Immigrazione
Nel mondo vi sono
più di 120 milioni di emigranti. L'immigrazione è quindi un
fenomeno normale delle società del nostro tempo , causato dallo
squilibrio fra nord e sud, fra aree ricche e povere del pianeta, ma anche dalle
esigenze di mobilità delle persone in un pianeta dove merci e capitali circolano sempre
più liberamente. E’
un problema con il
quale si stanno e si dovranno confrontare tutti i paesi ricchi nel prossimo futuro. Nessun evento
migratorio ha preparato invasioni e creato catastrofi. Nessuna migrazione si
presenta però priva di problemi sia per chi emigra, sia per chi la
riceve. Quella che abbiamo davanti è quindi una sfida in cui è in
gioco il futuro dell’Italia Noi vogliamo governare il fenomeno dell’immigrazione con serietà
ed equilibrio. Vogliamo valorizzare gli aspetti positivi e contrastare quelli
negativi.. Per questo , nel 1998,
il Centrosinistra ha dotato il paese di una nuova legge
sull’immigrazione. Una legge estremamente avanzata e completa, che si
posta all’avanguardia in ambito europeo. Ci siamo posti l’obiettivo
di contrastare severamente dell’immigrazione clandestina e di lottare contro i racket che la sfruttano; di programmare degli ingressi regolari in funzione
delle richieste delle nostre imprese e della reale capacità di
accoglienza; di incentivare politiche di integrazione per gli immigrati
regolari. Abbiamo avviato un
lavoro importante e per il futuro vogliamo proseguire. Non abbiamo risolto
tutti i problemi, ma il bilancio della nostra azione è sicuramente
positivo. Rivendichiamo i risultati ottenuti, e proprio in virtù di questi risultati siamo in grado
di porre nuovi obiettivi alla nostra azione. Nei prossimi anni la strategia
dell’Ulivo per il governo delle migrazione sarà articolata su 5
assi fondamentali.
Contrasto
severo all’immigrazione clandestina e lotta ai racket che la sfruttano.
Cinque anni fa in
materia di contrasto all’immigrazione irregolare avevamo una normativa
inadeguata e lacunosa. Con le nuove misure introdotte nella legge Turco Napolitano
e con gli accordi stipulati con i paesi di origine e transito delle migrazioni
clandestine abbiamo compiuto un salto di qualità. Siamo entrati nel
sistema Shenghen da cui eravamo esclusi. Abbiamo eseguito nel corso di tre anni
più di 192000 provvedimenti di rimpatrio effettivo e di allontanamento
dal territorio nazionale nei
confronti di persone che si trovavano in Italia in condizione irregolare. Il
numero degli sbarchi si è pressoché arrestato sulle coste
siciliane in provenienza dalla Tunisia ed è calato fortemente sulle
coste pugliesi in provenienza dall’Albania. Abbiamo condotto una
battaglia senza quartiere contro i trafficanti di persone e le nuove mafie che
organizzano il traffico di merce umana: negli ultimi due anni sono
più di 2000 le persone arrestate o denunciate per favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina e più di 500 gli scafisti arrestati
lungo solo le coste della Puglia. Il problema dell’immigrazione
clandestina non è risolto, così come non è risolto in
nessun paese Europeo e neanche negli Stati Uniti, ma passi avanti notevoli sono
stati fatti per arginare il fenomeno. Sul versante del controllo
dell’immigrazione clandestina
per i prossimi anni lavoriamo attorno a due obiettivi
fondamentali. In primo luogo, la
riduzione ulteriore del
flusso illegale proveniente dalla
Albania e dalla Turchia verso le coste italiane e lo sbarramento delle nuove rotte del traffico internazionale di
persone lungo il confine terrestre con la Slovenia.
In secondo luogo, la progressiva
eliminazione della quota di
immigrazione irregolare oggi
presente nel nostro paese.
Tali
obiettivi saranno conseguiti adottando le seguenti misure:
§ aumenti di organico, incentivi salariali e formazione specifica per le forze dell’ordine preposte al compito controllo delle frontiere;
§ prosecuzione dell’azione di modernizzazione tecnologica dell’apparato di controllo delle frontiere;
§ intensificazione della cooperazione con i principali paesi di origine e di transito delle migrazioni clandestine, nel campo del controllo comune delle frontiere .
§ estensione il numero dei paesi extracomunitari con i quali avere accordi per il rimpatrio degli stranieri espulsi.
§ potenziamento della rete nazionale dei centri per stranieri in attesa di espulsione
§ completamento del sistema e della rete telematica per il prelievo e la gestione delle impronte digitali degli stranieri in condizione irregolare.
Favorire
un'immigrazione regolare programmata .
In questi anni, tenendo conto della
effettiva capacità di accoglienza delle nostre città, abbiamo scelto di aprire le nostre
frontiere ad un numero limitato di stranieri che volevano lavorare nel nostro paese. Lo abbiamo
fatto da una parte perché
le nostre stesse imprese chiedevano di assumere lavoratori stranieri.
Dall’altra parte perché siamo convinti che ai paesi a forte
pressione migratoria possiamo chiedere più impegno ed azioni concrete per contrastare
l’emigrazione clandestina se siamo in grado di accogliere regolarmente un certo numero di loro lavoratori nel nostro paese. L’
opzione dell’ ”immigrazione zero” è impraticabile ,
dannosa per la nostra economia ed è causa di un aumento del numero degli ingressi clandestini. Al contrario ,
la nostra scelta sta oggi diventando la scelta di tutti gli altri paesi
europei. Tutti considerano l’ipotesi di adottare quote annuali di
ingresso per lavoratori stranieri.
Confermiamo quindi la scelta fatta. Per i prossimi 5 anni lavoreremo sulla programmazione dei flussi
affinché domanda ed offerta di lavoro possano incontrarsi meglio. Nello
stabilire le quote terremo in
considerazione le possibilità di mobilità dei lavoratori
italiani e la disponibilità al lavoro degli stranieri già
presenti nel nostro paese. Presteremo attenzione a quei settori che oggi
chiedono di assumere un maggiore numero di lavoratori stranieri: i nuovi
settori professionali della new- economy, il mondo della sanità, le
imprese per il lavoro stagionale in agricoltura. Combatteremo con
determinazione il lavoro nero e sommerso che è causa fondamentale
dell’afflusso di immigrati irregolari nel nostro paese.
Tali obiettivi saranno conseguiti adottando
le seguenti misure:
§ Articolazione dei decreti flussi anche per categorie professionali sulla linea dell’innovazione già prevista nel decreto flussi 2001
§ Possibilità per le imprese di svolgere formazione all’estero
§ Estensione su scala nazionale del Progetto Pilota dell’anagrafe informatizzata dei lavoratori stranieri come strumento per la selezioni dei lavoratori immigrati da parte delle imprese.
§ Coinvolgere sempre più responsabilmente le parti sociali, le Regioni e gli enti locali nel processo consultivo su cui si basa la programmazione degli ingressi
§ Rafforzare la collaborazione con un numero limitato di paesi “strategici” dell’area del Mediterraneo e dell’Est Europa , che godono di quote garantite di accessi per lavoro a fronte di un impegno particolarmente intenso nel contrastare l’emigrazione clandestina.
§ sostenere il ritorno volontario in patria dei migranti che hanno acquisito professionalità e capacità imprenditoriali nel nostro paese, per farne dei “vettori di sviluppo” nel paese di provenienza;
§ rafforzare l’impegno e mettere in campo nuove misure per combattere il lavoro nero e favorire l’emersione del lavoro sommerso.
Separare
le politiche dell’asilo da quelle dell’immigrazione.
Bisogna distinguere fra quel tipo di flusso migratorio motivato da esigenze di carattere economico e quello proprio dei profughi e dei richiedenti asilo. Non si può mettere sullo stesso piano chi cerca di attraversare illegalmente le frontiere perché cerca un lavoro e chi lo fa perché fugge dalla guerra o dalla repressione militate e poliziesca. L’Italia ha dato buona prova di se accogliendo 18000 profughi provenienti dal Kosovo durante il conflitto del ’99.Tuttavia Il nostro paese ha bisogno di adeguare la propria legislazione agli standard europei. Da una parte dobbiamo evitare che l’utilizzo distorto del diritto d’asilo diventi un modo per aggirare le norme sull’immigrazione. Dall’altra dobbiamo offrire più servizi e garantire un accoglienza dignitosa ai profughi ed ai richiedenti asilo che cercano protezione nel nostro paese.
Tali obiettivi saranno conseguiti adottando le seguenti misure:
§
Approvare una nuova normativa sul Diritto
d’asilo, in linea con quella degli altri paesi europei,
come quella che il Centrosinistra ha cercato di far approvare a seguito di una proposta del Governo del 1997
§ Costruire un sistema nazionale di accoglienza per i profughi ed i rifugiati
Con la nuova legge sull’immigrazione abbiamo riconosciuto agli immigrati un insieme di diritti. Lo abbiamo fatto per permettere loro una vita libera e dignitosa. Per noi questa è la strada migliore per garantire una pacifica convivenza all’interno della società e per aumentare il senso di sicurezza di tutti. Concedere agli immigrati un insieme di diritti (salute, istruzione, casa, unità familiare, partecipazione e rappresentanza politica, …) rafforza la coesione sociale. Una mancata integrazione favorisce al contrario la loro marginalizzazione e può favorire il mancato rispetto dei doveri di convivenza civile.
Tali obiettivi saranno conseguiti adottando
le seguenti misure:
§ Lanciare un grande piano nazionale e regionale, rivolto a tutti gli stranieri presenti nel nostro paese, per migliorare la loro conoscenza dell’italiano e dei principi fondamentali della nostra organizzazione politica e sociale;
§ Lanciare una vasta campagna per eliminare il
disagio abitativo di italiani e stranieri .
§ Ingaggiare una lotta dura e capillare contro
tutte le forme di razzismo, xenofobia e discriminazione contro gli stranieri e
le persone di origine straniera presenti nel nostro paese;
§ Garantire la stabilità del soggiorno,
mediante l’accesso effettivo alla carta di soggiorno, a tutti gli
immigrati socialmente ed economicamente inseriti nella società italiana;
§ Assicurare agli stranieri in Italia da
più di 5 anni e titolari di carta di soggiorno una piena partecipazione
alla vita politica a livello locale, anche mediante il diritto di voto attivo e
passivo nelle elezioni amministrative;
§ Riformare la legge sulla cittadinanza,
facilitando l’accesso alla cittadinanza ai bambini nati in Italia;
accorciando i tempi di residenza necessari ai cittadini non comunitari per
poter chiedere la naturalizzazione, riducendo i tempi di attesa e la
discrezionalità nelle procedure e , d’altra parte, contrastando
con maggior severità i matrimoni di comodo;
§ adozione di una nuova normativa in materia di libertà religiosa, sul modello di quella proposta dall’Ulivo in questi anni.
§ Intensificare l’impegno dell’Italia e dell’Unione europea nelle azioni di tutela dei diritti umani e di prevenzione dei conflitti al fine di ridurre le cause dei flussi di profughi e richiedenti asilo;
§ prosecuzione dell’impegno, a livello europeo, per pervenire alla creazione di una Forza multinazionale incaricata della sorveglianza delle frontiere esterne dell’Unione;
§ impegnarsi, sul piano internazionale, per dare piena e ampia applicazione alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale e ai protocolli contro la tratta di donne e bambini, e contro il traffico di clandestini, firmati a Palermo nel dicembre 2000.
§ proseguire nella linea di finalizzare una quota rilevante dei fondi della cooperazione allo sviluppo, italiana ed europea, ai paesi a grande pressione migratoria
§ sviluppare un’azione organica per incoraggiare un investimento mirato e produttivo delle rimesse degli stranieri nei paesi d’origine, favorendo le iniziative in grado di creare benessere ed occupazione sul posto.