioni espresse dal presidente, ritira il suo emendamento 01.4. Quanto alla proposta di prevedere un coinvolgimento della Conferenza unificata, contenuta nell'emendamento Sinisi 01.3, non ha difficoltà a recepire tale orientamento; viceversa, mantiene l'orientamento negativo all'emendamento Sinisi 01.2, dal momento che quest'ultimo propone una valutazione antitetica rispetto all'istituzione del Ministero dell'immigrazione. Ritiene infatti che tale ministero, al di là delle esigenze di snellimento indicate


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dal presidente, abbia una sua giustificazione che intende sostenere nel prosieguo dell'esame.
Osserva infine, in merito alla proposta di riformulazione dell'emendamento Frattini 1.5, che il deputato Di Luca ha accolto solo parzialmente l'ipotesi da lui prospettata, limitandosi ad accettare la proposta di sostituire la parola «determina» con la seguente: «propone».

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, con riferimento all'emendamento Sinisi 01.2, ricorda di aver manifestato il suo orientamento favorevole considerando non opportuna l'istituzione del Ministero dell'immigrazione.
Per quanto riguarda gli emendamenti Sinisi 01.3 e Frattini 1.5 in merito al coinvolgimento delle regioni nella determinazione del decreto sui flussi, ricorda di aver manifestato la sua valutazione positiva rispetto all'emendamento 01.3, ritenendo opportuno affidare allo Stato la competenza in materia di determinazione dei flussi, salvo a prevedere un coinvolgimento delle regioni attraverso la Conferenza unificata.

Paolo ARMAROLI (AN), intervenendo sull'ordine dei lavori, invita la presidenza a considerare la necessità di procedere rapidamente nell'istruttoria degli articoli, in considerazione del limitato tempo a disposizione prima della scadenza del termine previsto per la trasmissione del testo in Assemblea.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, ribadisce che la presidenza ha valutato con attenzione la necessità di procedere nell'esame della proposta di legge sull'immigrazione, confortata dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza che ha convenuto di dedicare tutto il tempo a disposizione all'esame di tale provvedimento, fatta eccezione per gli atti dovuti e per la proposta di legge sul ripristino della festa nazionale della Repubblica, assegnata in sede legislativa.

Alberto DI LUCA (FI) accoglie l'invito del relatore a riformulare l'emendamento Frattini 1.5 sopprimendo le parole «con decreto del presidente della Giunta» e propone un'ulteriore riformulazione, nel senso di sostituire le parole «sulla base dei provvedimenti regionali» con le seguenti: «sulla base delle indicazioni delle regioni».

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

ATTI DEL GOVERNO

Lunedì 13 novembre 2000. - Presidenza del Presidente Rosa JERVOLINO RUSSO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per la funzione pubblica Raffaele Cananzi.

La seduta comincia alle 14.50.

Schema di testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa
(Seguito dell'esame e rinvio)

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 6 novembre 2000.

Giacomo GARRA (FI) propone in primo luogo, con riferimento al comma 2 dell'articolo 4, di prevedere che la dichiarazione sostitutiva possa essere resa esclusivamente dal coniuge o dai figli, escludendo ogni altro parente in linea retta o collaterale fino al terzo grado.
Con riferimento all'articolo 5, comma 1 suggerisce di evitare la ripetizione dell'espressione «potestà dei genitori», sostituendo le parole «dei genitori» con l'espressione «che gli compete».
Suggerisce altresì, relativamente dell'articolo 7, di prevedere al comma 1 che la redazione e la stesura di atti pubblici avvenga «con qualsiasi mezzo consentito


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dall'ordinamento» e di inserire, alla fine del comma 2, l'espressione «ovvero se ne trascriva il testo nella notazione in calce».
In merito al comma 2 dell'articolo 8, ritiene opportuno prevedere l'acquisizione del parere del Consiglio di Stato prima dell'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulla definizione delle regole tecniche per la formazione, la trasmissione, la conservazione, la duplicazione, la riproduzione e validazione dei documenti informatici; propone altresì che si preveda una cadenza quinquennale per l'adeguamento di tali regole, in luogo di quella biennale indicata nel testo.
Suggerisce quindi di prevedere al comma 1 dell'articolo 11 che i contratti stipulati con strumenti informatici o per via telematica mediante l'uso della firma digitale siano sottoposti agli obblighi fiscali previsti dalla legge.

Sergio SABATTINI (DS-U), relatore, fa presente che la formulazione dell'articolo 11 riproduce quella dell'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 513 del 1997.

Giacomo GARRA (FI) giudica oscura la formulazione di cui al comma 3 dell'articolo 14, laddove si prevede che la trasmissione del documento informatico per via telematica equivale alla notificazione per mezzo della posta, ritenendo più appropriato il riferimento alla notificazione a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento.
Sollecita una formulazione più puntuale del comma 5 dell'articolo 24, con riferimento al documento informatico presentato o depositato presso pubbliche amministrazioni, mutuando le disposizioni previste in materia dalla legge Bassanini.
Pur comprendendo che il riferimento alle prefetture di cui al comma 4 dell'articolo 33 presenta il vantaggio di un'immediata comprensione, osserva che sarebbe più corretto parlare di «uffici territoriali del Governo».
Con riferimento all'articolo 36, rileva che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 1 in merito alla definizione delle caratteristiche e delle modalità per il rilascio della carta d'identità elettronica dovrebbe essere emanato su proposta del ministro dell'interno, mentre, per quanto attiene al comma 4, chiede al Governo informazioni sull'utilizzazione della carta d'identità elettronica.

Il sottosegretario Raffaele CANANZI precisa che al momento la carta d'identità elettronica non è stata ancora introdotta e che nei prossimi mesi la sua utilizzazione sarà sperimentata in trentatré comuni.

Giacomo GARRA (FI) invita il Governo ad illustrare il motivo per cui alcuni commi dell'articolo 50 non prevedono termini per gli adempimenti previsti; inoltre, con riferimento al comma 3 dell'articolo 51, chiede se sia previsto un adempimento facoltativo in capo alle pubbliche amministrazioni.

SERGIO SABATTINI (DS-U), relatore, concorda con l'onorevole Garra nel sollecitare un chiarimento sul motivo per cui alcuni termini originariamente previsti non siano stati inseriti nella stesura definitiva dello schema di testo unico.

Il sottosegretario Raffaele CANANZI, rispondendo all'onorevole Garra in merito al comma 3 dell'articolo 51, precisa che esiste un obbligo di valutazione per le amministrazioni, fermo restando la discrezionalità nel merito. Osserva quindi che i termini previsti sono di natura ordinatoria, per cui si è ritenuto opportuno non definirli in questa fase, in considerazione degli adempimenti non ancora svolti.

Giacomo GARRA (FI), rilevata la sostanziale analogia del contenuto del comma 3 dell'articolo 60 con quello del comma 5 dell'articolo 55, suggerisce di utilizzare termini omogenei.
Invita la Commissione ad una riflessione sulla previsione di un sistema informatico di protocollo unico, di cui


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all'articolo 61, che potrebbe ingenerare confusione e pregiudizio per l'utente.
Suggerisce infine di prevedere al comma 4 dell'articolo 71, trattandosi di norma regolamentare, l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria nel caso di riscontrata falsità delle dichiarazioni rese ai sensi degli articoli 46 e 47.

Il sottosegretario Raffaele CANANZI osserva che la formulazione proposta dal deputato Garra può risultare superflua, dal momento che l'articolo 76 del testo unico prevede una norma generale che disciplina questo aspetto.
Si sofferma poi sul complesso delle osservazioni formulate, rilevando l'opportunità di mantenere la formulazione dell'articolo 61, nella convinzione che l'individuazione di un unico servizio responsabile della tenuta del protocollo informatico sia la soluzione preferibile. Si riserva di approfondire la possibilità indicata di utilizzare al comma 3 dell'articolo 60 la formulazione di cui al comma 5 dell'articolo 55. Ribadita, con riferimento all'articolo 50, l'opportunità di non individuare precisi termini temporali, afferma di non avere difficoltà a prevedere al comma 1 dell'articolo 36 che le modalità per il rilascio della carta d'identità elettronica siano definite in un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell'interno.
Con riferimento al comma 5 dell'articolo 24, pur riservandosi un approfondimento, ritiene non suscettibile di modificazione la relativa formulazione, mentre, in merito al comma 3 dell'articolo 14, osserva che la notificazione per mezzo della posta è comprensiva delle ipotesi di inoltro mediante raccomandata con avviso di ricevimento.
Non considera opportuno al comma 2 dell'articolo 11 il richiamo al regime fiscale con riferimento ai contratti stipulati con strumenti informatici o per via telematica, dal momento che la materia viene già disciplinata dal testo unico con norme di carattere generale.
Ritiene che l'adeguamento biennale delle regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la conservazione del documento informatico, di cui al comma 2 dell'articolo 8, non comporti eccessive difficoltà, considerata la rapidità dell'evoluzione dei nuovi strumenti tecnologici.
Rileva inoltre che l'espressione «con qualunque mezzo idoneo», di cui al comma 1 dell'articolo 7, sia appropriata in quanto riferita a mezzi tecnici, mentre considera fondata l'osservazione dell'onorevole Garra sul comma 1 dell'articolo 5. Infine, con riferimento al comma 2 dell'articolo 4, sottolinea l'opportunità di confermare la formulazione attualmente prevista.

Sergio SABATTINI (DS-U), relatore ringrazia il rappresentante del Governo e il deputato Garra per le loro osservazioni, delle quali si avverrà nella stesura della proposta di parere, così come terrà conto altresì dei suggerimenti e dei rilievi espressi dal Comitato per la legislazione.
Ricorda di aver espresso nella sua relazione perplessità in merito alla richiesta da parte del Garante per la protezione dei dati personali di essere sentito prima dell'emanazione di atti legislativi e regolamentari; si riserva di prospettare nella proposta di parere l'opportunità di sopprimere il riferimento all'intervento del Garante nella definizione delle regole tecniche previsto dal comma 2 dell'articolo 8.

Il sottosegretario Raffaele CANANZI rileva la necessità di qualche approfondimento del parere espresso dal Comitato per la legislazione, con particolare riferimento alla seconda parte dello stesso.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, invita il relatore a predisporre una proposta di parere in tempo utile per consentire ai colleghi di prenderne visione prima dell'inizio della seduta prevista per la giornata di domani. Rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.


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SEDE LEGISLATIVA

Lunedì 13 novembre 2000. - Presidenza del Presidente Rosa JERVOLINO RUSSO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per la funzione pubblica Raffaele Cananzi.

La seduta comincia alle 15.20.

Ripristino della festività nazionale del 2 giugno.
C. 7387, approvato dal Senato, C. 655 Sbarbati, C. 3808 Furio Colombo e C. 4736 Pivetti.
(Discussione e rinvio).

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, ricorda che la Commissione ha già esaminato in sede referente la proposta di legge in titolo e che il prescritto numero dei deputati ne ha richiesto il trasferimento in sede legislativa, ai sensi dell'articolo 92, comma 6 del regolamento, deliberato dall'Assemblea nella seduta di venerdì 10 novembre 2000.
Avverte che il deputato Lembo ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione audiovisiva a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Dichiara aperta la discussione di carattere generale.

Domenico MASELLI (DS-U), relatore, richiamando la relazione svolta in sede referente, sottolinea l'opportunità di ripristinare la festa nazionale della Repubblica del 2 giugno, in conformità con quanto prescritto dalla legge 27 maggio 1949, n. 260. Ricorda che le difficoltà economiche collegate alla cosiddetta congiuntura spinsero il Parlamento ad approvare la legge 5 marzo 1977, n. 54, che operò una drastica riduzione dei giorni considerati festivi e differì alla prima domenica di giugno la festa nazionale della Repubblica ed alla prima domenica di novembre il giorno dell'unità nazionale. Mentre plaude al ripristino della festività del 2 giugno, esprime l'auspicio, a titolo strettamente personale, che sia ripristinata anche la festività del 4 novembre.
Il ripristino della festa nazionale del 2 giugno riveste anche un valore di auspicio per la piena realizzazione di un'Italia federale, cosciente della sua identità unitaria e rispettosa delle autonomie.

Alberto LEMBO (AN), richiamando le considerazioni svolte in Assemblea nella seduta di venerdì 10 novembre 2000, in sede di deliberazione sulla proposta di assegnazione in sede legislativa del provvedimento in esame, sottolinea una sostanziale mancanza di coordinamento normativo tra il provvedimento stesso ed il disposto della legge 5 marzo 1977, n. 54.
Rileva inoltre che nella relazione alla proposta di legge non è contenuto alcun riferimento alla valutazione d'impatto sui destinatari delle norme in essa contenute, sia in termini di compressione della produttività, sia sotto il profilo del minor gettito che deriverebbe dalla loro applicazione. Sotto questo profilo, esprime stupore per il fatto che il parere della Commissione bilancio non contenga alcun riferimento a tale aspetto, che pure a suo avviso riveste particolare rilevanza. In particolare, il ripristino della celebrazione della festa del 2 giugno in una data prestabilita, comporterebbe una perdita in termini di PIL, a quanto gli consta, in circa 5-7 mila miliardi, determinando minori entrate per la misura di circa 2.500 miliardi.
Ritiene che, per evitare che la disciplina legislativa in esame determini un impatto di tal genere, il ripristino della celebrazione della festa nazionale del 2 giugno dovrebbe corrispondere alla soppressione di un'altra festività; in alternativa, il Parlamento potrebbe demandare la determinazione delle modalità di godimento della festività alle parti sociali, secondo la procedura seguita nel 1977.
Chiede infine al relatore e al rappresentante del Governo di esprimere una valutazione sui rilievi critici testé configurati e preannunzia la presentazione di


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emendamenti volti a recepirne la sostanza, riservandosi altresì di presentare un ordine del giorno.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, fa presente al deputato Lembo che, nell'ambito del procedimento di approvazione delle leggi, sono individuate sedi specifiche per affrontare questioni particolari connesse al loro contenuto ed alla loro applicazione. Nella fattispecie, i rilievi critici prospettati avrebbero dovuto essere più opportunamente proposti presso la V Commissione bilancio, investita dell'espressione del parere sulla proposta di legge, e non invece avanzati nell'ambito della Commissione di merito. Sta di fatto che le Commissioni bilancio del Senato e della Camera hanno espresso parere favorevole sul provvedimento, non ritenendo, evidentemente, che esso rechi conseguenze di carattere finanziario in termini di minori entrate, come prospettato dal deputato Lembo.
Quanto, infine, al riferimento alla legge n. 54 del 1977, richiama il principio generale in base al quale la legge successiva nel tempo abroga la precedente.

Giacomo GARRA (FI), sottolineata l'importanza del ripristino della festa nazionale della Repubblica del 2 giugno, che a suo avviso deve essere intesa anche come festa della Costituzione, esprime rammarico per il ritardo con il quale il Parlamento sta procedendo all'esame della legge costituzionale in materia di abrogazione della XIII disposizione transitoria della Costituzione.

Federico ORLANDO (D-U), nel preannunciare voto favorevole sulla proposta di legge C. 7387, dichiara di non condividere i rilievi critici formulati dal deputato Lembo, pur comprendendone lo spirito. Osserva inoltre che gli interventi in materia di ripristino o di soppressione di festività nazionali sono ispirati a criteri sostanzialmente riduttivi, che non riflettono adeguatamente le esigenze che dovrebbero essere collegate ad una valutazione oggettiva della storia d'Italia. Ricorda, ad esempio, di aver votato a favore della proposta di legge istitutiva del Giorno della memoria, in ricordo dello sterminio del popolo ebraico, pur non concordando con l'individuazione dell'evento da commemorare; a suo avviso sarebbe stato infatti più opportuno commemorare il massacro di Cefalonia.
Esprime infine gratitudine al relatore per aver sollecitato il ripristino della festività del 4 novembre, precisando che non presenterà un emendamento in tale direzione solo al fine di non rallentare l'iter della proposta di legge in esame.

Rosanna MORONI (Comunista), premesso che le considerazioni critiche del deputato Lembo presentano le caratteristiche di meri appigli strumentali e che le osservazioni svolte al riguardo dal presidente Jervolino appaiono senz'altro condivisibili, sottolinea l'importanza della proposta di legge ai fini della salvaguardia della memoria storica, con particolare riferimento all'impegno volto all'affermazione dei valori della democrazia, della libertà e della giustizia propugnati dalla lotta di Resistenza. Sottolinea altresì l'esigenza di sollecitare le giovani generazioni a rifuggire alle pericolose suggestioni dell'autoritarismo e del razzismo ed esprime forte preoccupazione di fronte a tentativi di revisionismo che rappresentano il segno di un grave arretramento del dibattito sulla verità storica, rendendo più difficoltoso l'auspicato processo di pacificazione nazionale.

Marco BOATO (misto-verdi-U) condivide le osservazioni del relatore, pur non associandosi alla proposta di ripristinare la festività del 4 novembre. Né, del resto, ritiene di poter condividere le osservazioni del deputato Orlando a proposito dell'opportunità di istituire un Giorno della memoria per commemorare il massacro di Cefalonia, che, pur nella sua eccezionale gravità, non può essere paragonato all'olocausto.
Preannuncia infine il voto favorevole dei deputati Verdi sulla proposta di legge in esame.


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Maretta SCOCA (UDEUR), premesso che la festività del 2 giugno non ha un rilievo puramente simbolico, preannuncia il voto favorevole del gruppo dell'UDEUR sulla proposta di legge, che a suo avviso non può essere strumentalizzata ed alla quale va collegato l'importante obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni il senso del riconoscimento da tutti dovuto a chi ha contribuito alla nascita della Repubblica.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara chiusa la discussione di carattere generale.

Domenico MASELLI (DS-U), relatore, precisa che la sua proposta di reintrodurre la festività del 4 novembre è legata non alla finalità di celebrare l'esito di un conflitto bellico ma, piuttosto, all'esigenza di ricordare il Risorgimento italiano, come epoca storica che ha portato all'unificazione dell'Italia.
Dichiara inoltre di condividere le osservazioni svolte dal presidente Jervolino in ordine all'opportunità di sollevare taluni questioni specifiche nella sede procedurale propria.

Il sottosegretario Raffaele CANANZI, rilevata l'importanza della proposta di legge, che rappresenta il riconoscimento della assoluta rilevanza del patto nazionale che ha portato ad una nuova forma dello Stato italiano, condivide le osservazioni del presidente Jervolino in ordine ai rilievi critici sollevati dal deputato Lembo, ricordando che la V Commissione non ha eluso i problemi sollevati da quest'ultimo ma, anzi, ne ha approfondito l'esame ai fini dell'espressione del parere, che ha comunque ritenuto di dover formulare in termini positivi.
Quanto alla proposta del deputato Lembo di attivare le procedure di contrattazione, ritiene che tale prospettiva sia in re ipsa.

Alberto LEMBO (AN) prende atto dell'ultima precisazione fornita dal sottosegretario.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 21 di oggi, lunedì 13 novembre 2000.
Rinvia, pertanto, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.20.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicato in un fascicolo a parte.