26 giugno 2001

 

 

UNHCR: oltre 100mila persone in fuga

per la crisi in Macedonia

 

 

 

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha rivolto un appello ai governi affinché forniscano urgentemente il sostegno finanziario necessario per affrontare le gravi conseguenze umanitarie del conflitto nella Repubblica ex jugoslava di Macedonia (FYROM).

 

L'Agenzia richiede 17,5 milioni di dollari (quasi 40 miliardi di lire) per fornire - nei prossimi sei mesi - assistenza di emergenza agli oltre 65mila rifugiati che si trovano in Kosovo, ai 6mila che si trovano in Serbia e alle decine di migliaia di persone sfollate all'interno della Macedonia.

 

Eric Morris, inviato speciale dell'UNHCR per la regione, ha dichiarato che già oltre 100mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case. "Non è ancora troppo tardi per trovare una soluzione pacifica, ma l'UNHCR deve essere pronto ad affrontare anche il peggiore degli scenari", ha aggiunto Morris.

 

Dall'inizio del conflitto - alla fine dello scorso mese di febbraio - le organizzazioni locali e la rete di assistenza su base familiare hanno svolto un ruolo fondamentale nel far fronte all'emergenza. Morris ha comunque evidenziato che in Kosovo la popolazione locale si trova a dover sopportare un grave peso. I fondi richiesti permetterebbero all'UNHCR di sostenere le molte migliaia di famiglie che offrono ospitalità ai rifugiati, di fornire cibo e altra assistenza alla popolazione colpita, e di contribuire a preparare il terreno per assistere ulteriori possibili spostamenti di popolazione nella regione.

 

Ieri l'Agenzia ha aperto in Kosovo un centro per la registrazione e assistenza di rifugiati che, in caso di necessità, può accogliere fino a 14mila persone. L'UNHCR, agenzia capofila nella crisi del Kosovo, sta inoltre identificando i settori da potenziare ed eventuali necessità di lungo termine, come alloggi e riscaldamento.

 

L'UNHCR esorta il governo macedone e i gruppi armati albanesi a cercare attraverso il dialogo una soluzione pacifica e durevole alla crisi e di porre fine a un conflitto che mette in pericolo le vite di migliaia di civili.

 

"Solo quando tutti i rifugiati e gli sfollati nella regione potranno far ritorno alle proprie abitazioni si potrà avere la pace in Europa sud-orientale", ha affermato Morris.

 

L'UNHCR auspica che una volta raggiunto un accordo di pace, gli ulteriori fondi possano essere utilizzati per realizzare un programma di rimpatrio e interventi finalizzati al ripristino della sicurezza, come la ricostruzione delle aree colpite.  <

 

 

 

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