APPROVATE LA LEGGE SULL'ASILO

 

Questo l'appello e la speranza della Caritas Italiana alla vigilia della chiusura della legislatura.

Tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno già una legge sul diritto d’asilo. Con questa grave mancanza l’Italia lascia che i richiedenti asilo siano facili prede della criminalità.

 

La Caritas Italiana fa appello al Parlamento e al Governo perché sia portato a termine il progetto di legge in materia di asilo e di protezione umanitaria, prima della chiusura della legislatura.

 

"Questo capitolo riguardante l'asilo e la protezione umanitaria" ricorda il direttore della Caritas Italiana, don Elvio Damoli " fu estrapolato, nel 1997, dal progetto di legge sull'immigrazione perché potesse avere un iter accelerato e meno complesso in quanto tutte le forze politiche, mentre avevano posizioni diversificate sull'immigrazione, si riconoscevano nel dover dare attenzione e riconoscimento a quanti fuggono dal proprio Paese d'origine per motivi di pericolo per la propria esistenza. Fatto è che la legge sull'immigrazione (40/98) è ormai in vigore da tre anni mentre questa sull'asilo giace languidamente in Parlamento ".

 

Le richieste di asilo nel nostro paese sono ormai aumentate notevolmente mentre i tempi per il loro esame da parte della Commissione Centrale vanno oltre l'anno di attesa.

Inoltre il contributo dello Stato per ciascun richiedente  si limita a quarantacinque giorni di assistenza per cui queste persone finiscono per gravare sugli Enti locali e sugli Organismi di solidarietà.

Questa situazione rende penosa l'attesa dei richiedenti e soprattutto determina in questi situazioni di precarietà fisica, spesso psichica, ed economica.

 

" C'è da sottolineare" continua Damoli " che così facendo molte di queste persone, esasperate dall'attesa, non potendo avere accesso nemmeno ad  una qualsiasi forma di lavoro, diventano facile preda della criminalità rischiando una espulsione che, d’altro lato, non potrà mai essere eseguita. Ormai tutti i paesi dell'Unione Europea hanno una legge sull'asilo e, oggi, stanno studiando le modalità per una loro armonizzazione. L'Italia resta fuori da questo dibattito europeo proprio per una mancanza ormai non più accettabile.

Vogliamo sperare in un sussulto di civiltà e di coscienza da parte dei nostri politici perché trovino le modalità per  approvare questa legge prima della chiusura della legislatura".

 

 

 

Roma, 22 febbraio 2001