02 Settembre 2000
 
 
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"Giochiamoci questa carta"
Parla Briguglio: "Le associazioni ora possono fare qualcosa"
L. Q.


Sergio Briguglio ha fatto parte del gruppo di esponenti dell'associazionismo a suo tempo chiamati dal Viminale per definire una "Carta dei diritti" all'interno dei centri.

Sei soddisfatto del risultato?

Le nostre proposte di allora sono state pienamente accolte. Da questo punto di vista giudico il risultato positivo. Credo che potranno essere evitati i rischi di arbitrarietà e abuso nei trattenimenti e nelle espulsioni. In particolare mi sembra fondamentale la possibilità di stipulare convenzioni con le associazioni. Queste potranno concretamente controllare che non ne vengano fatti.

Tu non hai mai giudicato un abuso di per sé l'esistenza dei centri. Perché?

Io penso che molti dei danni che giustamente vengono paventati possono essere parati con la tutela dei diritti del singolo. Certo, poi resta il problema di fondo: è giusto che esistano oppure no posti come questi? E qui si entra nel campo delle strategie sull'immigrazione: se uno è in grado di dire che l'immigrazione deve essere libera, allora d'accordissimo: questi posti non devono esistere. Ma finché l'immigrazione è regolamentata deve esistere una sanzione, altrimenti la regolamentazione finisce per non avere alcun senso. Detto questo, io credo che un modo ci sia per limitare al massimo l'uso dei centri: e cioé rendere legale ciò che è illegale. Gli imprenditori chiedono lavoratori: perché costringerli a entrare clandestinamente invece di fare un nuovo decreto sui flussi?

Torniamo alla "Carta". Credi davvero che possa concretamente garantire dignità e diritti delle persone detenute?

Io credo che tutto dipenda dalle convenzioni, dal fatto cioé che queste vengano effettivamente stipulate. E per fare ciò è necessario che si muovano i prefetti, ma è anche necessario che si muovano le associazioni fornendo quei servizi - penso soprattutto a quello legale - previsti nella Carta. Un esempio: se qualcuno dicesse alla prostituta nigeriana che può avvalersi del permesso di soggiorno tramite articolo 18, forse le sarebbe evitata l'espulsione. Se ciò non dovesse avvenire è ovvio che ci troveremmo punto e a capo.

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