Relazione sulle modifiche apportate allo schema di decreto flussi 2001 e di documento di programmazione 2001-2003 in seguito alle consultazioni dei soggetti previsti dall’art 3 del Testo Unico sull’Immigrazione e dall’art 3 del DPCM 2 agosto 2000

 

Schema di DPCM sulla Programmazione dei flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari nel territorio dello Stato per l’anno 2001 e di Documento programmatico 2001-2003 relativo alla politica dell’immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, a norma dell’art. 3 della legge 6 marzo 1998,n.40.

 

14-3-2001

 

 

Lo svolgimento delle consultazioni

I due documenti sulle politiche migratorie summenzionati sono stati approvati il 15 dicembre 2000 dal Comitato dei Ministri per il coordinamento ed il monitoraggio dell’attuazione del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero. Il Comitato dei ministri è stato istituito dal DPCM 2 agosto 2000.

Nel corso delle consultazioni sono stati sentiti il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, la Conferenza unificata, gli enti e le associazioni nazionali maggiormente attivi nell’assistenza e nell’integrazione degli immigrati e le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentativi sul piano nazionale, acquisendo il parere delle competenti commissioni parlamentari. Le consultazioni erano destinate a permesso di ottenere un miglioramento dei provvedimento in discussione e di contribuire alla costruzione di un consenso nei confronti delle politiche migratorie italiane, fornendo anche un’occasione di presentare in maniera coerente l’insieme delle politiche svolte in questo campo dal Governo. Regioni, province e comuni sono state coinvolte nelle varie fasi dell’elaborazione dei documenti così come nelle consultazioni.

Le sedi di confronto sono state:

 

Vi sono state inoltre ulteriori occasioni di dibattito che hanno contribuito alla elaborazione di modifiche sostanziali, tra cui si segnala l’incontro presso il Ministero del Lavoro con i rappresentati dei Presidenti delle Regioni per la ripartizione dell’anticipo della quota di lavoratori stagionali, avvenuto il 15 febbraio 2001, oltre agli Stati Generali dell’Immigrazione, svoltisi a Vicenza il 12 gennaio 2001 su impulso del Dipartimento Affari Sociali e del CNEL.

 

Una volta concluse le consultazioni sono state apportate delle modifiche sia al decreto flussi 2001 che al documento di programmazione 2001-2003, descritte nei paragrafi seguenti.

 

Le modifiche al decreto flussi 2001

·      La quota per lavoratori stagionali è stata aperta a tutti i paesi non UE, inclusi i paesi che beneficiano di quote privilegiate separate per i lavoratori non stagionali, come richiesto dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, dalla Commissione per l’Integrazione degli Immigrati, dalle parti sociali, dalle organizzazioni del volontariato e dalle associazioni di immigrati;

·      Tenuto conto della particolare situazione politico-sociale della Somalia, nella quale la scomparsa di strutture statali ha creato problemi nella definizione di documenti di identificazione riconosciuti, è stata introdotta in via provvisoria una quota specifica di 500 cittadini somali, su richiesta delle associazioni di immigrati presenti nella Consulta degli immigrati e dei sindacati. Tale quota è destinata a rendere effettiva la possibilità di ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato o autonomo o per l’inserimento nel mercato del lavoro, anche a fronte di una definizione in corso d’anno, quando le quote ordinarie potrebbero già essere esaurite, delle tipologie di documenti d’identità ammissibili per l’ingresso in Italia di cittadini somali;

·      Su richiesta della Ragioneria Generale dello Stato è stato specificato che i progetti sperimentali di formazione all’estero sono a carico dei privati proponenti e nell’ambito e nei limiti delle risorse destinate allo scopo quando a carico di amministrazioni pubbliche;

 

 

Le modifiche al documento di programmazione triennale