Carissime/i,

vi inviamo le notizie in nostro possesso circa gli orientamenti del

Ministero dell‚Interno, del Dipartimento per gli Affari Sociali e del

Comitato per i minori stranieri riguardo alla questione dei minori

stranieri non accompagnati.

Si tratta di informazioni fornite telefonicamente e in via informale, e

dunque non vi è nulla di ufficiale: ci sembrava importante, tuttavia,

che le informazioni a noi pervenute circolassero, anche per rispondere

alle numerose persone che, avendo aderito all‚appello "Per i minori

stranieri, e per noi tutti" o avendo partecipato al convegno di Torino

del 10 marzo, ci hanno chiesto in queste settimane se vi fossero novità.

 

 

1) Il Comitato per i minori stranieri, nel decidere tra accoglienza del

minore in Italia e rimpatrio, in generale darà la priorità all'opzione

del rimpatrio, così come previsto dal "Piano nazionale di azioni e di

interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età

evolutiva 2000-2001" e dalle Linee Guida del Comitato per i minori

stranieri deliberate l'11 gennaio 2001.

Per ogni minore segnalato al Comitato, dunque, saranno svolte nel più

breve tempo possibile le indagini nel paese d'origine, per individuare

la famiglia o autorità del paese d‚origine disposte ad assumere

l‚affidamento del minore in seguito al rimpatrio.

Nei casi in cui il rimpatrio comporterebbe una situazione di pericolo

per il minore, questi non potrà essere rimpatriato, e sarà quindi

garantita la sua accoglienza in Italia: dovrebbe quindi essere disposto

l‚affidamento del minore, e in seguito egli dovrebbe ottenere un

permesso di soggiorno per motivi familiari (o di affidamento).

Negli altri casi, in generale, il minore dovrà essere rimpatriato. In

particolare, le condizioni di povertà della famiglia e del contesto

d'origine del minore non potranno essere considerate come ragioni

ostative al rimpatrio.

Ove non fosse possibile il ricongiungimento del minore alla famiglia, il

minore sarà tendenzialmente riaffidato alle autorità del paese d‚origine

disposte ad assumerne l‚affidamento.

Il minore dovrà essere sentito dai servizi sociali locali riguardo alla

sua opinione in merito al rimpatrio. Non è chiaro che cosa accadrà nei

casi in cui il minore esprima un‚opinione contraria al rimpatrio.

E' stato sottolineato con decisione, comunque, che il Comitato per i

minori stranieri non disporrà rimpatri coatti, ad opera della Polizia.

Nel periodo necessario a svolgere le indagini e a decidere in merito al

rimpatrio, al minore saranno garantiti i diritti fondamentali relativi

all‚accoglienza temporanea, ma non potrà essere inserito in percorsi di

accoglienza più stabili (comprendenti ad es. corsi di formazione

professionale ecc.).

 

2) Il Ministero dell'Interno sembra non avere alcuna intenzione di

modificare la circolare sui permessi di soggiorno per minore età del

13.11.2000 nella parte che stabilisce che il permesso per minore età non

consente di lavorare e che non può essere convertito ai 18 anni (con

conseguente successiva espulsione del neo-maggiorenne). Il Prefetto

Pansa, firmatario della circolare in questione, si è limitato a

comunicarci che "non c'è nulla di nuovo". Il Prefetto di Torino, Dott.

Catalani si è impegnato a risolvere positivamente il problema, ma a

tutt'oggi, salvo le dichiarazioni della Ministra Turco, non è giunta

alcuna conferma.

Sono state dunque completamente ignorate le richieste presentate

nell‚appello "Per i minori stranieri, e per noi tutti", firmato da

centinaia di associazioni, enti religiosi, enti sindacali, magistrati

ecc., e ribadite nel corso del convegno tenutosi il 10 marzo a Torino,

che ha visto una notevole partecipazione di persone provenienti da tutta

Italia.

L‚unico aspetto sul quale sembra che il Ministero dell‚Interno sia

disposto a modificare la circolare riguarda l‚estensione del concetto di

"minore affidato". Pare infatti che il Ministero emanerà a breve una

nuova circolare che estenderà il concetto di "minore affidato", in

particolare stabilendo che ai minori affidati all‚Ente locale sia

rilasciato un permesso di soggiorno per affidamento invece che un

permesso per minore età.

 

3) La Ministra Turco si è comunque impegnata a tutelare i minori già

inseriti da un certo tempo in percorsi di inserimento.

Il Comitato per i minori stranieri, sulla base delle indicazioni dei

Comuni, e valutando caso per caso, cercherà di garantire la permanenza e

la continuazione dei percorsi di inserimento per questi minori.

Si stanno cercando accordi in questo senso con il Ministero

dell‚Interno, e probabilmente la nuova circolare fornirà indicazioni

anche su tale questione.

 

4) Resta il forte timore ˆ per i minori che non beneficieranno di questa

garanzia e, più in generale, per il prossimo futuro ˆ che i minori che

non accetteranno il rimpatrio si trovino emarginati in un limbo nel

quale sia loro impedito ogni percorso di positivo inserimento nella

società italiana.

Questi minori, infatti, otterranno solo il permesso per minore età, o

più probabilmente non richiederanno alcun permesso di soggiorno,

cercando di rimanere il più invisibili possibile.

Essi, dunque, non potranno più essere avviati nei percorsi di

inserimento sperimentati con successo in questi anni, che prevedevano

l‚iscrizione a scuola, quindi a corsi di formazione professionale e in

seguito l‚avviamento al lavoro (resta garantito, ovviamente, il

diritto-dovere all‚istruzione, ma lo sganciamento dell‚istruzione dal

percorso che conduce al lavoro sta già portando molti ragazzi ad

allontanarsi dalla scuola); nuovamente, dunque, si sommergeranno nella

clandestinità, e si troveranno gravemente esposti allo sfruttamento ed

al rischio di coinvolgimento in attività devianti.

Ancora una volta, ci chiediamo se questo sia positivo, per i minori

stranieri e per la società italiana, e se possa essere considerato come

rispondente al principio del "superiore interesse del minore" sancito

dalla Convenzione di New York.

 

 

Terminiamo con due segnalazioni:

1) Sul sito della Rete d‚urgenza contro il razzismo (

www.unimondo.org/reteurg ) è disponibile il dossier "Minori stranieri

non accompagnati e irregolari, tra accoglienza in Italia e rimpatrio -

Aspetti giuridici", aggiornato con le ultime circolari, i documenti del

Comitato per i minori stranieri (e in particolare le Linee Guida

approvate l‚11.1. 2001), il Piano nazionale di azioni e di interventi

per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva

2000-2001.

Sarà disponibile sul sito, se e quando sarà emanata e non appena ne

avremo copia, anche la nuova circolare del Ministero dell‚Interno che

dovrebbe modificare la circolare del 13.11.2000.

 

2) Alcuni avvocati dell‚ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici

sull‚Immigrazione), e in particolare gli avvocati Luigi Gili e Mariella

Console, si stanno occupando di alcuni ricorsi alla Magistratura al fine

di far ottenere al minore un permesso di soggiorno per motivi familiari

invece del permesso per minore età.

I casi in cui è giuridicamente più sostenibile che il minore abbia

diritto al permesso per motivi familiari sono i casi di: a) minori in

tutela a cittadini italiani o stranieri; b) minori affidati di fatto a

parenti entro il quarto grado idonei a provvedervi e in grado di

dimostrare i requisiti per il ricongiungimento familiare.

Chi fosse interessato alla questione dei ricorsi, può rivolgersi

all‚avv. Mariella Console, il cui indirizzo di posta elettronica è:

alemari.c@iol.it

 

 

Cordiali saluti,

per la Rete d‚urgenza contro il razzismo,

Elena Rozzi