I Commissione - Resoconto di mercoledÏ 15 novembre 2000


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 15 novembre 2000. - Presidenza del Presidente Rosa JERVOLINO RUSSO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per l'interno Gian Franco Schietroma.

La seduta comincia alle 14.15.

Sui lavori della Commissione.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, comunica di aver ricevuto nella giornata di ieri una telefonata da parte del Presidente della Repubblica, che ha rivolto il suo ringraziamento a tutti i gruppi politici e ai componenti della Commissione per l'approvazione all'unanimità della proposta di legge volta a ripristinare la festività nazionale del 2 giugno.

Modifiche al testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione.
C. 5808 Fini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 14 novembre 2000.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, avverte che è stata avanzata richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione audiovisiva a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Ricorda che nella precedente seduta sono stati esaminati alcuni emendamenti volti a premettere articoli all'articolo 1 della proposta di legge. Ricorda altresì che, al fine di evitare possibili effetti preclusivi, ha ritenuto di accogliere la richiesta del deputato Rivolta di consentire la riformulazione degli emendamenti.

Paolo ARMAROLI (AN), intervenendo sull'ordine dei lavori e per un richiamo al regolamento, intende porre una questione di carattere sostanziale piuttosto che procedurale. Prende atto dell'orientamento espresso dal Presidente della Camera nella sua lettera del 10 febbraio 2000, secondo cui, fermo restando il diritto dei gruppi di opposizione di ottenere l'adozione quale testo base della proposta di legge da loro indicata, anche attraverso lo strumento del disabbinamento delle altre proposte, non resta in alcun modo pregiudicato il


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potere, spettante alla Commissione, di emendare tale testo secondo le ordinarie forme del procedimento in sede referente. Si chiede, tuttavia, se sia configurabile un limite alla facoltà emendativa della maggioranza; se è da riconoscersi infatti il potere della Commissione di approvare singoli emendamenti soppressivi, modificativi o aggiuntivi, o addirittura di sopprimere l'intero articolato, ritiene invece che debba essere considerato precluso il potere di modificare il testo base fino a stravolgerne completamente il contenuto. Proponendo infatti contestualmente sia la soppressione di tutti gli articoli, sia l'introduzione di articoli aggiuntivi che alterano radicalmente l'impianto originario della proposta, si finisce per consentire alla maggioranza stessa di portare all'esame dell'Assemblea una propria proposta nell'ambito delle quote di tempi e di argomenti che il regolamento riserva ai gruppi di opposizione, di fatto comprimendole in modo sostanzialmente lesivo delle norme regolamentari.
Riservandosi di portare la questione all'attenzione del Presidente della Camera al fine di promuovere una pronuncia della Giunta per il regolamento, invita il presidente della Commissione a esprimere il suo orientamento in materia.

Sergio SABATTINI (DS-U) ritiene che la posizione sostenuta dal deputato Armaroli, in una prospettiva inversa, possa determinare conseguenze inaccettabili per la stessa opposizione.
Esprime a titolo personale perplessità sulla riserva regolamentare di quote di tempi e di argomenti a favore dei gruppi di opposizione. Ritiene infatti che questa norma, nella sua interpretazione più estensiva, potrebbe introdurre un grave vulnus alle ordinarie forme del procedimento in sede referente, limitando l'attività emendativa del singolo deputato. Si augura che i deputati dell'opposizione non intendano radicalizzare il confronto su questioni procedurali, dal momento che la maggioranza è disponibile a discutere sulle modifiche da apportare alla normativa vigente.

Rosanna MORONI (Comunista) afferma di non condividere l'indicazione contenuta nella lettera del Presidente della Camera, in ordine all'adozione del testo indicato dalle opposizioni quale testo base, non potendosi a suo avviso impedire ad una Commissione di pronunciarsi sul complesso delle proposte di legge vertenti su una stessa materia. Ritiene comunque che la Commissione si sia correttamente adeguata gli indirizzi della Presidenza.
Dichiara quindi di non condividere in alcun modo le osservazioni del deputato Armaroli, secondo cui le opposizioni avrebbero diritto a portare all'esame dell'Assemblea il proprio testo in forma sostanzialmente inalterata, ovvero, in caso di radicali modifiche dello stesso, avrebbero diritto a non computarlo all'interno delle quote loro riservate. In tal modo, infatti, si finirebbe per estendere oltre il dovuto la quota prevista dal regolamento a favore delle opposizioni, quanto meno per la fase di esame in Commissione.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, ricorda che la Commissione ha seguito scrupolosamente l'orientamento espresso nella lettera del Presidente della Camera, che invita i presidenti di Commissione a promuovere l'adozione della proposta indicata dall'opposizione quale testo base per il seguito dell'esame in sede referente, ovvero, nel caso in cui non si realizzino le condizioni politiche per procedere in tal senso, a disabbinare le altre proposte di legge, in modo da consentire il prosieguo dell'esame sul testo indicato dai gruppi di opposizione, restando ovviamente impregiudicato il potere della Commissione di emendarlo secondo le forme ordinarie del procedimento in sede referente.
Ritiene che quest'ultima indicazione trovi fondamento nell'articolo 72 della Costituzione, che configura come obbligatoria l'attività istruttoria da parte della Commissione.
Si dichiara comunque disponibile a sospendere i lavori, qualora il deputato Armaroli ritenga di dover promuovere


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preliminarmente una pronuncia della Giunta per il regolamento o della Presidenza della Camera.
Esprimendo una valutazione di carattere politico, nella sua qualità di parlamentare del gruppo dei popolari e democratici, osserva di aver registrato in più di un'occasione un volontà da parte dei gruppi di opposizione di radicalizzare il confronto in tutti i momenti in cui si è prefigurata la possibilità di pervenire a soluzioni concordate. Si riferisce sia ai lavori del Comitato ristretto, sia alla seduta di ieri, nel corso della quale è stato approvato all'unanimità un emendamento che prefigura un corretto rapporto tra Stato, regioni e forze economiche nella determinazione dei flussi.

Alberto DI LUCA (FI), premesso di non essere tra coloro che ricercano lo scontro politico, ritiene che debba essere garantita alle opposizioni la quota di tempi e di argomenti che il regolamento ad esse riserva. Se la proposta di legge Fini dovesse essere completamente modificata, verrebbe violato il diritto delle opposizioni. Ritiene pertanto che si possa procedere serenamente nel confronto sulle modifiche da apportare alla normativa vigente in materia di immigrazione, purché tali modifiche non siano computate nei tempi delle opposizioni.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, ribadisce che a suo avviso non è possibile limitare la facoltà emendativa della Commissione. Ricorda che il testo delle opposizioni può comunque essere portato all'esame della Assemblea attraverso la presentazione di una relazione di minoranza. In tal senso il comma 12 dell'articolo 79 del regolamento prevede che i gruppi dissenzienti possono designare dei relatori di minoranza e che ciascuna relazione di minoranza reca un testo alternativo che, secondo quanto previsto dal comma 1-bis dell'articolo 87 del regolamento, viene posto in votazione su richiesta del relatore di minoranza come emendamento interamente sostitutivo di ciascun articolo.

Paolo ARMAROLI (AN) esprime totale dissenso sulle osservazioni espresse sul piano politico dal presidente in quanto non ritiene che possa essere imputata all'opposizione la volontà di radicalizzare il confronto. Ricorda in proposito che la proposta Fini è iscritta all'ordine del giorno della Commissione da circa un anno e mezzo e che in più di un'occasione ha proposto di non procedere a votazioni in assenza delle forze di maggioranza.
Osserva, viceversa, che queste ultime non hanno ritenuto di dover intervenire sull'argomento, se non nelle ultime sedute, e di manifestare il proprio orientamento sulle questioni dell'immigrazione. Inoltre, la presentazione di emendamenti interamente soppressivi di molti articoli della proposta di legge limiterà ulteriormente lo spazio dedicato ai gruppi dell'opposizione. Concordando con il deputato Di Luca, contesta nel modo più assoluto la facoltà della maggioranza di utilizzare gli spazi riservati ai gruppi di opposizione per portare all'esame dell'Assemblea le proprie proposte di legge.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, ricorda che tempi eccessivamente lunghi di esame stanno caratterizzando anche altri provvedimenti iscritti all'esame della Commissione, quale ad esempio quelli sul diritto d'asilo, a causa dell'elevato numero di provvedimenti di sua competenza iscritti contestualmente all'ordine del giorno dell'Assemblea nell'ultimo periodo. Evidenzia inoltre come il calendario dei lavori della Commissione sia stato sempre deliberato dall'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, senza che siano emerse contestazioni.

Gian Paolo LANDI di CHIAVENNA, relatore, in considerazione dell'imminente ripresa dei lavori dell'Assemblea, insiste perché si proceda nell'esame e nella votazione degli emendamenti. Osserva inoltre che i gruppi di opposizione, una volta concluso l'esame in sede referente del provvedimento, potranno chiedere la cancellazione del provvedimento dal calendario dei lavori dell'Assemblea ovvero valutare


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la possibilità di presentare un testo alternativo.

Paolo ARMAROLI (AN) concorda con la proposta del relatore di proseguire nell'esame degli emendamenti.

Antonio SODA (DS-U) si associa alla richiesta del relatore di procedere all'esame e alla votazione degli emendamenti.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, avverte che sono state presentate nuove formulazioni degli emendamenti nonché nuovi emendamenti del relatore (vedi allegato).

Antonio SODA (DS-U) annuncia voto contrario sull'emendamento del relatore 01.6, che, qualora fosse approvato, verrebbe ad incidere sulla nuova organizzazione dei ministeri delineata dal decreto legislativo n. 300 del 1999.

Giacomo GARRA (FI), rilevata sotto il profilo tecnico l'opportunità di riferire la proposta emendativa in esame al decreto legislativo sul riordino dei ministeri, dichiara voto favorevole sull'emendamento del relatore 01.6.

Giannicola SINISI (PD-U), rilevata la complessità della politica dell'immigrazione che riguarda funzioni che incidono su una pluralità di ministeri, ritiene che la relativa attività di coordinamento debba essere svolta dalla Presidenza del Consiglio.
Osserva che l'emendamento 01.6 del relatore, nel momento in cui attribuisce competenze al nuovo ministro senza portafoglio, ancorché di coordinamento, in relazione all'attività di contrasto dell'immigrazione clandestina da parte delle forze di polizia, inserisce gravi elementi di confusione rispetto alla responsabilità del ministro dell'interno quale autorità nazionale di pubblica sicurezza. Ritiene in proposito che il coordinamento si debba realizzare unicamente tra autorità titolari di responsabilità esclusive nei settori di rispettiva competenza.
Esprime pertanto voto contrario sull'emendamento 01.6 del relatore.

Dario RIVOLTA (FI) condivide l'osservazione del deputato Sinisi, anche sotto il profilo delle possibili interferenze con le responsabilità e le competenze del Ministero degli esteri. Annuncia pertanto la sua astensione sull'emendamento 01.6.

Il sottosegretario Gian Franco SCHIETROMA esprime parere contrario sull'emendamento del relatore 01.6, anche alla luce delle argomentazioni espresse dagli onorevoli Soda e Sinisi.

La Commissione respinge l'emendamento 01.6 del relatore.

Gian Paolo LANDI di CHIAVENNA, relatore, illustra il suo emendamento 01.7, che prevede l'emanazione, in luogo di uno o più decreti, di un unico decreto annuale di determinazione dei flussi da emanarsi entro il termine improrogabile del 31 marzo di ogni anno.
Osserva infine che il successivo emendamento Rivolta 01.9 integra il contenuto della sua proposta emendativa, prevedendo che in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale non si faccia luogo al rilascio dei visti d'ingresso e dei permessi di soggiorno.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, osserva che la votazione dell'emendamento 01.7 del relatore dovrebbe essere preclusa dall'approvazione, nella seduta di ieri, dell'emendamento Sinisi 01.3 relativo al comma 4 dell'articolo 3, che riguarda il decreto flussi. Ritiene tuttavia di accogliere l'invito espresso nella seduta di ieri dal deputato Boato di favorire quanto più possibile l'esame degli emendamenti presentati, al di là degli effetti preclusivi che possono derivare da singole votazioni.

Antonio SODA (DS-U), osservato preliminarmente che la seconda parte dell'emendamento 01.7 del relatore riproduce il testo dell'emendamento Sinisi 01.3, annuncia


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voto contrario sulla proposta di prevedere l'emanazione di un unico decreto annuale per la determinazione dei flussi. Ritiene infatti che tale modifica introduca elementi di eccessiva rigidità in rapporto all'evoluzione delle esigenze economiche e produttive, nonché delle dinamiche dell'immigrazione.

Giacomo GARRA (FI) invita il relatore a ritirare il suo emendamento 01.7 alla luce delle considerazioni espresse dal collega Soda, da intendere nel senso che la previsione di più decreti consentirebbe, qualora se ne ravvisassero le condizioni, sia di aumentare, sia di ridurre le quote massime inizialmente previste di stranieri da ammettere nel territorio.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, rileva che la previsione della pluralità dei decreti non possa essere intesa come volta a consentire all'interno dello stesso anno una riduzione dei flussi precedentemente definiti, non essendo possibile sapere fino al 31 dicembre se la quota prevista sarà interamente utilizzata.
Ribadisce l'esigenza che il decreto flussi sia adottato all'inizio di ciascun anno in modo da preservare il suo effettivo contenuto programmatorio. In tal senso la fissazione del termine per la sua adozione al 31 marzo di ciascun anno potrebbe compromettere la sua effettiva capacità programmatoria.
Avverte infine che la seconda parte dell'emendamento 01.7 del relatore risulta preclusa dalla votazione dell'emendamento Sinisi 01.3 avvenuta nella seduta di ieri.

Gian Paolo LANDI di CHIAVENNA, relatore, afferma di non ritenere possibile che un adeguamento costante alle esigenze espresse dal territorio sia assicurato attraverso l'emanazione di più decreti flussi, mentre considera fondata l'osservazione del presidente sulla individuazione del termine improrogabile del 31 marzo.
Ritira pertanto il suo emendamento 01.7 sottoscrivendo l'emendamento Rivolta 01.9 che, mantenendo la previsione di un unico decreto, stabilisce altresì che in caso di mancata pubblicazione non si faccia luogo al rilascio dei visti d'ingresso e dei permessi di soggiorno.

Rosanna MORONI (Comunista) sollecita una sospensione della seduta della Commissione in considerazione dell'imminente ripresa dei lavori dell'Assemblea.

Paolo ARMAROLI (AN) chiede al presidente chiarimenti in ordine al prosieguo dell'esame.

Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, ribadisce la sua disponibilità a sospendere brevemente l'esame del provvedimento qualora il deputato Armaroli intenda previamente acquisire l'indirizzo della Presidenza della Camera sulle questioni da lui poste.
Accogliendo l'invito dell'onorevole Moroni, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani, giovedì 16 novembre 2000.

Sui lavori della Commissione.

Adriana VIGNERI (DS-U) informa, relativamente al disegno di legge n. 7042 in materia di riordino dei servizi pubblici locali iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani, che è già disponibile presso gli uffici un fascicolo contenente i nuovi emendamenti del relatore.

La seduta termina alle 15.25.