Lecce, 06/06/01

 

 

 

 

                                                                                   Al Ministro dell’Interno

                                                                                   Pl. del Viminale

                                                                                   ROMA

 

 

 

Oggetto: autorizzazioni all’ingresso per inserimento nel mercato del lavoro.

 

 

 

In data odierna ci è stato segnalato da numerosissimi immigrati e da molti cittadini italiani che la questura di Lecce da oggi non accetta ulteriori richieste di autorizzazione all’ingresso per inserimento nel mercato del lavoro, in quanto nel resto d’Italia, si sarebbe già raggiunto il limite massimo di 15.000 domande e si è anche parlato di una circolare ministeriale che avrebbe chiuso i termini per presentare le domande.

 

Questa scelta, da chiunque operata, crea gravi disparità di trattamento perché sembra imporre il semplicistico criterio temporale per l’accettazione delle richieste, mentre probabilmente si sarebbero dovuti individuare anche altri criteri.

 

Abbiamo anche saputo che non tutte le questure d’Italia hanno chiuso i termini, creando una ulteriore grave disparità di trattamento, non in linea con quelli che dovrebbero essere i principi ispiratori (equità, trasparenza ecc.) dell’attività di una Pubblica Amministrazione; occorre anche tenere conto del fatto che in Puglia sono estremamente ridotte le possibilità di chiamata diretta di lavoratori stranieri (procedura consentita solo per l’ingresso di lavoratori albanesi).

 

Nella provincia di Lecce sono moltissime le persone che hanno già preparato tutta la documentazione da presentare per la richiesta di cui all’oggetto e, anche se la questura non vorrà più accettare le domande, le stesse probabilmente saranno inviate a mezzo del servizio postale.

 

Con la presente intendiamo proporre la riapertura dei termini sino alla loro scadenza, così come prevista nel D.P.C.M. 9 aprile 2001; la accettazione delle domande inviate a mezzo del servizio postale; la determinazione dei criteri di esame delle domande al fine di formare una graduatoria; autorizzare l’ingresso per le prime 15.000 domande; attingere dalla graduatoria sino all’esaurimento o all’emissione di nuovi flussi nel caso in cui i primi 15.000 stranieri giunti in Italia si siano inseriti nel mercato del lavoro ed abbiano ottenuto un permesso di soggiorno per lavoro.

 

Auspicando l’accoglimento delle nostre proposte, inviamo distinti saluti.