UNHCR
Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati
AFGHANISTAN: LA SITUAZIONE
UMANITARIA
N. 46, 14 dicembre 2001
In breve:
-
aumentano
i rimpatri in Afghanistan
-
rifugiati
continuano a entrare in Pakistan
-
avviata
una nuova distribuzione a Kabul
-
nuove
attività in Afghanistan settentrionale e occidentale
Aumentano i rimpatri in Afghanistan
Nell'ultima settimana oltre 17.500 persone sono
rimpatriate spontaneamente in varie aree dell'Afghanistan, a testimonianza del
fatto che in alcune regioni si sta ritornando a condizioni di stabilità
e normalità.
Questa settimana, oltre 7.600 persone hanno fatto
ritorno dall'Iran, cifra record per il 2001, altri 7mila afghani sono rientrati
attraverso la frontiera di Chaman dalla provincia pakistana del Balochistan e
3.500 sarebbero rimpatriati dal Pakistan verso Kabul e Jalalabad attraverso il
Passo Khyber.
E' ancora presto per dire se i rimpatri proseguiranno
su questi livelli. Molti di questi afghani potrebbero essere rientrati per le
festività dell'Eid e, con la fine del Ramadan, altri afghani potrebbero
presto cominciare a rimpatriare. In ogni caso oltre 17.500 rimpatri in una
settimana sono un segnale positivo e dimostrano la fiducia degli afghani per i
recenti sviluppi della situazione nel paese.
L'UNHCR comunque invita gli afghani a non
precipitarsi, e le autorità dei paesi limitrofi a non affrettare il loro
rimpatrio. Le condizioni di sicurezza in molte aree dell'Afghanistan restano
precarie e il paese - devastato dalla guerra e dalla siccità - necessita
di un enorme quantità di aiuti umanitari e di assistenza per la
ricostruzione, prima di poter sostenere un ritorno su larga scala.
Rifugiati continuano a entrare in Pakistan
Rifugiati afghani continuano a entrare in Pakistan e
l'UNHCR continua ad esortare i paesi limitrofi di ammettere chiunque sia in
cerca di un rifugio. Lo staff UNHCR al posto di frontiera di Chaman, nella
provincia pakistana del Balochistan, ogni giorno registra in media l'arrivo di
oltre 200 afghani al centro di permanenza temporanea di Killi Faizo.
Complessivamente si stima che dall11 settembre circa
200mila afghani siano entrati in Pakistan, la maggior parte dei quali
alloggiati presso parenti e amici in città come Quetta e Peshawar, dove
si trova la gran parte dei 2 milioni di rifugiati afghani entrati nel paese
prima della recente crisi.
Sono circa 35mila i rifugiati afghani assistiti in 6
campi dell'UNHCR, soprattutto a ridosso del posto di frontiera di Chaman.
Poiché il campo di Roghani ha raggiunto la capienza massima, l'UNHCR ha
allestito 200 tende in un settimo campo, a Landi Karez, dove si stanno
compiendo i lavori di installazione dei sistemi idrici e igienico-sanitari.
Circa 4.500 afghani in condizioni più gravi attualmente ospitati a Killi
Faizo dovrebbero cominciare a essere trasferiti nel nuovo campo di Landi Karez,
dopo le festività dell'Eid.
Gli afghani che vivono in aree urbane come Quetta e
Peshawar continuano a richiedere di essere trasferiti nei campi, dove possono
ricevere assistenza umanitaria. Dall'inizio delle operazioni di trasferimento a
Quetta, circa tre settimane fa, l'UNHCR ha trasferito circa 4mila afghani al
campo di Mohammed Khele, dove l'agenzia conta di trasferire 20mila persone per
la fine dell'anno.
Lo staff UNHCR a Quetta ha oggi registrato l'arrivo
di 4 camion che hanno trasportato 25mila materassi donati dal governo
giapponese ed è in attesa di un volo umanitario che trasporta 40mila
coperte donate dal governo austriaco. Questi aiuti potranno essere
ulteriormente trasferiti in Afgahnistan o distribuiti tra i molti rifugiati del
Balochistan.
Avviata una nuova distribuzione a Kabul
Oggi a Kabul l'UNHCR ha distribuito a 1.600 persone
parte degli aiuti trasportati ieri a Bagram von un volo umanitario donato dal
governo italiano. Dopo la fine delle festività dell'Eid, a metà
della prossima settimana, l'UNHCR avvierà la distribuzione dei kit di
emergenza per l'inverno a circa 50mila persone a Kabul e in 3 provincie
limitrofe.
Nuove attività in Afghanistan
settentrionale e occidentale
In Afghanistan occidentale, l'UNHCR attualmente
dispone di 4 operatori internazionali e 12 locali a Mazar-i-Sharif, mentre
altro personale si trova in Uzbekistan in attesa di poter rientrare all'inizio
della prossima settimana. Le attività dell'UNHCR a Mazar-i-Sharif restano
ancora limitate a causa dell'indisponibilità dell'ufficio nella
città, dopo che l'ufficio UNHCR era stato saccheggiato a seguito del
ritiro del personale, dopo l'11 settembre. Attualmente lo staff opera dai
locali del Programma Alimentare Mondiale (PAM-WFP).
Lo staff a Mazar riferisce che mercoledì e
giovedì si sono registrati scontri a Maymana, nella provincia di Faryab,
e a Pul-i-Khumri, nella provincia di Baghlan, ma gli operatori locali
dell'UNHCR rientrati ieri da quest'ultima località riferiscono che la situazione
adesso è calma. Le notizie di combattimenti e di precarie condizioni di
sicurezza testimoniano che l'instabilità ancora prevale in molte zone
dell'Afghanistan. Da Mazar-i-Sharif, l'UNHCR - in collaborazione con le
organizzazioni non governative (Ong) francesi ACTED e Solidarité - sta
distribuendo aiuti - tra i quali tende, coperte, taniche, secchi e teli di
plastica - a 1.000 persone nella provincia di Balkh. Nella provincia di Baghlan
l'UNHCR fornirà inizialmente a circa 2.500 sfollati afghani aiuti, tra i
quali coperte, stufe per cucinare, secchi, taniche, rteli di plastica, sapone e
set da cucina.
A Herat, lo staff dell'UNHCR riferisce che in
città la situazione è stabile, anche se sono presenti molti
uomini armati. Con base a Herat l'UNHCR ha in programma di assistere gli
sfollati afghani che vivono nelle provincie di Badgis e Ghor, e in
collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM-IOM)
sarà avviata la registrazione nell'affollato campo di Maslakh che ospita
circa 200mila sfollati. Sono 5 gli accampamenti che ospitano sfollati nei
dintorni di Herat.
Nei prossimi giorni, le Nazioni Unite hanno in
programma di compiere valutazioni sulle condizioni di sicurezza nelle
città di Jalalabad, in Afghanistan orientale, e di Kandahar, in
Afghanistan meridionale che solo di recente è passata sotto il controllo
delle forze di opposizione ai talebani. In caso di valutazione positiva,
l'UNHCR è pronto a riaprire i suoi uffici in entrambe le città. <
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